Migliaia di fedeli con a capo le autorità civili e religiose, hanno accompagnato in Processione per le strade cittadine i Santi medici Cosimo e Damiano.
6 detenuti dell’ICATT di Eboli, hanno accompagnato a spalla le statue dei Santi. Sono seguiti momenti di emozione e commozione per la preghiera di uno di loro, mentre la Città subiva l’aggressione di baracche e baraccari tra disordine e sporcizia.
EBOLI – I Santi medici Cosimo e Damiano sono due santi ai quali gli ebolitani e tutte le cittadine del comprensorio sono molto devoti. Nel giorno della loro festa, che ad Eboli si festeggia il 27 settembre, ma che inizia il 26, migliaia di fedeli si recano al Santuario di San Cosma e Damiano, per chiedere un miracolo, per ascoltare una messa, per partecipare alla festa, per vivere un momento suggestivo e dire solo una preghiera, per portargli dei doni per una grazia che si chiede o per una grazia ricevuta, o solo per stare insieme e respirare l’aria della festa “laica”, quella popolare per intenderci, “cafona”, che si organizza intorno, fatta di copetari, di baracche che vendono di tutto, ma proprio tutto, tutto quello che si vende solitamente nelle feste, di confusione, di disordine.
Anche se il Santo Patrono della Città è San Vito, i Santi medici Cosma e Damiano sono patroni di fatto e diciamocela tutta, se lo sono proprio meritati. E quest’anno poi la tradizionale Processione accompagnata da migliaia di fedeli con a capo le autorità civili e religiose, ha girato, come al solito, per le strade cittadine, ma aggiungendoci una parte di percorso nuovo a quello tradizionale, ed è stato un momento di grande emozione quando, 6 detenuti dell’ICATT di Eboli, grazie ad un permesso speciale, hanno preceduto la processione sorreggendo a spalla le statue dei Santi, recando le reliquie.
Giunti sotto le mura dell‘ICATT, che è ospitato nel Castello Colonna, la processione si è fermata e i detenuti che erano all’interno hanno intonato, da dietro le sbarre, alcuni canti religiosi, accompagnati dalla chitarra di Manuel Miranda, un giovanissimo, promettente, cantautore ebolitano. Prima che la processione riprendesse nuovamente il suo percorso, uno dei detenuti ha recitato al microfono una preghiera scritta da loro stessi.
Un momento di straordinaria commozione che ha aggiunto alla processione e alla venerazione per i due Santi un altro significato: piangevano le persone che si sono fermate ai bordi della strada; piangevano i parenti dei carcerati che sono venuti per l’occasione, sperando in un loro recupero sociale e religioso totale; piangevano i malati che discretamente seguivano la processione per chiedere una grazia o per ringraziare i Santi Cosimo e Damiano di una guarigione; Piangeva, discretamente, anche qualche autorità, e questo forse è stato il vero miracolo.
La preghiera conteneva un messaggio di speranza, un desiderio, la voglia di cambiare, sperando che alla fine di un percorso non vi siano in quel mondo che li ha travolti le stesse condizioni che hanno contribuito alla loro “perdita”.
LA PREGHIERA
Signore,
oggi sono qui per presentarti le mie paure,
le mie incertezze…
La mia disperazione!!!
So di aver sbagliato
Di aver fatto del male a me stesso ed agli altri.
Ho cercato la soluzione ai miei problemi
rifugiandomi in un mondo virtuale
che mi ha spinto a seguire il tunnel
che e’ diventato sempre piu’ buio.
Oggi sto cercando di ritrovare me stesso,
di riappropriarmi della mia vita,
ma, mi accorgo che e’ molto difficile!!!
Signore,ti prego…
Prendimi per mano
guidami verso la luce ,
affinche’ anch’io possa guardare negli occhi i miei cari
e riscoprire con loro le gioie della vita.
I ragazzi dell’Icatt di Eboli
Ma come al solito c’è sempre qualche cosa che non va, e mentre la partecipazione è stata straordinaria e suggestiva è stata la funzione e la processione oltre che il messaggio che quest’anno hanno accompagnato la festa dei due Santi più amati dagli ebolitani, la festa laica, quella popolare, la Festa Cafona ha fatto registrare un’aggressione selvaggia dei baraccari alla Città: Tutto il Viale Amendola, tutta la Piazza, tutta via San Berardino sono state occupate da decine e decine di baracche che è sembrato proprio un accampamento tra il disordine, la sporcizia, la confusione, il rumore assordante di decine e decine di gruppi elettrogeni a benziana con la puzza che ha preso il sopravvento sugli odori di zeppole, fritture torrone e quant’altro, in un caos che non si era mai visto.
E se da una parte è sempre piacevole vedere le strade brulicanti di persone, in questo caso provenienti da ogni luogo, dall’altra quella invasione scomposta di baracche e di furgoni improvvisata e autoorganizzata, rumorosa e scomposta, che prepotentemente ha visto occupare spazi e luoghi con tutti i disagi che ne sono seguiti, non ha fatto piacere a nessuno. Eppure per i nostri Santi Medici, abbiamo accettato con una “Santa” rassegnazione qualsiasi cosa, raccomandandoci confidenzialmente sia a Cosimo che a Damiano che ci riservi un anno migliore, e poichè si dice di loro che: “Uno medica e l’altro sana“; speriamo che “medichino” le nostre ferite causate dal momento difficile che il Paese sta attraversando e che “sanino” la rabbia per le ferite che abbiamo ricevuto.
………………………….. … …………………………..
foto gallery
Eboli, 28 settembre 2012
Girando tra le bancarelle in piazza e lungo il viale mi sono accorto di alcune cose che vorrei sottoporre alla vs attenzione:
1) ambulanti sicuramente privi di autorizzazioni che esponevano merce accanto a negozi che vendevano articoli similari;
2) mancanza di gabinetti chimici
3) mancanza di servizi di assistenza
4) VV.UU. attenti ad incassare la tassa per l’occupazione del suolo pubblico.
La domanda è:
a) sono state controllate le licenze?
b) hanno pagato le tasse anche gli ambulanti non autorizzati?
c) sono stati tutelati gli interessi dei negozianti ebolitani che pagano tasse salatissime ogni anno?
d) sono stati garantiti i servizi e l’assistenza a queste persone?
e) è stata garantita, di notte, la vigilanza?
Eboli è brava a lanciare allarmi sulla microcriminalità ma siamo sicuri all’occorrenza è sempre pronta a fare qualcosa?
sembra una scena di un film ,quella opposta al film di Nanni Loi “scugnizzi”.Creare illusioni usando riti sacri come le processioni dei santi per creare false speranze di cambiamento agli ospiti cosi si desiodera chiamarli i carcerati dell’ICATT per fare un po di rumore per essere visti non serve proprio a nulla, costor hanno disogno di altro e non di false illusioni e preghiere spesso scritte da chissachi.le bancarelle anche se confuse tra odore di petrolio e abusivismo commerciale lasciamole stare meglio del mortorio della 49 fieravisto l’icapacita’ dell’amministrazione meglio un po di caos temporaneo . La fede poi tra folclore e credenza vi è sempre stata con le sue facce di fedeli falsi e ipocriti. Dopo tutto Viva S:S: Cosimo E Damiano