All’Ospedale di Battipaglia apre la Sala Operatoria ed è caos infermieri.
La Cisl contesta il provvedimento del Direttore sanitario: “Nessun confronto preventivo”. Antonacchio: “Siamo alla sanità medievale dei comuni, ove ognuno ipotizza di rispondere alla politica locale, senza valutare opportunità e possibilità“.
di Oreste Vassalluzzo
Caposervizio Roma (Cronaca Salerno)
BATTIPAGLIA – «E’ una repubblica a parte, a se stante, quella dell’Ospedale di Battipaglia – affermano i delegati della RSU CISL FP Gaeta Raffaele, Pasquale Solimeno e Franco Faucitano – che senza alcun confronto con la Direzione Generale e Sanitaria dell’ASL Salerno decide di aprire ulteriori servizi senza tenere in debita considerazione la necessità di ristrutturarne altri per liberare personale da poter adibire alle prestazioni».
La questione è quella relativa alla riapertura della sala operatoria al terzo piano dell’ospedale Santa Maria della Speranza. Il provvedimento del direttore sanitario del presidio ospedaliero Rocco Calabrese prevede che alcune unità infermieristiche, attualmente impiegate nei reparti per i turni di notte, vengano sposati proprio per garantire l’apertura della nuova sala operatoria. Questo ha creato non poco allarme proprio tra gli infermieri.
Oltre a questo è stato previsto anche l’inserimento, nella normale turnazione, di due medici responsabili di strutture semplici per servizi specialistici. Il tutto, dicono i sindacati, senza nessun preventivo confronto con i sindacati. «Non solo, ma si fregia dell’ardire di rimettere in turno personale medico addetto a specifiche funzioni, come è il caso dell’epatologia con il dottor Di Cunzolo e dottor Capano pneumologo, senza avvertire il management aziendale delle nuove scelte che disattivano servizi riducendo qualità e quantità di prestazioni – continuano i delegati Rsu della Cisl -. E’ un ardire che mostra come all’improvviso i posti di comando possano invasare di onnipotenza quanti ritengono che la propria funzione sia sradicata dal contesto generale e complessivo di una azienda sanitaria. Garantire assistenza rischiosa e intensiva con orario straordinario, prestazioni aggiuntive e libero professionali per i medici, significa rischiare la vita degli assistiti sprezzanti della loro messa in sicurezza. In un sistema privatistico reale, ci vorrebbe la rimozione dall’incarico del direttore sanitario del presidio. Siamo fiduciosi che la direzione generale farà rientrare la questione nell’ambito di canoni di legittimità e massima attenzione».
Durissimo il commento anche del segretario provinciale della Cisl Pietro Antonacchio. «Ognuno fa per se sprezzante di integrarsi e rapportarsi con la direzione generale – afferma Pietro Antonacchio Segretario Provinciale della CISL FP – ed è un fatto gravissimo nel contesto attuale. Siamo alla sanità medievale dei comuni, ove ognuno ipotizza di rispondere alla politica locale, senza valutare opportunità e possibilità. E’ il momento di dire basta a quanti non vogliono e non accettano di confrontarsi a 360 gradi con sindacati e portatori di interessi, anche in considerazione che in un momento di crisi, tutti i processi di riorganizzazione hanno una valenza aziendalistica e non localistica e settoriale. Aspettiamo di avviare su tali aspetti un serrato confronto, non trascurando ipotesi di dipartimentalizzazione di specifiche attività. L’epoca degli innumerevoli reparti con altrettanti primari è oramai passata. Chi intende perseguire vecchie logiche è fuori dal contesto».
Battipaglia, 25 settembre 2012
Per me i sindacati dovrebbero essere più elastici ed aiutare quelli che vogliono fare qualcosa di buono è cioè aprire una nuova sala operatoria al’ospedale di Battipaglia visto che ce carenza in questa direzione cari sindacati cercate di starvene fuori almeno in cicostanze come questa lasciate la politica fuori e i vostri interessi almeno per una volta.