L’Ospedale Maria SS Addolorata di Eboli non è in vendita.

Cariello, Lenza, Fido e Ginetti a Mignone (SMI): L’Ospedale Maria SS Addolorata non è in vendita.

L’Ospedale di Eboli, attualmente, è uno dei più completi e più produttivi della Regione Campania, nel quale vi sono diverse punte di eccellenza. La vendita è una sciocchezza da accogliere solo con una sonora pernacchia.

Ospedale di Eboli

EBOLI – Non passano giorni che non c’è qualche uscita di cattivo gusto, tendente solo a “disturbare” percorsi politici e programmatici che sono sicuramente importanti perché incidono sulle sorti di intere comunità, delicate, perche investono strutture che non vendono patate ma erogano servizi alla salute, e per quanto si possa criticare i vari Commissari straordinari, e i vari Direttori Generali che si sono susseguiti alla guida dell’ASL di Salerno a partire da: Federico Pagano, Ferdinando De Angelis, Maurizio Bortoletti fino a giungere ad Antonio Squillante, una sciocchezza del genere, quella della vendita dell’Ospedale di Eboli, per impiegare i fondi per ristrutturare gli altri Ospedali, non si era mai sentita.

Massimo Cariello

Sciocchezza tra l’altro che viene dal Presidente Provinciale di Salerno del Sindacato dei Medici Italiani Antonio Mignone, il quale, partecipando alla manifestazione Sele d’Oro 2012 di Oliveto Citra, in un suo articolato intervento che si riporta integralmente quì di seguito, più che fare gli interessi della medicina, del sistema sanitario e delle strutture presenti nel territorio interessato alla costruzione dell’Ospedale Unico della valle del Sele, ha dimostrato le sue doti di agente immobiliare e di imprenditore della domenica, riuscendo gratuitamente a denigrare alcune strutture e l’Ospedale di Eboli inparticolare, con farneticanti motivazioni, offrendo il fianco a chi invece vuole approfittare delle difficoltà economiche generali, per ritardare ogni decisione e nelle more “sistemare” probabilmente qua e la, qualche desiderata di qualche medico furbacchione militante, usando l’arma della denigrazione.

Una sciocchezza che se non fosse venuta da una fonte autorevole, come il Presidente del Sindacato dei Medici, era da accogliere solo con una sonora pernacchia, di quelle come le faceva Totò all’ufficiale Nazista nel film “I due Marescialli“.

Lazzaro Lenza

Una sciocchezza però, che ha aperto un altro fronte, quello dei “possibilisti” al quale sembra si sarebbe iscritto anche il  neo-Direttore Generale Squillante, dimostrando tutta la disattenzione verso progetti e programmi, criticabili, discutibili ed emendabili ma non da stravolgerli dopo che si sono consumati anni, risorse, impegni, aspettative e anche prospettive politiche oltre che destini professionali e sociali di intere comunità.

Una sciocchezza che dovrebbe spingere i Medici iscritti al Sindacato che rappresenta Mignone, a ritirare la loro adesione senza un attimo di esitazione, atteso le considerazioni chesono state espresse sia sulla struttura che sui colleghi medici.

Una improvvida sciocchezza che costringe il Gruppo Consiliare del Nuovo PSI: Massimo Cariello, Fido Santo Venerando, Ennio Ginetti e il Consigliere Comunale del PDL e componente della Commisione Sanità del Comune di Eboli Lazzaro Lenza, ad intervenire nel merito per fornire delle rassicurazioni, ma anche per porre dei paletti ben fissi sulle varie opzioni politiche fino ad ora prospettate ed in itinere, che vanno onorate solo dalla erogazione del finanziamento di 300 milioni di euro previsti sia dal Governo centrale e dal Ministro della Salute Renato Balduzzi che da quello della Regione Campania:

Ennio Ginetti

“Dispiace constatare con quanta superficialità e leggerezza venga affrontato un argomento tanto delicato come quello dell’erogazione dell’assistenza sanitaria e della salute dei nostri concittadini. – scrivono Cariello, Fido, Ginetti e Lenza rivolgendosi alle esternazioni improvvide del Presidente del Sindacato dei medici Antonio Mignone La proposta di vendere l’ospedale di Eboli per poter ricavare fondi per costruire l’Ospedale Unico della Valle del Sele o fare manutenzione agli altri ospedali della provincia assume i contorni di una provocazione di fine estate volta ad attrarre l’attenzione mediatica, piuttosto che ad aprire un ragionamento sereno su una questione tanto complessa e delicata.

La dismissione del patrimonio pubblico è un atto eccezionale – ricordano gli esponenti del PDL – che va attuato solo se ricorrono le necessità e solo se sono state esperite tutte le procedure atte a verificare la possibilità di risolvere alternativamente i problemi economici. E non ci sembra che questo sia il caso dell’ASL di Salerno, che negli ultimi mesi, peraltro, ha dimostrato di poter far convivere economicamente tutte le strutture della provincia senza far sforare il bilancio dell’anno corrente.

Santo Venerando Fido

La scelta del patrimonio da dismettere, poi, – aggiungono ricordandolo all’improvvisato immobiliarista medico Mignoneassume una connotazione ancora più complessa, in quanto deve prendere in considerazione non solo gli aspetti economici ma quelli più ampi di natura tecnica, geosanitaria, di programmazione dei servizi che si intendono erogare e anche di natura socio-culturale. Il nosocomio di Eboli, attualmente, è uno dei più completi e più produttivi della Regione Campania, nel quale vi sono diverse punte di eccellenza.

Il presidio Ospedaliero di Eboli – sottolineano i consiglieri Cariello, Fido, Ginetti e Lenza evidenziando le valutazioni superficiali e per nulla rispondenti ai dati ufficiali – è una realtà dove quotidianamente si confrontano esperienze e professionalità di grande valore e le prestazioni sono accompagnate da dotazioni tecnologiche avanzate di tutto rispetto, come per esempio la Risonanza Magnetica verticale e tanti servizi di elevatissima specializzazione (emodinamica, nefrologia, urologia, ORL, oculistica ecc.) e tutto in una struttura che solo in parte occupa un antico monastero e che nel corso degli anni si è ampliata con altri padiglioni costruiti a norma di legge e che consentono di offrire tutte le risposte assistenziali necessarie con piccoli problemi superati grazie alla sapiente organizzazione interna e qualche cartello (sic!).

L’autore di questa boutade, – secondo gli esponenti politici del PDL non sembrerebbero attendibili ritenendoli già autori di situazioni simili ai paradossi, concludono la loro nota – non nuovo a questo tipo di superficiali analisi (è di qualche giorno fa il goffo tentativo di fare valutazioni di qualità delle unità di chirurgia dei nostri nosocomi prendendo in considerazione solo i numeri di un unico tipo di intervento, la colecistectomia per via endoscopica) dimentica una cosa importante e cioè che se, come tutti noi auspichiamo, si dovessero intercettare i fondi utili alla costruzione della nuova struttura dell’Ospedale Unico della Valle del Sele, anche grazie al partenariato pubblico-privato del decreto Balduzzi, non sarebbe solo l’Ospedale di Eboli ad essere candidato alla vendita ma anche gli altri entrerebbero di diritto ai primi posti di un’ipotetica graduatoria nella quale il nostro Ospedale non occuperebbe i primissimi posti.

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Ecco l’intervento del Presidente provinciale
del Sindacato dei Medici Italiani
Antonio Mignone,
pronunciato in occasione della Manifestazione
Sele d’Oro 2012 di Oliveto Citra del 17 u.s.

“Sanità e territorio: proposte dal basso oltre la crisi”

SALERNO – In questo periodo di Crisi economica è difficile fare proposte per migliorare l’offerta sanitaria, spesso si reputa che i miglioramenti in sanità apportino sempre aggravi di spesa, ma a mio avviso, pur consapevole della complessità della sfida non è cosa impossibile.

Il decreto 49/2010 vincola nella sua prima fase di applicazione, ad un accorpamento funzionale dei quattro ospedali della Valle del Sele, fino alla costruzione dell’Ospedale unico, e limita i posti letto ad un totale di 328.

Dopo la costruzione del plesso unico, gli Ospedali di Battipaglia, Eboli e Roccadaspide dovranno essere chiusi, mentre quello di Oliveto Citra dovrà essere riconvertito in ospedale ad indirizzo riabilitativo.

Nell’applicazione degli accorpamenti non si potrà non prescindere dalla logistica dei singoli ospedali, dalla qualità delle strutture, dal prodotto salute e dei costi delle singole unità operative, nonchè dal costo di gestione dei singoli presidi ospedalieri.

E’ necessario fare chiarezza per evitare che i processi di razionalizzazzione penalizzino strutture efficienti rispetto altre meno produttive.

Devono essere evidenziate all’opinione pubbliche situazioni come quella  dell’Ospedale di Eboli.

Tale Presidio da dati in mio possesso, inviati tra l’altro alla Regione e ai Ministeri competenti, risulta,  essere in un posizione logistica poco favorevole (al centro del paese in una zona raggiungibile con difficoltà), una costruzione risalente al 1300 ricavata da un ex convento, con una planimetria ben lontana da un ospedale moderno.

Tale presidio ha costi di gestione in media più alti degli ospedali vicini, tali da determinare rispetto a questi, un prodotto salute inferiore.

La distribuzione dei reparti e delle sale operatorie  su piani diversi tali da determina in termini di utilizzo uno spreco di risorse umane con costi di gestione più alti, comunque lontani dalla concezione moderna degli ospedali.

Una analisi attenta dei evidenzia che l’utilizzo dell’ospedale di Eboli da parte dei propri cittadini è di circa il 20% in meno rispetto ai cittadini afferenti agli altri ospedali della valle, con una evidente forza centrifuga rispetto all’ospedale stesso.

La mia esperienza di cittadino residente a Salerno, mi fa meno interessato a questo  territorio rispetto ai residenti, ma quando io o i mie familiari abbiamo avuto bisogno di cure, ho cercato le cure dei sanitari del mio ospedale, dalla nascita di mio figlio a ad altre patologie più complesse.

Mi incuriosiscono invece le ragioni per il quale invece importanti dirigenti del plesso ebolitano hanno cercato le cure per se e i propri familiari in altri nosocomi…? Eppure decantano ovunque le professionalità di rinomate Unità Operative di quell’ospedale.

Certamente questa a me non sembra essere onestà intellettuale.

Ma ora al di là di queste analisi che mettono a nudo una situazione particolarmente preoccupante dobbiamo pensare a dare la migliore sanità ai nostri cittadini tale da determinare una reazione centripeta verso i nostri ospedali e non centrifuga.

Ebbene tutti voi sapete quanto io tenga all’applicazione delle regole, delle leggi, dei numeri che hanno messo, soprattutto in questi due ultimi anni, a nudo situazioni imbarazzanti; di fronte a queste situazioni mi sono scontrato anche duramente, ma alla fine i fatti mi stanno dando ragione.

Leggere sulla stampa che la chirurgia come l’ortopedia di Oliveto Citra è la migliore della provincia, e che qualche politico della Valle del Sele vicino a qualche altro ospedale incomincia a fare dichiarazioni sulla sicurezza strutturale dell’ospedale di Eboli e chiede la sua verifica attraverso un perizia, dà giustizia a considerazione che da troppo tempo il sottoscritto ed altri stanno facendo.

Probabilmente in seguito al susseguirsi di troppe voci non certamente positive sull’ospedale di Eboli, la protezione civile o qualche ministero hanno  chiesto chiarimenti in merito.

Ma tornando a noi, le mie considerazioni sfociano naturalmente nell’applicazione della recente legge fatta dal Ministro della Salute Balduzzi che all’articolo 6 prevede: Ai lavori di ristrutturazione e di adeguamento a specifiche normative e di realizzazione di strutture ospedaliere, possono applicarsi le disposizioni relative al partenariato pubblico-privato e alla finanza di progetto anche con ex ospedale da dismettere in cambio di ristrutturazione di strutture sanitarie in vita o di costruzioni di nuovi ospedali. E dopo incalza sulla messa in sicurezza strutturale ed antincendio degli ospedali.

A questo punto non ci resta che prendere atto di quanto detto, essendo finito il tempo delle mediazioni politiche, anche alla luce delle nuove regole assicurative,  mettere “subito” in vendita l’ospedale di Eboli, la ditta aggiudicatrice provvederà a fare quei lavori indispensabili di manutenzione degli ospedali (che la legge richiede) della valle e se il caso  a progettare e costruire l’ospedale della Valle.

Questa sarà una scelta strategica dell’azienda, avendo trovato facilmente gran parte dei finaziamenti per il nuovo ospedale. Con le moderne costruzioni a monoblocchi potremmo vedere la sua consegna in 24 mesi. Sarà mia premura presentare tale proposta di vendita all’ASL, alla Regione, al Ministero una volta acquisito dai tecnici il valore dell’immobile, anche perché, sull’argomento, sono in corso continui chiarimenti con gli organi competenti.

     Infine è mia intenzione chiedere alla direzione strategica, che vengano pubblicati sul sito Aziendale, a disposizione di chiunque voglia approfondire la problematica, i flussi informativi dei ricoveri effettuati dalle strutture  ospedaliere dell’ASL con il dettaglio dei costi sostenuti in termini di disponibilità di risorse umane e tecnologiche, al fine fare chiarezza sul ruolo che ogni struttura gioca, attualmente, nel Sistema Sanitario Locale, e rendere chiari gli elementi a sostegno delle decisioni che dovranno essere assunti da codesta Direzione per la riorganizzazione del sistema erogativo ospedaliero.

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Salerno, 23 settembre  2012

9 commenti su “L’Ospedale Maria SS Addolorata di Eboli non è in vendita.”

  1. Bravi Cariello e compagni. Adesso pero’, senza urtare la suscettibilita’ del fan Byart, si puo’ chiedere a Cariello e i suoi bois di pretendere dei chiarimenti da quelli che loro bazzicano senza farci vivere nell’angoscia e badando a non farsi convincere da gente che magari non ha nessuna intenzione di rispettare noi altri?
    E’ troppo?
    Con questi vi parlate oppure aspettate solo quello che loro vi imboccano?
    Siate seri e conseguenziali, ne gudagnerete sicuramente in consenso e credibilita’ nel caso contrario poi non vi lamentate che vi critichiamo.

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  2. POLITICI TUTTI… PERCHE NON BADATE AI PROBLEMI QUOTIDIANI CHE CI SONO IN OSPEDALE MACCHINARI ROTTI DA ANNI E I PAZIENTI SCAPPANO… INVECE DI FARE CHIACCHERE SU CHIACCHERE.

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  3. Cambiando argomento e non parlando più di un ospedale che dire vergognoso è fargli un complimento (escludo da questo giudizio le tante persone che con dedizione quotidiana ancora vi profondono le proprie energie) vorrei chiedere al messia che ad Eboli tutto fa (infatti grazie a lui siamo un paradiso sulla terra) “Dopo aver trasformato l’acqua in vino e moltiplicato i pesci potrebbe farsi portavoce, alla Provincia, dell’enorme vergogna che è visibile sul tratto di strada che collega Eboli a Battipaglia?”. La competenza non è comunale ma ogni amministratore di buon senso già da tempo si sarebbe attivato per riportare quel tratto di strada ad un livello di paese civile. E poi si chiacchiera, si parla a vanvera, si da la colpa agli ebolitani che sono incapaci di fare corpo unico e rilanciare il paese (non avete sempre tramato perché si fosse sempre divisi e l’un contro l’altro armati così da indebolirci?: la politica che delega ai cittadini e non viceversa. Ma se non siete capaci di amministrare un paese dando sempre la colpa agli altri che ci state a fare?
    Armando

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  4. Per stabilire se qualcosa è in vendita è necessario esserne proprietari e non mi pare che costoro lo siano.
    Vedo che anche il dottore Lenza è diventato organico al gruppo TNT.
    Mi appare strano che una persona come il dottore Lenza si accodi, con determinati personaggi i cosiddetti leaders come Conte o Cariello o Cuomo ti puoi solo accodare, ad un politico che gli viene catapultato da un altro schieramento dopo anni di coerente militanza nel centro destra. Avrà i suoi buoni motivi per farlo.

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  5. in tempi non sospetti lanciai la provocazione che segue: siamo davvero certi di voler tenere a denti stretti e a tutti i costi un ospedale decadente e fatiscente? aizzai contro di me l’ira di tutti coloro che “tengono al loro presidio” (come se a me non facesse piacere!) Oggi leggo nelle parole di Mignone quella che mentre per me era una provocazione, per LORO invece è un dato di fatto. Devo anche dire che poi in molti mi hanno dato ragione… ma quando veramente si tiene a qualcosa, si fa di tutto per tenersela!VOGLIAMO che il nostro ospedale diventi il fiore all’occhiello? allora bisogna lavorare tutti insieme!!!!!!!

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  6. GIACOMO CHE SCRIVE E’ GAETANO, BERARDO, GIUSY, SANDRO, ALESSANDRO, GIACOMO ECC. ECC., AUTORE DI POST OFFENSIVI E DENIGRATORI E PER NULLA ATTINENTI GLI ARGOMENTI TRATTATI.
    CAMBIA NICK NAME SOLO PER CREARE UN CONSENSO CHE GIRA SOLO SU SE STESSO AGGREDENDO ED INVEENDO OLTRE CHE OFFENDENDO CHI INVECE ESPRIME SOLO OPINIONI DIVERSE.
    UNA PERSONA CHE SI E’ SENTITA GRAVEMENTE OFFESA DA ALCUNE AFFERMAZIONI HA ESPOSTO QUERELA E I POST SARANNO OGGETTO DI INTERESSE DELLA POLIZIA POSTALE.
    SONO VERAMENTE INDIGNATO CHE SI POSSA ARRIVARE A TANTO, E SE SUCCEDE EVIDENTEMENTE NASCONDE ALTRO A NOI DEL TUTTO SCONOSCIUTO, MA CHE METTE IN EVIDENZA SOLO UN GIOCO SPORCO E NIENTE ALTRO
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    brava Anna condivido il tuo appello uniamoci e cerchiamo di essere incisivi, solo ad Eboli si litiga per ogni cosa, per non parlare dei fustigatori moralisti come Lukas e Cicalese i veri “maestri” del blog, anzi caro admin hai mai pensato ad un corso accelerato di storia politica ebolitana per noi poveri mortali, con maestri del genere saremmo dopo il corso tutti molto + melchiondani oppure rosaniani oppure cuomiani oppure contiani, ma forse dimentico il loro politico preferito……

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  7. A volte quando uno dice cose normali in un contesto anormale diventa moralizzatore. A differenza di chi inonda il blog di comunicati stampa , molti dei quali offendono l’intelligenza dei primati, io scrivo solo per passione e non per fare opera di proselitismo.
    Chi si sforza di confutare le tesi altrui mistificando la realtà offende la propria intelligenza e chi mi taccia di essere cuomiano o melchiondano o contiano o rosaniano dimostra di averne veramente poca. Evidentemente il vostro cervello è bifasico e quindi se uno dice cose , obiettive, che si riverberano negativamente sul vostro idolo politico per proprietà transitiva diventa o cuomiano o questo o quello.
    Continuo a scriverlo finchè non sarà diventato un tormentone……. DOVETE ANDARE A CASA! A LAVORARE! TUTTI!

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  8. non facciamo propaganda politica su strutture che servono il territorio della valle del sele. La politica stia lontana dalla sanità pubblica. La provincia, ancora per poco ha altre deleghe, la viabilità e le discariche.

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  9. Giusto. La provincia ha qualche potere solo sulla viabilità,le discariche ed anche sull’edilizia scolastica(solo Scuole superiori).
    Perchè questi politici senza alcun potere in materia continuano a cercare visibilità e a fare solo propaganda spicciola su un argomento così delicato?
    Perchè non si rivolgono ai loro referenti regionali responsabili della questione?
    Perchè non chiedono al loro governatore Caldoro come mai non intende finanziare più la costruzione dell’Ospedale Unico della Piana del Sele, a differenza di quello dell’area napoletana?
    Perchè non chiedono al loro amico, nuovo direttore dell’ASL di Salerno, di rivedere le proprie posizioni sul tentativo di affossamento dell’Ospedale di Eboli?
    E’ prima a qiesti interrogativi che dovrebbe rispondere “la banda dei 4” e poi potrebbe aprir bocca,ma solo per proporre soluzioni concrete e non facile demagogia.

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