DdL “anticrisi”: Fiducia al Governo, ma nel PdL nasce il problema del Sud

Lo scudo fiscale: una grande “lavanderia” di capitali esportati illegalmente

Le opposizioni: “Parlamento espropriato”. L’Mpa: “poca attenzione al Meridione”  e si addensano le nubi di un Partito del Sud.

Tremonti Bossi
Tremonti Bossi

ROMA – L’emergere nel centrodestra della questione meridionale è un fatto veramente sorprendente. La sollevazione degli esponenti del PdL del Sud, assume sempre più il carattere di una vera e propria bocciatura nei confronti del Governo e delle politiche del Governo, messe in atto per il Sud. Gli esponenti del PdL si vedono costretti alla protesta nel momento in cui si sono resi conto che la cinghia si stringe solo per il mezzogiorno, mentre le risorse, quelle corpose e senza freni, sono indirizzate al Nord.

Il problema più grande lo sta ponendo l’MpA di Raffaele Lombardo, e lo dice a chiare lettere – “l’impegno del Governo rispetto al sud è insoddisfacente” -. Se fosse stato solo un problema del genere si sarebbe potuto rimediare, in sede di rilettura del DdL alla Camera o in quella di approvazione al Senato, arrivando ad aggiustamenti minimi, ma adesso ci si è “sbilanciati” più del solito e il problema è diventato soprattutto politico.

Gianfranco Miccichè
Gianfranco Miccichè

Le lamentele condite con l’insoddisfazione e la politica portano a quella fronda ribelle, che fa capo all’ex Vice Ministro Gianfranco Miccichè, allo stesso Lombardo, oltre che a Marcello Dell’Utri, che con la sua regia più o meno “occulta”, che vuole cavalcare la protesta del Sud che e a sua volta arrivare alla costituzione di un Partito del Sud. Un Partito del Sud per risolvere i problemi del Sud, una ipotesi, che per il Leader della Lega Nord Umberto Bossi, rappresenta un vero pericolo e rischia di essere un pasticcio.

L’MpA e i “ribelli” del PdL hanno fatto sponda con le opposizioni di Centro-Sinistra e centriste, e sia Dario Franceschini e Pier Luigi Bersani del PD da una parte, e sia Pier Ferdinando Casini dell’UdC dall’altra, univocamente, oltre a lamentare una continua espropriazione delle prerogative del Parlamento, con il sistematico ricorso del voto di fiducia, hanno rincarato la dose evidenziando l’assoluto abbandono del Sud a se stesso.

Il maxiemendamento è passato con 249 si e 186 no. Per il Governo si tratta del 23esimo ricorso alla fiducia in poco più di un anno, per la maggioranza di un forte segno di debolezza. Finito il suo iter alla Camera molti sperano di poter portare qualche “aggiustamento” al Senato, cosa che costringerebbe il ritorno alla Camera in terza lettura. Comunque, letture e artifizi a parte è passato già nel paese che il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha un forte “strabismo”, e questo DdL che mette in gioco 5,5 miliardi di euro nel biennio 2009-2010, è solo una operazione di sfacciata a favore della Lega e del Nord, e serve solo da aggiornamento della manovra triennale, che vede il Sud destinatario solo di proclami e che non mette a riparo il paese che nel 2010 avrà un deficit pubblico che si attesterà intorno al 5%, 0,2 punti in meno rispetto al 2009, mentre l’indice di crescita della produzione industriale sarà di + 0,3 %, cifre veramente preoccupanti.

Marcello Dell'Utri
Marcello Dell'Utri

In questo decreto ci sono una serie di “schiaffi” agli italiani onesti e che arrancano. Lo schema tremontiano, come al solito, cerca di controllare i conti pubblici solo con il contenimento della spesa pubblica, invece di usare la leva fiscale, quindi tende sempre a togliere qualche cosa agli italiani, in termini di servizi e di investimenti. Tra le altre cose il DdL propone una serie di misure: lo scudo fiscale per i capitali esportati illegalmente; la mini-stretta sull’età pensionabile delle lavoratrici pubbliche; gli aiuti per le imprese (Tremonti Ter per chi reinveste gli utili) e piccole imprese (moratoria dei debiti bancari e incentivi alla capitalizzazione); la sanatoria per colf e badanti.

E’ inutile sottolineare che questo schema o metodo, tende, come per l’anno scorso, ad anticipare la Finanziaria a prima dell’estate, ma nei suoi contenuti, vuole raddrizzare qualche errore come quello della legge sull’immigrazione con la introduzione del “reato” di clandestina, con la sanatoria di badanti e colf, e ripete (e questa è la terza volta per un Governo di Silvio Berlusconi) lo scudo fiscale per i capitali esportati illegalmente, una operazione che potrebbe paragonarsi ad una grande “lavanderia”, che fa si rientrare fiumi di danaro, anche di provenienza illecita, ma “sberleffa” quanti fanno della loro vita un impianto di onestà.

Non basteranno tutti gli “aggiustamenti” possibili ed immaginabili per coprire le intenzioni reali del Governo Berlusconi e del suo Regista Tremonti, per fare aprire gli occhi agli italiani, che buona parte di essi, soprattutto quelli del Sud hanno affidato il consenso al Premier e indirettamente alla Lega Nord e alle sue politiche antimeridionalistiche.


3 commenti su “DdL “anticrisi”: Fiducia al Governo, ma nel PdL nasce il problema del Sud”

  1. E’ vero. Anche questo Governo è malato di settentrionalite acuta…..così come tutti governi che lo hanno preceduto…in primis quelli di sinistra…..tutti elegantemente aggiogati al grande sistema finanziario-massonico delle banche del Nord (D’Alema, Prodi, Ciampi, Amato etc etc)

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  2. Si sono spartiti l’Italia. Il sud, tolta la Sicilia che tiene in pugno berlusconi e la Lega, è solo un’espressione geografica. un bacino di voti. E votate,votate che poi viene il resto.

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  3. Il partito del Sud che idiozia, i partiti, non si creano mendicando DENARO ma con idee e progetti per lo sviluppo ed il benessere degli Italiani tutti.
    Lombardo & Co, hanno ricevuto la loro parcella chi saranno i prossimi?????
    Si vergognino tutti non è cosi che si difende il SUD…….

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