Lo stato di agitazione dei dipendenti ex Inran per Marchesini dell’Assosementi, preoccupa le aziende impegnate nella selezione e certificazione di sementi di cereali e di foraggere per le semine autunnali.
E di soppressione in soppressione, dopo l’Ense e l’INRAN, il Ministero delle politiche Agricole ha demandato le funzioni in materia di sementi all’Ente Nazionale Risi.
BATTIPAGLIA – Lo stato di agitazione deliberato dal personale ex INRAN preoccupa tutte le aziende sementiere che accanto alle ordinarie attività, in questo periodo sono impegnate nella selezione e certificazione ufficiale delle sementi di cereali e di foraggere per le oramai imminenti semine autunnali.
“Siamo ovviamente solidali con il personale ex INRAN, che lamenta di non avere ricevuto gli stipendi di agosto, ma come rappresentante delle aziende sementiere debbo mettere in guardia dal rischio che lo stato di agitazione dei dipendenti ex ENSE possa pregiudicare in particolare la tempistica e la regolare certificazione delle sementi di cereali, con la possibilità che le aziende sementiere non riescano a consegnare e commercializzare tutto il seme richiesto dagli agricoltori” – commenta Paolo Marchesini, presidente di Assosementi.
“Nel sistema vigente non ci sono purtroppo alternative alla certificazione ufficiale delle sementi da parte dei tecnici della ex ENSE, se non ricorrendo all’importazione da altri paesi” – aggiunge Marchesini. “Sarebbe una vera beffa per l’economia del paese, con il seme nazionale non certificato che rimarrebbe invenduto nelle aziende sementiere o presso gli agricoltori moltiplicatori e con l’impossibilità di reperire tutto il seme certificato necessario. A ciò si aggiunge il pericolo di un declassamento qualitativo della produzione cerealicola nazionale, per il ricorso a materiale non idoneo”.
“Siamo intervenuti sul Ministro Mario Catania, nonché sui responsabili dell’Ente Nazionale Risi al quale il decreto legge 95/2012 ha trasferito le funzioni ufficiali sulle sementi elette, perché la situazione del personale venga rapidamente regolarizzata, ma anche sollecitando – conclude Marchesini – una rapida emanazione dei previsti decreti attuativi e soprattutto la soluzione del conflitto di interessi che riguarda l’attività commerciale sementiera svolta dall’Ente Risi, dopo l’acquisizione delle competenze di controllo in materia”.
L’ENSE, cui il Ministero delle politiche agricole ha demandato i controlli e la certificazione ufficiale delle sementi elette, era un ente che aveva un suo equilibrio economico e che non gravava sulle finanze dello Stato, è stato soppresso e l’intera struttura inglobata dall’INRAN. Ora, con la soppressione dell’INRAN, le funzioni in materia di sementi sono state attribuite all’Ente Nazionale Risi.
Battipaglia, 14 settembre 2012