Fare Ambiente e Fondazione Legalità e Sviluppo riprendono a vivere il territorio del Cilento.
I temi: Il silenzio politico e l’assenza di una opposizione civica sociale; Il calo demografico dell’area del Parco del Cilento; Un’ambiente capace di portatore di sviluppo per giovani; Perché e come preservare il Cilento da infiltrazioni criminali.
AGROPOLI – Fare Ambiente e Fondazione Legalità e Sviluppo riprendono a vivere il territorio del Cilento. “Ma quanto silenzio in questa città… – denuncia Fare ambiente nell’ambito della conferenza stampa al VitaMareClub, sia Fausto Milillo che il presidente Pepe, nel mentre rendono pubblici anche i programmi dell’Associazione -.
“Ma quanto silenzio in questa Città… E’ giunto il momento di parlare e di darsi da fare”, è il titolo della conferenza stampa che si è svolta sabato mattina al Porto di Agropoli nella banchina di VitaMareClub. La Conferenza stampa per Fare Ambiente, è stata l’occasione per illustrare la programmazione congiunta che interesserà Agropoli, Paestum, l’intera area cilentana ed anche la Provincia di Salerno.
Gli argomenti in discussione che si sono trattati sono stati diversi Diversi: dal troppo silenzio politico, all’assenza di una vera opposizione civica sociale; dal calo demografico dei paesi dell’area del Parco del Cilento, ad un ambiente più umano e portatore di sviluppo per giovani; dal perché al come preservare il Cilento da infiltrazioni criminali.
La risposta da parte del pubblico è stata buona mostrando interesse ed attenzione alle varie fasi della conferenza e alle tematiche proposte. Intanto, la Fondazione Legalità, presieduta da Fausto Milillo, organizzerà a Paestum nel mese di marzo la 3° edizione del “Premio Legalità”, al quale parteciperanno diverse figure di spicco a livello istituzionale che, da tempo, contrastano l’illegalità sul territorio nazionale.
La Conferenza di Fare Ambiente sicuramante fa da apripista a tematiche che devono essere necessariamente osservate, studiate e portate all’attenzione dell’opinione pubblica, ma anche offerte alle autorità competenti, Comuni, provincia, Regione, e tutte le promanazioni dello Stato, affinchè si adottino i rimedi, per evitare innanzitutto, che la criminalità organizzata si impossessi di aree tranquille come il Cilento, per investire i suoi proventi illeciti, ma anche per evitare e creare le condizioni affinchè queste aree o “isole felici” non vengano abbandonate dai giovani e dai loro abitanti, snaturando il contesto e favorendo per contro, un inevitabile cambio dei connotazione, sociale e civile.
La preoccupazione, e quì sta alla maturità di chi affronta certe tematiche delicate, è che non diventi passerella dei professionisti “dell‘anti-camorra” e “dell’anti-tutto“, piuttosto che un tavolo tecnico e sociale disinteressato che ha come scopo quello di risolvere, affrontando con serietà, professionalita e passione, tematiche sociali delicate, in un contesto più delicato delle tematiche stesse.
Agropoli, 11 settembre 2012