Melchionda rilancia il dibattito: “Si apra un tavolo di discussione, un momento di riflessione sul futuro della Città e del centrosinistra ad Eboli”.
Le forze politiche si interroghino sul futuro, per trovare ragioni di coesione, rispetto a quelle che hanno determinato divisioni. La drammatica alternativa è il rischio di consegnare, la nostra Eboli ad una destra irresponsabile e populista.
EBOLI – Il Sindaco di Eboli Martino Melchionda auspica che riparta il dialogo fra le forze politiche di centrosinistra, e si fa promotore di un confronto politico a tutto campo, che guardi al futuro.
“La ripresa di un confronto serrato fra tutte le forze politiche che, a livello cittadino, si richiamano al centrosinistra – sostiene il primo cittadino di Eboli – è una opzione politica di fondamentale rilievo, di cui tutte le forze politiche devono farsi carico.
Non sto parlando – precisa Martino Melchionda – di convergenze su elementi che attengano all’attuale situazione amministrativa della città, che debbano tradursi in accordi attinenti riguardanti gli assetti di governo, che sono, peraltro, dopo una fase convulsa, giunti a definizione.
Occorre, invece, a maggior ragione in questi tempi difficili, saper volare alto, riuscire a costruire livelli di riflessione che attengano alle grandi questioni sul tappeto, alle opzioni politiche di fondo.
Deve essere costituito, in buona sostanza, un luogo di dibattito a tutto campo, in cui si sentano pienamente rappresentate tutte le forze politiche di centrosinistra, in cui si possa ragionare con assoluta libertà di pensiero e di critica, attraverso il quale i partiti politici, in particolare quelli che si richiamano alle tradizioni progressiste e democratiche, possano riappropriarsi del loro ruolo fondamentale, che è quello di cerniera fra società ed istituzioni.
Occorre inoltre – prosegue il sindaco – che le forze politiche si interroghino sul futuro, sulla necessità di trovare ragioni di coesione, che siano preponderanti rispetto a quelle che hanno determinato divisioni nel passato. Ragioni ed elementi di coesione che rendano possibile per il centrosinistra continuare ad esprimere, anche nel futuro una leadership in questa città.
Occorre, insomma, lavorare per superare le attuali contrapposizioni tra chi amministra e chi si oppone, tra chi ha un atteggiamento critico rispetto al presente, e chi, invece, sostiene pienamente l’attuale governo cittadino.
E’ assolutamente velleitario immaginare un centrosinistra senza l’attuale compagine di governo, così come i partiti dell’attuale amministrazione commetterebbero un grave errore se non riuscissero a creare un luogo di vero confronto, piuttosto che continuare a concentrare la propria attenzione su divisioni e contrasti privi di senso, che ignorano completamente la difficile congiuntura economica e finanziaria che stiamo vivendo.
La drammatica alternativa – conclude Melchionda – è correre il tragico rischio di consegnare, fra tre anni, il governo della nostra Eboli ad una destra irresponsabile e populista.
Io intendo offrire il mio contributo a questa discussione, ed è per questo che invito tutte le forze politiche appartenenti al campo del centrosinistra, in primis il Partito Democratico di cui faccio parte, a prendere parte ad un tavolo di confronto, che va costituito al più presto. Deve essere un tavolo che non si limiti alle forze politiche, a mio modo di vedere, ma deve vedere protagoniste anche tutte le associazioni che si richiamano a questo schieramento politico, le singole personalità che intendano offrire il loro contributo. Si potrebbero immaginare anche una serie di giornate di riflessione ed approfondimento, in cui ciascuno di noi possa ragionare a tutto campo, liberamente, senza nessun paletto o posizione precostituita”.
Eboli, 10 settembre 2012
Dopo aver spartito le tozze vuoi fare i ragionamenti sui principi e sui progetti? Troppo facile così, adesso queste cose le devi dire ai tuoi compagni di merende, parla con loro. Quando c’è da spartire il potere non c’è nessun dialogo dopo invece si eheheheheh.
Questa è una frase già ripetuta a ogni approvazione di bilancio, Martino sei alla frutta…oramai i giochetti non reggono più, cerca di trovare i fondi per coprire i debiti, fatti dalla tua amministrazione e da quella precedente e lascia stare i contribuenti ebolitani.
Siamo ormai ragionevolmente fuori tempo massimo per aprire un confronto e costruire civicamente una riflessione capace di “volare alto”. Credo che non ci siano più le condizioni: né per trovare un minimo di punti comuni di discussione, sui quali possano intendersi i diversi soggetti che sarebbero chiamati a dialogare, né per offrire un contributo alla risoluzione della crisi gravissima che affligge Eboli.
Una crisi non solo economica e politica, ma morale e identitaria. Questa città ha perso, da anni, la sua “anima”; l’identità comune che permette ai cittadini di riconoscersi in essa. La cattiva amministrazione ha dato il colpo finale ad una crisi strutturale, verso la quale i partiti tradizionali – con posizionamenti tattici e trovate surreali – stanno dimostrando tutta la loro incapacità. L’incapacità di trovare risposte ai bisogni delle persone, di saper fare scelte intelligenti per la comunità e non solo per il tornaconto privato o di casta, di mettersi in ascolto dei cittadini, di coinvolgere e valorizzare per il bene comune intelligenze e competenze (reali e non solo presunte).
La situazione è gravissima, ma anche chiara nella sua semplicità: un minimo di senso comune – oltre che di intelligenza politica e di lungimiranza – indurrebbe l’attuale personale politico a fare un bilancio serio, con coraggio ed onestà intellettuale, della esperienza di governo della città e del suo fallimento. Indurrebbe a ricercare all’interno e dall’interno delle forze che hanno amministrato e amministrano le soluzioni per uscire dalla crisi, senza richiedere l’intervento – questo sì oggi velleitario – di contributi esterni.
Mi auguro che ne siano capaci e che riescano a trovare uno sbocco per riemergere. Ma, nell’ipotesi di non riuscita dello sforzo, la sola carta realistica da giocare sarebbe lasciare che la città ritorni alle urne per esprimere un voto a favore di chi la rappresenta con maggiore attendibilità e speranza per il futuro.
Melchionda parla di “attuali contrapposizioni tra chi amministra e chi si oppone, tra chi ha un atteggiamento critico rispetto al presente, e chi, invece, sostiene pienamente l’attuale governo cittadino.”. Io non so se ha letto Thomas Kuhn: qui non si tratta più, a mio modo di vedere, di contrapposizione, ma di ciò che gli epistemologi kuhniani chiamano “paradigmi incommensurabili”, tra i quali non può esserci dialogo semplicemente perché ognuno di essi “parla d’altro”. Il problema maggiore ormai non è più di contrapposizione, ma di incomunicabilità.
Credo che l’unica alternativa agibile sia lavorare per creare una rete di intelligenza collettiva, un movimento civico, non aggregato, né subordinato ad alcun partito tradizionalmente inteso, soprattutto nella sua accezione locale (inclusi “5 stelle” e “arancioni”), ma dialogante con i partiti, le associazioni, i giovani e gli anziani, l’imprenditoria, le professioni, gli studenti, le persone alla ricerca di occupazione, etc.; un movimento capace di elaborare un progetto politico per questa città. Un movimento che nasca localmente e sia radicato nella città; capace di ascoltare e di intercettare le esigenze e i desideri delle persone, di sintonizzarsi sui bisogni reali e sull’immaginario collettivo che forma l’identità locale. Capace di ricomporre i pezzi di una città in frantumi per cercare di costruire qualcosa che stia ancora in piedi e possa guardare avanti.
Questa, secondo me, è la base da cui partire per costruire un’alternativa per il governo cittadino che non sia né velleitaria, né inutilmente utopistica. Occorrerà lavorarci e rifletterci seriamente. Eboli ha una grande tradizione di elaborazione politica, talvolta in controtendenza rispetto agli schemi dominanti, e di vivacità culturale: occorre disseppellirla, riscoprirla e rilanciarla.
Concordo , come già espresso in altri posts precedenti, con l’Arch.? ( non sono sicuro che sia architetto) Manzione. Io molto più sinteticamente, in interventi precedenti, ho espresso i medesimi concetti. Credo che non sia mai tardi per incominciare questo discorso e possiamo anche partire da qui da questo blog.
“Caro” Martino, mi posso permettere di chiamarti per nome, veramente mi fa specie leggere certi tuoi interventi, vorrei ricordarti che tu, prima di essere sindaco e quindi amministratore di una città che ti ha dato, in parte, fiducia, sei un politico e come tale artefice di quanto si è mosso, fatto e disfatto in questa nostra amata Eboli. Non puoi venirtene oggi e dire “che alberi son questi?”. Riporto le tue parole (“Occorre, invece, a maggior ragione in questi tempi difficili, saper volare alto, riuscire a costruire livelli di riflessione che attengano alle grandi questioni sul tappeto, alle opzioni politiche di fondo”) giusto per dirti che volare alto significa avere il coraggio di mettersi in gioco per la propria città, per i propri cittadini e quindi essere a loro servio non al servizio di pseudo maggioranze ed equilibrismi quotidiani.Sai bene che non ti dico niente di nuovo, ho tentato più volte di ricordarti il progetto per il quale sei andato a fare il sindaco e il programma sul quale avremmo dovuto lavorare quindi ora le rivoluzioni richiedono altri sacrifici personali che nè tu nè altri al tuo fianco siete disposti a fare.Spero che qualcuno vicino ate legga il mio intervento così, sono certa mi risponderai in un modo o nell’altro.
x Luigi
Scusami Luigi, non avevo ancora letto il tuo intervento quando ho scritto il mio commento, questo perchè era talmente tanta la voglia di rispondere che sono partita in quarta.Comunque mi fa piacere constatare che siamo proprio sulla stessa linea e che per dirla tutta siamo stufi di stare a guardare. Ci ho provato con tutte le mie forze ma è chiaro che la mia linea non va giù a nessuno se non a qualche coraggioso che non ha nulla da perdere. Condivido totalmente la tua riflessione e continuiamo a discutere ma e credo sia il caso anche di cominciare ad incontrarci.
LA RICERCA DI TAVOLI DI DISCUSSIONE è IL TIPICO ATTEGGIAMENTO DI COLUI CHE VENDENDO FRANARE IL TERRENO SOTTO I PIEDI,ANELA A DISPERATI SALVATAGGI O COME MINIMO,IL TIRARE A CAMPARE X NON TIRARE LE CUOIA.
MELCHIONDA è APPOGGIATO,DAL CENTRO-SINISTRA?,E SE è SI QUALE?
CERCA DIALOGO, MA LUI SI OSTINA A MONOLOGARE, E LA VICENDA DEL RIMPASTO NE è UN FULGIDO ESEMPIO.
L’AVV MARTINO,HA IN MANO IL CERINO,MA DI CERTO NON I VOTI PERSONALI TIPICI DI UN POLITICO DI RAZZA,LI MUTUA A DESTRA E MANCA,E I RISULTATI SONO QUESTI,CON ANNESSO AGGRAVIO PER LE FINANZE CITTADINE E DEI CITTADINI…
Bravo Luigi Manzione. Questo “manifesto d’intenti” mi trova perfettamente d’accordo e pone ottime basi per un nuovo risorgimento della politica Ebolitana recentemente propugnato da parecchi(uno per tutti:V. Cicalese)e che io sottoscrivo nelle sue lineee principali parola per parola perchè rispecchia esattamente ciò che vado ripetendo da sempre in questo blog,i cui protagonisti devono essere i giovani,come te, e tutti quelli che amano la Città di Eboli ed antepongono gli interessi collettivi a quelli propri, delle proprie famiglie e delle “caste politiche” che albergano nelle cosiddette “sedi di partito”. Per concludere(…alla Manzoni): “adelante con juicio”, dunque, mandiamo a casa i mestieranti della politica e del malaffare e restituiamo la Democrazia al popolo perchè finalmente Eboli risorga.
Per coloro che mi criticano spesso sul punto. La mia , come potete constatare, è una critica bipartisan per così dire, io mi scaglio sicuramente contro l’amministrazione ed è rilevabile facilmente ma continuo a ripetere fino alla noia l’opposizione non si salva solo perchè opposizione. L’opposizione è da sempre finta, salvando qualcuno tipo il dottore Lenza, per il resto è praticamente un’attività speculare a quella della maggioranza e , visti i trascorsi di alcuni oppositori ( leggasi Cariello), non li abilita in nessun modo ad essere l’alternativa.
In piccolo qui sta succedendo quello che succede a livello politico nazionale, gira e rigira il brodo è sempre lo stesso. Dovete andare a casa. In blocco. A lavorare, tutti.
X Compaesano.
Spero che davvero stavolta il popolo sia con le persone oneste e giovani, non tutti ovviamente perchè una buona parte sguazza nel marciume della politica attuale. Spero che la parte sana della popolazione coloro che hanno a cuore le sorti del paese, non solo come slogan, siano di più dei disonesti. Ma , purtroppo, sono molto scettico.
“”” ognuno di essi “parla d’altro”. Il problema maggiore ormai non è più di contrapposizione, ma di incomunicabilità. “””
Un abbraccio Signor Luigi Manzione , la sua è un’analisi serena , lungimirante e giustamente severa .
“”” Anche l’Europa sembra essersi incamminata verso il modello plutocratico, con il nostro paese a fare da battistrada. Può darsi che alla fine si prenda un’altra strada, che difficilmente potrà essere quella di un ritorno al passato, ma se è davvero alla democrazia che ci si vorrà ispirare dovrà essere di sicuro una strada ancora una volta contrassegnata dalla partecipazione e dalla rappresentanza del popolo. “”” ENRICO MELCHIONDA
Non credo che Melchionda abbia letto mai Thomas Khun,però, penso che essendo egli un frà Martino abbia senz’altro studiato
LA RESPONSABILITA’ TRA UMANO E ULTRAUMANO del suo collega abate Pierre Teilhard de Chardin.
de Chardin sostiene che con la crescita esponenziale operativa della tecnoscienza che via via si universalizza e si identifica, dovrebbe crescere anche una classe politica ultra-umana diretta verso una ultra-responsabilità che da personale diventa collettiva.
Infatti,prima di noi,forse ci fu un tempo in cui gli individui potevano ancora cercare di migliorarsi e realizzarsi ciascuno per proprio conto,isolatamente.
Col terzo millennio quest’epoca è definitivamente conclusa. L’uomo d’oggi si trova completamente legato agli altri uomini e tutto indica che questo regime di interdipendenza non farà che accentuarsi nei secoli a venire.
Ecco allora che si fa strada il concetto di “intelligenza collettiva” e i premi Nobel in campo scientifico non vengono più attribuiti ai singoli scienziati bensì all’intera equipe che ha lavorato per la nuova scoperta o applicazione.
Sono sicuro che il sindaco quando parla di VOLARE ALTO voglia far riferimento a questa post-moderna concezione dell’uomo nuovo.
Perciò propone un “tavolo di confronto”: egli,con sottile pragmaticità vorrebbe trasferire il pensiero di de Chardin all’attuale situazione politico-amministrativa ebolitana.
Ma il Nostro possiede anche una mente raffinata e pensa che da quel tavolo di confronto possa saltar fuori l’idea di incominciare ad allargarlo ad alcune opposizioni più morbide tipo F.Vecchio e Rosania,in un disegno strategico che veda un allargamento della propria maggioranza. E,ancora oltre,la preparazione di un organigramma per le future competizioni elettorali.
Questo credo possa racchiudere quell’invito a VOLARE ALTO: da una parte l’applicazione delle teorie dell’abate Pierre Teilhard de Chardin e dall’altra un tavolo confrontuale per sdoganare il duo VECCHIO-ROSANIA.
In tutto questo,”l’intelligenza collettiva” centra quanto i cavoli a merenda,come l’appello rivolto a tutte le associazioni e partiti in primis il PD. Vorremmo solo chiedere al buon Martino: come mai l’appello non lo hai lanciato prima della CONCLUSIONE della crisi? Come mai questo tuo partito democratico , ridotto ad un cumulo di macerie grazie alle guerre per bande, l’hai tenuto completamente fuori dal dibattito politico anche in relazione dell’ultimo maxi-rimpasto della giunta?
L’ottimo LANDOLFI,segretario provinciale PD,cosa aspetta ancora a commissariare la sezione di Eboli? Già,forse anch’egli sta ancora studiando L’EVOLUZIONE DELLA RESPONSABILITA’NEL MONDO dell’abate de Chardin.
ho apprezzato alcuni interventi, però mi sia consentito esprimere forte perplessità su queste false aperture, false pechè le aperture di Rosania ci sono sempre state e nella loro storia di interessi politici e personali, dal primo mandato Rosania che si scambiano favori, basta con questa ipocrisia, nel mentre massacrate che ha dimostrato di avere gli attributi e mettere tutto in discussione pur di non condividere nulla con questi personaggi, voi i famosi borghesi di una falsa sinistra ebolitana fate la morale a tutti ma mai nella vostra casa politica, quella che ha distruto Eboli, quella che consente a questo Sindaco e non solo di fare affari, intrallazzi, e alla fine del percorso ve ne uscite con ritorniamo a discutere , ma di cosa di come gli avete consentito di arricchirsi? cari Rosania, Tarantino,Del Vecchio, smettetela , ma vogliamo scommettere che tra 2 mesi questi 8 anni di Melchionda saranno considerati una brutta macchia nella gloriosa storia del centro sinistra ebolitano e che bisogna partire dalla base, rimettersi insieme per il bene dei valori fondanti della società la vostra società, basta vi ho votato e mai + lo farò mi avete nauseato, attaccate il centro destra di populismo e irresponsabile, per me i veri cammorristi siete voi basta vedere con chi fate gli affari, siete la peggiore specie politica della storia di questa città.
Ringrazio (e ricambio) lukas, compaesano e alberto. Sarebbe interessante continuare il confronto già avviato un mese fa con Vincenzo Cicalese, Maria Sueva e altri, magari in uno spazio diverso che Massimo Del Mese ci aveva generosamente offerto (oltre che in presenza). Anche per non “invadere” questo spazio del comunicato stampa del sindaco che ha una sua propria origine e destinazione.
PS: Io qui sono Luigi Manzione; altrove anche architetto…:)
Egregio architetto Manzione,
lei ha proprio ragione. Auguriamoci che Massimo apri al più presto quello spazio dedicato. Altrimenti,ogni argomento si disperde in un coacervo di interventi inopportuni che invadono spazi aventi origini,fini e destinazioni diverse.
Esimio architetto il contenitore ( per usare un termine calzante ma forse non molto appropriato) si può creare e riempire e io sono dispostissimo a farlo. A differenza di altri lo possiamo fare perchè abbiamo origini, concezione della politica ed idee omogenee. Diverso è quando il contenitore vuoto lo si va a cercare nello schieramento politico opposto. Qui invece mi pare che ci siano le condizioni propizie e favorevoli affinchè si possa almeno tentare di creare questo spazio dove potersi confrontare e magari cercare di gettare le basi per un discorso che possa coinvolgere le parti sane e non politicamente già contaminate della società ebolitana.
E’ vero, l’idea del contenitore può sembrare a prima vista non proprio attraente. La riscatta il fatto che il contenitore deve/può essere riempito di contenuti. In questa direzione, un esperimento di intelligenza collettiva potrebbe partire, senza pretese di massimi sistemi o di esaustività, dalla delimitazione di un campo comune.
Per questo, può essere utile iniziare, quando potremo farlo, da un elenco di “parole-chiave” che ciascuno di noi può proporre e che, per ciascuno dei partecipanti, rappresenta o traduce al meglio la propria visione della politica (in senso lato, come ciò che riguarda la propria idea di “stare al mondo”).
Può sembrare un esercizio retorico, ma mettere insieme alcune parole-chiave, discuterle, far emergere e dare forza e contenuto a quelle che risultano più necessarie, convincenti e consensuali, può aiutare a creare un profilo comune e una base da cui partire.
Per farmi capire, comincio con tre parole a caso: equità, pubblico (bene), onestà. Non importa se appaiono generiche, banali o ingenue: è il contenuto che saremo capaci di dare loro a caratterizzarle e ad indicare direzioni da seguire.
PS: propongo, se siete d’accordo, di non usare titoli (accademici, professionali, onorifici, reali o usurpati, etc.), ma solo nomi o nick…
Io ci sto caro Luigi e propongo ONESTA’, GIUSTIZIA, TRASPARENZA
X Lukas: sig. lukas sono contento che ha capito il senso, e condivido in pieno che quel contenitore va riempito da persone che hanno origini, concezione della politica ed idee omogenee. Ma non cadi nella presunzione che il suo puo’ essere l’unico, ce ne sono degli altri con caratteristiche identiche ma diverse dalle sue. IN ogni caso credo stiamo andando nella direzione giusta, creare Movimenti o partiti, perche’ a livello locale sono la stessa cosa, che almeno accomuna le loro persone all’interno per progetti, modi di pensare e tanto altro, e non per scopi di lucro e personali. Anche se domani saremo tutti contro tutti almeno sapremo a cosa saremo contro e non a chi.
Rispetto, res publica, civiltà ( nella accezione più etimologicamente ampia del termine) .
Signor Ginetti io non ho nessuna pretesa di esclusività , il problema è di fondo. Io questo cosiddetto contenitore lo cerco nel mio campo benchè martoriato da decenni di mala gestio. Se io ho un problema nella mia casa o nella mia famiglia io cerco di risolverlo, se possibile, all’interno delle stesse.Ovviamente sono opinioni e non hanno nessuna pretesa di essere migliori o più giuste di quelle degli altri. Così come nella famiglia o nella società anche in politica ognuno si comporta come meglio ritiene ed è giusto e comprensibile che sia così.
Signor Ginetti lei ha dimostrato garbo ed educazione nel rapportarsi con i suoi interlocutori e quindi sono davvero in difficoltà , vorrei darle un consiglio ma, nonostante il mio ampio spettro terminologico, non trovo le parole per farlo. Le dico solo di rileggere meglio i suoi post prima di inviarli e spero di non offenderla perchè non è assolutamente mia intenzione, lei non lo merita.
Caro Luigi,
io direi, in atteso dello spazio dedicato…EQUITA’, PROGETTUALITA’ E CONDIVISIONE.
Sig. Lukas sono d’accordissimo con lei quando si riferisce al fatto di risolvere il problema in famiglia, ma dopo aver ragionato e rendendosi conto che il problema e’ la casa, rimanere li’ e’ distruttivo, oltretutto, trovarsi in una casa svenduta a padroni che non rappresentano la tua famiglia e’ anche offensivo. Mi sa dire quale dei partiti di sinistra hanno al loro vertice esponenti che professano e mettono in pratica i suoi ideali? E quali partiti tutelano dal nazionale al regionale al provinciale i partiti locali? Si rende conto che questa maggioranza locale e’ retta per meta’ da politici che si erano candidati contro? Chi della vera sinistra avrebbe permesso mai questa cosa? Programmi diversi, quasi opposti, disegni della citta’ all’antitesi, quindi di cosa discutiamo, destra sinistra centro, ma dove sono piu’? Sono solo nelle nostri menti, purtroppo e, affiancaste qualche giovane non atrofizzato purtroppo dai pensieri ideologici, ma pratico e costruttivo che va aldilà dei contorti meccanismi inculcati negli anni 50 e ormai sorpassati, qualcosa potrebbe cambiare. Noi giovani abbiamo un vantaggio non siamo nati fedeli a qualche ideale politico, ma ci siamo diventati.
Prendo a prestito le parole di lukas perchè sia chiaro che chi ci ha amministrato da 20 o più anni a questa parte non può pretendere di continuare a farlo per palese e manifesta incapacità.
DEv’essere chiaro a tutti che se non si cambiano radicalmente le cose, le persone e il modo di intendere la politica o si muore o si deve scappare il più lontano possibile da qui alla ricerca di un mondo migliore che non siamo stati capaci di costruire in questa terra benedetta da Dio. Allora a caratteri cubitali scrivo, propongo e grido a questi maestri del disastro: ” DOVETE ANDARE A CASA. IN BLOCCO. A LAVORARE TUTTI!”
P.S.: lukas ,scusa se m’intrometto, ma tu sei un’ira di Dio… e lascialo stare a stu pover Ginetti!.
Compaesano devo dire che Ginetti mi è diventato anche simpatico, purtroppo negli ultimi post non riesco a seguirlo più tanto bene. Comunque signor Ginetti , esprimo sempre una mia opinione senza nessuna pretesa di assolutezza, per restare sull’esempio della casa se essa è disastrata io cerco di costruirne un’altra ma sempre vicino alla mia e non ne vado ad occupare una nuova ma vuota.
Peraltro ritengo che non sia indispensabile avere dei referenti a livello sovraterritoriale, almeno non nella prima fase. La premessa inderogabile è riprendersi il proprio territorio e poi , eventualmente, cercare interlocutori sovraterritoriali con cui relazionarsi e non viceversa.
Caro compaesano ( permettimi questa affettuosità, sapessi quanto è bello trovare compaesani quando si è lontani dal proprio paese, è una sensazione indescrivibile anche se si tratta di persone che non conosci o non frequenti quando sei a casa)quello slogan DOVETE ANDARE A CASA. IN BLOCCO. A LAVORARE TUTTI!” vorrei proporlo come simbolo di un movimento di liberazione territoriale che dovremo affrettarci a costituire con l’ausilio delle persone di buona volontà partendo proprio da qui. Io manifesto la mia disponibilità, con modi e tempi da stabilire, ad incontrare l’architetto Manzione, Maria Sueva, il professor (preside?) Cicalese , te e tutti coloro che avranno piacere di riunirsi per elaborare un progetto per una Eboli veramente nuova.
La proposta di parole-chiave non si limita naturalmente a tre; io le avevo scelte a caso per dare un’idea. Le prossime quattro che mi vengono in mente:
lungimiranza;
tolleranza (anche in senso di ascolto);
creatività (anche nel senso di ricerca);
merito.
Anche se non le stiamo scegliendo in un intento di contrapposizione verso qualcosa o qualcuno, è abbastanza evidente che nessuna di queste parole abbia avuto finora in sorte di essere transitata dalla teoria (dalle intenzioni dichiarate) alla pratica (agli atti compiuti).
Mi auguro di essere smentito con esempi concreti, ma stento a trovare qualcosa di realizzato a Eboli che abbia incarnato una sola di queste parole che stiamo mettendo insieme, o che si sia ad esse ispirato.
Per sgombrare il campo dagli equivoci, so abbastanza bene che amministrare in concreto è cosa ben diversa da enunciare principi e costruire idee. Tuttavia, quando l’amministrazione della res publica dimentica o mette volontariamente da parte le idee e i principi, che avevano peraltro originariamente legittimato il suo esercizio, è destinata – secondo la mia opinione di semplice cittadino – a fallire. Idee e principi che intendo in maniera del tutto diversa da ideologie e dogmatismi.
La polemica che si sta accendendo a proposito delle “case” e dei luoghi deputati a costruire il confronto mi sembra un poco forzata. Se non interpreto male ciò che dice Lukas, non si sta dicendo che solo questa “casa” in costruzione è patentata, in via esclusiva, a elaborare un progetto per il futuro della città, ma che è opportuno (e naturale) che ciascuna delle parti in campo elabori le proprie idee e le proprie proposte.
Anche i ragionamenti su destra e sinistra mi appaiono poco convincenti, soprattutto quando si cerca (non qui, è vero) di far passare la presunta indistinzione come passepartout per oscillare tra gli opposti o formare improbabili aggregazioni trasversali o bipartisan.
Il punto debole è identificare una collocazione politica con i suoi esponenti contemporanei e le sue incarnazioni locali o nazionali. Mi sembra una costrizione che nessuno prescrive di imporsi, altrimenti la soluzione obbligata sarebbe il solipsismo o l’anarchia (o la fuga, che già è in atto per necessità).
La crisi del centrosinistra è evidente. E le primarie del PD mostrano tutte le difficoltà di elaborare progetti politici di fronte alla crisi generale e alla dispersione molecolare della “società degli individui”. Localmente, la situazione è quella che è, al punto che mi chiedo se a Eboli sia mai esistito un partito democratico, per ridursi a questa condizione. Ma non mi pare che il centrodestra goda di migliore salute, anzi…
Anteporre i progetti personali (legittimi, certo, ma da perseguire in subordine al mandato di rappresentanza conferito dai cittadini) ad un progetto politico: questa mi sembra la connotazione trasversale, a destra come a sinistra a Eboli. Il segno evidente della crisi gravissima della politica locale e della difficoltà a trovare soluzioni, realistiche ma non per questo di ordinaria sopravvivenza, che permettano di riemergere. Non è il caso di cominciare a ragionare seriamente anche su questa che dovrebbe essere una discriminante effettiva?
Ho letto con attenzione il post del sig. Ennio Ginetti e devo dire la verità non ho capito niente.
“Noi giovani abbiamo un vantaggio non siamo nati fedeli a qualche ideale politico, ma ci siamo diventati” cosa significa signor Ginetti questa affermazione?
Le posso chiedere una cosa? Dove ha studiato e quali sono le sue letture?
Su di un blog e’ difficile esprimere concetti, soprattutto in quattro righe per non sembrar prolissi ed annoiare, ma credo che tutti stiamo dicendo la stessa cosa, ci ritroviamo amministrati da chi dovrebbe rappresentarci ideologicamente, praticamente e progettualmente, ma di fatto non e’ cosi’, anzi il contrario. Lungimiranza, tolleranza (anche in senso di ascolto), creatività (anche nel senso di ricerca); merito; equità , pubblico ed onestà, vi sembrano doti politiche che hanno caratterizzato questo ultimo 20ennio politico Ebolitano in cui noi 30enni siamo cresciuti? Allora domando io a lei sig. comunista se ha solo studiato e non vissuto quest’ultimo 20ennio, in tal caso le consiglio di scendere per strada tra la gente ed abbandonare quei libri, perche’ la domanda giusta non e’ cosa si e’ letto ma cosa si e’ capito.
Architetto l’esempio della casa era chiaramente riferito al fatto che Cariello dopo 20 anni di politica ( e di AMMINISTRAZIONE FALLIMENTARE, 2 mandati con Rosania e il primo di Melchionda, di cui stiamo ancora pagando le conseguenze) nell’ambito della sinistra sia poi passato , armi e bagagli e per un suo dichiarato rapporto personale con Cirielli , nel campo opposto e queste due cose messe insieme , a mio parere, non lo legittimano a candidarsi al governo della città. Ho usato in un altro post un espressione della quale mi sono compiaciuto LAVACRO CATARTICO per indicare l’atteggiamento di Cariello che ritiene di avere , con questo passaggio, riacquistato una nuova verginità politica ma è una pia illusione ed è evidente agli occhi di chi osserva le cose politiche in modo non superficiale. Di Melchionda già si è detto ed egli comunque non ha più possibilità di candidarsi ma tutti coloro che , a qualunque titolo , hanno gravitato attorno alla sua squadra di governo sono, allo stesso modo, non considerabili come futuri leaders visto il fallimento attuale. Non ci resta che provare a creare un progetto di persone e , eventualmente, movimenti genuini per dare una guida davvero efficace e costruttiva al paese. Spero di aver chiarito meglio il mio pensiero pur con tutti i limiti che un medium del genere ( il blog) presenta.
Signor Ginetti se lei continua a fare riferimento al passato ( gli ultimi 20 anni) non fa che gettarsi la zappa sui piedi perchè negli ultimi 20 anni Cariello è stato tra i principali protagonisti dell’amministrazione che io reputo , sommessamente, un completo e totale fallimento. Se un giocatore è bravo lo è a prescindere dalla casacca che indossa non è che cambiando divisa le sue capacità si modificano.
@lukas- ha ragione compaesano. Lo lascierei in pace a sto’ ginetti. E’ diventato simpatico? Attenti a non farsi prendere dalla “sindrome di Stoccolma”.
Ormai,mi dispiace dirlo perchè sembra persona ammodo, si è del tutto “incartato”…
Direi piuttosto,di approfondire al meglio le questioni poste da L.Manzione.
X Lukas
Sarei ben lieta di avviar un confronto di intenti e di idee, non puo,’ che far bene ad Eboli verso la quale nutriamo amore e rispetto. TROVIAMO UN QUANDO E UN DOVE il resto vien da se’.
Condivido in linea di massima le riflessioni di Lukas e comprendo la reazione di rigetto verso l’attuale classe politica. Penso però che in democrazia siano gli elettori a decidere chi è legittimato a governare, mentre a nessuno può essere impedito di candidarsi, nei propri rispettivi schieramenti e aggregazioni (salvo poi vedere i risultati).
Oltre gli slogan, la sfida è elaborare e comunicare i programmi, le idee e i progetti per la città, nella maniera più chiara e trasparente possibile, con le necessarie, possibili connessioni con i bisogni e le aspirazioni della comunità tutta. Laddove contano i numeri, la sfida però è costruire anche aggregazioni aperte e senza preclusioni, a partire da regole del gioco rigorose e decise in condivisione.
I confronti e le contrapposizioni dovrebbero formarsi quindi sulle scelte e sugli orientamenti, prima che sulle persone, altrimenti si riproduce una logica personalistica con le sue conseguenze in termini di confusione tra gestione del potere e governo della cosa pubblica, che hanno portato alla situazione presente.
Perciò io non credo molto all’idea che occorra dare fiducia solo alle persone. Mi sembra un luogo comune per sfuggire, delegando ad altri, le proprie responsabilità di cittadini.
In ogni caso, quando si ripercorre la storia del governo della città degli ultimi quindici anni (16 per la precisione, perché prima era un’altra “era”, come lo sarà probabilmente quella che si apre adesso) si dovrebbero fare, secondo me, delle analisi più dettagliate tra le quattro amministrazioni che si sono succedute e riflettere sulle differenze e le evoluzioni/involuzioni di ciascuna di esse.
Analisi da fare in concreto e sugli specifici punti dell’azione amministrativa, per capire quali sono stati i risultati ottenuti e quali gli errori. Poiché, a mio parere, gli errori delle amministrazioni Rosania e Melchionda non sono stati della stessa natura, né hanno avuto la stessa portata in termini di conseguenze sulle persone, sul tessuto della città, sulla decadenza della dimensione politica locale.
Altrimenti si rischia di cadere nella demagogia, che è moneta corrente anche tra gli eletti attuali, ma che in prospettiva non paga perché i cittadini hanno maggiore capacità critica e di discernimento rispetto a quanto generalmente si sia disposti a credere, anche in situazioni di estremo disagio. I cittadini in fondo siamo noi…
Se dovessi essere analitico dovrei scrivere un trattato per elencare tutti gli errori delle amministrazioni dell’ultimo quindicennio ( di cui è figlia leggitima l’attuale). Io sono un quarantenne, per rispondere anche a chi mi accusa di bolscevismo che è un fenomeno che io ignoro quasi completamente non avendo vissuto nel periodo di massimo fulgore di questa dottrina, e penso di essere ancora giovane e di poter dare un modesto contributo alle sorti del mio territorio. Un errore che mi sembra veramente macroscopico e che mi sento di citare è il PRG. Non sono un tecnico e quindi non posso scendere nell’analitico ( credo e spero che comprenda anche cose buone) ma ragionando solo col buonsnso mi domando come un comune che ha un territorio così esteso debba avere un piano regolatore così restrittivo e che , per ritornare alla precisazione precedente, in altri post ho definito bolscevico. Peraltro ho potuto constatare gli effetti che ha prodotto sull’economia territoriale che sono stati devastanti e mi chiedo spesso dove fosse Cariello a quell’epoca.
Detto ciò vorrei tornare al discorso che mi interessa veramente ovvero la costruzione e la progettazione del futuro. Non ritengo di avere le capacità organizzative per poter fare incontrare chi è disponibile a riunirsi di persona , mi auguro che chi tra di voi è più bravo di me in questo se ne faccia carico.
Egregio signor Ginetti lei è una persona leale che crede in quello che fa, molti la davano già nel PD alla corte di Melchionda ed invece lei coerentemente ha mantenuto la sua fedeltà politica a Massimo Cariello.
Il problema è che lei, insieme a tanti giovani di oggi, incarna un arrivismo politico che a me fa paura.
Lei nel 2004 vota Antonio Conte e non si pone nessun problema successivamente a diventare fedelissimo di Cariello frequentando anche le riunioni di un partito di estrema sinistra come Rifondazione Comunista. Lei incarna l’idea che un giovane non debba studiare, leggere, ragionare con la propria testa per capire i processi che avanzano, no l’importante è apparire e fare soldi. In una società che si va sempre più proletarizzando, dove la sottocultura è imperante, dove sono sempre più i giovani che non hanno lavoro e titolo di studio lei trova terreno fertile raccogliendo consensi dal punto di vista elettorale. Se avesse vissuto negli anni 70 i giovani di allora l’avrebbero presa a calci nel culo (metaforicamente parlando, ci mancherebbe)
chiedo scusa se mi intrometto, ma se state pensando ad una coalizione di centrosinistra coivolgendo i puritani della politica come la Manzione candidata con Melchionda e poi sua segretaria personale ed infine assunta all’azienda improsta da Melchionda(Bassolino)senza concorso perchè esperta di vini e candidata alle regionali per non parlare di anni di attivismo politico con questa maggioranza,il prof. Cicalese diventato il mentore di questo movimento, ma perchè continuate a parlare di Cariello e non di Cuomo( ha cambiato 5 partiti)Infante(decine)Conte(troppi) e potrei citarne almeno 10 che oggi sono in maggioranza, e basta pensate a voi Cariello è perdente? bene da come ne parlate mi sembra il contrario lo state solo rafforzando, e poi chi lo dice che Cariello è vergine, ha fatto una sua scelta condivisa da tanti a differenza di quello che pensate.
p.s. Cara Maria Sueva non me ne volere sei una persona leale e per bene però sono stanco di questi falsi moralisti santoni, e come te tanti hanno dato ed avuto dalla politica.
Io non ho avuto nulla caro Berardo anzi ho subito molti pregiudizi dalla politica. Tu di chi sei portavoce scusa? Chi sono questi tanti che hanno condiviso la scelta di Cariello. Io penso che ognuno possa e debba parlare solo per sè.
Il fatto che Cuomo , Conte , Infante, Vecchio e chi più ne ha più ne metta abbiano cambiato decine di volte partito non rende meno negativo l’atteggiamento di Cariello e io ne ho già parlato ampiamente di questi personaggi in altri interventi.
Come vedi io parlo solo per me non ho referenti di nessun genere e , considerato che non mi sento rappresentato da nessuno di questi parassiti della società ( ritengo che veri parassiti siano più alcuni politici , tra cui quelli succitati, che gli evasori fiscali) voglio provare a verificare se ci siano le condizioni per avviare un discorso che si discosti dalle logiche politiche attuali. E’ molto semplice la politica deve smettere di essere un business personale e diventare un servizio alla collettività ( che poi non si dovrebbe nemmeno dire questa cosa tanto dovrebbe essere scontata ma da un bel pò di tempo la normalità è diventata l’eccezione e viceversa). Poi se il politico, dopo aver fatto l’interesse collettivo, riesce anche a fare il suo interesse personale non ci vedo nulla di male. Ma se non prevalente l’interesse collettivo deve essere almeno equivalente a quello personale. Oggi mi pare che sia il contario di quanto affermo e ti sfido ad indicarmi un solo politico che antepone gli interessi collettivi a quelli personali. Non penso non si possa non convenire che così va tutto a rotoli come in effetti sta accadendo. Se a te, e ai tanti di cui ti fai portavoce, va bene così buon per te.
per lukas,
nonritengo si tratti di parassiti, semmai di cattivi amministratori e sebbene siano anche persone intelligenti, poco o nulla hanno fatto per la Citta’, se non politica spicciola alcuni e altri politica teorica ma entrambi tendenti solo alla clientela esercitata in diverse forme, tralasciNdo quali siano state.
Alla domanda se preferiamo.poltitici disonesti e incapaci a politici.disonesti e capaci, io scelgo la terza ipotesi: preferirei politici capaci e onesti.
Riguardo poi alle scelte che i vari uomini politici citati abbiano fatto, ivi compreso i vari passaggi di partito, ebbene anche questo e’ un tema a cui e’ difficile rispondere, se non ricordandoci che i vari Partiti reduci della prima repubblica ci hanno lasciato in mezzo al guado, e successivamente si sono scomposti e ricomposti in continuazione, scompaginando il tradizionale assetto ideologico a cui eravamo stati abituati.
Riguardo a Cariello, credo si debba accettare le sue nuove collocazioni, mentre non si puo’ accettare da lui quando interviene sulle questioni politiche del passato come se non gli riguardassero affatto.
Un poco di misura non guasterebbe.
A me non va bene caro lukas. Io sono per l’ostracismo totale verso chi ha fatto politica attiva in questi ultimi 20 anni e per chi ha avuto contatti di collaborazione(politica) con personaggi che ci hanno fatto vergognare di essere,a causa di un infelice orientamento politico, complici di questi masanielli,
nullafacenti di professione camuffati da rappresentanti del popolo come ad esempio Bassolino,per gli amici totonno (sic!).
Altrimenti di cosa parliamo caro luigi manzione?
Ci prepariamo a cambiare tutto perchè non cambi nulla?
Questa gente “SE NE DEVE ANDARE.IN BLOCCO.A LAVORARE TUTTI”. Altrimenti ci prendiamo in giro e a questo punto avrebbero ragione i ciechi fans di Cariello. Confrontato agli altri suoi “colleghi” probabilmente lui è il vero “gigante” della politica ebolitana degli ultimi 10 o 15 anni.Perchè escluderlo? (ovviamente sto facendo un ragionamento ipotetico e mi scuso con cariello per averlo preso ad esempio). Se come tu dici,caro manzione,saranno gli elettori a decidere ,secondo me diventerà il futuro leader del nascente movimento….Ma chi l’ha detto che per essere parte attiva di un movimento che persegue il cambiamento ci si deve per forza candidare? Questi personaggi direttamente responsabili, a vari livelli, del disastro nazionale potrebbero essere parte attiva solo col voto, non vedo il problema e sarebbe un bell’esempio da parte loro prenderne atto assumendosi le proprie responsabilità facendosi(finalmente) almeno da parte. Come il sottoscritto ad esempio che pur non avendo mai messo piede in vita sua nella sede di un partito ad una eventuale candidatura non ci penserebbe nemmeno. Eppure, grazie all’evidenza del penoso spettacolo offerto dal 90% dei guitti e parassiti protagonisti della politica italiana ed ebolitana,potrei plausibilmente ritenermi un genio della politica. Certo! Perchè sono straconvinto che se in questi anni fossimo stati amministrati da venditori di frutta e verdura al mercatino rionale(con il solo requisito dell’onestà e integrità morale) oggi avremmo raggiunto livelli di benessere economico pari o superiore a quello dei tedeschi.
Diversamente,in mancanza di questo solo,unico,fondamentale presupposto, mi dispiace cari amici e compagni, vi faccio tanti auguri ma io voto Grillo.
Compaesano.
In verità qui su ci stiamo incartando un po tutti, basta pensare che persone che abitano porta e porta stanno aspettando che Del mese apri un blog per ragionare sui problemi e le eventuali soluzioni per questa città. Detto cio’ rispondo a comunista il quale evidentemente e’ vissuto negli anni 70, prima di tutto chi le dice di non essermi posto nessun problema dopo aver votato nel 2004 il pd e proprio questi interrogativi mi hanno fatto cambiar rotta? secondo io ho assistito giusto a 3 riunioni di rifondazione, dopo proprio quei dubbi, ma alla quarta proprio non ce l’ho fatta e oggi non sarei con Cariello se lui fosse ancora li e. Terzo io non faccio soldi ma lavoro onestamente senza mai aver avuto nulla dalla politica ne io ne’ nessun mio parente, e le mie attività lo dimostrano, per quanto riguarda l’apparire e l’arrivare non la rispondo proprio. Concludo dicendo che il messaggio che vuol far passare della mia persona non offende tanto me, quanto un gruppo di miei coetanei , professionisti e non che alle scorse elezioni hanno creduto e credono in un progetto e non nelle persone, e non sono quell’elettorato dove la sottocultura è imperante, quindi le faccio un grosso inbocca al lupo.
Chi ha fatto politica attiva o comunque ha avuto benefici da questa classe politica non può pensare di avere un ruolo attivo nel senso di stare in prima linea in questo progetto che io avrei in mente. La rivoluzione, nel senso fisico e non politico del termine, o è tale o non è. Su questo siamo pienamente d’accordo caro compaesano. Questo non esclude la partecipazione degli stessi soggetti e un loro contributo di idee. Poi ci sarebbe da distinguere perchè se uno ha solo ricevuto un vantaggio dalla politica non essendo mai stato coinvolto nelle logiche e nelle dinamiche politiche attuali in senso stretto ed è una persona capace ( pochi) penso che un contributo di idee possa pure darlo.
X admin, Proprio ieri mi è capitato di leggere un volantino che riportava un articolo apparso sul quotidiano Libero ( almeno così si diceva all’interno del testo) del 29 luglio u.s. che faceva riferimento ad alcuni immobili di proprietà di Melchionda ( lo studio dove esercita la sua professione di avvocato in via U. Nobile mi pare) di Rizzo Francesco ( la famosa villa che io non so dove sia) di Lettera, il nome di lettera non lo ricordo comunque l’ex assessore al bilancio ( lo studio dove esercita l’attività professionale) e sosteneva che questi immobili risultavano al catasto non come studi professionali, quelli di Lettera e Melchionda e quello di Rizzo come casa popolare. Ne sono rimasto molto sorpreso oltre che per la notizia in sè quanto per il fatto che tu non ne avessi avuto e dato notizia in questo blog. Cosa ne sai se ne sai qualcosa? Grazie.
P.s. Conservo copia del volantino non vorrei che mi si accusasse di voler diffamare qualcuno e il riferimento al fatto che sia stato pubblicato è scritto sul margine inferiore della pagina e lo stesso mi è stato cosegnato da un noto professionista ebolitano in presenza di svariate persone.
x BERARDO
Pur non sapendo chi tu sia e visto che sei molto ben informato su di me, intendo risponderti molto chiaramente e con la massima onesta’ che mi caratterizza da sempre. E` vero sono stata candidata con Melchionda quando credevo in un progetto come tu oggi credi nella possibilita` di cambiare· E` vero sono stata capo staff della sua segreteria sempre in virtu`di quel progetto ma ti garantisco ho LAVORATO per la citta`e non per interessi personali· E` vero anche che lavoro all IMPROSTA dove nesuno credo sia entrato per concorso cosa che non mi avrebbe spaventata vista che ho affrontato molti esami nella mia vita ma non ci sono entrata come esperta di vini, peraltro sono quasi astemia, bensi` come laureata e con esperienze alle spalle tali da poter essere utile. Certo mi potrai dire che sono tante le persone preparate quanto e piu` di me ma io ho portato il mio curriculum ad AITA e lui, non MELCHIONDA che invece ha preteso il mio sacrificio, mi ha chiesto di dargli una mano a rilanciare alcune attivita`dell azienda. HO accettato e mi sono guadagnata lo stipendio con il lavoro. In quanto a ricevere dalla politica, ho trovato ostacoli ogni giorno perche` donna, perche` non disposta ai compromessi, perche` preparata e forse intelligente. Per tutto questo e per altre tante ragioni credo invece di poter dare molto alla mia citta` e non sono una che sta a guardare per cui se non c e` spazio per in questo contenitore, ti garantisco che molta parta onesta di Eboli e scevra da ogni pregiudizio mi chiede un impegno. Spero di aver chiarito una volta per tutte la mia posizione.
P.S. Giusto per dovere di cronaca dal 2010 in poi sono lontana e critica con questa amministrazione proprio perche’ non mi sono piegate a logiche che non miappartengono.
Ho qualche difficoltà a continuare ad intervenire su questo post, per le ragioni che ho detto prima e perché la collocazione forse stimola a parlare di persone, inclusioni/esclusioni, se non di gossip, argomenti che mi interessano poco. Però mi sembra fuori luogo il commento di chi come Ennio Ginetti dice che, pur vivendo porta a porta, si sta aspettando uno spazio per aprire un confronto; commento che – mi dispiace dirlo – dimostra una scarsa comprensione della natura e delle potenzialità comunicative del web per la politica.
Tanto più nel momento in cui tutte le forze politiche affidano al web e, nel caso, al blog di Massimo Del Mese i propri comunicati sapendo – spero che lo sappiano – che questi avranno qualche chance in più di essere letti rispetto alla stampa cartacea. Analoga dimostrazione di incomprensione la offrono i partiti quando lanciano i loro comunicati stampa sul web, senza rispondere ai commenti dei lettori, anche quando sono pertinenti e non solo scomodi. Il distacco profondo tra classe politica e cittadini si vede anche da qui, oltre che dal triste spettacolo di riunioni politiche dove sono presenti non più di dieci persone. Chiudo qui questo capitolo che meriterebbe una riflessione più attenta, ma non è questa la sede adatta, tenendo conto che l’esperimento che si vorrebbe tentare ha contenuti e obiettivi (oltre che forme e luoghi) radicalmente diversi…
Caro Compaesano, sono d’accordo sul fatto che chi ha malgovernato non può continuare a farlo, ma perché ciò avvenga occorre dimostrare ai cittadini che esistono altri modi di amministrare, proporre idee e soluzioni, convincere e ottenere consenso, cioè i numeri per governare. Ma tutto questo mi sembra prematuro, se non si è almeno dato prova di avere la capacità di formulare proposte credibili. Perciò mi interessa poco discutere di persone e di candidature, prima di costruire un progetto. Io non ho ambizioni politiche personali: mi è stato insegnato – da chi la politica l’ha praticata in una maniera più “alta” di quella che correntemente si vede a Eboli – che non ha senso anteporre le ambizioni personali all’imperativo di migliorare le condizioni esistenti.
Un movimento di aggregazione civica a Eboli dovrebbe porre, tra l’altro, come discriminante il perseguimento di ambizioni personali in/per mezzo della politica. Non per moralismo, ma per la semplice ragione che chi ha fondato il proprio impegno politico su tale elemento, ha dimostrato quasi sempre di essere politicamente inefficiente, ossia di non aver conseguito gli obiettivi per i quali aveva ricevuto il mandato dagli elettori. Anche per questo, io credo che le valutazioni delle esperienze passate e in corso andrebbere articolate un po’ più nel dettaglio. Il punto è che chi ha fallito dovrebbe prenderne atto e fare, al minimo, un giro di “passo”. Oppure dovrebbero essere gli elettori a consentirgli un benefico riposo dopo tante fatiche. È evidente, e qui concordo con Lukas, che chi ha compartecipato al gioco di potere nella sua decadenza non potrà essere riproposto in un movimento di aggregazione civica. Ma non credo sia ragionevole rifiutare il dialogo con tutti quelli che intendono confrontarsi, senza esclusioni o pregiudizi.
aspettando che admin apra uno spazio dedicato e ringraziandolo anticipatamente …
EQUITA’, PROGETTUALITA’ , CONDIVISIONE e LUNGIMIRANZA .
Buon pomeriggio
per lukas: non era rivolto a te, non sò neanche chi sei.
per admin: da quello che ho letto delle dichiarazioni di Cariello non mi sembra che abbia mai negato le sue piccole responsabilità, ma ciò non vuol dire che dopo quasi 8 anni di reale distacco non possa esprimere le sue opinioni, cmq devo dare atto che le discussioni sono migliorate apprezzo molte analisi dei vostri interventi, al di là delle singole posizioni.
X Berardo scusami se ho compreso male il tuo intervento ma sei stato abbastanza generico nell’indicare le persone a cui ti riferivi.
Ti avevo però chiesto di indicarmi un politico attuale che anteponesse gli interessi collettivi a quelli personali ma non ritengo tu possa farlo.
Il piccolo e il grande sono categorie relative , come tante altre, ma Cariello si è distaccato , forse, solo nell’ultimo semestre della prima amministrazione Melchionda. Non sono 8 anni ma lo dico giusto per amore di verità perchè è un fatto incontestabile, capisco la tua partigianeria ma i fatti sono fatti.
Onde evitare una sorta di inquinamento della discussione da questo momento evitero’ di intervenire .vi auguro un buon lavoro
Alle scorse amministrative, anziché vivere con entusiasmo l’apice del momento democratico con entusiasmo e partecipazione sono rimasto afflitto dalla sindrome del disagio in una sorta di aventino personale.
All’età di 26 anni mi sentivo un cittadino sconfitto, inetto e come gesto estremo presi la decisione di astenermi dall’esprimere la preferenza al ballottaggio malgrado una certa partecipazione alla vita politica di azione giovani prima ed alleanza nazionale poi avesse contraddistinto alcuni anni della mia giovinezza.
Il mio riferimento provinciale mi chiedeva di votare e far volare un ex comunista, che non ho votato non in quanto ex comunista, ma solo perchè non riuscivo a razionalizzare come potesse concretizzarsi un salto mortale di tal portata, sarebbe stato più semplice partire da Mosca per approdare a New York, a piedi ovviamente.
Capisco, sono un giovane che non supera i vecchi steccati.
La compagine avversaria, era accompagnata da un numero cospicuo di bravi ragazzi che stranamente, nel periodo della contesa elettorale trovavano una sorta di impiego tra sarim e multi servizi.
Questo causava la mia desolazione, partendo da quel momento di vita sono pronto buftarmi in una esperienza civica antitetica alla non politica imperante anche nella
Nostra cittá.
ervice
Chiedo scusa per i numerosi strafalcioni grammaticali ma scrivo i commenti attraverso la tastierina dello smartphone con la quale non ho un rapporto cordiale.
Fabio siamo in molti a non essere riusciti a razionalizzare. Il fatto è che da quando gli ex compagni hanno avuto la possibilità concreta di governare l’Italia non si capisce più niente.
Pur di amministrare per rosicchiare qualcosa si venderebbero pure la mamma, figuriamoci con quale
nonchalance volano (…questi non saltano) da una parte all’altra. Tu lo hai appreso dal tuo riferimento provinciale, io l’ho appreso dal giornale poche ore prima del voto direttamente da Cirielli che sosteneva l’astro nascente della sinistra ebolitana e anch’io mi sono sentito un cittadino sconfitto, inetto anzi inebetito e ho ripensato a tutto il tempo perso inutilmente davanti ad una nota emittente locale ad ascoltare il verbo di chi alle regionali aveva appoggiato con entusiasmo De Luca.
…Ah De Luca, De Luca!!! A ben pensarci se non avesse perso le regionali Cariello sarebbe sindaco PD e non ci sarebbero ex comunisti che volano,ex bolscevichi che si masturbano,PD che si scannano, centristi in fiduciosa attesa di dare sostegno,militanti di destra frustrati,inebetiti e confusi( i più sfortunati di tutti, a cui va la mia umana,sincera solidarietà) e tanti altri ex .
Insomma la politica ebolitana avrebbe seguito “l’ordine naturale delle cose” e tutti sarebbero stati più felici e contenti.
Perbacco!…… mi sembro Gerardo Sorgente in miniatura.
Solo oggi sig. Fabio ho letto il tuo commento e la delusione provata alle scorse amministrative,quando ti invitarono a votare per l’avversario del giorno prima.
Ti capisco e ti sono solidale: sentirsi un cittadino sconfitto a 26 anni è davvero un’esperienza terribile.
Ma non demordere. Ci sono tanti elettori delusi che credono ancora nella giustizia,nella lealtà,nell’onestà e nella buona politica. Tutto questo schifo dovrà finire prima o poi. Sei giovane e devi essere ancora più ottimista di noi che già ne abbiamo visto di tutti i colori.