“E’ stata verificata una soluzione PoE che autoalimenta le videocamere direttamente dalla centrale? Sono stati acquisiti preventivi da altri gestori per verificare la economicità dei costi del contratto Eon? Perchè si è scelta una soluzione così tanto visualmente invasiva?”
Gli impianti di sorveglianza cittadina sono alimentati da energia fornita dalla EON. Il Nuovo PSI chiede: Perché non si è usata energia da fonti alternative?
EBOLI – I Consiglieri comunali del Nuovo Psi, Massimo Cariello, Fido Santo Venerando, Ennio Ginetti, interrogazione al Sindaco del Comune Martino Melchionda e al Presidente del Consiglio Comunale di Eboli Luca Sgroia per sapere in ordine agli impianti di videosorveglianza, la motivazione per cui si è fatto ricorso ad impianti di energia elettrica stipulato con la EON e non a soluzioni alternative come i pannellini solari o altro.
I nuovi socialisti Cariello, Ginetti e Fido, fanno rilevare:
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che da una verifica del sistema di alimentazione delle videocamere di sorveglianza sono emerse delle potenziali inefficienze nonché maggiorazioni di costi, evidenziati anche da cittadini ed emergenti dal contratto di somministrazione energia relativo ai 16 contratti ex novo, stipulati con la EON spa (1 per apparecchiatura);
- che, in particolare, si è riscontrato che gli impianti potrebbero dipendere da energia prodotta e gestita da terzi, con impianti evidentemente antiestetici nonché potenzialmente pericolosi, mentre sarebbe stato opportuno avere un proprio generatore (anche di struttura semplice) , al fine di essere indipendente da terzi (e da loro disservizi o eventi imprevedibili) , ma anche atto a ricavarne un risparmio, considerato che gli stessi dovrebbero essere convenientemente gestiti direttamente dalla centrale di controllo, con soluzioni a pannellini solari e batterie, che garantirebbe minori esborsi, minori inquinamenti visivi, maggiore sicurezza degli impianti, con azzeramento della eventuale tossicità , oltre e soprattutto ad un controllo diretto ed autonomo da parte della centrale;
- che non si è chiarito se sussiste la certificazione di conformità CE relativa all’apparecchiatura installata ai pali, oltre alla conformità dell’installazione effettuata da azienda certificata e abilitata all’installazione di questa tipologia di impianti.
A seguito di queste osservazioni Cariello, Fido e Ginetti, in conclusione, chiedono di sapere: “Quale è stata, in ordine agli impianti di videosorveglianza, la motivazione per cui si è fatto ricorso ad impianto di energia elettrica stipulato con la EON e non a soluzioni alternative (pannellini solari etc); se è stata verificata la possibilità di una soluzione PoE che autoalimenta le videocamere direttamente dalla centrale e perché onn si è fatto ricorso a quest’ultima soluzione; quale tipo di impianto e formula di alimentazione è utilizzato per le videocamere; se sono stati acquisiti preventivi da altri gestori di energia elettrica per verificare la economicità dei costi del contratto Eon , e perchè si è scelta una soluzione così tanto visualmente invasiva”.
Eboli, 5 agosto 2012