Vitiello(PD): un “Codice etico” per combattere le infiltrazioni camorristiche

Come arginare questo fenomeno della infiltrazione camorristica negli appalti? con un codice etico e escludendo le ditte in odore di camorra.

Un Codice etico, blindare i Bandi di gara, Favorire le Imprese che denunciano le estorsivi, escludere le Ditte in odore di camorra, introdurre una premialità per le Imprese sane, questi alcune proposte della Vitiello per arginare il fenomeno delle infiltrazioni camorristiche.

Mariarosaria-Vitiello

SCAFATI“Un codice etico per escludere le ditte in odore di camorra” è la proposta che viene dalla Consigliera Comunale di Scafati Mariarosaria Vitiello, Vice Segretaria provinciale del Partito Democratico e presidente dell’Associazione culturale Spes, impegnata da sempre a sostenere principi di legalità e portare avanti iniziative come il Convegno che si è tenuto a Scafati “Etica, Impresa, Legalità” che vide intorno ad un tavolo a discutere Tommaso Battaglini (SOS Impresa Salerno); Marcello Ravveduto (Coordinamento Libero Grassi); Lorenzo Diana (Rete per la Legalità); Don Aniello Tortora(Lavoro, Giustizia e Pace); Franco Roberti (Procuratore della Repubblica Salerno).

La Vitiello come decine e decine di amministratori, ma anche tutte le persone oneste, si pone il problema come arginare questo fenomeno della infiltrazione camorristica negli appalti o in ogni forma di processi produttivi, vero problema che impedisce se non addirittura frena qualsiasi processo di crescita delle nostre aree tormentate dalle Camorre e da vari fenomeni delinquenziali, non ultime le associazioni con nuovi sodalizi criminali di varie etnie presenti in Campania e nel resto d’Italia, come: marocchini, algerini e altri provenienti dal maghreb; albanesi, macedoni, slavi; ucraini, russi, bielorussi e altri provenienti dai balcani e oltre.

Ritornando alla infiltrazione di imprese in odore di camorra, o colluse con la camorra, o costrette per vari motivi ad agire in quel contesto malavitoso perché prigioniere per usura o solo per paura, ebbene non avrebbero vita facile se non vi fossero funzionari dello Stato, delle amministrazioni a qualsiasi livello, politici spregiudicati e semmai uomini delle Forze dell’Ordine che a vario titolo ne favoriscono quei processi che “disturbano” un andamento normale dei processi produttivi in generale e delle Gare di Appalto in particolare.

Atteso che il famoso Certificato Antimafia, non è affatto un deterrente, visto il dilagare di questi fenomeni, basta pensare alle decine di imprese i cui titolari sono “puliti“, sebbene utilizzano risorse che pulite non sono e fanno capo a personaggi legati alla Camorra o direttamente a Camorristi, come nel caso di Casal di Principe, del casertano, dell’Agro-nocerino-sarnese, della Piana del Sele e aimè presenti in tutta Italia, che tutte le forme di appalti messi in essere e tutte le procedure legate alla somma urgenza o alla chiamata diretta, non hanno prodotto gran che, e semmai in alcuni casi, vedi Provincia o altri casi, hanno addirittura favorito questi processi degenerativi, resta poco da fare, non averci a che fare e non votare quegli uomini chiacchierati, e denunciare quei funzionari corrotti e quegli operatori delle Forze dell’Ordine infedeli. E a tutti noi quelle persone sono note.

Mariarosaria Vitiello ci tenta e sostiene che è necessario: Introdurre nuovi paletti nei bandi di gara, clausole di gradimento e tutto ciò che potrà consentire all’amministrazione di escludere le ditte in odore di camorra da qualsiasi appalto, fornitura e servizio, e creare un albo di ditte per i lavori di somma urgenza, preferendo quelle che denunciano il racket e richiedere, anche per i lavori di piccolo importo, la certificazione antimafia.

Un codice etico, dunque, – per la Presidente dell’Associazione Spes – che i funzionari ai quali viene affidata l’attività di gestione dovranno applicare senza alcuna modifica, oltre a quanto previsto dalla legge, anche l’indirizzo dell’amministrazione, perchè pure da gare di piccoli importi certe ditte ricavano, se non direttamente dal prezzo del lavoro effettuato, grandi vantaggi di immagine, negativa per il Comune, ma forte per loro. Una vera operazione di marketing che la camorra svolge da diversi anni e che molte volte viene sottovalutata.

Blindare meglio i bandi di gara – continua la Vitiello cercando un deterrente efficace a questi ffenomeni – servirà anche a favorire l’assegnazione di lavori di somma urgenza a ditte che hanno denunciato e denunceranno fenomeni estorsivi. Lo stesso ministro Cancellieri ha sostenuto che è bene che le amministrazioni si attivino per combattere le infiltrazione della criminalità e i fenomeni di corruzione nella pubblica amministrazione sviluppando una filiera della legalità che favorisca le imprese virtuose.

E conclude le sue proposte – Provare a trasferire, quindi, a livello locale il sistema di premialità alle imprese sane previsto dall’accordo tra Governo e Confindustria che prevede «white list», elenchi di imprese non soggette a rischio di inquinamento mafioso, e rating di legalità, un indice che premia le imprese sane facilitando l’accesso al credito”.

Scafati, 31 agosto 2012

2 commenti su “Vitiello(PD): un “Codice etico” per combattere le infiltrazioni camorristiche”

  1. L’episodio di Oppiido Marmentino e l’indecoroso “inchino” della Madonna delle Grazie,alla sua processione di fronte all’abitazione di un boss,(bene i CC ad abbandonare per protesta il corteo)dimostrano che un certo clero e certi pseudo-rappresentanti istituzionali,siano sinergici alle cosce,come pure interi paesi o quartieri di città meridionali,UNO STATO AUTONOMO,NELLO STATO.
    Mons. Morosini,aveva pochi giorni fa neanche a farlo apposta,proporre di abolire i padrinaggi nei sacramenti in quelle zone,appunto per evitare che con la scusa di una celebrazione religiosa,si stabilissero altri legami di padrinaggio.
    Caso ancora più grave,un giornalista viene minacciato di essere preso a schiaffi dai fedeli dallo stesso parroco,davvero un comportamento “sui generis” di un prelato.
    voglio ricordare:
    Articolo 414. Istigazione a delinquere. Chiunque pubblicamente istiga a commettere uno o più reati è punito, per il solo fatto dell’istigazione:
    1) con la reclusione da uno a cinque anni, se trattasi di istigazione a commettere delitti.
    Qui sembra che ci stia tutto.
    In sovrappiù sarebbe più che opportuno un intervento della Curia, che lo allontani di corsa, prima che faccia altri danni, o forse devo pensare che Sacra Romana Chiesa approva i parroci collusi con le mafie?
    CONCLUDENDO:
    SE LO STATO NON PORTA LAVORO E LEGALITA’, RIVOLGERSI A CHI TI FA VIVERE E’ NECESSITA’ ED UN ATTO DOVUTO “di gratitudine” ! La politica da che parte si colloca: mantenere lo stato di necessità malavitosa o impegno per creare le condizioni di lavoro,quelle vere!

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  2. UN EPISODIO CHE FA IL PAIO CON QUELLO DI O.MAMERTINO:
    LARINO 200 MALAVITOSI,NDRANGHETISTI IN MAGGIORANZA Rivolta in carcere contro Bergoglio: «Mai più a messa, siamo scomunicati»
    Ndrangheta, protesta in carcere. ESSERI Ridicoli!!!
    Dopo tutti gli atti criminali che hanno compiuto volevano che il Papa gli dicesse bravi??
    come possono definirsi religiosi e poi commettere dei reati atroci, ma pensano di ottenere tutto con la prepotenza e quindi ora anche di essere dei buoni cristiani, mi vengono i brividi a pensare di far sostare la Madonna sotto casa di un’assassino che già si è comprato lo stato visto che si trova ai domiciliari ha 82 anni, pensiamo a chi non è arrivato neanche a 30 anni perché questo essere aveva deciso di ucciderlo, basta con tutto questo buonismo che alla fine passa per paura di noi tutti cittadini onesti
    Arroganza, mancanza di dignità, un comportamento assetato di violenza e sangue,questo sono i mafiosi in genere!!!

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