Oggi, lunedì 6 agosto 2012 alle ore 7,00 italiane, Il robot Curiosity, costruito dalla Nasa in missione su Marte, per scoprire se c’è acqua e quindi possibilità di vita, è “ammartata” sul Pianeta Rosso.
L’ “ammartaggio” è avvenuto con successo ed è stato ripreso in diretta da Nasa tv, in collaborazione con la telecamera Mardi. Curiosity, ha portato su Marte anche l’Italia in un chip contenente l’autoritratto di Leonardo da Vinci e il Codice del Volo. La 7ma missione, per il momento è riuscita.
ROMA – Sono le ore 7,00 italiane del 6 agosto 2012 e Curiosity “ammarta” sul Pianeta Rosso. Il rover-laboratorio intelligente della Nasa ha raggiunto il Pianeta Rosso e la discesa sul suolo marziano è avvenuta come nelle previsioni. Tutto è andato bene, hanno fatto sapere dalla Nasa, Curiosity ha seguito la ‘rotta’ stabilita, ed ha raggiunto come nelle previsioni, il sito di atterraggio. Una “curiosità” e un vanto è rappresentata dal fatto che Curiosity, ha portato su Marte anche l’Italia con un chip che contiene l’autoritratto di Leonardo da Vinci e il Codice del Volo.
L’arrivo su Marte di Curiosity è stato in linea con il suo piano di volo, la capsula lo ha trasportato senza grandi problemi, e dopo aver percorso 570 milioni di chilometri atterrarerà, così dal sito della Nasa infatti si è ootuto seguire la sua traiettoria. Curiosity e la sua capsula si sono avvicinate a Marte molto velocemente e ha frenato con altrettanta velocità da 21000 km orari fino a zero in maniera repentina. Ha ridotto la sua velocità inizialmente fino a 1.600 chilometri orari, poi a circa 12 chilometri dalla superficie si sono aperti i paracadute e solo quando ha raggiunto i circa 600 chilometri orari, si è aperto lo scudo ed ha liberato il rover Curiosity. Gli ultimi due minuti della manovra di “ammartaggio”, che complessivamente è durata 7 minuti, sono stati seguiti dalla telecamera Mardi (Mars Descent Imager), che ha inviato sulla Terra immagini uniche, che sono state trasmesse da Nasatv, con un comprensibile ritardo di qualche minuto. La missione costerà 2 miliardi di euro e si prospetta come una tra le più difficili mai compiute.
I robot fino ad ora utilizzati nelle precedenti missioni avevano usato un airbag per attutire l’impatto con il suolo, ma le dimensioni di Curiosity oltre che il peso e la delicatezza dei suoi strumenti scientifici di bordo, hanno suggerito alla Nasa di usare una gru e razi particolari. Per l’”ammartaggio” è stato scelto il cratere Gale, ritenuto come il posto migliore per cercare l’acqua, poi Curiosity salirà sul monte Sharp; la missione dovrebbe durare quasi un anno, ma potrebbe anche prolungarsi, tutto ciò dipende anche da come risponderà Curiosity. La risalita del monte Sharp è ritenuta dai ricercatori è ritenuta essenziale a ricostruire la storia del sistema solare, analizzando e studiando i sedimenti che sicuramente conterranno una innnumerevole quantità di tracce e di sequenze evolutive interessanti a comprendere le origini del pianeta.
Nelle fasi successive della missione, quando Curiosity comincerà a spostarsi sul suolo marziano, nella sala di controllo della missione presso il Jpl potrebbero esserci anche ingegneri italiani, anche in funzione della futura missione europea ExoMars, che per il 2018 ha previsto l’invio di un rover su Marte. In quella circostanza l’Italia avrà un ruolo di primo piano.
La partecipazione dell’Italia è legata ad una richiesta specifica presentata alla Nasa dal presidente dell’Asi, Enrico Saggese, per la quale si attende a giorni la risposta ufficiale, benché già se ne è anticipato l’esito positivo. Lanciato il 26 novembre 2011 a bordo della missione Mar Science Laboratory, Curiosity è il settimo rover portato dall‘uomo su Marte ma è il più grande e intelligente. Delle sei missioni precedenti, realizzate dal 1971 a oggi, soltanto tre hanno avuto successo e sono tutte e tre della Nasa.
Marte ormai sarà più vicina, e si incomincia già a sognare, anche perché Barak Obama, il presidente degli Stati Uniti ha deciso di incrementare nuovamente le missioni spaziali, e quindi c’è anche più speranza per noi italiani, così possiamo sperare di inviare sul Pianeta Rosso tutti i “marziani” che ci sono in Italia. Si immagina che anche gli altri Paesi sperino nella stessa cosa.
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Roma, 6 agosto 2012
Massimo, un articolo bellissimo ed immagini estremamente suggestive. Bravissimo.
Armando
P.S.: Per il futuro prossimo è prevista qualche spedizione fuori dal Sistema Solare? In caso affermativo vorrei suggerire alcuni nomi per l’equipaggio
Anch’io come milioni di italiani ho seguito l’ammartaggio di Curiosity provando una certa emozione per la riuscita della prima parte della missione.Mi è ritornata alla mente la missione dell’Apollo 11 nel luglio 1969 quando gli astronauti americani atterrarono sulla Luna. Ritengo che la missione che si sta portando avanti sia di straordinaria importanza per le prospettive che apre per l’umanità, per la ricerca scientifica, per la storia dell’Universo, quindi per le nostre prospettive sulla Terra. L’orgoglio di essere partecipi di queste esperienze con i nostri scienziati ci deve far capire ancora di più il valore della ricerca scientifica per costruire il nostro futuro e quello dei nostri figli. Pertanto, sento di dire un grazie dal profondo del cuore a quanti hanno contribuito direttamente ed indirettamente alla riuscita della missione.