IL PUA FONTANELLE: Lotta di potere tra vecchi affari e nuovi appetiti

Ambienti politici e proprietari si scontrano tra vecchi affari e nuovi appetiti.

Con la suddivisione in 5 sub-comparti è stato adottato il PUA Fontanelle. Si realizzeranno 254 nuovi alloggi più strade e servizi su una superficie di 27 ettari. Gli interessati si scontrano.

Si contesta l’istituto della perequazione, l’equa distribuzione dei vantaggi e dei costi. Ai volumi da realizzare non corrispondono i costi delle infrastrutture. In questa storia chi ci guadagna? E’ manovra urbanistica o speculazione? Le incompatibilità sono formali o sostanziali?

PUA FONTANELLE-AMBITI-DELIMITAZIONE-PROPRIETA’

EBOLI – E’ stata adottata con la deliberazione di GC n. 215 del 13/7/2012 la proposta di suddivisione dell’ambito “PUA Fontanelle“. L’azione, come è riportata nella stessa delibera si è mossa per iniziativa dei privati e rispondendo all’art. 19 del vigente REC. Gli atti, come per legge sono stati pubblicati sul sito del Comune di Eboli, nella sezione dedicata, www.urbaneboli.it per consentire a chiunque di prenderne visione e per chi lo volesse produrre osservazioni nei modi e nelle forme di legge.

A seguito dell’adozione del PUA Fontanelle, si è scatenato il putiferio e lo scontro politico ha raggiunto livelli di una violenza inaudita, segno che quando si muovono interessi e quando questi interessi si affiancano a lotte di predominio politico, il gioco diventa sporco, perché gli stessi attori lo fanno diventare sporco e paradossalmente, deve diventare quanto più sporco è possibile per allontanare quanti potrebbero esserne interessati e dissuaderli ad intraprendere strade diverse dai propri progetti.

La Città del Sele

E’ in atto una lotta di potere tutta interna al PD o meglio che vede contrapporre il gruppo Melchionda e il gruppo ConteAffari vecchi e nuovi appetiti, che coinvolgono insieme ai gruppi di potere la stampa locale, il Web, arrivando a contaminare perfino l’opposizione dormiente, che con l’uscita del capogruppo del PDL Fausto Vecchio, a testa bassa ha portato un’attacco senza precedenti ai Liberi e Riformisti legati all’ex Ministro Carmelo Conte, e le successive risposte, confermando la violenza dello scontro senza quartiere e la portata degli interessi, che se non fossero così barbaramente sorretti, potrebbero anche essere normali operazioni. Sarà una coincidenza ma si è realizzato anche un foglio edito dall’Associazione M.Ripa, la “La Città del Sele” anch’esso vicino a Conte, nel tentativo di equilibrare il peso della stampa locale, ritenuta avversa o di parte avversa o quantomeno ritenuta vicina al Sindaco Melchionda.

POLITICAdeMENTEosservando e valutando i fatti, si chiama fuori da questi scontri, perché per sua vocazione, nella sua azione quotidiana di informazione, contrasta e combatte il potere, soprattutto quando questi diventa opprimente e non produce che sudditanza, tende ad alterare le regole del gioco, e sceglie sempre, con la sua informazione libera di schierarsi dalla parte della verità, dalla parte della Città, dei cittadini, e soprattutto seguendo sempre la strada maestra dell’onestà.

PUA Fontanelle-Veduta aree

Prima di inoltrarci in qualsiasi considerazione è opportuno fare e farsi una domanda: Tutto questo, riferito naturalmente al PUA Fontanelle, è legittimo? Sgombrando ogni campo a qualsiasi interpetrazione, la risposta è “Si“. Quindi eliminando l’aspetto della illegalità rimane da fare e farsi un’altra domanda: La risoluzione del PUA così come è stata proposta dall’Ufficio è discutibile? Certamente “si“.

Risposto a queste due domande, l’ambito su cui poter discutere, dibattere, criticare ed eventualmente proporre soluzioni alternative, sempre che la maggioranza voglia prenderle in considerazione, si muove solo inquadrandolo nella politica e per essa nelle scelte urbanistiche ancor prima dell’urbanistica stessa, tra l’altro scienza per nulla esatta. Quindi benchè criticabili, le scelte della sub divisione in 5 ambiti del PUA Fontanelle e di eventuali altre situazioni simili, rientra nella facoltà dell’Amministrazione e del suo braccio operativo, la Giunta Municipale, disegnare, progettare, attuare secondo i propri programmi i futuri destini della pianificazione urbanistica dei territori, lasciando poi alle critiche quel contenitore: di interessi, perchè si muovono soldi e si realizzano utili; di fortune, perché i proprietari che si vedono includere le loro aree sono dei veri e propri fortunati, e cercano di ricavarne il massimo possibile, cambiando radicalmente la propria vita ed il proprio futuro; di benefici, caso mai ve ne fossero per la collettività, atteso che nella maggior parte dei casi pur di andare incontro ai desiderata si ottiene infrastrutture, strutture e servizi di cui se ne potrebbe fare anche a meno, ma che rappresentano la motivazione dell’interesse comune e quindi utili per convenzione. Questo  nello stesso tempo rende incomprensibile l’Assenza del Sindaco Martino Melchionda ritenendo sia una prerogativa sua e della sua amministrazione programmare ed indirizzare lo sviluppo della Città, ma anche questo non esclude le sue responsabilità politiche, quelle si da condannare e senza appello solo perché quella assenza non chiarisce la sua posizione rispetto all’iniziativa urbanistica posta in essere dalla sua Giunta.

PUA Fontanelle-ambiti

Per sgombrare ogni dubbio e ogni “maldicenze o cattiverie gratuite” così come sostiene il Consigliere riformista Salvatore Marisei, è indispensabile farsi e fare altre domande che contribuiscono a chiarire la vicenda del PUA Fontanelle come: I vari attori, i proprietari, erano già proprietari dei terreni o lo sono diventati appena un momento prima che si individuasse l’azione pianificatoria indicata nel PUA risalente al Piano Rosania, oppure dopo? Si capirà che è determinante saperlo anche per cercare di dare una risposta alla manovra urbanistica e poterla individuare come una speculazione.

Allo stesso modo è indispensabile farsi e fare un’altra domanda: Con quel “noto imprenditore di Battipaglia, noto alle cronache perché oggetto di diversi provvedimenti dell’autorità giudiziaria e da ultimo di un sequestro dei suoi beni, che ha richiesto la divisione delle sue nuove proprietà dal resto dei terreni che non è riuscito ad accaparrarsi”, come asseriscono i Riformisti “disinteressati” di Conte, facendo intravedere che quell’imprenditore si sia “accaparrato” il resto dei terreni con metodi ortodossi e non tipici della normale contrattazione, i vari attori, sempre i proprietari dei terreni inclusi nel famoso PUA Fontanelle, si sono mai seduti a contrattare con quell’imprenditore la vendita delle loro proprietà oppure “no”? Si capirà che anche in questo caso è determinante saperlo, per dare una risposta a questo quesito, premettendo che se era già chiacchierato, perché mai si sono seduti e se lo hanno fatto, come sono andate le trattative? Una risposta centrale ai fini di comprendere, ma fino ad un certo punto, trattandosi di affari e solo affari privati, che si intrecciano a scelte pubbliche ma che non devono affatto incidere per evitare si possa pensare, come spesso si rimprovera a qualcuno, che determinati imprenditori sono chiacchierati quando non trattano con alcuni e magari non lo sono se invece trovano accordi con altri.

fontanelle

Ciò premesso, pur non potendo essere così disinteressato, fino a prenderne le distanze da eventuali coinvolgimenti proprietari, anche se minimi, come riesce a fare Salvatore Marisei e pur non avendo la proverbiale cultura del capogruppo del PD Vincenzo Rotondo che riesce a spaziare dalla sociologia all’urbanistica, da Bansfield a Bruno Zevi, proverò a dare un contributo a questa vicenda, sia rispetto alla manovra urbanistica che attraverso il recente passato che ha coinvolto la nostra Città disegnandone il declino inesorabile.

Ma che cosa è un PUA, Piano Urbanistico Attuativo? Innanzi tutto è uno strumento previsto dalla normativa, che consente alle Amministrazioni comunali di negoziare e concordare con i privati tutti gli obiettivi e tutti gli interventi affinchè si raggiunga in uno l’interesse del privato e quello pubblico. Il Piano Urbanistico Attuativo quindi definisce, articolandolo, la struttura del progetto urbano e architettonico complessivo delle aeree che si intende qualificare e valorizzare, realizzando anche nuovi insediamenti, sulla base degli orientamenti definiti dal Piano comunale, in base ai quali si definiscono altresì gli ambiti, ed il PUA può compendiare anche altre tipologie di piano o di programmi, se necessari, come ad esempio: Piani particolareggiati, piani di recupero, programmi integrati di intervento, tutti per garantire il massimo soddisfacimento dell’interesse pubblico. Il PUA, con tutte le indicazioni in esso contenute: Infrastrutture, Funzioni urbane, Attrezzature, dotazioni, ivi compresi gli standard e quant’altro utile alla definizione particolareggiata delle opere immaginate e progettate, segue un pricipio che vuole tendere all’equità che si rifà all’Istituto della Perequazione. Naturalmente l’approvazione del PUA consente l’avvio delle opere.

Ma che significa Perequazione? Provando a dare una definizione semplice al termine “perequazione”: altri non è che una tecnica pianificatoria nella quale si vuole realizzare una equa distribuzione dei vantaggi e dei costi prodotti dalla pianificazione programmata. Quindi, si tratta dell’affermazione di un principio della indifferenza dei valori dei vari terreni rispetto alla loro ubicazione e alla loro destinazione e rispetto al potere pianificatorio immaginato, pensando per contro, di introdurre principi di equità ponendo in essere meccanismi in grado di evitare e contrastare la ingiustizia sostanziale della diversità di valore fra terreni edificabili, e terreni invece aventi le stesse condizioni ma soggetti a determinati vincoli di inedificabilità, ma aventi una destinazione pubblica, o perché assoggettati a determinate previsioni che comportano limiti edificatori, ma che nel complesso sono utili a che l’intero comparto su cui si intende intervenire abbia un futuro programmato e armonicamente disegnato sia nella parte pubblica che in quella privata.

E’ evidente che per raggiungere il massimo della perequazione e della “giustizia sostanziale” il comparto più è grande e più è rispondente al “desiderio” della felice e funzionale distribuzione dei servizi, della loro dislocazione, senza intaccare l’iniziativa privata e quindi favorendo quell’uno tra l’interesse pubblico e quello privato. Tuttavia, come nel caso inispecie, per il PUA Fontanelle, si è potuto constatare che la sua grandezza non ha favorito nessuna iniziativa e per contro ha rallentato i processi pianificatori, confermando e strutturando un disordine urbano, che aggiunti all’assenza d’interventi, ha consolidato il costruito ben oltre le regole dettate sia dallo strumento edilizio di Renato Fuccella, sia rispetto allo studio De Lucia e successivamente a quello di Gerundo, facendo convenire ai più che l’estensione del PUA fosse addirittura un limite, a meno che non sarebbe intervenuta una grande impresa come i “Caltagirone“, “Impregilo” o altre, immaginando poi cosa si sarebbe detto.

Parco Fusco-Pesce Sub comparto 1

L’errore iniziale e reiterato, quindi è stato immaginare un comparto così esteso, ma è stato anche volersi ostinare ad includere in questo, aree per nulla omogenee se non dal punto di vista dell’abbandono e del degrado, come ad esempio: quello che oggi è il comparto Sub 1, per intenderci, il Parco Fusco-Pesce, che nel corso degli anni – ormai più di un ventennio – si è sempre rinnovato e non si capisce perché la vecchia concessione, condizione che pone seri dubbi sulla sua inclusione nel PUA originale (Rosania) e quella del PUA attuale (Melchionda), e lasciando spazio ad alcune domande: Perché si ritiene di intervenire in un’area con un processo edificatorio in atto? E perché pur ammettendo un intervento, si stralcia l’edificato che in ogni caso è parte di quel processo? Evidentemente sia Rosania che Melchionda assente nella delibera, sia i vari urbanisti incaricati che gli uffici proponenti, avranno altre motivazioni che noi non conosciamo e che certo non hanno nulla a che vedere con il resto del comparto Fontanelle, e non può essere giustificabile una relazione solo pensando ad un parco urbano, già in essere, dovendo per concessione realizzarsi verde pubblico attrezzato e parcheggi, e ad un percorso pedonale che avrebbe una funzione di “ammagliamento” con il resto del PUA Fontanelle. Una risoluzione troppo banale.

Edifici non ultimati sub comparto 5

Altro errore iniziale e sempre reiterato, è stato quello di intervenire nella parte Ovest del PUA Fontanelle, per intenderci i comparti Sub 2 e Sub 5, caricandoli di circa 90 alloggi, un un’area che nel corso degli anni per varie motivazioni è stata perticolarmente aggredita dal costruito, includendovi anche realizzazioni abusive poi sanate, ma incidenti sugli assetti territoriali, e quelle con regolari concessioni ricadenti in un‘area fortemente a rischio perché invaso naturale di raccolta delle acqua in superficie ed in vena, con tutti i problemi che si sono poi verificati riguardo ai continui e sistematici allagamenti, condizione riportata anche nella relazione dell’ufficio proponente allorquando si indica in un errore l’aver irregimentato scatolandolo il Torrente Fontanelle.

Ebbene anzichè  di immaginare un corposo intervento di recupero urbano e di ridisegno sistematico per quelle aree si è pensato ad una sorta di premialità, scorporando l’edificato ed utilizzando le aree residue, gravando il contesto di ulteriori volumi pari ai circa novanta alloggi. Chi conosce quelle aree si renderà conto di come sono disordinate dal punto di vista urbanistico, degradate dal punto di vista urbano, confuse dal punto di vista della pianificazione, presentandosi come un insieme tipico delle periferiche dell’area napoletana. Anche in questo caso non si può certo immaginare un potere salvifico a qualche indicazione come “Aree per verde sport e giochi” oppure “Percorso pedonale ciclabile lungo il Rio Fontanelle e la sorgente San Giovanni“, perché si possa immaginarne l’utilità dell’operazione urbanistica. Bisognerebbe chiedere a Rosania prima e a Melchionda assente poi, oltre a tutti quelli che sono nel frattempo intervenuti, perché mai alcune aree benchè contigue o addirittura incluse non sono state comprese nel PUA Fontanelle.

PUA-area- Fontanelle

Infine parlando de Sub comparto 3 del Sub comparto 4, e premettendo che non è affatto una colpa essere proprietari di terreni inclusi in manovre urbanistiche, sempre che non si ravvedano speculazioni, riguardo all’acquisto dei suoli, magari risalenti ad un attimo prima della futura destinazione, o che non si faccia pressione perché siano incluse, sono i due ambiti che rappresentano l’origine della guerra che si è scatenata e che coinvolge: gruppi di potere in cerca di una supremazia politica; il “noto imprenditore di Battipaglia, noto alle cronache…“, come spesso ribadiscono nelle loro interrogazione i Riformisti di Conte; gruppi di famiglie, proprietarie dei suoli nei quali si dovrebbero realizzare rispettivamente 89 e 35 alloggi. I due Sub-Ambiti, per intenderci, rappresentano l’unica area ancora non edificata, che fa da cuscinetto alle altre ben rovinate e quindi per questo risultano appetibili, potendovi in esse realizzare nuove abitazioni, che non sarebbero per nulla contaminate da superfetazioni che questo PUA non elimina, ma che nasconde.

Questi due comparti, come si è detto e capito, sono i più appetibili e: uno è stato acquistato non più tardi di 7/8 mesi addietro da quel “Noto imprenditore chiacchierato” che risponde alla Società Contact Server-Centro San Luca, facente capo all’imprenditore battipagliese Carlo Vitolo; l’altro è  composto da lotti di proprietà delle famiglie Palladino, Di Donato e altri, da sempre proprietari, l‘Ersac ed il restante, per circa il 25%, della famiglia Ciao, tra l’altro ricevuto in eredità, di cui ne fanno parte sia l’On. Carmelo Conte, che il Consigliere Salvatore Marisei, che forse farebbe bene a non interessarsene per evitare di incorrere nella incompatibilità per la quale è stato accusato, e per evitare che si possa pensare che i suoi interventi possano influenzare in qualche modo le vicende che sono si private, ma che sono di interesse pubblico.

Edifici a ridosso sorgente fontanelle Sub comparto 5

Oggettivamente questi due sub-ambiti sono più interessanti degli altri, se non altri, come si è detto, perché non sono stati ancora contaminati da edificazioni e anche perché tra questi due, sono comprese alcune opere di interesse pubblico, sicuramente tra le più significative, come ad esempio la strada che decongestiona e collega Grataglie, altro esempio si scempio e vomitatoio urbanistico, alla parte Sud della Città, oltre all’altra strada che attraverserebbe gli altri due Sub-ambiti 2 e 5 fino a congiungersi con la strada Fontanelle, ma l’altro motivo che rende interessante questi due ambiti, o almeno uno dei due sarebbe riconducibili a collegamenti legislativi che andrebbero oltre il PUA stesso, che si rifanno alla Legge Urbanistica Nazionale n.1150 del ’42, garantendo un’autonomia edificatoria di fatto nella ipotesi dovesse saltare il tutto.

Ciò detto e chiarito per alcuni aspetti la volontà dell’Amministrazione, evidentemente bene interpetrata dagli Uffici proponenti di scomporre il PUA in 5 sub-comparti, per le motivazioni innanzi dette, utilizzando gli stessi parametri e gli stessi coefficienti per tutti e cinque gli ambiti, salvo per le opere di interesse pubblico che andrebbero rimodulate seguendo gli stessi principi egualitari praticati per le superfici ed i volumi ricadenti nei sincoli comparti, rimane sempre quell’intrerrogativo: Perchè non si è pensato a un Piano di Recupero, di ridisegno urbano e di riqualificazione, pensando in quelle aree particolarmente degradate ad operazioni di sotituzioni e ristrutturazione urbanistrica?

Suolo in vendita Sub comparto 2

Evidentemente a questa domanda può rispondere solo Gerardo Rosania, che insieme a tutte le opposizioni tace e non se ne comprendono le motivazioni, se non in un PUA pensato di ispirazione “democratico“, che in maniera bipartizan includeva tutto l’arco costituzionale, dalla destra, alla sinistra, passando per il centro (democristiani e socialisti) e arrivando anche ad imprenditori che in quell’area avevano già dato una bella botta realizzando un villaggio “lacustre”. Naturalmente la pronuncia delle opposizioni si deve intendere come contributo critico alla manovra urbanistica che ridisegna quell’area in particolare. Sarebbe necessario e sarebbe utile che in Città si conoscessero le varie opinioni e le varie posizioni politiche in merito, soprattutto quella dell’Amministrazione, specie in relazione ad un chiarimento anch’esso importante rispetto all’assenza del Sindaco nella delibera di adozione del PUA Fontanelle.

Edifici e costruzioni abbandonate Sub comparto 5

Ritornando allo scontro di potere che scivola sugli affari, resta da capire come mai questa guerra si è acuita ora e non in tutti questi anni, dalla sua prima destinazione ad oggi? Evidentemente il tutto si è scatenato nel momento in cui quei terreni, 8 mesi fa sono stati acquistati e quando lo stesso imprenditore di Battipaglia ne ha acquistato altri ancora, ma la certezza che quegli affari antichi si stessero concretizzando è avvenuta nel momento in cui nel febbraio scorso si è presentato una DIA e nell’aprile scorso si è comunicato l’inizio dei lavori relativamente alla DIA stessa, recintando l’intera proprietà. In quel momento si è capito che il nuovo proprietario, rispetto a quell’affare “potenziale” sopito negli anni, manifestava tutta la volontà di realizzare quello che per anni non si era potuto fare, di quì i nuovi appetiti, poi degenerati e che ora ci constringono a riflettere e volere delle spiegazioni. Sarebbe interessante sapere quanto sono stati pagati quei suoli, si dice 100 euro a mq., prova che quell’imprenditore fa sul serio, allora o bisogna “entrarci” o ostacolare. Ma c’è anche un altro elemento da considerare, ed è quello che chi prima realizza vende e oggettivamente in questa città non c’è mercato per 245 appartamenti nuovi, più i 280 dell’Housing sociale sempre a Fontanelle, più gli altri nei vari PUA e più quelli del Project Financing dell’ex Mattatoio. La Città come il resto del Paese è stremata ed è rassegnata alle varie ondate che hanno portato solo cemento e  arricchito qualcuno.

fontanelle3

Del resto la Città è abituata a colate periodiche di cemento, e chi è più anziano ricorderà le varie aggressioni che la nostra Città ha subito nel corso degli ultimi 60/70 anni: iniziando negli anni della ricostruzione post-bellica, quando i maggiorenti di questa Città, complice una classe politica debole e assoggettata, aggredirono tutte le aree demaniali, golenali, quelle soggette agli Usi Civici, e quelle della Curia, e mentre la povera gente ricostruiva pietra su pietra le loro case si estendevano nuovi insediamenti nella Città nuova (Fuori porta); per poi arrivare agli anni 50/60, passando per quella famosa notte dei “lunghi coltelli”, quando a poche ore dall’approvazione del Piano Regolatore redatto da Fuccella furono presentati centinaia di progetti, rendendo vano ogni tentativo di attuazione serio che quel PRG rappresentava, e così ci siamo trovati palazzi nei corsi d’acqua, altri sulle strade, sulle piazze, addossate tra loro con i balconi che si toccano, fabbricati che hanno occupato l’intera superficie e la città è venuta fuori disordinata e invivibile, si ricorderà Pezza Paciana, il Ceffato, via Pio XII, via Giovanni XXIII e altri insediamenti, anche in quella circostanza segnarono il passo imprenditori battipagliesi e salernitani, si ricorderà Di Maio, Lanzetta, Pesce, che ebbero il sopravvento sui nostri mastri muratori, nel frattempo divenuti appaltatori e alcuni di loro più intraprendenti Imprenditori, si ricorderà Calcaterra, Solito, D’Agosto, Esposito, Ciao, Giarletta, Oteri e altri minori come Di Biase, Santimone, Di Stefano, Bello, Ruggia, Quaranta, Di Benedetto, tutti capitolati alle nuove regole “imposte” da nuovi rapporti; Si ricorderà la ricostruzione post-sisma, i cui unici appalto più importanti furono affidato ad un‘Impresa Merolla di Napoli poi fallita e successivamente ad un associozione di impresa ebolitana per la realizzazione dei 250 alloggi per i terremotati, e all’Impresa Caprino, anch’essa di Battipaglia, per la realizzazione degli alloggi di proprietà comunale nel Centro Storico, su cui pende ancora una definizione, fino ad arrivare all’ultima colata di cemento degli anni ’90, con le realizzazioni dello IACP Futuro, a S. Andrea, e nell’area di Fontanelle con un altro forestiero “erede”, pare, dell’impresa Di Maio, e nella Piana passando da Santa Cecilia, Cioffi e Corno d’Oro. Nel frattempo non attuando il Piano Fuccella si abbandonava al suo destino la Fascia Costiera, non si attuava la parte pubblica e dei servizi, e si favoriva l’abusivismo edilizio fino a contare poi migliaia e migliaia di pratiche abusive condonate e centinaia incondonabili magari non definite che giacciono ancora presso gli uffici comunali, immaginando tutti i problemi ad esse connessi e per i quali si ravvisavano le critiche al PUA Fontamelle.

Se finirà questa storia del PUA Fontanelle e come finirà lo sapremo solo se si riuscirà a capire i singoli attori cosa si aspettano e cosa celano dietro quello che dalle carte non si evince.

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ECCO TUTTI GLI ATTI DI CUI AL PUA (Piano Urbanistico Attuativo) FONTANELLE

ADOZIONE SUDDIVISIONE AMBITO FONTANELLE
DELIBERAZIONE di GIUNTA COMUNALE n. 215 del 13/7/2012

SUDDIVISIONE AMBITI FONTANELLE
relazione.pdf
elaborato1.1.pdf
elaborato1.2.pdf
elaborato2.pdf
elencoparticellecatastalipersubambito.pdf
scheda1new.pdf

Eboli, 20 agosto 2012

 

13 commenti su “IL PUA FONTANELLE: Lotta di potere tra vecchi affari e nuovi appetiti”

  1. Più che un articolo informativo,si tratta di un vero e proprio DOSSIER sul PUA FONTANELLE,corredato da delibere,relazioni,elaborati tecnici e schede.
    Era un lavoro che,una volta,le opposizioni serie elaboravano nelle sezioni dei Partiti con l’aiuto di tecnici d’area locali,provinciali e , qualche volta,anche nazionali!
    Ma,tant’è…per fortuna che esiste questo blog curato da admin che,nella fattispecie ha dimostrato,e non solo alla stampa locale, come andrebbe svolto il mestiere di giornalista indipendente.
    Sono tanti i punti toccati. Vorrei solo esprimere qualche frettolosa e lacunosa considerazione:
    a) Dietro il Piano ci sono interessi economici rilevanti che coinvolgono imprenditori e famiglie benestanti ebolitane;
    b) La giunta Rosania tentò di essere al di sopra delle parti coinvolgendo tutti nel “grande banchetto”;
    c) L’attuale giunta Melchionda ha estromesso le famiglie Conte-Ciao-Marisei;
    d)Frà Martino Melchionda deve spiegare pubblicamente le proprie assenze alle delibere di giunta se vuole evitare ulteriori speculazioni per assoluta mancanza di trasparenza nella vicenda;
    e) I Riformisti farebbero bene a tacere se non intendono dire fino in fondo le verità nascoste: infatti con l’azione finora svolta stanno solo creando un palese conflitto d’interessi in quanto emissari delle famiglie citate al punto c);
    f)la questione PUA FONTANELLE rappresenta l’ultimo anello di una maledetta storia di speculazioni edilizie selvagge perpretate sul nostro territorio a decorrere dagli albori degli anni ’60;
    g)La pololazione ebolitana non è stata mai coinvolta sulle scelte piovute dall’alto e su un argomento attinente sostanziale modifiche ai Piani Edilizi;
    h)Esistono studi e proposte alternative all’enorme colata di cemento armato che dovrà subire Eboli durante questo secondo tempo del film LE MANI SULLA CITTA’

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  2. Eccezionale articolo,complimenti,un coraggio e un lavoro immane nel mettere insieme tante informazioni a servizio dei cittadini al solo scopo di diffondere la verita’.Admin ha detto tutto non ha trascurato nulla usando eleganza e neutralita’ non ha voluto affondere i colpi.Aggiungero’ qualche particolare che puo’ sembrare stupifdo povero di forza osservatrice ma non è cosi.Dove sorge la rotatoria all’ingresso di Eboli tra l’ex mattatoio e lo sviluppo dell’ultimo PUA nel sottosuolo a 1,80 cm. di profondita’ passa il torrente Tiranna che si congiunge con il ruscello fontanelle piu la raccolta dewlle acque piovane ,attraversando lunghi tunnel stretti che sicuramente negli ultimi 20 anni non sono mai stati monitorati. provate a chiedere al sig. d’Arco quando teneva l’officina Renault nel palazzo difronte, durante le piogge l’officina serviva da invaso delle acque.Con questo voglio rafforzare la realta’ che è stata gia descritta dal redatore e cioe’ costoro non sono in grado di restaurare la citta ne riparare i danni fatti dal 60 in poi ne questo rientra nel loro interesse.Aggiungo ma senza invidia per questi personaggi ,che addirittura alcuni di loro i genitori gia militavano nelle forze politiche avendo incarichi comunali arrichendosi alle spalle dei fessi,non cito i nomi solo per la legge sulla privacy, ma tutti sanno che i cognomi sono sempre gli stessi , ma prima di questi abusi a dir poco dello stesso livello di opere mafiose ci sono stati tanti altri giochi uguali nel centro nevralgico cittadino impossesandosi di concessioni inaudite arrichendosi sempre di piu.Questa lacerante storia risale al periodo post.bellico ,ricordate l’abbattimento del campanile di San Rocco? quello spazio era pubblico era spazio bellico ,oggi ci sono lussuosi negozi che fruttano fior di quattrini e cosi tanti abusi tutti con nomi e cognomi,ma l0opinione pubblica è indifferente ,assente,ricattata,e quindi tutto tace.Parlarne fa bene di che se ne dica ,anche se qualcuno come me puo’ sembrare di aver detto cose sciocche ,non è cosi bisogna conforntarsi sul destino della nostra citta delle nostre vite non possono violentarci standoci zitti sol perche hanno il potere nelle mani. Se noi votanti vogliamo li distruggiamo ,mandiamoli via recentemente una mini rivolta fu fatta e il popolo ebbe giustizia .”piazza borgo non ha avuto il destino di via Adinolfi”.
    Tutti questi politici e potenti non possono fare cio che noi non vogliamo.
    viva la giustizia,
    Viva La Liberta’

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  3. Tutti questi politici e potenti non possono fare cio che noi non vogliamo.
    Prendo spunto da questa ultima frase scritta nel commento sopra da “LA GIUSTIZIA HA SETE” sono anni che lo sto dicendo che questi PAPPONI non posso essere e credersi dei PADRETERNI quindi è JUNGLA l’ora cari “SCIENZIATI”in salsa ebolitana… fuori dai COYTES “SBRONZI.-
    A “pacchia” è finita per tutti …gli ebolitani non sono mica tanto fessi sapranno capire e rottamarvi al momento giusto.-

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  4. Complimenti del servizio che dai a tutti gli ebolitani.grazie.Mandami una email quando viene inserito un nuovo articolo e commenti. Distinti saluti,Vito

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  5. ore 17,45 ho una bottega nel centro del paese,apro alle 16,00 circa in meno di due ore non è entrato nessuno nel mio negozio . desolazione sgomento, solitudine, vi assicuro che vendo articoli richiestissimi sul mercato di facile consumo.Eboli è un paese morto vecchio, desertificato.Le tasse piu le spese di gestione ingombono si accumulano,sforano il fido bancario e costoro ancora parlano…bla bla bla.non ho mai sopportato la demagogia ,la speculazione ,la spudoradezza ,la villanteria la buffoneria.I giovani sbandati vengono ingannati e schiavizzati quotidianamente dai padroni che ancora esistono.E’ colpa nostra ,la generazione di mezzo post 68 svegliatevi ,delusi da cio che ci facevano credere costruiamo un presente migliore non c’è tempo per un futuro vivendo in questo modo.

    Ebolitani cacciamoli via tutti destra e sinistra non sono i nostri rappresentanti.

    Rispondi
  6. Carissimo Massimo Del Mese, mi congratulo e compiaccio per l’eccellente inchiesta giornalistica da te svolta, con la quale hai dimostrato di avere enormi capacità e competenze non solo giornalistiche, ma anche tecniche.
    Queste ultime, però, mi chiedo, come mai non appartengano a chi “competente” dovrebbe esserlo per davvero, perchè addetto ai lavori, e responsabile sia da un punto di vista tecnico che politico.
    Mi auguro che tu possa continuare a scrivere sempre con l’onostà intellettuale che ti appartiene e che mostri quotidianamente, perchè UOMINI LIBERI in giro ce ne sono Veramente pochi.
    Cordiali saluti.

    Rispondi
  7. caro massimo se vai piu’ nei dettagli della tua ricerca della verita’ti renderai conto che i carmelitani con il loro dico non dico ed usando sempre parole squallide ( Noi ebolitani conosciamo molto bene e da troppi anni il modo di denigrare gli imprenditori forestieri e locali che non passano prima x santa cecilia ( CAPISC A ME ). Incollando le varie dichiarazioni sui giornali si evince che i suoli non sono quelli dell’imprenditore di battipaglia confinanti con la rotatoria ed i vigili del fuoco ma bensi’ i suoli nella zona alta vicino ai campi di calcetto ed i suoli fusco pesce. LA TECNICA DI DIRE E CONTEMPORANEAMENTE DEPISTARE DALL’IMPRENDITORE VERO IN CAUSA, SERVE A FAR CAPIRE ALLO STESSO SE NON SEI MIO INTERLOCUTORE IO ALZO IL TIRO E RENDO PUBLICO IL TUO TERRENO COME E’ RIENTRATO NEL PUA ( TI CONSIGLIO DI PASSARE X SANTA CECILIA)Non ti sembra estorsivo questo MODO DI UTILIZZARE IL RUOLO PUBLICO?, NON PENSI DI ESSERE STATO UTILIZZATO DA LORO TU E LA STAMPA LOCALE? NON PENSI CHE QUESTI PERSONAGGI SQUALLIDI DA GIUSTO 20 ANNI PARALIZZANO L’ECONOMIA E LO SVILUPPO DEL NOSTRO PAESE ?. TI SONO GRATO A NOME DELLA CITTA’ SE FAI PIENA LUCE SU QUESTI PERSONAGGI (poiche’abbiamo un SINDACO che non ha le PALLE x fare chiarezza e trasparenza ad EBOLI)

    Rispondi
    • per Eugenio,
      mi dispiace deluderti, ma mi atribuisci poteri chiarificatori che non ho, cosi’ come mi sembra esagerata l’affermazione che fai riguardo a possibili strumentalizzazioni tanto da farmi usare dai “pupari”.
      Tanto per sgombrare il campo a chicchessia, non sono contro e a favore di nessuno, sebbene abbia le mie idee politiche e non le ho mai nascosto a nessuno.
      Le mie idee politiche pero’ non mi hanno impedito, non mi impediscono e non mi impediranno mai di essere critico anche con quella parte politica che si richiama alle mie idee.
      L’articolo che ho scritto sul PUA Fontanelle, ne e’la prova. Sono intervenuto su questioni generali, politiche e urbanistiche, sviluppando analisi ma anche critiche, arrivando a svolgere un ruolo che invece sarebbe dovuto competere alle opposizioni.
      Da una parte mi chiedi di fare chiarezza, dall’altra paventi la possibilita’ di essere usato, parlo per me e non per i giornali che si sono limitati solo a riportare le notizie, fatto sta che vi e’ il silenzio delle opposizioni e questo mi preoccupa, potrebbe significare due cose: o che lo condividono o che invece non hanno competenze per affrontare una discussione.
      Tra le opposizioni si annoverano anche i contiani e piu’ di una volta ho criticato il loro modo di fare opposizione, utilizzando proprio lo stesso termine che hai usato tu, “del dire e non dire”, ma in diversi casi le loro osservazioni sono pertinenti, anche se sono postume, ma in ogni caso meritano comunque delle risposte, come per esempio quella che riguarda la domanda al Sindaco circa la sua assenza nella delibera di adozione dei PUA di Fontanelle e Santa Cecilia.
      Siamo messi proprio male, e se abbiamo una maggioranza che non e’ credibile, abbiamo una opposizione del tutto inesistente ed altrettanto poco credibile.
      Massimo Del Mese

  8. Ma non è giusto tirare per la giacca Massimo. O addirittura accusarlo di farsi utilizzare insieme alla stampa locale. E’ probabile che quest’ultima sia asservita ai vari capibastone,ma admin no. Egli è riuscito con questo saggio sul PUA Fontanelle,a far comprendere,probabilmente anche a qualche addetto ai lavori poco attento o ingenuo,cosa si sta consumando dietro questo colossale affare urbanistico-speculativo. Non possiamo pretendere più di tanto!
    Ha chiamato per nome e cognome le cose; ha esibito una documentazione tecnica poderosa; ha srotolato il filo rosso che tiene avviluppati interessi vecchi e nuovi da film MANI SULLA CITTA’.
    Allora cerchiamo di dare un contributo serio alle questioni sollevate senza inutili cacce alle streghe che fanno solo il gioco di chi solleva polveroni per meglio nascondere noti e consolidati interessi economici.

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  9. A complemento di quanto è stato detto, riporto una riflessione generale di Leonardo Benevolo che “fotografa” situazioni di questo tipo, con la sola differenza che nel caso di Fontanelle “la ricerca di una destinazione abbastanza redditizia” è stata ritardata dai tempi biblici dell’attuazione del governo del territorio locale: “Quando un’area pregiata cambia destinazione e iniziano le compravendite, avviene frequentemente che resti a lungo abbandonata, perché il prezzo troppo cresciuto rende difficile o impossibile la ricerca di una destinazione abbastanza redditizia. In questi casi, la miglior speculazione è già stata realizzata da chi si è portato via l’incremento finanziario maggiore fra l’acquisto e la vendita, spesso senza lasciare alcuna traccia sul terreno. La fabbricazione finale che prima o poi si realizza può ridursi a un premio di consolazione per chi ha tenuto il cerino acceso troppo a lungo. La parte principale della vicenda avviene nei circuiti finanziari, e rimane indipendente dalla riuscita del manufatto.” (Il tracollo dell’urbanistica italiana, Roma-Bari, Laterza, 2012, p. 82)
    Non sarebbe il caso di riflettere con maggiore attenzione sui processi in atto, individuando gli elementi concreti e le poste in gioco effettive, invece di rincorrere argomenti laterali (come mi sembra sia in parte avvenuto nei comunicati dell’opposizione locale, più o meno disinteressata alla querelle)?

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