Licenziamenti alla Malzone: Indetto lo stato di agitazione

Sanità accreditata Provincia di Salerno, Indetto lo Stato di agitazione generale a seguito dell’attivazione delle procedure di licenziamento per n. 13 dipendenti della Clinica Malzoni S.p.A..

Il Sindacato: “chiederemo, per chiunque tenterà la strada dei licenziamenti per esubero del personale, la revoca dell’accreditamento per mancanza dei requisiti di risorse umane ed organizzativi e l’attivazione delle procedure concorsuali per il posizionamento sul mercato della convenzione revocata”.

Clinica-malzoni-di-agropoli

AGROPOLI – La Segreteria Territoriale della Federazione Italiana dei Sindacati Intercategoriali con una lettera al Prefetto di Salerno; al Presidente Confindustria Salerno settore sanità; al Presidente AIOP Salerno; al Presidente C.d’A. Clinica “Malzoni s.p.a.”; al  Sindaco di Agropoli; al Presidente Provincia di Salerno; al Presidente Giunta Regione Campania; a seguito delle dichiarazioni di esubero ed avvio delle procedure di licenziamento collettivo per riduzione del personale nella sanità accreditata di 13 dipendenti presso la Clinica Malzoni di Agropoli,  hanno proclamazione lo stato di agitazione generale del personale della sanità accreditata.

E’ da qualche tempo, che in provincia di Salerno stiamo assistendo nel settore sanità accreditata ad una serie di indizioni di procedure di licenziamento collettivo per riduzione del personale senza eguali finora . “E’ un periodo difficile” – dichiara allarmato il segretario generale della FISI, Rolando Scotillo – ma ciò non deve significare licenziamenti ingiustificati ed ingiustificabili per esuberi di personale inesistenti o, parimenti, forme di pressione sul personale come già sta accadendo alla Clinica Malzoni di Agropoli che ha deciso di licenziare con effetto immediato n 13 dipendenti. Gli ammortizzatori sociali esistenti per la sanità sono sicuramente inadeguati e vanno rimodulati , cosi come vanno previste normative più stringenti sulle convenzioni delle strutture accreditate al sistema sanitario regionale pubblico.

Il rischio – prosegue Scotillo –  è un utilizzo distorto dello strumento del licenziamento per riduzione del personale, in un momento in cui non bisogna perdere posti di lavoro, ed un ulteriore aumento delle richieste da parte dei datori di lavoro accreditati dello strumento dell’avvio delle procedure di mobilità che vedrebbero come unico fine il licenziamento economico per abbassare il costo di gestione ed innalzare i profitti.

Il Coordinatore nazionale del settore sanità della FISI, Rufo Carmine, sulla vicenda dichiara: “in tema di dotazioni organiche minime e di requisiti specifici di risorse umane nonché in materia di definizione dei requisiti ulteriori e delle procedure di accreditamento istituzionale dei soggetti pubblici e privati che erogano attività di assistenza specialistica, la Regione Campania ha normato attraverso un regolamento specifico (1/2007) ed attraverso la legge regionale 1 del 2008 il numero di personale necessario per ottenere l’accreditamento e con esso la possibilità di esprimere l’attività imprenditoriale convenzionata con il S. S. R.: non è possibile sovvertire disposizioni di legge regionali in tema di requisiti organizzativi e di risorse umane a proprio piacimento solo per il gusto di aumentare i profitti o diminuire il debito, debito dovuto ad una gestione poco attenta.

Se dovesse essere necessario chiederemo, per chiunque tenterà la strada dei licenziamenti per esubero del personale, la revoca dell’accreditamento per mancanza dei requisiti di risorse umane ed organizzativi e l’attivazione delle procedure concorsuali per il posizionamento sul mercato della convenzione revocata collegandola all’acquisizione del personale esistente, onde permettere il mantenimento degli standard occupazionali .

Dichiarazione Stato di agitazione

Agropoli, 1 agosto 2012

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