La rimozione dell’amianto sul territorio di Eboli: un problema urgente e indifferibile.
L’Associazione “Eboli Nuova” presenta il Dossier Amianto curato da Lioi, Capaccio, De Lisio e propone nell’ambito del Partenariato Ambiente e Sviluppo Sostenibile, l’individualizzazione e la gestione di un “Sito provvisorio Protetto” in attesa della messa in sicurezza dell’Amianto.
EBOLI – Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’intervento el il relativo dossier sull‘Amianto ed i pericoli dell’amianto sul nostro territorio, dell’associazione Eboli Nuova, che raccogliendo sollecitazioni di cittadini, giustamente preoccupati per la diffusa presenza sul nostro territorio di strutture in amianto, ha inviato il mese scorso al Sindaco di Eboli ed all’Assessore all’Ambiente una nota per conoscere gli esiti scaturiti dall’ordinanza sindacale n° 47 del 01/03/2011 che obbligava tutti i soggetti proprietari di strutture e manufatti contenenti amianto non solo a denunciarne l’sistenza ma anche a predisporre azioni per la rimozione.
In data 10 luglio c.a. l’Ass. Ing. Carmine Magliano ha convocato la nostra Associazioni per notizie in merito e ci ha consegnato una nota”tecnica” del suo Capo Settore geom Girolamo Mirra.
Prendiamo atto, della cortesia dimostrata dall’Ass, Magliano nel convocarci, anche perché l’incontro (la nostra Associazione era presente con Vito Pindozzi, Luciano Bruno, Vincenzo Lemmo e Luigi De Lisio) è stato lungo e cordiale con un approfondito scambio di idee sul più generale problema della salvaguardia ambientale a partire dalla raccolta differenziata al problema dell’amianto.
Prendiamo atto, però, anche sulla scorta della “nota tecnica Mirra” che ci è stata consegnata, che la gravissima situazione legata alla presenza di materiali o prodotti contenenti amianto, nel Comune di Eboli è ferma allo stato “pre” Ordinanza Sindacale, che purtroppo non ha sortito alcun effetto relativamente sia alla mappatura dei manufatti “PUBBLICI” e “PRIVATI”, sia ai provvedimenti conseguenti correlati alla rimozione di questa grave causa che provoca patologie oncologiche a prognosi praticamente infauste (ogni anno in Italia si registrano tra le 2.000 e le 4.000 morti a causa della sua esposizione professionale, ambientale e domestica).
Pertanto, pur restando in attesa delle richieste considerazioni “politiche” da parte del Sindaco e dell’Ass. Magliano, abbiamo deciso di elaborare un “nostro “DOSSIER AMIANTO, come un contributo ad una migliore ed approfindita conoscenza del problema per i nostri concittadini.
Nel frattempo ci permettiamo di suggerire una soluzione “certamente temporanea e provvisoria”.
Eboli Nuova propone che nell’ambito del Partenariato Ambiente e Sviluppo Sostenibile (in cui sono associati undici Comuni), sia elaborato e sottoposto all’approvazione regionale, un progetto finalizzato all’individuazione e gestione di un SITO PROVVISORIO PROTETTO, che eviti la dispersione nell’aria delle fibre di amianto, previo trattamento isolante, in attesa di poter disporre, di mezzi tecnici ed economici idonei alla sua totale eliminazione in sicurezza.
Il tutto in considerazione delle difficoltà tecniche, organizzative ed economiche, che i privati cittadini vanno incontro per lo smaltimento di questi prodotti, tanto da assumere spesso comportamenti sanzionabili civilmente e penalmente.
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“L’unica fibra di amianto innocua è quella che non respiriamo”
(curato da: dott.Antonio Lioi , dott. Damiano Capaccio e avv. Luigi De Lisio)
Introduzione e presentazione:
In data 7 giugno 2012 ( allegato n° 1) l’Associazione di Cittadinanza Attiva “ Eboli Nuova “, ha chiesto al Sindaco di Eboli ed all’Assessore all’Ambiente di conoscere gli esiti dell’ordinanza n° 47 del 01/03/2011, avente come oggetto “il censimento di tutti gli immobili nei quali siano presenti materiali o prodotti contenenti amianto compatto, libero o in matrice friabile”.
In data 10 luglio l’Ass. ing. Carmine Magliano, ha invitato la nostra Associazione ad un incontro. Hanno partecipato per Eboli Nuova il Pres. Prof. Vito Pindozzi, il Cons. Luciano Bruno ed i soci ing. Vincenzo Lemmo e l’avv. Luigi Di Lisio. Presente il Capo Settore Ambiente e Sanità Geom. Girolamo Mirra.
Un incontro cordiale in cui si sono affrontati diversi argomenti legati alla salvaguardia ambientale ed in particolare al problema “amianto”.Durante l’incontro ci è stata consegnata la nota allegata n° 2.
Il tema, poi è stato ampiamente dibattuto all’interno della nostra Associazione, e pur dando un giudizio nettamente positivo al riscontro che l’Ass. Magliano ha voluto garantire in relazione alla nostra richiesta di acquisizione di notizie, non possiamo ritenerci “completamente soddisfatti “ della risposta di cui all. n° 2.
Lo scopo della nostra iniziativa , come detto nella nostra lettera (all.n°1), mirava a fare il punto sulla situazione “censimento” amianto sul territorio ebolitano considerato che l’ottima iniziativa di cui all’ordinanza citata del marzo 2011, doveva servire proprio a “mappare” le situazioni che necessitavano,poi, di un intervento di smaltimento e/o bonifica ambientale.
Il Capo Settore , per quanto di sua competenza, evidentemente investito del problema dal Sindaco e dall’Assessore al ramo, ha stilato una relazione tecnica ( all.n° 2), sulla quale non ci premettiamo di fare nessun commento, anche se a nostro giudizio vi sono una serie di considerazioni non condivisibili.
La nota viene inviata ( stranamente) direttamente a noi e ( stranamente) per conoscenza al Sindaco ed all’Assessore . Orbene il Capo Settore, non può essere il nostro interlocutore. Noi, sul problema , aspettiamo considerazioni ( politiche) del Sindaco e dell’Assessore, che, possono utilizzare, se “ la condividono” , la “nota tecnica” del geom.Mirra, per comunicarci le “loro” considerazioni.
Durante il nostro dibattito interno, naturalmente abbiamo valutato anche la nota “ Mirra” , che , ripetiamo, non commentiamo pubblicamente, per correttezza istituzionale, ma non possiamo esimerci da prendere atto che “il grave problema amianto” nel Comune di Eboli, è oggi alla stato “pre” Ordinanza Sindacale del marzo dell’anno scorso. Abbiamo perciò deciso di stilare una breve nota a commento dell’iter procedurale ( all. n° 3) , ma anche di tentare di aumentare la sensibilità dei nostri concittadini su questo problema ed abbiamo perciò deciso di elaborare questo “dossier amianto” e cercheremo di dargli la massima diffusione possibile.
Eboli Nuova
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AMIANTO INTRODUZIONE AL TEMA.
Cosa è, dove si trova, tipi di amianto, prodotti e materiali che lo contengono, cosa sono le fibre , effetti sulla salute.
L’amianto o asbesto è un minerale ed è quindi un prodotto naturale che si estrae dalla crosta terrestre. E’ un silicato a struttura fibrosa, cioè è costituito da fasci di fibre molto fini tra loro parallele. Una fibra è una particella allungata in una direzione preferenziale.
Tipi di amianto
L’amianto si può trovare in natura in due tipologie mineralogiche differenti per morfologia (forma) e composizione chimica:
· Amianto Serpentino, la cui principale varietà è il Crisotilo detto amianto bianco. E’ un silicato di magnesio (Mg);
· Amianto Anfibolo, le cui più note varietà sono:
Amosite o amianto bruno, Crocidolite o amianto blu, tremolite e antofillite. Sono tutti silicati di Ferro (Fe), Magnesio (Mg), Calcio (Ca) e Manganese (Mn).
Morfologia dell’amianto
· Il crisotilo ha una struttura sinusoidale quindi le fibre tendono a curvarsi;
· Gli anfiboli hanno una struttura ad ago quindi le fibre sono tendenzialmente dritte. Ad esempio, amosite e crocidolite sono difficilmente distinguibili per morfologia: si distinguono per il colore -rispettivamente bruno e blu.
Dove veniva estratto
In Italia era attiva la miniera di crisotilo a Balangero (Piemonte). Ora la miniera è stata chiusa e si sta procedendo alla bonifica dell’area.
Il crisotilo è estratto ancora oggi in Canada ed in molti altri paesi. L’anfibolo si estrae ancora in Sudafrica, Russia sud America, Cina. Ne sono state estratte centinaia di milioni di tonnellate in 30 anni.
Proprietà
Sono note fin dall’antichità. Può essere tessuto e filato solo o mescolato con altri materiali, è cioè facilmente lavorabile. Ha un basso costo, ed è stato usato per le molte proprietà che lo caratterizzano: è incombustibile, è un ottimo coibente, fonoassorbente, resistente ad acidi e basi.
Utilizzo
E’ stato utilizzato in vari settori: dall’industria all’edilizia. Ad esempio industria tessile (corde e tessuti); industria elettrica e siderurgica (guarnizioni); mezzi di trasporto (guarnizioni, spruzzato, ferodi); edilizia (fibrocemento, pannelli, linoleum).
Sono oltre 3.000 i prodotti noti. CEMENTO-AMIANTO (tubazioni, lastre copertura, cassoni, canne fumarie, pannelli); VINILAMIANTO (linoleum); MATERIALI PER ATTRITO (freni, frizioni); PANNELLI PER PREFABBRICATI (scuole, ospedali); CARTE, CARTONI, GUARNIZIONI (isolanti termici, elettrici, alte pressioni, acidi e basi); CORDE, TESSUTI (isolamento termico); MATERIALE A SPRUZZO (su metalli, cemento).
Per la loro capacità di disperdere fibre in aria si suddividono in friabili e compatti. Un materiale si dice friabile se può essere ridotto in polvere con la sola pressione delle dita.
CEMENTO-AMIANTO
Contiene il 12-14 % in peso di amianto. Generalmente si tratta di crisotilo puro oppure in miscela con crocidolite e/o amosite. E’ compatto solo quando nuovo, può diventare friabile con il tempo e l’usura. Lastre di copertura piane e ondulate, tubazioni e cassoni acqua , canne fumarie, pannelli prefabbricati.
VINIL-AMIANTO
Commercialmente noto come LINOLEUM è stato utilizzato per pavimentazioni di edifici (scolastici e ospedalieri) sotto forma di mattonelle. Materiale compatto. Contiene fino al 35 % di amianto quasi sempre crisotilo.
MATERIALI PER ATTRITO
Guarnizioni, freni, frizioni per autoveicoli e macchinari (ascensori). Materiale compatto. Quasi esclusivamente crisotilo fino al 35 –40 % in peso.
PANNELLI PREFABBRICATI
Mescolato con resine e/o leganti inorganici (malte cementizie). Si trova in edifici (scuole, ospedali, poste,ecc.) o su mezzi di trasporto (navi, treni).
CARTE, CARTONI, GUARNIZIONI
Usati per isolamenti elettrici, termici, chimici. Resistenti al fuoco e alte pressioni. Amianto mediamente friabile, la friabilità aumenta con l’invecchiamento ed esposizione al calore.
CORDE e TESSUTI
per isolamenti termici su tubazioni e serbatoi per fluidi caldi (es. centrali termiche, impianti riscaldamento), per tute da lavoro ignifughe, nell’industria tessile (es. abiti di scena, tessuti per arredamento e per scenografie).
AMIANTO SPRUZZATO
Con leganti (di solito schiume) che ne permettevano lo spruzzo su varie superfici (metalliche, cemento armato, legno). Amianto oltre l’80-90 % in peso. E’ LA FORMA PIU’ PERICOLOSA PERCHE’ LA PIU’ FRIABILE. Utilizzata per protezione dal fuoco e dal rumore.
Amianto e salute
L’amianto è stato classificato dallo IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) come CANCEROGENO CERTO PER L’UOMO (categoria 1), se assunto per VIA INALATORIA.
Non ci sono ad oggi evidenze epidemiologiche che attestino l’insorgenza di patologie asbesto correlate all’ingestione di fibre di amianto.
Comportamento aerodinamico ed effetti sull’uomo
La penetrazione delle fibre nell’organismo umano avviene attraverso l’apparato respiratorio. Le fibre sono tanto più pericolose tanto sono più fini: tanto più, cioè, sono respirabili.
Definizione di fibra respirabile normata
Fibre respirabili normate sono fibre con diametro inferiore a 3 micron, lunghezza maggiore di 5 micron, rapporto lunghezza/diametro maggiore di 3:1.
[1 mm (micron) = 1 milionesimo di metro]
Anche la forma aerodinamica influenza la respirabilità.
Comportamento all’azione meccanica
Le fibre di amianto presentano uno sfaldamento longitudinale, cioè per azione meccanica: da 1 fibra di un micron di diametro si possono formare 2 fibre da 0,5 micron di diametro, 4 da 0,25 mm, 8 da 0,125 mm, ecc., tutte con la stessa lunghezza.
Comportamento delle fibre artificiali
Le fibre artificiali (es. lana di vetro) si sfaldano parallelamente al diametro. Inoltre mentre le fibre di amianto permangono a lungo nei tessuti polmonari, quelle artificiali tendono a dissolversi per azione dei liquidi biologici.
Limiti di legge per l’amianto nelle varie matrici e negli ambienti di vita e di lavoro
ARIA: NESSUN LIMITE DI LEGGE (se non quello del DLgs 114/1995 per le emissioni in atmosfera)
ACQUA: NESSUN LIMITE DI LEGGE (se non quello del 114/1995 per gli scarichi idrici)
TERRENI: conc. Amianto < 1000 mg/Kg
AMBIENTI DI VITA (ambienti confinati): 2 ff/L (valore da raggiungere a fine bonifica)
AMBIENTI DI LAVORO: 0,1 ff/ml ( 100 ff/L) come media Sulle 8 ore di lavoro
RIFIUTI: i rifiuti contenenti amianto sono PERICOLOSI indipendentemente dalla concentrazione di amianto presente.
Dati epidemiologici
Gli epidemiologi prevedono che il trend delle malattie asbesto correlate, in particolare il mesotelioma pleurico, raggiungerà l’apice in Italia tra il 2010 e il 2020.
Questa è la conseguenza delle consistenti esposizioni PROFESSIONALI degli anni 1970 –1980 alle quali sono stati oggetto i lavoratori di vari settori quali l’edilizia, la cantieristica, i trasporti, la produzione di energia, ecc.
Unità di misura dell’inquinamento ambientale
L’inquinamento ambientale da amianto si misura conteggiando con tecniche microscopiche il numero di fibre aerodisperse per unità di volume di aria, l’unità di volume di aria impiegata può essere il centimetro cubo (o millilitro), oppure il litro, oppure il metro cubo in relazione all’ordine di grandezza della concentrazione, sapendo che: 0,001 ff/ml = 1 ff/L = 1.000 ff/m3
Dati inquinamento ambientale
I dati più recenti indicano un valore di alcune fibre per metro cubo l’inquinamento di fondo
presente nelle principali città italiane.
VALUTAZIONE DEI MATERIALI CONTENENTI AMIANTO NEGLI EDIFICI
La legge 257/92 (art.10) stabilisce che le Regioni predispongono il censimento degli edifici con presenza di AMIANTO LIBERO O IN MATRICE FRIABILE con priorità per gli edifici pubblici, e che (art.12) presso le ASL è istituito un registro con la localizzazione di detti edifici. ( ???)
Il Decreto del Ministero della Sanità 6/9/94 (punto 2) afferma che: “la presenza di materiali contenenti amianto non comporta di per se un pericolo per la salute degli occupanti”: lo diventa se questo materiale è danneggiato. Per questo è necessario procedere ad una VALUTAZIONE DEL RISCHIO.
I metodi di bonifica attuabili sono: Rimozione; Incapsulamento; confinamento.
Il proprietario dell’immobile deve: Designare un responsabile con compiti di controllo; Tenere la documentazione con ubicazione del materiale; Garantire il rispetto di efficaci misure di sicurezza durante le operazioni di pulizia e le manutenzioni; Deve essere predisposta una procedura di autorizzazione per la manutenzione; Fornire corretta informazione agli occupanti l’edificio.
LA VALUTAZIONE DELLE COPERTURE IN CEMENTO AMIANTO
Le lastre ondulate o piane in c.a. impiegate come coperture di edifici sono costituite da materiale non friabile che da nuovo o in buono stato di conservazione non tende a liberare fibre di amianto se non manomesso.
Viceversa se esposto agli agenti atmosferici tende a degradarsi nel tempo.
Piogge acide, sbalzi termici, erosione eolica, microrganismi vegetali (muschi e licheni), vibrazioni contribuiscono al suo progressivo degrado.
Dopo anni di installazione si determinano alterazioni corrosive superficiali con affioramento delle fibre e fenomeni di liberazione delle stesse.
La valutazione deve essere effettuata seguendo le indicazioni della NORMA UNI 10608 Valutazione del degrado superficiale metodo pratico a strappo. Lo stato di degrado delle superfici e il grado di friabilità dei materiali sui quali si esegue viene correlato alla quantità di fibre libere o liberabili, esprimendo un giudizio di degrado superficiale.
A 20 anni dall’emanazione della legge 257 e sulla base delle conoscenze a disposizione, sarebbe auspicabile che il Comune di Eboli, insieme agli altri 11 Comuni facenti parte del Parteniarato Ambiente e Sviluppo Sostenibile, presentasse alla Regione per l’approvazione un piano di dismissione totale da questo inquinante, con tempi progressivi – ma certi – di realizzazione ed eventuale autorizzazione di un SITO DI STOCCAGGIO PROVVISORIO E PROTETTO previa rimozione, Incapsulamento e confinamento.
Amianto – Dove è stato utilizzato (sintesi)
Le caratteristiche dell’amianto ed il basso costo di lavorazione ne hanno favorito l’impiego in numerosi campi e in oltre 3000 prodotti differenti. L’amianto è stato utilizzato massicciamente nell’industria, nell’edilizia e nei trasporti.
Utilizzi nell’industria
- Come materia prima per produrre molti manufatti e oggetti
- Come isolante termico negli impianti che utilizzavano (es. centrali termiche e termoelettriche, industria chimica, siderurgica, vetraria, ceramica e laterizi, alimentare, distillerie, zuccherifici, fonderie)
- Come isolante termico negli impianti a bassa temperatura (es. impianti frigoriferi, impianti di condizionamento)
- Come isolante termico e barriera antifiamma nelle condotte per impianti elettrici
- Come materiale fonoassorbente
- Nelle centrali termiche o nei garage degli edifici (anche di civili abitazioni) come materiale spruzzato su travi metalliche o in cemento armato, sui soffitti, come componente delle coppelle che ricoprono le tubazioni che trasportano fluidi caldi dalle caldaie (es: acqua di riscaldamento)
- Nelle coperture di edifici industriali o civili sotto forma di lastre ondulate o piane in cemento-amianto (eternit)
- Nelle pareti divisorie o nei pannelli in cemento-amianto dei soffitti di edifici prefabbricati (es: scuole e ospedali)
- Nelle canne fumarie in cemento-amianto
- Nei serbatoi e nelle condotte in cemento-amianto per l’acqua
- Nei pavimenti in vinil-amianto (linoleum)
- In ambiente domestico in alcuni elettrodomestici di vecchia produzione tipo asciugacapelli, forni, stufe, ferri da stiro, nelle prese e guanti da forno e nei teli da stiro, nei cartoni posti a protezione di stufe, caldaie, termosifoni, tubi di evacuazione fumi.
Utilizzi nell’edilizia
Dove è possibile trovare materiali con amianto all’interno delle abitazioni:
- Coperture in cemento-amianto
- Canne fumarie in cemento-amianto
- Cassoni per acqua in cemento amianto
- Pannelli isolanti
- Coibentazioni di tubature
- Pavimenti vinilici (tipo linoleum)
L’uso più massiccio dell’amianto è avvenuto in edilizia, soprattutto nel periodo 1965-1983 come cemento-amianto (eternit). Dal 1994 non vengono più prodotti e commercializzati materiali con amianto.
Utilizzi nei trasporti
- Per rivestire con materiale isolante treni, navi e autobus
- Nei freni e nelle frizioni
- Negli schermi parafiamma
- Nelle guarnizioni
- Nelle vernici e mastici “antirombo”.
Usi rari e insoliti dell’amianto
In passato l’amianto è stato impiegato in:
- Adesivi e collanti
- Tessuti ignifughi per arredamento come tendaggi e tappezzerie
- Tessuti per imballaggio
- Tessuti per abbigliamento ignifughi e non come feltri per cappelli, cachemire sintetico, coperte, grembiuli, giacche, pantaloni, ghette, stivali
- Carta e cartone (filtri per purificare bevande, filtri di sigarette e da pipa, assorbenti igienici interni, supporti per deodoranti da ambiente, suolette interne da scarpe)
- Nei teatri (sipari, scenari che simulano la neve, per protezione in scene con fuoco, per riprodurre la polvere sulle ragnatele, su vecchi barili)
- Sabbia artificiale per giochi dei bambini
- Trattamento del riso per il mercato giapponese
Storia
Dall’antichità fino all’epoca moderna l’amianto è stato usato per scopi “magici” e “rituali”: i Persiani e anche i Romani usavano l’amianto per avvolgere i cadaveri da cremare, allo scopo di ottenere ceneri più pure e chiare. Una credenza popolare diceva che l’amianto fosse la “lana della salamandra”, l’animale che per questo poteva sfidare il fuoco senza danno. Marco Polo ne “Il Milione” sfata questa leggenda e racconta che nella provincia cinese di Chingi-talas, il materiale veniva filato per ottenere un tessuto da tovaglie. Risale al ‘600 la ricetta del medico naturalista Boezio che dimostra l’uso dell’amianto nelle medicine dell’epoca. L’amianto è rimasto presente nei farmaci sino agli anni ’60 per due tipi di preparati: una polvere contro la sudorazione dei piedi ed una pasta dentaria per le otturazioni.
La prima utilizzazione dell’amianto nell’industria risale alla fine del 1800: nello stesso periodo, in Austria, inizia la produzione di cemento-amianto. Nei primi del ‘900, l’amianto viene usato nelle metropolitane di Parigi e di Londra per sostituire materiali facilmente infiammabili o che producevano scintille. Nel 1932 viene usato per la coibentazione del transatlantico Queen Mary. Questi eventi furono molto reclamizzati tanto da indurre una eccessiva confidenza con l’amianto fino a favorirne una massiccia diffusione in scuole, ospedali, palestre, cinema oltre che in tutti i settori industriali. In Italia nella seconda metà degli anni ’50, si iniziano a coibentare con l’amianto le carrozze ferroviarie, fino ad allora isolate con sughero.
Nel 1912 un ingegnere italiano costruisce per primo una macchina per la produzione di tubi in cemento-amianto. La produzione e l’uso di manufatti in cemento amianto per l’edilizia sono aumentati fino al 1994, dopo di che sono cessati in seguito all’entrata in vigore della Legge 257/92.
Amianto – Rischi per la salute
Fibra di amianto al miscroscopio
L’amianto è costituito da fibre che hanno la caratteristica di dividersi longitudinalmente, per cui mantiene questo suo aspetto fino alla dimensione di alcuni centesimi di micron (un micron è un millesimo di millimetro). Per questo è così pericoloso se inalato, infatti può entrare in profondità negli alveoli polmonari. L’amianto è pericoloso solo quando le fibre di cui è composto vengono inalate. L’amianto non emette radiazioni o gas tossici.
I rischi per la salute dovuti all’uso dell’amianto derivano dal possibile rilascio di fibre microscopiche dai materiali all’ambiente. Queste fibre disperse in aria possono essere inalate dall’uomo e le malattie che ne conseguono sono pertanto associate all’apparato respiratorio.
L’amianto è stato riconosciuto come un cancerogeno certo per l’essere umano.
I materiali più pericolosi sono quelli che rilasciano facilmente le fibre in aria e cioè quelli friabili, mentre molto più difficilmente le fibre sono cedute dai materiali compatti.
Pertanto il cemento-amianto (eternit), essendo un materiale compatto, è molto meno pericoloso dei materiali friabili.
I maggiori livelli di rischio si sono riscontrati negli ambienti di lavoro dove l’amianto veniva manipolato (produzione di cemento-amianto, spruzzatura di edifici o di mezzi di trasporto come i treni e le navi, produzione di tessuti, ecc.) e negli ambienti di vita dove è presente amianto spruzzato in cattivo stato di conservazione.
Per i materiali contenenti amianto compatto come le coperture degli edifici in cemento-amianto (eternit) il rischio è, in generale, molto basso ed è comunque legato allo stato di manutenzione dei materiali.
I materiali contenenti amianto compatto possono diventare un rischio se abrasi o danneggiati.
Cosa fare in presenza di manufatti in cemento-amianto (eternit)
La presenza di manufatti in cemento- amianto (meglio conosciuto come “eternit”, dal nome del principale prodotto commerciale) genera apprensione e preoccupazione in considerazione dei rischi per la salute che possono derivare dall’esposizione a fibre di amianto in essi contenute. Occorre tenere presente che il rischio dipende dalla probabilità di rilascio di fibre di amianto in aria e/o nel suolo, probabilità che risulta legata allo stato di conservazione del manufatto stesso, in particolare alla sua compattezza.
Dato che l’amianto non è più venduto dal 1994, alcuni manufatti che sembrano essere costituiti da eternit sono in realtà lastre ondulate di altro materiale: in questo caso dovrebbe esserci la marcatura “Asbestos free”.
Amianto – Interventi di manutenzione
In presenza di materiali friabili (ad esempio spruzzati) con probabile presenza di amianto occorre rivolgersi a ditte autorizzate dotate di personale specializzato. Gli elenchi delle ditte autorizzate sono disponibili presso la Camera di Commercio. Per evitare rischi per la salute non bisogna mai intervenire direttamente su materiali friabili sospetti. In presenza di materiali compatti – come nel caso di manufatti in cemento amianto- è necessario effettuare una valutazione sul loro stato di conservazione e manutenzione e nel caso, intervenire con la rimozione o con operazioni di manutenzione quali:
Incapsulamento
Incapsulamento
Il manufatto in cemento amianto – in genere lastre- è trattato in superficie con sostanze di natura sintetica, che inglobano e bloccano le fibre di amianto nella matrice cementizia per impedirne il rilascio nell’ambiente. La tecnica è utilizzata preferibilmente su coperture ancora funzionali con superfici poco deteriorate e dotate di buona resistenza meccanica. Le sostanze incapsulanti sono di due tipi: impregnanti e ricoprenti.
Gli impregnanti penetrano nello strato superficiale e bloccano le fibre tra loro fissandole alla matrice cementizia.
I prodotti ricoprenti formano sulla superficie delle lastre una membrana protettiva abbastanza spessa che ostacola il distacco delle fibre e preserva la lastra dall’azione di deterioramento degli agenti atmosferici. Questi prodotti sono spesso miscelati con pigmenti e/o additivati con ulteriori sostanze che ne accrescono la resistenza agli agenti atmosferici e ai raggi ultravioletti.
L’operazione deve essere svolta in conformità al D.M. 06/09/1994 e al D.M. 20/08/1999 che, riporta le indicazioni specifiche per questo tipo di intervento (allegato 2 al D.M.).
I risultati più efficaci e duraturi nell’incapsulamento sono ottenuti in genere con l’uso di entrambi i prodotti.
L’incapsulamento richiede necessariamente un trattamento preliminare della superficie del manufatto, al fine di pulirla e di garantire l’adesione del prodotto incapsulante. I prodotti hanno infatti una capacità incapsulante minore se sulla superficie sono presenti concrezioni di natura organica come muschi, licheni ecc.. In presenza di tali materiali è preferibile operare una pulizia della superficie che però a sua volta può comportare la liberazione di fibre. Il trattamento deve pertanto essere effettuato con attrezzature idonee che evitino la liberazione di fibre di amianto nell’ambiente e consentano il recupero ed il trattamento delle acque di lavaggio. E’ quindi preferibile utilizzare il metodo solo in caso di materiali in buono stato di conservazione.
L’operazione naturalmente non elimina definitivamente l’amianto pertanto è necessario che il proprietario il proprietario formalizzi un programma di controlli periodici e di manutenzione nominando un Responsabile preposto alla sua applicazione
Confinamento e/o rivestimento
Consiste nell’installazione di una barriera che separi i materiali contenenti amianto dalle aree occupate dell’edificio. Se l’intervento non è associato all’incapsulamento, all’interno dell’area confinata si continua ad avere il rilascio di fibre pertanto il sistema di confinamento adottato deve essere a tenuta. L’intervento deve essere eseguito in conformità al D.M. 06/09/1994 e al D.M. 20/08/1999 se viene effettuato anche l’incapsulamento.
Come per l’incapsulamento il proprietario deve formalizzare un programma di manutenzione e controllo nominando un Responsabile preposto alla sua applicazione.
L’intervento di bonifica tramite confinamento dei materiali contenenti amianto:
- Protegge gli ambienti senza materiali contenenti amianto dalla fibre rilasciate
- Ha un costo minore se non occorre trasferire gli impianti elettici, di ventilazione, ecc.
- Non produce rifiuti pericolosi
- Necessita la verifica del carico sopportato dalla struttura con l’installazione delle nuova copertura
- Può necessitare la rimozione del manufatto in un secondo tempo
- Necessita sempre dell’attuazione di un programma di controllo e manutenzione
- Non blocca l’eventuale rilascio di fibre se l´intervento non è preceduto dal fissaggio incapsulante, fibre che però rimangono confinate nella copertura se questa non è stata sigillata a tenuta
- Richiede la manutenzione della barriera di confinamento
Allegato n° 1: Lettera pubblica di Eboli Nuova
Sede provvisoria P.za Reg.Campania
e.mail: nuovaeboli@gmail.com
EBOLI…….esposizione all’ AMIANTO !!!
Lettera pubblica con richiesta di risposta!
Gent.mi
Sig. Sindaco di Eboli
Sig. Ass. all’Ambiente-Eboli
Il 1 marzo del 2011 veniva emessa l’ordinanza n° 47, con l’intenzione di CENSIRE < tutti gli immobili nei quali erano presenti materiali o prodotti contenenti amianto compatto, libero o in metrice febrile >.
In allegato vi erano le schede necessarie che debitamente compilate , in tempi brevi ( 30 gg dalla pubblicazione dell’Ordinanza) dovevano essere recapitate al Comune. Erano previste anche delle sanzioni pecuniarie ( art. 7bis D.Lgs 267/2000).
I motivi del nostro interesse nel voler acquisire informazioni su questa lodevole inziativa, scaturiscono dal fatto che: a febbraio , il Tribunale di Torino ha condannato a 16 anni di carcere i due imputati che furono a capo della multinazionale ETERNIT (2.191 persone uccise dalle fibre killer). Un importante e storico precedente giudiziario a livello mondiale perché:
- In Italia vengono diagnosticati annualmente 1000 mesiotelioma ;
- non esiste un valore soglia: cioè un livello di esposizione minimo al di sotto del quale ci si può sentire esenti da pericolo;
- il mesiotelioma, è una malattia onocologica a prognosi spesso infausta e l’unica arma a disposizione è la prevenzione primaria e cioè la RIMOZIONE DELLA CAUSA;
SI CHIEDE DI SAPERE
- quante schede sono state ritirate, compilate e consegnate;
- quanti manufatti pericolosi sono stati così censiti;
- la tipologia degli immobili censiti (prefabbricato, parzialmente prefabbricato,tradizionale, interamente metallico, in metallo e cemento, in amianto-cemento,non metallico);
- vista l’alta nocività del materiale in oggetto lo smaltimento va eseguito in apposite discariche autorizzate e considerato che non sono ammessi smaltimenti quali incenerimento, frantumazione, interramento: quali e quanti provvedimenti conseguenti sono stati adottati dal Comune di Eboli, sui casi eventualmente censiti ?
- quanti casi di “inottemperanza” sono stati rilevati e quante sanzioni – seppur previste bassissime –sono state comminate ?
Data l’importanza e l’urgenza del problema, siamo certi che le SS.LL garantiranno un puntuale riscontro con risposta pubblica in tempi ragionevolmente brevi.
Eboli, 7 giugno 2012 Il Consiglio Direttivo ( V.Pindozzi, A.Lemba, L.Bruno, A.Lioi, R.Paraggio)
Allegato 2: Nota del C.S. Ambiente e Sanità Com.di Eboli
Allegato 3: Comunicato di Eboli Nuova
Comunicato sul problema “ AMIANTO”
- In data 7 giugno c.c., Eboli Nuova ha inviato al Sindaco di Eboli ed all’Assessore all’Ambiente una nota per conoscere gli esiti scaturiti dall’Ord.za Sind.le n° 47 del 01/03/2011.
- In data 10 luglio c.c. l’Ass. Ing. C.Magliano ha convocato la nostra Associazxioni per notizie in merito e ci ha consegnato una nota”tecnica” del suo Capo Settore geom Mirra.
- Prendiamo atto, della cortesia dimostrata dall’Ass, Magliano nel convocarci, anche perché l’incontro ( la nostra Associazione era presente con Vito Pindozzi, Luciano Bruno, Vincenzo Lemmo e Luigi De Lisio) è stato lungo e cordiale con un approfondito scambio di idee sul più generale problema della salvaguardia ambientale a partire dalla raccolta differenziata al problema dell’amianto.
- Prendiamo atto, però, anche sulla scorta della “nota tecnica Mirra” ( consegnataci ) che la gravissioma situazione legata alla presenza di materiali o prodotti conteneti amianto, nel Comune di Eboli è ferma allo stato “pre” Ordinanza Sindacale che purtroppo non ha sortito alcun effetto relativamente sia alla mappatura dei manufatti “PUBBLICI” e “PRIVATI” , sia ai provvedimenti conseguenti correlati alla rimozione di questa grave causa che provoca patologie oncologiche a prognosi praticamente infauste (ogni anno in Italia si registrano tra le 2.000 e le 4.000 morti a causa della sua esposizione professionale, ambientale e domestica).
Pertanto, pur restando in attesa dell richieste considerazioni “politiche” da parte del Sindaco in primis e dell’Ass. Magliano, abbiamo deciso di elaborare un “nostro “ DOSSIER AMIANTO, come un contributo ad una migliore ed approfindita conoscenza del problema per i nostri concittadini.
Nel frattempo ci permettiamo di suggerire una soluzione “certamente temporanea e provvisoria” .
Eboli Nuova propone che nell’ambito del Parteniarato Ambiente e Sviluppo Sostenibile ( in cui sono associati ben 11 Comuni), venga elaborato e sottoposto all’approvazione regionale, un progetto finalizzato alla individuazione e gestione di un SITO PROVVISORIO PROTETTO, che eviti la dispersione nell’aria delle fibre di amianto,.previo trattamento isolante, in attesa di poter disporre, di mezzi tecnici ed economici idonei alla sua totale eliminazione in sicurezza.
Il tutto in considerazione delle difficoltà tecniche, organizzative ed economiche, che i privati cittadini vanno incontro per lo smaltimento di questi prodotti, tanto da assumere spesso comportamenti sanzionabili civilmente e penalmente .
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Eboli, luglio 2012
in sintesi …non è stato fatto nulla…!!! Ne censimento…..ne nulla….e allora bisogna fare un esposto alla Procura !!!