Spending review, Andria (PD): “Decisivo l’impegno del Senato per migliorare il provvedimento. Ma in Agricoltura si poteva fare di più”.
Il parlamentare salernitano ha evidenziato alcuni dei punti di maggior rilievo dell’attività emendativa prodotta in Commissione sul riordino delle Province che non siano soppressione e accorpamenti.
ROMA – Il Senatore Alfonso Andria, vice presidente della Commissione Agricoltura, intervenendo in Aula al Senato sul decreto legge di revisione della spesa pubblica, ha evidenziato alcuni dei notevoli miglioramenti apportati dalla Commissione Bilancio, ai cui lavori il senatore PD salernitano ha partecipato durante l’intera scorsa settimana.
“Sarebbe stato sbagliato – ha detto Andria – tagliare sulla cultura, cioè su una delle poche voci su cui si può puntare per lo sviluppo e la crescita (civili, prima che economici) e sarebbe apparso anche incoerente con il titolo del provvedimento che parla di “invarianza di servizi ai cittadini”. E la cultura è, appunto, un servizio ai cittadini che sarebbe variato, ma in peggio, se fosse rimasto inalterato l’impianto originario del provvedimento, con particolare riguardo agli art. 4, 9 e 12. Valgano per tutti gli esempi delle Società strumentali operanti nel settore culturale, degli Enti che svolgono servizi nel campo della cultura, del Centro Sperimentale di Cinematografia, della Cineteca Nazionale e dell’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi (ex Discoteca di Stato), quest’ultimo vero custode della memoria musicale italiana, della documentazione di tradizione orale e di voci storiche”.
“Il Gruppo PD in Commissione Agricoltura – ha proseguito Andria – ha fornito ‘ante litteram’ la prima ipotesi di ‘spending review’, presentando un disegno di legge, a prima firma senatrice Pignedoli, sul riordino degli Enti vigilati dal Ministero delle Politiche Agricole. Avremmo perciò gradito che quel lavoro e gli esiti dell’indagine conoscitiva, disposta dal Presidente Scarpa su nostra richiesta, fossero stati valorizzati, approvando un emendamento che individuava tempi e modalità per il rapido conseguimento dell’obiettivo. Ma non é andata così!”.
“E’ invece apprezzabile – ha aggiunto l’esponente del PD – l’indicazione contenuta nel decreto legge per la ristrutturazione di AGEA ed esprimiamo soddisfazione anche per l’accoglimento dell’emendamento Scarpa-Andria che, nel sopprimere la società Buonitalia, ne trasferisce le funzioni e il personale all’Agenzia per la Promozione all’Estero e l’Internalizzazione delle Imprese Italiane (ex ICE)”.
“Insisteremo ancora – ha tenuto a precisare Andria – affinché al più presto vengano corretti due gravissimi errori, cui il Governo avrebbe potuto por rimedio già con questo provvedimento: sarebbe opportuno che le funzioni in passato ricoperte dall’ENSE e dall’INCA siano ricondotte al CRA, così unificando la competenza sulla ricerca in Agricoltura, senza dar luogo oltretutto ad incomprensibili ed ingiuste discriminazioni all’interno del personale dell’INRAN”.
Alfonso Andria si è anche conclusivamente intrattenuto sugli emendamenti agli artt. 16 e 17 relativamente al comparto Enti locali, riferendosi in primo luogo all’attenuazione dei tagli finanziari ai Comuni. Con riguardo poi alle Province, la cui dimensione istituzionale e territoriale resta, a giudizio di Andria, utile ed insostituibile, il parlamentare salernitano ha evidenziato alcuni dei punti di maggior rilievo dell’attività emendativa prodotta in Commissione: riordino delle Province e non soppressione e accorpamento, restituzione delle competenze in tema di razionalizzazione della rete scolastica e di edilizia scolastica della secondaria superiore, modesto ristoro finanziario, nuovo protagonismo dei territori attraverso i Consigli delle Autonomie Locali presso le diverse Regioni.
L’ultimo accenno è stato relativo all’art. 22 del DL: “Sulla questione dei 2000 esodati l’odg accolto dal Governo in Commissione – ha affermato Andria – è una risposta apprezzabile ma insufficiente. É un problema urgente, la cui soluzione non può essere rinviata. Ci ritorneremo con immediatezza”.
Roma, 30 luglio 2012