Da Eburum a Eboli: La manifestazione che “cambiò” Eboli

13 commenti su “Da Eburum a Eboli: La manifestazione che “cambiò” Eboli”

    • Per Compaesano-
      Gerardo Sorgente è corrispondente della testata giornalistica locale “Metropolis” e come tutti gli altri, spesso sono ospitati su POLITICAdeMENTE.
      La motivazione per i quali mi piace ospitarli è innanzi tutto perché possano scrivere in libertà e perché i lettori possano apprezzarli o meno e possano avvicinarsi anche alla carta stampata, che sta subendo una crisi senza precedenti.
      La motivazione però come sempre ha anche altri aspetti, non del tutto trascurabili, come per esempio i compensi che percepiscono i vari corrispondenti che vanno da 3 a 5 euro per pezzo. Una vera miseria.
      I corrispondenti sono l’anima dei giornali, senza di loro i giornali non esisterebbero.
      Ospitarli per me è un piacere, prima perché in questo modo, vengono più letti, tenendo conto del numero di visite del sito, e poi perché a secondo di quello che scrivono, aumentano o meno il loro prestigio verso i lettori, sperando che i giornali se ne accorgano e non li maltrattino. Se continueranno a farlo, peggio per loro finiranno inesorabilmente prima.
      Quindi non è una collaborazione, ma una volontaria partecipazione, senza compensi, come molti da Eboli, Battipaglia e altrove, ma solo per seguire il piacere di poter raccontare qualche cosa.
      Grazie per i tuoi interventi sempre puntuali e pertinenti.
      Massimo Del Mese

  1. E’ una manifestazione pietosa, ma comunque è un momento di convivialità che non va trascurato. Forse se vi fossero meno gelosie e se gli organizzatori se ne rendessero conto ed aprissero agli altri forse sarebbe meglio.
    In ultimo, uno degli altri tanti problemi è che chi vi abita li sopra per l’eccessivo protezionismo sembra si siano barricati facendo sentire gli altri degli ospiti.
    Un poco di modestia e più aperture non guastano.

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  2. Caro com paesano, il commento lapidario da tè esternato cela una forte richiesta di comprensione e di sostegno.
    Massima solidarietá

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  3. A Gerardo voglio solo ricordare una cosa: nel programma politico presentato da questa amministrazione alla cultura sono stati dedicati poco più di tre righi. Ad oggi non esiste assessorato alla cultura ma solo un delegato. Allora, mi chiedo, se lo spirito è questo ma cosa ti aspettavi da questi “signori” un nuovo EburumFilmFestival?
    Grandiosa è stata l’idea di lasciare libero il transito alle auto durante tutte le serate. Che bello sentire mescolati i suoni delle orchestre, i canti dei cori con il rombo dei motori. Siete grandi. L’anno prossimo dirottate sul centro antico anche i TIR ve ne saremo veramente grati.
    P.S.: La postazione dove si sfornavano pizzette e pasta e fagioli ossia “Il Tufara” non ha aderito all’iniziativa di Eburum Eboli per motivi facilmente comprensibili. Erano battitori liberi ma loro hanno dato alla manifestazione il tocco migliore.
    Armando V.

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  4. Mi preme,innanzitutto specificare che la mia non vuol essere una critica distruttiva, ma propositiva. So bene, infatti, lo sforzo che fanno le associazioni promotrici per portare avanti questa iniziativa, con pochi fondi e tantissimi sacrifici; conosco l’amore che per essa nutrono e probabilmente, spinte da questo amore, intenderanno le mie osservazioni come offensive.
    Veder morire, progressivamente, quest’appuntamento annuale è una cosa molto triste. Ma è l’occasione buona per analizzare le cause e le possibili cure. Personalmente credo che la manifestazione, seppur con un passato glorioso, abbia dei piccoli peccati originali che ne hanno inevitabilmente limitato la prospettiva turistica. Già il nome “Eburum-Eboli”, se inorgoglisce noi ebolitani, per chi viene da fuori da un pò la sensazione di qualcosa di estraneo, esclusivo, appunto, degli ebolitani. Con questa base, senza la presenza di grandi eventi attrattori e di una loro idonea pubblicità nei comuni limitrofi, la sensazione si conferma. Altre manifestazioni di questo tipo, non credo a caso, hanno nomi incentrati su temi di ampio respiro: penso a “Portoni ghiottoni” a Campagna, alla “Principessa Costanza” di Teggiano, a “Baccanalia” di San Gregorio Magno etc. etc. ma anche ad “Operazione Avalanche” di Eboli. Di certo non è solo il nome che rende vincenti queste iniziative, ma anche e soprattutto gli investimenti che vi si fanno e che finiscono per rifinanziare l’evento. Ma, se a Teggiano nascesse l’evento “da Tegea a Teggiano”, non credo potrebbe convincermi al viaggio per più di una volta. Pensare di cambiare nome alla manifestazione, per quanto possa sembrare un’eresia, credo sia qualcosa su cui riflettere, anche perchè Eboli ha talmente tanti eventi e temi da porre, esclusivi per l’intera piana del Sele, che potrebbero attrarre l’interesse nel raggio di svariate decine di Km.
    Poi c’è da dire che la manifestazione ha assunto un carattere di ripetitività che ha un pò annoiato anche gli stessi ebolitani. Rivedere ogni anno gli stessi abiti anni 50 o le foto della bonifica fondiaria non è un granchè. Bisognerebbe almeno dargli una nuova veste, inserirli in un contesto ogni anno diverso, che sò, ad uno spettacolo teatrale, ad un videoracconto, a testimonianze dirette o tramandate.
    Trovo dunque fondata la diagnosi di Sorgente, ma non la prognosi. “Eburum-Eboli” non è morta, deve solo diventare grande. E’una manifestaziione che, seppur fondata sui ricordi del passato,deve trovare il coraggio di rinnovarsi.

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  5. Eburum Eboli XXIII edizione con tante manifestazioni e tanti altri commenti….certo è riduttivo e strano che una manifestazione che duri da 23 edizioni debba identificarsi con le amministrazioni i delegati o quanto altro….io credo che debba identificarsi prima con noi ebolitani…….per quello che siamo e per quello che rappresentiamo.
    Le critiche possono essere giuste, i suggerimenti utili, ma devono assolutamente tracciare la strada per un rinnovamento generale costruttivo e non distruttivo.
    Eboli è come la Nazionale di calcio sono tutti allenatori. Se vinci sono tutti bravi altrimenti peste e corna…ma di cosa?? Al nostro Armando che sembra nel suo dire “unto dal Signore” gli chiederei di partecipare non solo alle critiche ma anche al rinnovamento delle stesse manifestazioni. Invece lo scenario qual’è?? Proprio quello del nostro limite. Da una parte i contestatori che a loro modo si sentono lesi dall’amministrazione rea di non essere disponibile ai cambiamenti richiesti (spesso senza idee e legati a movimenti politici) e dall’altra i sostenitori a difesa di quello che si sta facendo.
    Cari amici così non va.Bravo Marco quando suggerisce e incinta a nuove idee….noi non abbiamo bisogno di censori ma di persone che sposano l’idea, la coltivano e l’aiutano a crescere. Eboli di queste persone che non hanno ne arte e ne parte ne è già piena…..

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  6. Ad “Eboli mia”.
    Non so chi tu sia e forse non sai neanche io chi sia, ma questo poco importa. Ti dico solo che faccio parte da oltre 15 anni di un’associazione ebolitana molto fattiva e molto produttiva. In questa associazione collaboro ad un mensile, scrivo libri di storia locale (su Eboli), ho organizzato convegni su temi molto scottanti (Il furto delle opere d’arte nel centro antico; sulla legalità); ho organizzato eventi su personaggi famosi legati ad Eboli (Umberto Nobile, quando era sconosciuto ai più); ho organizzato incontri pubblici dove si sono lanciate idee per il rilancio della città (in occasione di presentazione di libri); sono andato per anni a parlare ad alunni nelle scuole elemenatari e medie della storia di Eboli, di criminalità, di Umberto Nobile, del nostro territorio; partecipo attivamente alle iniziative messe in piedi dai amici di varie associazioni perché amo partecipare ad eventi importanti (4 meeting di atletica leggera dove abbiamo portato atleti olimpionici e nomi del gotha dello sport – con un’amministrazione comunale completamente assente e disinteressata , ho dato una mano agli amici di Cabareboli (che quest’anno non si farà sempre grazie alla sensibilità dei nostri amministratori), alle manifestazioni del Centro Culturale Studi Storici, ecc.). Lo so che è poco per potermi definire “una persona fattiva” ma mi devi scusare: ho anche il mio lavoro e le mie figlie. Cercherò in futuro di fare qualcosa in più. A proposito tu, invece, cosa hai fatto per spargere a piene mani giudizi così netti?
    Proprio perché del mio paese me ne frego altamente ti dirò ancora una cosina: la manifestazione di Eburum-Eboli (sempre più sottotono non perché non ci sono soldi ma perché con le figuracce fatte negli anni passati nessuno vuole più avere a che fare con quella gente che ha perso faccia e credibilità) ha ancora una volta lasciato traccia del suo passaggio, in negativo ovviamente. Caro “Eboli mia” ti invito a fare un giro all’interno del chiostro di San Francesco. Hai visto, sulla sinistra, sotto i porticati, i pannelli con appese le foto dell’archivio Gallotta? Ti sei chiesto le intelaiature di alluminio dove poggiano? Te lo dico io: alcuni operai, sotto la supervisione di una vigile funzionaria di quell’assessorato, hanno bucato con un potente trapano non le mattonelle rosse che non hanno valore ma le antiche pietre del complesso monumentale così che quando smantelleranno tutto ci ritroveremo quelle pietre come una gruviera (e pure c’era la possibilità, spostando la struttura di poche decine di centimetri, di poter bucare le mattonelle). Secondo te l’indifferenza, il menefreghismo, l’insensibilità di quella funzionaria non ha creato un danno al nostro patrimonio artistico? Se venisse interpellato un responsabile della Sovrintendenza pensi che rimarrebbe indifferenre dinanzi a quello scempio? Un’amministrazione che funzioni (e quindi non stiamo parlando di Eboli) dovrebbe, da questo momento, avere l’obbligo di chiamare a rapporto quella persona e chiedere conto di quel danno perchè quel posto non è di proprietà di quella “signora” o degli amministratori ma di tutti noi: quindi anche mio e suo, caro “Eboli mia”(qualora fosse di Eboli).
    Come vedi, caro “Eboli mia” non mi lamento di cose astratte ma faccio casi concreti, come ho sempre fatto, e tacere, caro amico, significa essere complice di questi individui e non un disfattista come mi dipingi.
    Le cose che dico danno fastidio perché sono precise e dirette, non mi nascondo dietro “il non detto” o nomignoli di fantasia tant’è che qualcuno mi riferisce che questo mio modo di fare potrebbe costarmi caro: siamo arrivati anche alle minacce velate. La verità è rivoluzionaria. Il silenzio è mafioso e ad Eboli troppi tacciono … e poi si lamentano.
    Con osservanza
    Armando V.

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  7. x Armando la funzionaria poco vigile e MULTIfunzione oltre al prosciutto (tene pure i pezze e formaggio ncopp a l’uocchie) naturalmente Groviera

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  8. ah se tutto fosse vero come nel racconto di Gerardo,il topolino andando al cinema chiese al bigliettaio:c’è molta gente in sala.-??? no solo i soliti quattro gatti,la risposta del bigliettaio,immediatamente il topolino fuggi via.- Mi chiedo dobbiamo fare la fine di quel topolino con questi quattro…be lasciamo stare altrimenti Moraniello rischia di diventare lo SGARBI ebolitano.-
    P.S-complimenti Gerà bella fantasia.-

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