Il Consiglio comunale contro la chiusura del Tribunale conferma la diagnosi dei Riformisti: possono durare ma non governare. Il Sindaco è solo, prima ne prende atto e meglio è per tutti.
Un Sindaco smarrito e attaccato al potere, una stagione drammatica per Eboli e lo spettro, in autunno, del dissesto finanziario. Sullo sfondo la nostra città alla deriva e, ciò che più preoccupa, senza alcuna prospettiva.
EBOLI – I riflessi del Consiglio Comunale dedicato alla discussione sul Tribunale di Eboli e ormai la certezza della sua chiusura, non si sono fatti attendere. Ad intervenire sono i Consiglieri Comunali “Liberi e Riformisti” Salvatore Marisei, Antonio Petrone, Armando Cicalese, Carmine Campagn, che hanno affidato ad una mota politica le loro riflessioni: “Ancora vuoti i banchi della maggioranza, – scrivono i Riformisti, mettendo in evidenza le difficoltà e gli affanni che sta vivendo la maggioranza di governo cittadino – il numero legale per avviare la discussione si raggiunge grazie alla presenza dei riformisti. Alla spicciolata si presentano i consiglieri dissidenti, quelli che hanno chiesto al Sindaco il conto del malgoverno di Eboli, delle risorse sprecate, delle speculazioni in collina, del fallimento delle partecipate. Ma anche quelli che non vanno per il sottile e sperano di incassare dalla crisi amministrativa il proprio tornaconto.
Nel mezzo un Sindaco smarrito, – fanno notare – incerto sul da farsi, attaccato al potere al punto da vivere in ostaggio la fine di una stagione drammatica per Eboli e lo spettro, in autunno, del dissesto finanziario. Sullo sfondo la nostra città alla deriva e, ciò che più preoccupa, senza alcuna prospettiva.
La delibera passa all’unanimità dei presenti, dopo una discussione accesa solo dagli interventi dell’opposizione, con la maggioranza frantumata nei corridoi in attesa del voto, ma restano sul tappeto tutti i nodi che come riformisti abbiamo sollevato.
Nessun rappresentante dei 34 comuni che gravitano sul Tribunale di Eboli era presente, – fanno notare Marisei, Campagna, Cicalese, Petrone, mettendo in evidenza l’assenza cronica dei rappresentanti dei 34 Comuni interessati alla Giurisdizione del Tribunale di Eboli, ma anche l’assenza del pubblico e la scarsa partecipazione popolare, che non incoraggia ad intraprendere un’azione di protesta oltre le righe, ma mettono anche in evidenza comne questa condizione sia la conseguenza di una mancanza di leadership politica e territoriale, tanto da non coinvolgere nessuno se non i pochi addetti ai lavori – nessun rappresentante dei magistrati, nessun rappresentante di sindacati o associazioni di categoria, assente il Presidente dell’Ordine degli Avvocati e gli onorevoli di Eboli. Pubblico sugli spalti assente. Solo una rappresentanza dell’Associazione forense della Valle del Sele, con 4 stimati professionisti ebolitani, unitamente alle altre associazioni che si sono mobilitate in segno di protesta, hanno presenziato ai lavori: troppo poco per alzare le barricate.
C’è un problema di leadership e di credibilità e per questo abbiamo chiesto con un emendamento un gesto emblematico, come le dimissioni degli onorevoli di Eboli, del Sindaco e del Consiglio comunale in caso di definitiva chiusura del tribunale, per dire ai cittadini che i loro bisogni vengono prima di ogni poltrona. Non una provocazione, come l’hanno bollata il Sindaco, con PD, API e UDC, e l’opposizione di PDL e Nuovo PSI, chiudendosi a riccio dietro opportunismi ed egoismi, ma l’ultimo tentativo di legittimare la politica.
Torneremo ad insistere su questo terreno, – promettono i riformisti – perché sono a rischio nei prossimi mesi tutti i servizi pubblici locali, l’ospedale di Eboli e l’Agenzia delle Entrate, il trasporto urbano, le mense scolastiche e gli asili nido, le cave individuate per la mega discarica regionale, mente la pressione fiscale ha raggiunto il limite massimo di civile sopportazione. Anche il pubblico impiego è sotto la scure dei tagli ed andrà sempre peggio.
Dopo la votazione – continuano con la loro nota-cronaca politica – la maggioranza va via, senza discutere gli altri punti all’ordine del giorno.
Il Sindaco è solo, – concludono i riformisti – prima ne prende atto e meglio è per tutti. Non sacrifichi un’intera comunità al suo destino personale. Ridiamo la parola ai cittadini per legittimare una nuova classe politica che dovrà affrontare l’occhio del ciclone che si paventa nel 2013.
Eboli, 21 luglio 2012
che succede i politologi ebolitani sono spariti…non fanno commenti.
Ho capito un velo di oligarchia è calato sulla città.