La Strada Provinciale la Carnale è pericolosa. Si intervenga prima che accada il peggio

Un incrocio di una Strada, progettata e realizzata male, nella zona industriale appena costruito e già pericoloso.

Nel rapporto ACI-ISTAT del 2011, rilevati in Italia 211.404 incidenti stradali con lesioni a persone, con: 4.090 morti (3249 maschi e 841 femmine) e 302.735 feriti. L’età delle vittime: tra i 20 e 24 anni. Una cittadina come Olevano che scompare e due Città come Salerno di feriti.

Incidente imbocco via la Carnale

EBOLI – Prendendo spunto da alcune foto che ritraggono l’innesto della strada la Carnale, la strada che collega le due zone industriali di Eboli e di Battipaglia, inaugurata da poco e dopo più di un anno dalla sua affettiva ultimazione, tratta in alcuni scatti fotografici di Paolo Garofalo, in linea eccezionale si pubblica un intervento di Armando Voza, che ci informa su alcuni dati relativamente agli incidenti stradali. Voza fa un raffronto negli anni, ma indica anche nei dettagli le persone coinvolte, i decessi, i feriti e tutte le altre implicazioni, ivi compreso le aree, individuandole nello specifico in quelle periferiche, segnalando sia le foto che l’innesto di quella strada oltremodo pericolosa. E se Voza individua oltre che la pericolosità di un incrocio e quindi ne critica, come del resto tutti noi facciamo, anche l’esecuzione, elenca fra le cause di incidenti anche la mancanza o l’inadeguatezza della segnaletica orizzontale e verticale e un pericoloso adeguamento al pericolo.

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di Armando Voza

“Riecheggiano ancora nell’aria le parole, di prammatica, dei politici locali che dissertano sull’importanza dell’opera che avvicina finalmente due città dal destino comune (salvo poi scannarsi per la sede dell’ospedale, per il tribunale, ecc.). Di chi il merito? Ognuno se ne prende una fetta. L’acqua benedetta che don Andrea Arminio con il suo aspersorio ha utilizzato per benedire quel miracolo (dopo l’ultimazione dei lavori si è dovuto attendere più di un anno per collaudarla ed inaugurarla, trasformata in discarica a cielo aperto) ancora non si è asciugata sull’asfalto di via La Carnale che collega la zona industrale di Eboli a quella di Battipaglia e già dobbiamo segnalare alcune anomalie.

Su questo blog il direttore ha ampiamente dissertato su quest’ennesima passerella dove c’è gente che cerca di far passare per normale quello che normale non è. Quello che vogliamo segnalare, invece, è il risultato di un veloce sopralluogo di qualche giorno fa fatto dal sottoscritto e dal GABIBBO dello scatto Paolo Garofalo (su un giornale locale se n’è già parlato brevemente). Ma prima di arrivare all’oggetto della contesa vorrei fornirvi qualche dato che oserei definire apocalittico sul disastro degli incidenti stradali sulle strade italiane.

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Da un rapporto dell’ACI dell’ISTAT del novembre 2011 leggiamo che nel 2010 sono stati registrati in Italia 211.404 incidenti stradali con lesioni a persone. Il numero dei morti è stato pari a 4.090 (3249 maschi e 841 femmine), quello dei feriti 302.735. L’età delle vittime va, per la maggior parte, tra i 20 e 24 anni per i decessi e tra i 20 e i 39 per i ferimenti. Rispetto al 2009, si riscontra una leggera diminuzione del numero degli incidenti (-1,9%) e dei feriti (-1,5%) e un calo più consistente del numero dei morti (-3,5%).

Rispetto all’obiettivo fissato dall’UE nel Libro Bianco del 2001, che prevedeva la riduzione della mortalità del 50% entro il 2010, l’Italia ha raggiunto una diminuzione del 42,4% del numero dei morti, valore in linea con la media europea UE27, pari al -42,8%. Nel 2010 sulle strade urbane si sono verificati 160.049 incidenti, con 218.383 feriti e 1.759 morti; sulle autostrade gli incidenti sono stati 12.079, con 20.667 feriti e 376 decessi. Sulle altre strade extraurbane, ad esclusione delle autostrade, si sono verificati 39.276 incidenti, con 63.685 feriti e 1.955 morti.

L’indice di mortalità mostra che gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane (escluse le autostrade), dove si registrano 5 decessi ogni 100 incidenti. Gli incidenti sulle strade urbane sono meno gravi, con 1,1 morti ogni 100 incidenti. Sulle autostrade l’indice di mortalità è invece pari a 3,1. L’indice di mortalità si mantiene superiore alla media giornaliera (1,9 decessi ogni 100 incidenti) per tutto l’arco di tempo che va dalle 20 alle 7 del mattino, raggiungendo il valore massimo intorno alle 4 di notte (5,7 decessi ogni 100 incidenti). La domenica è il giorno nel quale si registra il livello più elevato dell’indice di mortalità (3,1 morti per 100 incidenti). Considerando la fascia oraria notturna (compresa tra le 22 e le 6 del mattino), il livello più elevato dell’indice di mortalità è raggiunto il mercoledì e venerdì notte (4,0 morti per 100 incidenti) e il sabato notte (3,8 morti per 100 incidenti). Nel 69,4% dei casi a morire sono i conducenti di veicoli, nel 15% i passeggeri trasportati e nel 15,6% i pedoni.

Tra i conducenti deceduti (2.837 in totale) a seguito di incidente stradale, i più colpiti sono i giovani, in particolare quelli compresi nella fascia di età tra i 20 e i 24 anni (282 morti e 25.885 feriti). La categoria di veicolo più coinvolta in incidente stradale è costituita dalle autovetture (67,8%); seguono i motocicli (13,2%), i ciclomotori (5,6%) e le biciclette (3,9%). Ogni giorno, durante il 2010, si sono verificati mediamente 579 incidenti stradali che hanno comportato lesioni alle persone e, in particolare, la morte di 11 persone e il ferimento di altre 829.  Nel corso dell’ultimo decennio (2001-2011) gli incidenti sono diminuiti di circa 50.000 (2001: 263.100; 2011: 211.404) ma il tributo di sangue lascia davvero senza fiato: 56.431 morti e 3.365.833 feriti. In Campania nel 2010 si sono avuti 11.129 incidenti che hanno provocato la morte di 254 persone ed il ferimento di 17.050.

Le cause molto spesso sono da addebitarsi ai conducenti degli autoveicoli ma un contributo non secondario lo da il cattivo stato del manto stradale, la cattiva illuminazione dei tratti di strada urbana ed extraurbana e la pessima segnaletica (orizzontale e verticale). Ed è su quest’ultimo fattore che vogliamo appuntare la nostra attenzione.

In quel sopralluogo al quale abbiamo fatto cenno in precedenza abbiamo potuto constatare come la collocazione della segnaletica verticale allo STOP, sul punto in cui La Carnale si collega con la SP 195, occupa completamente la vista dei conducenti delle autovetture costringendo il guidatore a sporgersi pericolosamente sulla carreggiata da occupare e, nel caso debba svoltare in direzione della zona industriale di Eboli, curvando occupa la corsia opposta rischiando di impattare con i mezzi che vengono dalla parte opposta. Le foto che accludo sono più che emblematiche.

Non vogliamo dire che il Sindaco o l’Assessore siano responsabili di tutto questo ma chiediamo, ora che ne sono venuti a conoscenza, di prendere atto di questa anomalia e di chiedere agli organi preposti di provvedere in tempi brevi, prima che ci scappi qualche morto o qualche ferito, a creare maggiori condizioni di sicurezza stradale”.

Eboli, 11 luglio 2012

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