SPECIALE CONGRESSO PD -4-
La Rete interregionale del PD: i “Manfredoniani” o “Sipontini” si oppongono ai “piombini” del Lingotto.
Il PD riparte dal Sud: l’ambiente è inquinato, bisogna bonificarlo.
di Massimo Del Mese
MANFREDONIA (FG) 11 luglio – Si è concluso all’Hotel Nicotel Gargano di Manfredonia il “Forum del Sud”. L’iniziativa è partita dalla giovane pugliese Cinzia De Marzo, candidata PD alle ultime elezioni per il Parlamento europeo nella circoscrizione Sud. L’autoconvocazione è partita dal Web e in un passaparola si sono dati appuntamento a Manfredonia provenienti da tutte le Regioni del Sud.
Il tema: “il Partito Democratico riparte dal Sud”. Sembrerebbe un tema scontato se non ci fosse stato l’incontro del Lingotto di Torino promosso e organizzato dai così detti “piombini”, i giovani quarantenni deputati e dirigenti del PD (come Melandri, Giachetti, Madia, Realacci, Bachelet, Sarubbi, oltre a Concia, Gozi, David Sassoli, Serracchiani, Civati, Scalfarotto), che avvertivano la necessità di rinnovamento.
Come quella dei “piombini”, l’iniziativa dei manfredoniani o “sipontini”, non è una contrapposizione all’assemblea del Lingotto, è solo “l’altra faccia” di quel PD che i quarantenni di piombino, tra l’altro da un bel pò al Parlamento, nuovi deputati nominati, dirigenti scelti, hanno avvertito la necessità di raccontare quel disagio che si avverte come militanti. Quindi un’autoconvocazione di Segretari di Circoli, di semplici dirigenti senza galloni, di attivisti e di elettori, cioè di quella famosa base che avverte il bisogno di dimostrare l’appartenenza e dire la sua, partendo dal Sud perché al Lingotto di Sud non c’era proprio niente.
Confluiscono su Manfredonia oltre che dalla Puglia, dalla Calabria, Basilicata, Campania, Abbruzzo, rappresentati di Province di Comuni, arrivano alla spicciolata dopo qualche presentazione il clima diventa conviviale, come se si conoscessero da sempre, i saluti di rito da chi magari non è potuto essere della partita come Paola Concia (Deputata PD pugliese) e Sandro Gozi, l’annuncio che al prossimo incontro ci sarà Debora Serracchiani.
La sala si riempie e si incominciamno i lavori. Un dibattito interessante e pieno di spunti che i partecipanti offrono all’assemblea attenta e partecipe. Questa è la prima tappa della “Rete” annuncia la De Marzo, e giù i temi più scottanti del dibattito nazionale interno al PD.
Organizzazione interna al PD, regole chiare e condivise, codice etico, incompatibilità, meritocrazia, rapporti tra Circoli e Segreteria Nazionale, rapporti con la base, criteri oggettivi di selezione della Classe Dirigente e delle candidature, una linea certa e condivisa sulle varie politiche (ambientali, territoriali, economiche, culturali, sociali).
Si susseguono sul palchetto gli autoconvocati “sipontini”: filosofi, registi, architetti, professori, economisti, avvocati, imprenditori, sindacalisti, casalinghe, quarantenni e giovanissimi a sottolineare l’interesse verso l’appartenenza, e discutere nella speranza di contribuire al cambiamento per far si che, come ha detto qualcuno – “l’orizzontalità si deve opporre al verticismo” – e per cercare come ha detto qualche altro – “il PD ha un ambiente inquinato, bisogna bonificarlo” -.
Da Manfredonia e dai “sepontini” arriva un messaggio chiaro e forte all’apparato, – “non ci schiereremo preconcettualmente, se sarà il caso andremo oltre gli schemi” – e ancora un altro avviso -“Il nostro obiettivo è quello di ascoltare le tesi congressuali, e arrivare al Congresso discutendo ed elaborando tesi e suggerimenti, poi faremo le nostre scelte” -.
Sono ormai le 22,30 e il Forum si è concluso con un documento di una decina di punti, la giovane quarantenne Cinzia De Marzo è soddisfatta del successo e già si parla di un secondo appuntamento da tenersi in Campania o in Calabria, l’appuntamento preciso viaggerà sul Web. La base si è presa per un giorno la parola, che ne penseranno Dario Franceschini, Pier Luigi Bersani, Ignazio Marino e Mario Adinolfi, se se ne accorgeranno che c’è stato un “Forum del Sud”, presi come sono a discutere su Peppe Grillo e sulle ceneri di un Partito.
I LAVORI del “FORUM del SUD” a cura di Massimo Del Mese per POLITICAdeMENTE
Fotogallery e interventi
Cincia De Marzo – Questa è la prima tappa della “Rete”. Contribuire alla crescita del pensiero in un PD più accogliente. Bisogna rivedere regole, statuto, codice etico. Criteri oggettivi di selezione della classe Dirigente e delle Candidature. Rapporti più stretti tra circoli e segreteria Nazionale. Perché il “Forum del Sud”? perché nelle agende politiche dei partiti e anche in quella del PD, non esiste il “mezzogiorno”, non è esistito nemmeno al Lingotto.
Elvira Tarsitano – Fare rete, parlare con le persone ma non per esercitare il monopolio del pensiero, ma per contribuire alla crescita democratica.
Cinzia Di Corato – Il patrimonio del PD deve essere la laicità, l’etica, non l’ossessione della moralità e il nuovismo.
Paolo Luigi De Cesare – Partiti nei Partiti. Basso livello dell’etica. Ascoltiamo i 4 candidati e chiediamo quali sono le loro proposte sull’economia, lo sviluppo, sui fondi strutturali. Puntiamo a un Partito Federale includendo i Socialisti e i Radicali.
Gabriele Del Mese – Difficoltà comunicative o carenze politiche? nessuno riesce a capire e a far capire il pensiero del PD sui grandi temi: lavoro precario; diritti civili; sul nucleare ecc.. Un esempio di coerenza: il PD chiede di votare SI sui referendum per eliminare le liste bloccate, poi presents al congresso liste bloccate. A che servono le scuole di formazione se poi i documenti che si producono non vengono presi inconsiderazione?
Anna Spenga – Non ho soluzioni, le aspetto da voi, come è accaduto oggi, solo per darmi ancora la spinta a lottare e a partecipare nel PD. Sono delusa anche se la mia esperienza è stata positiva come candidata al Parlamento. Quanto è importante parlare con la gente.
Antonio Comastri – Bisogna realizzare la rete delle individualità. Senza un Partito che sappia rappresentarci e accoglierci, chi rappresentiamo? Nemmeno noi stessi.
Angelo Amoroso – Manca l’avversario politico. Bisogna sforzarsi nel confrontarsi con i programmi e accettare anche di essere minoranza. Più peso nella democrazia, più peso nella libertà. La morale è patrimonio dell’uomo.
Ciro Umbriano – Uno sforzo verso i deboli. Che i “grandi” rinuncino a qualcosa.
Francesco Ciccone – Oggi si vive una vita di partito pessima, chi comanda non è nel Partito ma neglistudi professionali. Vince l’assioma corrotto/vince, Onesto/perde.
Mimì Crescente – Vogliamo un Partito Aperto. Facciamo entrare quelli che sono fuori o sono rimasti fuori.
Paolo Soccio – Le questioni centrali: merito e questione morale. Gioventù senza prospettive e “corrotta”.
Nelle decine di commenti letti qua e là sulla rete c’è il nocciolo della questione opposizione: la sindrome classica dei capponi di Renzo. Pronti a beccarsi mentre il mondo se ne va a …..
Ma quando capiremo che il regime berlusconiano, strisciante ma più subdolo, ci sta portando in una deriva morale, economica, sociale e culturale devastante? Quando capiremo che gli italiani hanno dato il meglio quando sono riusciti a mettere da parte le pregiudiziali ideologiche e hanno trovato un punto di sintesi capace di vincere il fascismo, di ricostruire l’Italia a pezzi, di lottare contro il terrorismo? Cosa credete che sia stato facile per i nostri nonni partigiani dimenticare i torti subiti dai monarchici, dai badogliani, dagli stessi cattolici fino a un certo punto sostenitori del Mussolini concordatario? Abbiamo trasferito in politica la stessa competizione esasperata che domina l’economia globale, tutti contro tutti. Nello stesso PD, ciascuno dei big, per ritagliarsi uno spazio personale, invece di operare rapidamente all’amalgama delle diverse anime ha continuato a contrapporre giovani contro anziani, donne contro uomini, nord contro sud, dipendenti contro autonomi ….bersaniani, contro franceschiniani, contro veltroniani, bindiani e lettiani e poi le divisioni locali. E a ogni competizione (primarie, congressi, lotte elettorali) esce il peggio di tutti. La competizione finisce ma resta la bava venefica di tutto ciò che di male si è detto per sminuire l’avversario. Dobbiamo convincerci che il PD ora non può che essere un tavolo a cui sedersi per cercare insieme con giudizio una soluzione e una sintesi faticosa, ma alta per superare con orgoglio e coraggio anche questa ennesima congiuntura storica.