Una straordinaria partecipazione popolare ha distinto la manifestazione in difesa dell’Ospedale Mauro Scarlato che spinge la classe politica ad una profonda riflessione.
Vitiello: “La sfiducia e l’indignazione suscitato dall’antipolitica spingono sempre piu le persone a prendere coscienza della tutela dei Beni Pubblici, come l’acqua , l’ambiente, la scuola, il trasporto, e la tutela della salute”.
SCAFATI – La Regione Campania e la Provincia di Salerno, stanno subendo azioni di vero e proprio “Terrorismo politico”. “Terrorismo politico” che non risparmia nessuna delle conquiste che sono proprie di una società civile e che sono state oggetto di lunghe battaglie politiche, e così è per la Sanità, per i trasporti, per la scuola, per i servizi in generale, per le risorse economiche e pure nelle disgrazie come l’alluvione che colpì il salernitano, vi è stato un sistematico comportamento “ambiguo” da parte di questa classe politica che tira le fila del potere locale.
Sembra che la Regione Campania del Governatore Stefano Caldoro e la Provincia di Salerno del Presidente Edmondo Cirielli seguano una sorta di azione punitiva verso comunità che evidentemente essi ritengono siano avversarie, non curandosi di colpire indiscriminatamente anche chi invece è dalla loro parte e che sicuramente, giudicando dall’ultimo test elettorale, non ha più intenzione di rinnovargli la fiducia.
Scafati e il destino del suo Ospedale, non è diversa da altre realtà come Cava dei Tirreni, Battipaglia, Eboli, Roccadaspide, Oliveto Citra e altre ancora che vivono lo stesso clima di terrorismo, questa volta “sanitario“, ed è costretta a scendere in piazza per difendere il proprio Ospedale dai Commissari regionali, Commissari ASL e i vari Sub commissari: Giuseppe Zuccatelli, Maurizio Bortoletti, Maria Rosaria Caropreso.
Una troica che con la scusa della razionalizzazione, usa la mannaia e ridimensiona, accorpa, trasferisce e chiude reparti ospedalieri, chiude gli Ospedali, si inventa poli di eccellenza, ridimensiona le strutture pubbliche e non intervine per nulla su quelle private, talvolta operanti in strutture fatiscenti e non rispondenti alle norme urbanistiche e igienico-sanitarie. Commissari liquidatori Bortoletti & Caropreso intenti come sono a “scopiazzare” tesi di studenti e libri scritti da altri, inadeguati ed inappropriati nel loro ruolo, come dice De Luca, ma capaci di demolire la rete ospedaliera e dei servizi sanitari della Provincia di Salerno, facendo passare l’assunto, che gli sprechi della Sanità in Campania non sono nel Napoletano e nel Casertano, ma in provincia di Salerno.
Il destino dell’Ospedale di Scafati è deciso ed è nella mente “distruttiva” di chi ne immagina la chiusura, e il Sindaco di Scafati Pasquale Aliberti che ha preannunciato un ricorso al TAR contro la decisione della Chiusura dell’Ospedale Scarlato, farebbe bene ad indirizzare il suo ricorso a Palazzo Santa Lucia a Napoli e a Palazzo Sant’Agosrino a Salerno, rivolgendo ai loro inquilini Caldoro e Cirielli tutte le sue proteste.
E a proposito di proteste quella del 12 giugno scorso, il corteo partito da piazza Vittorio Veneto promosso dall’Amministrazione comunale e dal Comitato No alla chiusura dell’ospedale per manifestare e chiedere la riapertura dell’Ospedale Mauro Scarlato è proprio riuscita, ha indotto Mariarosaria Vitiello, Presidente dell’Associazione SPES e del Comitato ‘No alla chiusura dell’Ospedale Mauro Scarlato’ a fare delle riflessioni sulla straordinaria partecipazione, sullo spirito e sulla valenza del contributo degli scafatesi, affidandole ad una lettera per sottolineare come alcune tematiche sono proprie a tutti indipendentemente dalle posizioni politiche dei singoli.
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di Mariarosaria Vitiello
Vice segretario provinciale Pd Salerno
Presidente Associazione SPES
Comitato ‘No alla chiusura dell’Ospedale Mauro Scarlato ‘
“La straordinaria partecipazione popolare che ha distinto la manifestazione in difesa dell’Ospedale Mauro Scarlato deve spingere la classe politica ad una profonda riflessione.
In passato si sono già svolte altre iniziative ma lo spirito che ha pervaso questa è completamente diverso. Prima di tutto é importante contestualizzarla in questo particolare momento storico in cui la crisi globale, ha investito tutti i settori: sociale, economico, morale, etico, politico .
Non è un caso che la gente sia scesa in piazza senza nessuna sollecitazione di tipo ideologico, sia proveniente dai partiti che dalle sigle sindacali. Ciò che è avvenuto a Scafati non è diverso da ciò che si è registrato in occasione della partecipazione ai referendum del 12 e 13 Giugno, o delle proteste degli abitanti della Val di Susa che hanno difeso strenuamente l’equilibrio ecologico delle loro terre opponendosi alla costruzione della Tav.
Il clima di sfiducia generale e il sentimento di indignazione suscitato dall’antipolitica spingono sempre piu persone a prendere coscienza della tutela dei Beni Pubblici, come lo sono l’acqua , l‘ambiente, la scuola, il trasporto, la tutela della salute.
Diritti sanciti dalla nostra Costituzione ma che una classe politica incapace non è riuscita a salvaguardare.
Oggi o si lotta in prima persona oppure non si è in grado di assicurare ai propri figli e nipoti ciò che per tante generazioni è stato l’indice del grado di civiltà raggiunta dalla propria comunità. È per questa ragione che alla manifestazione mi è capitato di incrociare tanti sguardi di persone comuni, tanti genitori e tanti nonni.
Solo chi ha avuto il ‘privilegio’ di vivere in un contesto che ha garantito i livelli minimi di democrazia sente in coscienza la responsabilità e di dover lottare per quanti oggi sono piu deboli: i bambini, i giovani, i disabili.
La politica del futuro se vorrà dialogare con queste persone non potrà far altro che rivoluzionare il suo sguardo sui problemi. La gente è stanca delle parole e dei tatticismi, e chiede azioni positive che si traducano in risposte serie. È consapevole della necessità della diminuzione degli sprechi a tutti i livelli ma sa anche che gli interventi di razionalizzazione non possono tradursi “sic et simpliciter” in provvedimenti che siano a discapito della qualità e dell’efficienza dei livelli essenziali di prestazioni che un servizio pubblico deve poter tutelare e garantire.
Una forza politica matura che voglia porsi alla guida del paese non potrà che confrontarsi con questo spirito che sta pervadendo tutte le comunità, cercando di interpretare e accogliere le richieste riconoscendole come ‘battaglie di civiltà‘ e non pensando di cavalcarne strumentalmente l’onda, anche perchè i cittadini hanno dimostrato già in molte occasioni di saper cogliere in anticipo il vento del cambiamento”.
Scafati, 18 giugno 2012
CaraVitiello, ma che ci fai insieme all’amministrazione. Aliberti ai voglia di ptecipare ai cortei, se l’Ospedale di Scafati chiude è responsabile insieme a Cirielli, Caldoro e sua moglie che sta’ in maggioranza e in stretto contatto con Caldoro.
Ma a chi vuole prendere in giro Aliberti? Vi dobbiamo sopportare un altro boco e poi sarete spazzati via dagli elettori.