Il Consiglio Regionale della Campania, su proposta dell’On. Antonio Valiante(PD) approva i nuovi criteri per la selezione dei manager delle ASL e della Aziende Ospedaliere. Sarà una Commissione di 5 componenti tra Prof Universitari, Avvocati dello stato e Agenas a valutare i titoli.
Da oggi si cambia, Bandi pubblici per le nomine. I manager della Sanità saranno scelti tenendo conto dei meriti e delle professionalità.
NAPOLI – Da oggi si cambia. I manager della Sanità in Campania saranno scelti in base al merito. Lo ha deciso il Consiglio regionale della Campania che ha approvato con 42 voti favorevoli e 2 astenuti la proposta di legge a firma del Consigliere regionale salernitano del Pd, Antonio Valiante, sui nuovi criteri di nomina per i manager di ASL, Aziende ospedaliere e Istituti di ricerca, quasi a sottolineare che fino a questo momento quelli che hanno ricoperto questi ruoli quelle caratteristiche non le avevano. E se lo dice l’On. Antonio Valiante che è stato Vice Presidente della Regione con il Governatore Antonio Bassolino c’è da credergli, ma c’è anche da fargli una bella tiratina di orecchie se ha consentito che persone che non erano capaci, che non avevano alcun merito, e di dubbia professionalità ricoprissero quei ruoli.
Una bandiera del Partito Democratico, secondo il responsabile regionale Sanità del PD Corrado Cuccurullo il quale ha tenuto a sottolinearne politicamente merito e portata in una agenzia: “Grazie al Pd nel mondo della Sanità saranno premiati il merito e la professionalità. Ancora una volta abbiamo dimostrato di essere opposizione costruttiva e responsabile, che entra nel merito dei problemi con proposte nell’esclusivo interesse dei cittadini. La legge approvata oggi – spiega Cuccurullo – va nella direzione giusta perché in un momento critico della Sanità regionale legato al piano di rientro, esiste un’ elevata complessità nella gestione delle aziende sanitarie locali che può essere affrontato solo valorizzando le competenze”.
In soldoni, cosa prevede la nuova normativa definita salvifica dal PD e dal Consiglio Regionale della Campania?
La nuova normativa, prevede che sessanta giorni prima della scadenza dell’incarico da assegnare, sarà pubblicato un bando per la manifestazione d’interesse. Una commissione composta da cinque persone, tre docenti delle Università campane, sorteggiati tra i titolari di cattedra di Diritto Costituzionale, Diritto Pubblico, Economia Politica, Politica Economica ed Economia Aziendale, un rappresentante dell’Avvocatura regionale, e uno dell‘Agenas, l’Agenzia nazionale per la Sanità, selezionerà una rosa ristretta di nominativi di candidati iscritti all’Albo, sulla base della valutazione dei titoli, comparandoli tra loro, e successivamente, sarà il Presidente e la Giunta regionale che procederà alla nomina, sulla base delle indicazioni della Commissione dei cinque, la quale resterà in carica solo per un anno.
Evidentemente l’ex Vice di Bassolino, ha pensato di sottrarre alla politica la scelta, e lo fa dando alla politica la facoltà di scegliere chi dovrà selezionare e scegliere a sua volta i futuri manager. Una bella prova di fiducia per la Politica, che di giorno in giorno non fa altro che delegittimarsi da sola, prendendo le distanze da se stessi e semmai “nascondendosi” dietro una schiera di Professori universitari e delegando.
La Regione Campania segue le orme nazionali e si affida anzichè alla prestigiosissima Università milanese Bocconi, a quelle Campane, tra le quali pure ve ne sono alcune altrettanto prestigiose, e così si avrà la certezza che le scelte saranno più giuste e rispondendi ai criteri del merito e della professionalità, requisiti tra l’altro, fondamentali per essere inseriti nell’apposito Albo regionale dei manager. E la discrezionalità della scelta? Chi ha detto che la discrezionalità è un disvalore? Il problema vero è sempre lo stesso, si vuole scegliere facendo finta di aver scelto il giusto, sapendo bene che già solo essere inseriti nell’Albo è un requisito, e sapendo bene che l’attribuzione del punteggio ai vari titoli presentati dai singoli candidati è la garanzia del merito, a meno che quella garanzia non deve essere “rafforzata” da una nuova “discrezionalità” che porterà a scegliere un manager con eguali titoli anziché un altro.
Napoli, 16 giugno 2012