66° anniversario della nascita della Repubblica: Napolitano celebra il 2 giugno

“Un riconoscimento particolarmente sentito ai reparti intervenuti con la Protezione Civile in soccorso dei cittadini emiliani colpiti dal terremoto”.

Napolitano ha sottolineato la coesione nazionale e si è rivolto alle Forze dell’Ordine, ai funzionari dello Stato, a chi interpetra ruoli istituzionali perchè vigilino, e intensifichino misure di contrasto alla criminalità organizzata, alla corruzione alla minaccia eversiva. Non sono mancate le polemiche con il leader di IDV Di Pietro.

Giorgio Napolitano 2 giugno Festa della Repubblica

ROMA – Le celebrazioni per l’anniversario della nascita della Repubblica, dedicato quest’anno agli italiani colpiti dal terremoto, sono iniziate a piazza Venezia dove il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha deposto una corona d’alloro al Sacello del Milite Ignoto. Per onorare la memoria delle vittime del sisma è stato osservato un minuto di silenzio all’inizio della sfilata di Via dei Fori Imperiali. I gonfaloni delle Regioni Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e delle Provincie di Bologna, Ferrara, Mantova, Modena, Reggio Emilia e Rovigo, in rappresentanza delle comunità colpite dal sisma, si sono posizionate presso la tribuna d’onore.

Il Presidente Napolitano ha, nell’occasione, inviato un messaggio al Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Biagio Abrate: “Celebriamo oggi il 66° anniversario della nascita della Repubblica. Il 2 giugno 1946 gli italiani, risorti dalle sofferenze di due guerre e spezzato il giogo della dittatura, completarono il loro lungo e difficile cammino verso un nuovo stato democratico, i cui principi fondanti trovarono poi mirabile sintesi nella Carta costituzionale, architrave delle istituzioni e supremo riferimento per il paese e per il cittadino”. “Questa mattina – ha proseguito il Presidente Napolitano, chinando il capo di fronte al Milite Ignoto, – ho reso omaggio a tutti i militari che hanno perso la vita per la Patria, per costruire, difendere e diffondere i grandi valori ai quali l’Italia repubblicana si ispira e che promuove nel mondo”.

“Pur stretto nell’impegno volto a fronteggiare una grave crisi economica e profondamente ferito da uno sconvolgente e luttuoso evento sismico, il nostro paese – ha rilevato il Capo dello Stato è più che mai determinato a proseguire nella propria azione in seno alla comunità internazionale, consapevole che, fino a quando la legalità e i diritti fondamentali saranno offesi, la cooperazione pacifica tra i popoli e lo sviluppo sociale ed economico non potranno definitivamente affermarsi”.

Giorgio Napolitano 2 giugno

Il Presidente ha quindi espresso il suo “forte apprezzamento alle Forze Armate, che di tale azione costituiscono componente rilevante, per la preziosa opera che svolgono in tante travagliate regioni, a sostegno della stabilità e della sicurezza e per l’assistenza alle popolazioni. Esse debbono continuare ad attuare con determinazione il complesso e ambizioso processo di trasformazione e razionalizzazione intrapreso, al fine di realizzare uno strumento militare agile e capace, in grado di far fronte efficacemente alle nuove minacce e alle imprevedibili situazioni di rischio che ci prospetta un mondo sempre più interdipendente e globalizzato. Un riconoscimento particolarmente sentito va ai reparti intervenuti con la Protezione Civile in soccorso dei cittadini emiliani che un disastroso terremoto ha, in questi giorni, così duramente e dolorosamente colpito. Con il loro impegno essi testimoniano ancora una volta la totale dedizione delle Forze Armate alla nostra Italia ed alla sua gente di cui sono nobile espressione. Quei reparti saranno oggi virtualmente al fianco delle unità che sfileranno in Roma”.

Il Presidente Napolitano ha altresì inviato un messaggio ai Prefetti che hanno promosso nel territorio iniziative celebrative dell’anniversario della Repubblica : “E’ indispensabile che quanti operano nella pubblica amministrazione, in special modo coloro che ricoprono incarichi dirigenziali, sappiano interpretare con lucida determinazione il proprio ruolo, assecondando con rinnovato impegno il percorso delle riforme già avviate, per dare risposte concrete e tempestive ai problemi dei cittadini. In questa direzione voi Prefetti siete chiamati a svolgere il delicato compito di promozione e raccordo che la legge vi affida, soprattutto per far sì che, nel territorio, vi sia, da parte di tutte le Istituzioni, il massimo sforzo di convergenza sugli obiettivi di razionalizzazione e semplificazione degli apparati amministrativi e di trasparente ed oculata gestione delle risorse. Ma è soprattutto nelle primarie funzioni di garanzia che il vostro apporto sarà determinante nel tutelare i diritti di cittadinanza e nel valorizzare le straordinarie potenzialità del nostro Paese”.

Per il Capo dello Stato: “massima attenzione va, in proposito, rivolta al disagio dei soggetti più esposti alla grave congiuntura economica, al comprensibile malessere di tanti giovani incerti del loro futuro, per attivare ogni possibile iniziativa tesa a rendere operante un essenziale tessuto di coesione sociale, venendo incontro alle esigenze di chi versa in difficoltà, talvolta drammatiche, e sollecitando, a tutti i livelli, una comune responsabilità e solidarietà. In particolare non manchi alle Comunità recentemente colpite dal terremoto ed a quelle ancora provate da altri eventi disastrosi, la solidale vicinanza dell’intera Nazione. Fondamentale sarà, infine, l’impegno volto a prevenire e contrastare con fermezza i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata negli apparati amministrativi ed a sviluppare e sostenere le misure anticorruzione, vigilando con altrettanta fermezza su ogni tentativo di alimentare la violenza o far riemergere la minaccia eversiva“.

Particolarmente pesante è il giudizio sul leader dell’Idv. Lo scontro è durissimo. Quando un giornalista gli chiede di commentare l’affermazione di Antonio Di Pietro secondo cui la parata militare è stata una sagra dello spreco, Napolitano risponde secco: «Non sa di cosa parla». La battuta ha una coda polemica. Perché dopo la replica di Di Pietro, il Colle diffonde una nota in cui ribadisce il giudizio: «Di fronte alle scelte di sobrietà e di rigoroso risparmio parlare di ricevimenti a base di pasticcini, torte e champagne e di parate di cattivo gusto e di costoso sfarzo della casta, significa non sapere di cosa si parla. O se lo si sa, si tratta solo di polemiche strumentali».
Ma Napolitano non si ferma qui. Quando un giornalista gli chiede un commento sulle polemiche e su talune assenze significative, come il Sindaco di Roma Gianni Alemanno e il Leghista Roberto Maroni, risponde secco: «Non so a quali assenze significative lei si riferisca, io ho visto tantissime presenze molto ampiamente rappresentative». Riguardo alle polemiche il capo dello Stato spiega: «In parte sono polemiche vecchie cioè sono posizioni negatrici del ruolo delle forze armate o del ruolo delle parate militari simili a quelle di un anno, tre, cinque anni fa che hanno utilizzato un po’ strumentalmente l’emergenza del terremoto in Emilia».

Roma, 3 giugno 2012

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