Eboli Multiservizi SpA, Polito: “frinire può essere un compito che chiunque può assolvere. Il problema è saper stare sugli argomenti”.
Bello: “La nomina è in netto contrasto al deliberato del Consiglio Comunale e allo stesso Piano Industriale approvato in Consiglio, che invece prevede un CDA”. Mazzini: “”La nomina, va nella stessa logica della Eboli Patrimonio”.
EBOLI – “Saggia decisione, quella di nominare un amministratore unico alla guida della partecipata. – Scrive Paolo Polito, Consigliere comunale di Futuro e Libertà per l’Italia, nel commentare la nomina di Sergio Antonini ad Amministratore Unico della Eboli Multiservizi SpA.
Saggia per almeno due motivi – Prosegue Polito anticipando quelle che potrebbero essere i percorsi futuri di questa Società, ipotizzando vi sia nel futuro della Multiservizi, un socio privato, sempre si riesca a trovare un benefattore che voglia assumersene il carico, al momento tutto negativo, ma anche mettendo un freno quello che definisce “pretese” l’occupazione sistematica di posti di potere -:
- Primo, perché a breve la società avrà nuovi partners privati, i quali esprimeranno il management e riserveranno all’ente la figura del Presidente onorario.
- Secondo, perché in tal modo si comincia a ridimensionare la pretesa dei c.d. posti di sottogoverno.
Qualcuno, – tiene ad evidenziare Paolo Polito ai Partiti che continuano la loro azione di “occupazione” del potere, anche a quelli che hanno determinate “pretese” – evidentemente, non si è ancora reso conto che c’è in atto una vera e propria rivoluzione contro il sistema-casta dei partiti.
Forse – insiste Polito – quella rivoluzione sta interessando la nostra comunità solo marginalmente, ma non bisogna sottovalutarla o trascurarne gli effetti, che a mio parere potrebbero essere positivamente devastanti.
Allora, – ritiene l’esponente di FLI – ci si deve interrogare sulle cose da fare. E poi mettere in campo azioni politiche nel rispetto della trasparenza e della legalità.
Alla fine … – conclude Paolo Polito – frinire può essere un compito che chiunque può assolvere. Il problema è saper stare sugli argomenti.
Purtroppo se si vuole stare sull’argomento, bisogna fare alcune riflessioni che ci riportano alla nomina dell’Amministratore Unico della Multiservizi, come un elemento di destabilizzazione della maggioranza di Governo cittadino, guidata dal Sindaco Martino Melchionda, di cui ne fanno parte oltre che il Partito Democratico, l’API, l’UDC e nonostante tutti fanno finta che non c’è, ne fa parte anche l’alleato “scomodo” del FLI.
Elemento destabilizzante che trova nell’API, manifestata dai suoi due consiglieri Arturo Marra e Francesco Bello, tutta la contrarietà alla nomina di un Amministratore Unico, che porterà a rivedere i rapporti di questo Partito nei confronti dell’Amministrazione, con un atteggiamento più crittico e più slegato a vincoli. Contrarietà espressa a POLITICAdeMENTE proprio da Francesco Bello: “Siamo per il CDA, per quanto la Nomina rientra nelle prerogative del Sindaco, ritengo non risponda al bon ton politico, che invece necessariamente si deve avere nei rapporti di maggioranza. Tra l’Altro questa nomina è in netto contrasto al deliberato del Consiglio Comunale e allo stesso Piano Industriale approvato in Consiglio, che invece prevede un CDA”.
E’ chiaro che questa nomina, indipendentemente dal valore dello stesso Antonini, non favorisce la distensione rispetto alle tensioni che man mano stanno emergendo nella maggioranza, e che si sono materializzate nell’ultimo Consiglio Comunale riguardo al voto sull’Housing Sociale, facendo emergere diverse posizioni: quella defilata di Alfonso Cillo; quella differenziata dei consiglieri Mauro Del Masto, Francesco Bello, Emilio Masala, Francesco Rizzo; quella critica ma contraria di Paolo Polito; quella nettamente contraria dei riformisti Salvatore Marisei, Antonio Petrone, Carmine Campagna; oltre alle opposizioni “di dovere”, del Nuovo PSI con Massimo Cariello, Ennio Ginetti, Santo Venerando Fido; e quella di “dovere” ma buonista dell’opposizione del PDL Fausto Vecchio e Lazzaro Lenza e quella contraria ma per nulla efficace della Sinistra estrema di SEL e di Gerardo Rosania.
Questa nomina si inserisce nella scia politica di un documento del Gruppo Consiliare del PD, che accampa una maggiore partecipazione ed un rilancio dell’azione dell’Amministrazione, e 2+2 fa quattro, ecco che si agita lo spauracchio dell’azzeramento di tutte le cariche: quelle assessoriali e quelle di sottogoverno, ma nello stesso tempo alle enunciazioni segue una occupazione sistematica di tutte le cariche e quella della nomina dell’Amministratore unico ne è l’esempio, sebbene il Sindaco ha lasciato intravedere che in seguito sarà affiancato da un CDA che ottempererà anche alla rappresentanza di genere.
Di qui un interrogativo: che senso ha sotituire un Consiglio di Amministrazione, con un Amministratore unico, per poi annunciare che si ritornerà ancora ad un altro CDA che avrà al suo interno anche una donna? Questa logica sommata all’enunciato della revisione generale, risponde solo ad un principio: quello di agitare lo spauracchio di un rimpastone, che vedrebbe molti esclusi e nuovi rientri, e affermare un dominio assoluto del PD. Ma quale PD, quello “governativo” del gruppo consiliare o l’altro PD, quello che non viene nemmeno interpellato sulle scelte politiche che coinvolge la Maggioranza l’Amministrazione Comunale?
Tornando all’Amministratore Unico, tenendo conto dello stato di disastro in cui versa la Multiservizi, è sicuramente più semplice relazionarsi con un AU piuttosto che un CDA, tra l’altro in linea anche con altre sscelte come ricorda Pietro Mazzini dell’UDC: “La nomina, va nella stessa logica della Eboli Patrimonio, è un motivo che garantisce maggiore fluidità tra la proprietà e il menagement”. Ha ragione Mazzini, ma forse era meglio definire queste volontà nel momento opportuno, cioè quando se ne è discusso in Consiglio e quando si è discusso della Relazione Metallo e del Piano Industriale della Multiservizi. Così come sembra assumere un sapore strettamente demagogico quello di annunciare che Sergio Antonini nello svolgimento del suo ruolo menageriale non percepirà nessun compenso.
E’ vero che è un momento difficile per la Società, ma è altrettanto vero che il non percepire compensi non mette a riparo Antonini dalle sue responsabilità, che gli derivano dal ruolo e che sono dettate dal codice civile, semmai era il caso di legare i compensi ai risultati e magari prevedere anche delle premialità.
Eboli, 26 maggio 2012
Paolo mi spiace che usi determinati termini cercando di cavalcare la pancia del Paese, ma sbagli bersaglio. Le nostre non sono pretese di casta, forse lo erano le tue quando pur di entrare in consiglio comunale facesti di tutto per aggregare consiglieri inesperti facendo intravedere loro mari e monti al sol fine di strappare un assessorato per Infante che garantisse il tuo subentro in consiglio? Operazione politica mi dirai, ed ognuno è libero di cambiare idea senza alcun vincolo di mandato. Giusto. Ma l’API caro Paolo, a differenza di chi oggi realmente gestisce ad Eboli, ha garantito lealmente e senza accordi sottobanco, la coalizione al Pd, ha scommesso sul risultato politico di Melchionda ed ha vinto. Estromettere unilateralmente dalle società partecipate, e quindi dalla gestione, una componente politica al mio paese si chiama epurazione politica. AL mio paese significa che si vuole avere il totale e solitario controllo del potere. Forse la correttezza dell’API in luoghi sensibili per le future campagne elettorali andava stretto a qualcuno? La casta è chi decide non chi subisce! La Città conosce tutti noi, come politici e come persone e sarà capace, come sempre, di scegliere ed al netto del rumore. Paolo io sono tuo amico lo sai e capisco che questo tuo communicato rientra in una logica politica, ma tutto puoi dire a noi dell’API tranne che avanziamo pretese di casta. Con stima ed affetto.
Frinire è un termine un pò ambiguo perchè si riferisce sia allle cicale che ai grilli. Per i grilli , visto anche il fenomeno così – à la page o trendy – del grilismo, ci può anche stare ma se si riferisce alle cicale considerata la già precaia situazione della società di cui si discute……
rectius: mi è saltata una r scrivendo precaria