Zottoli (Confocommercio), Convoca per questa sera 25 maggio 2012, alle ore 21,00, nell’Aula consiliare, l’Assemblea generale dei Commercianti ebolitani.
Si discute di orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali. Si propone un calendario annuale unico di riferimento e si avvia una discussione per delineare un nuovo piano commerciale.
EBOLI – La Confcommercio di Eboli e il suo Presidente avv. Michele Zottoli ha convocato una Assemblea Generale di tutti i Commercianti ebolitani, da tenersi venerdi’ 25 alle ore 21.00 presso l’Aula consiliare Isaia Buonavoglia, per discutere sugli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali e varare un calendario unico di riferimento valido per tutto l’anno, ma anche per ricevere pareri e consigli per delineare un Piano Commerciale .
Come annunciato precedentemente Confcommercio Eboli passa dalla parole ai fatti, e convocando l’assemblea generale di tutti i commercianti vuole risolvere e discutere alcune problematiche che attanagliano il commercio ebolitano cominciando dall’aspetto organizzativo e cioè tentare di varare un calendario unico di apertura e chiusura nonchè la possibilità di valutare l’opportunità di una apertura domenicale nell’ambito del mese, nonche’ quella delle aperture settimanali natalizie.
Quest’ultima è una priorità richiesta dai commercianti tutti i quali lamentano che non hanno punti di riferimento anche nelle cose piu semplici e scontate. Nell’ambito di questa assemblea si discuterà anche delle problematiche relative alla mancata ripresa dei lavori del Parcheggio Interrato di via Adinolfi e della riduzione delle tariffe dei parcheggi a pagamento così come previsto dalla Delibera della Giunta di Eboli, e finora mai applicata e a tal proposito richiedera’ a breve (48 ore) un tavolo di confronto con gli assessori competenti al ramo per capirne i motivi ostativi.
Confcommercio Eboli vuole essere un punto di riferimento per tutti i commercianti e sarà sempre sensibile alle problematiche degli stessi ed alle loro esigenze e si fara’ portavoce dinnanzi a tutte le competenti autorità e sedi istituzionali.
Eboli, 25 maggio 2012
Vai, adesso con la guerra tra associazione di commercianti, noi cittadini dovremmo andare meglio, dovrebbero scendere i prezzi. Ma sarà difficile. Poveri noi.
…”Dopo aver rubato a Santa Chiara, fecero le porte di ferro”
Per segnalare l’assoluta inutilità di un tardino ritorno,alla grande,dell’associazionismo mercantile.
Negli anni 80′ i commercianti erano una potenza,in tutti i sensi,e le due organizzazioni confcommercio e confesercenti rivaleggiavano tra loro per numero di iscritti e manifestazioni,ma ahi-loro,le rivalità da pollaio tra i soggetti economici,le aveva poco a poco fatte quasi sparire.
orbene,resipiscenza operosa tardiva,il centro commerciale,che non sfonda,”sfonda” però la fragile economia cittadina..come nei fil western dove i due pistoleri si uccidono in un mortale duello,vicendevolmente.
E’ proprio vero:il destino di un “popolo” risiede nel syo carattere”,e la pochezza umana,le invidie,i colpi bassi,sono il + classico dei contraccolpi x la classe commerciale della nostra Città!!!
D’accordo quasi su tutto con blazer tranne sul fatto che Zottoli e i suoi più stretti collaboratori erano poco più che bambini negli anni 80 e quindi non si può parlare credo di resipiscenza operosa e in ogni caso comunque non tardiva perchè questo gruppo di ragazzi non è responsabile degli errori delle generazioni precedenti.
Io non sono un commerciante ma vedo un positivo entusiasmo in questa iniziativa.
@prometeo..io non me la prendo con questi ragazzi,ma con la generazione precedente,in molti casi i loro stessi padri che hanno fatto in modo di liquefare l’associazionismo di categoria,la resipiscenza è da intendersi in senso oggettivo,auspico che non facciano i “youngs”,gli errori degli “elders”,ma i margini di manovra sono bassi:la concorrenza sfrenata,i soldi pochi,le banche non finanziano,ed equitalia è in agguato…ergo
Attuale post,drammatico nella sua contingenza,La liberalizzazione del settore senza una strategia che regolarizzi le aperture/chiusure degli esercizi di al dettaglio, l’incremento di nuovi GDO, il diffondersi della DEGLI UTILI, sono i fattori che stanno mettendo in ginocchio soprattutto i piccoli negozianti costretti, a volte a ricorrere (ob torto collo) anche forme di finanziamenti eterodosse. Da non sottovalutare, in aggiunta, il cambiamento del consumatore, sempre più informato e accorto ai prezzi + offerte, smaliziato nelle spese e finanziamenti per lo più mirati all’essenziale.
Di fronte ad un quadro cosi stagliato, una serie di argomentazioni si dipanano:
il ruolo delle città,dei centri città meglio e la perdita del valore degli immobili che in un recente passato, furono destinati a queste attività;
la presenza di una concorrenza ed un’offerta competitiva,forse troppo,e dunque che non è sempre molto trasparente;
l’impatto sociale e comportamentale che questi nuovi e numerosi centri di ‘commercio’ stanno provocando nei confronti del modo di vivere,dei cittadini;
quale potrà essere il margine futuro delle attività commerciali nelle aree cittadine e che tipo di strategia potranno, adottare a breve, per mantenere ancora posizioni di mercato di fronte all’aggressività commerciale di questi competitors e per riuscire a preservare un proprio spazio vitale….
Di che tipologia sono le attività acconcie in un centro urbano, e che potrebbero anche decidere di rifiutare di l’apparentamento all’interno di un centro commerciale?
IERI HO VISTO LO STAND CON GADGETS E MILITANTI DELLA CONFCOMMERCIO,OTTIMA INIZIATIVA,ANCHE SE IN RITARDO DI 10 ANNI.
IL COMMERCIO LATITA DA TEMPO,PER COLPA DELLA IMPREPARAZIONE DI MOLTI APPARTENENTI ALLA CATEGORIA,E DELLA AMM.NI CHE SI SON SUCCEDUTE MIOPI SULL’ARGOMENTO.
LE 2 CONF. SI FACCIANO UN BELL’ESAME DI COSCIENZA,IN ALTRE PARTI D’ITALIA, CI SONO COOPERATIVE CONSORZI EFFICIENTI, CI SI ALLEA CONTRO LE MAJORS,QUI AL SUD LE INVIDIE ED I PERSONALISMI, FANNO IN MODO CHE A PERDERCI SIA LA SOCIETA’ INTERA….ad maiora!!!
CONFESERCENTI:Fondata a Roma nel 1971, la Confesercenti è una delle principali associazioni delle imprese in Italia.
Essa rappresenta 352.666 imprese del commercio, turismo, servizi, dell’artigianato , capaci di dare occupazione ad oltre 1.000.000 di persone. Le imprese fanno riferimento alle oltre 70 federazioni di categoria operanti in tutto il territorio nazionale e alle 120 sedi provinciali, 20 regionali e 1000 sedi comunali, presso cui sono occupati 5.000 addetti che garantiscono qualificati servizi alle imprese. La missione della Confesercenti è quella di rappresentare il mondo delle piccole e medie imprese che, con il loro dinamismo, assicurano crescita economica ed occupazionale in Italia e in Europa. Confesercenti si propone di contribuire alla crescita delle imprese e con esse dell’economia e allo sviluppo della democrazia, attraverso la collaborazione con le istituzioni, con le organizzazioni sociali, economiche, culturali ed umanitarie.
CONFCOMMERCIO-Imprese per l’Italia, Confederazione Generale Italiana delle Imprese, delle Attività Professionali e del Lavoro Autonomo, è la più grande rappresentanza d’impresa in Italia, associando oltre 700.000 imprese.La Confederazione, attraverso gli organi statutariamente previsti esprime le linee generali di indirizzo della politica di rappresentanza, e, attraverso la struttura nazionale, individua gli interventi, coordina gli strumenti di attuazione e definisce una strategia di sviluppo dei settori rappresentati.
Insomma ho cercato di capire la differenza fra le due “confederazioni” e da poco esperto in materia mi sembrano che le due organizzazioni hanno finalità “simili”. Allora mi chiedo perchè in una cittadina ove le “imprese” del settore sono poco e sempre più deboli devono esistere due organizzazioni similari ? Non era meglio, anche per i cittadini “clienti” avere una solo e più potente organizzazione capace di mettere in campo per es. acquisti collettivi per risparmiare ed abbassre i prezzi dei prodotti anche per difendersi dalla G.D. ( grande distribuzione) che crescerà sempre di più avendo mezzi ed organizzazione più “potenti” ?
Ma cosa si differenziano davvero Confcommercio, Confesercenti, E che tipo di unità hanno raggiunto? una volta era politica dc (ascom-concommercio) VS pci psi (confesercenti).Usando parafrasi, potremmo dire che le 2 ambiscono a partecipare al processo di definizione dell’agenda del Paese, a partire ovviamente dal fisco sino al federalismo, formazione e scuola, esemplificazione legislativa, infrastrutture. Singolarmente, le associazioni oggi si comportano a Roma come dei sindacati d’azienda e sul territorio come degli erogatori di servizi, l’operazione prevede di salire almeno di un gradino e di elevare dunque la qualità e l’interlocuzione della loro proposta come rappresentanza delineata da grande impresa grande sindacato . Per cercare di tener fede a questa suggestione, l’impegno delle singole associazioni è di superare le identità vecchie e crearne una nuova, ma ovviamente i risultati si potranno vedere solo sul lungo termine. Perché se non esistono più le differenze tra «bianchi» CONFCOMMERCIO ASCOM e «rossi» e CONFESERCENTI con la politica è stato totalmente derubricato CI SONO però le differenze tra artigianato e commercio ed esistono anche delle contraddizioni interne visto che ad esempio in Confcommercio convivono i big della GDO e i DETTAGLIANTI.
siamo perlomeno di 20 anni indietro,in un mondo che muta velocemente siamo ancora alla formazione delle associazioni di categoria,superflue e superate.
Per i sigg. commercianti provate a fare impresa,qualificando innanzitutto l’offerta,il mercato sarà giudice della bontà delle vs scelte
A PIETRO: le tue parole sono veritiere,la politica da bottegaio non rende,SPERIAMO CHE LE NUOVE LEVE SE NE ACCORGANO, X ESEMPIO,ANCHE LA MANIFESTAZIONE SULLA BUFALA,SE SI RIDUCE A COMPRARE LE MOZZARELLE è UN FALLIMENTO.LE FIERE SON DETTE CAMPIONARIE,DATO CHE DAL CAMPIONE SI PASSA AL CONTRATTO,ALTRIMENTI è UN MERCATINO DI GENERE..BUONE COSE!
A PROPOSITO DI COMMERCI EBOLITANO,quando si parla di commercianti & crisi,o commercianti & tasse,vogliamo dirvi di un episodio capitatoci in un negozio di calzature del centro,entratevi,abbiamo adocchiato delle calzature che ci piacevano tanto, e dopo qualche minuto abbiamo chiesto al commerciante di poterle provare,come d’upo si fa in qualunque esercizio di genere,il soggetto in questione con nostro grande stupore ci ha risposto:” se ve le comprate ve le faccio provare,altrimenti no!”,ora diciamo senza generalizzare pur se purtroppo simili modi sono diffusi nel paese,,ma che atteggiamento è? poi vi lamentate che il paesano va fuori? alle altre parti salutano ringraziano,ed espongono senza sbuffi ed atteggiamenti stizzosi,sembra quasi che il cliente venga pagato dall’operatore economico!
DUNQUE TANTI COMMERCIANTI MOSTRANO MALEDUCAZIONE,MANCANZA DI FACONDIA PROFESSIONALE E MERITANO DI SERRARE I BATTENTI,NON VALE PER TUTTI LOGICAMENTE E CI DISPIACE CHE TROPPI “INNOCENTI” PAGHINO PER I COLPEVOLI,MA RIPETIAMO NON E’ UN COMPORTAMENTO DESUETO NEL NOSTRO SETTORE MERCANTILE!!!!