Una Mostra per due: Monta la protesta

Monta la protesta per l’autorizzazione e l’allestimento nello stesso luogo, di mostre di artisti vari oltre ad un concerto musicale.

Lo scenario: “I cori si sovrapporranno ai musicisti, i visitatori non sapranno a quale spettacolo partecipare. Davvero una figura meschina, come sempre e non per colpa delle associazioni“.

Chiostro di San Francesco

EBOLI “Siamo alle solite! – dice Alessio Scarpa mettendo in evidenza la disorganizzazione e avanzando lo scenario di confusione che si presenterà il 19 maggio quando cori e musica di manifestazioni diverse si confonderanno nello stesslo luogo –  Il lupo perde il pelo ma non il vizio e negli uffici comunali di lupi ce ne sono anche troppi. Cosa hanno combinato questa volta?

Non soddisfatti della figuraccia fatta durante i sette giorni in ricordo dell’Operazione Avalanche ad Eboli, questa volta si sono superati: Il 19 maggio nella Sala Mangrella, in Piazza San Francesco di Eboli, sarà inaugurata una mostra pittorica in memoria dell’artista ebolitano Umberto Lamanna.

Nonostante Il Centro Culturale Studi Storici abbia presentato la propria istanza il 6 febbraio 2012 (prot. N. 9620) – prosegue Scarpa – i nostri solerti funzionari dell’Assessorato alla cultura nella stessa data hanno avuto l’intelligenza di autorizzare nello stesso luogo, l’allestimento di un’altra mostra di artisti vari oltre ad un concerto musicale (quanto tanto e quanto niente!).

E’ inutile dire che il nostro disappunto non è diretto agli artisti che quella sera che si esibiranno ma sicuramente a quel dipendente che, incapace anche di organizzare un’agenda degli eventi, non ha tenuto minimamente in conto il fatto che quella sera si scatenerà il caos più assoluto.

eboli-museo

I previsti cori si sovrapporranno ai musicisti, i visitatori che non sapranno a quale spettacolo partecipare. Davvero una figura meschina, come sempre e non per colpa delle associazioni. Sarebbe stato più semplice dire si a tutti ma in luoghi diversi invece hanno mostrato in pieno dove arrivi la loro mente diabolica.

Quando si verificano cose così spiacevoli la domanda che sorge spontanea è una “Perché?”.

La risposta è multipla. — conclude Scarpa – Perché ci sono assessori incompetenti che ricoprono incarichi di responsabilità (loro che sono degli irresponsabili) o, cosa che ci convince di più, è che continuino a coltivare l’idea che le associazioni debbono sempre vivere l’un contro l’altre armate perché il giorno in cui riusciranno a fare “corpo unico” saranno capaci di dettare le regole e di buttarli a mare con tutti i panni. Noi speriamo solo che quel giorno non sia molto lontano da venire”.

Eboli, 18 maggio 2012

11 commenti su “Una Mostra per due: Monta la protesta”

  1. Queste parole lasciano il tempo che trovano… Puntualizziamo:
    “è che continuino a coltivare l’idea che le associazioni debbono sempre vivere l’un contro l’altre armate perché il giorno in cui riusciranno a fare “corpo unico” saranno capaci di dettare le regole e di buttarli a mare con tutti i panni. Noi speriamo solo che quel giorno non sia molto lontano da venire””.
    Questa predica giunge proprio da chi fa tabula rasa attorno a sè… Per favore, amministrazione e associazioni, imparate prima a fare cultura!!!

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  2. Caro (si fa per dire) Osiride,
    anche tu, vedo, fai parte della grande pletora dei soggetti che se la prendono con Barra e con la sua associazione ritenendolo il padre di tutti i mali di questo paese. Mi chiedo, e ti chiedo, siamo sicuri che è colpa di Barra e del suo iperattivismo o, invece, questa palude culturale nel quale è sprofondata Eboli dipende dalla meschinità e mediocrità di chi invece organizza solo “se ha il contributo” o che preferisce tenere per se la propria “immensa ” cultura. Dare e darsi è segno di profondo rispetto per gli altri, dare e darsi significa creare momenti di incontro tra persone che mai si sarebbero conosciute, dare e darsi è un’opportunità per chi ha qualcosa da dire ed ha trovato nell’associazione il canale giusto per farlo. Ad Osiride e a quelli come lui dico “Lamentatevi pure, non sollevatevi dal livello, basso, nel quale vivete. Non parlate, non criticate ma FATE!!! Solo così potete essere credibili”. Per quanto riguarda certi personaggi dell’assessorato sotto accusa (rispetto massimo per chi invece continua a lottare contro il suo disfacimento), quello che è stato detto è anche troppo poco rispetto a quello che in questi anni è stato fatto. A noi non piace lo scontro ma davanti al disinteresse, al menefreghismo, alla disorganizzazione e alla malafede, non si può rimanere indifferenti. A cosa serve l’alnùbo delle associazioni ed il calendario delle iniziative che ognuna di esse deve comunicare se sono incapaci di coordinarne il lavoro? Anche mia figlia di 11 anni sarebbe capace di farlo, gratis. Questi sono pure stipendiati per fare questo, solo questo, e non ci riescono. E volete che non m’incazzi? L’Assessorato alla cultura ha motivo di esistere solo perchè esistono le associazioni, quelle serie che lavorano ed è grazie a queste che Eboli riesce ancora assurgere alle cronache locali e non solo. Quanti gemellaggi sono stati fatti e tutti completamente falliti? Di quante iniziative siamo capofila e non sono stati capaci di fare nulla? Se le associazioni organizzassero una manifestazione all’anno come fanno in molti quegli uffici potrebbero anche chiudere.
    Armando Voza

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  3. Egregio Armando,
    mi tocca puntualizzare che non sto discutendo dell’operato culturale di Barra e nè mi sembra di averlo additato come lei ha descritto. In secondo luogo mi preme sottolineare che il mio è un invito a riveder le dinamiche che ruotano attorno gli eventi culturali e turisitici della città (che sono sempre ripetitivi e privi di cambiamento). Terzo punto non mi è sembrato di inveire contro lei o qualcuno come ha fatto nei miei confronti. Se lei è incazzato e incollerito, se la prenda non chi di dovere, non con me che esprimo un’opinione e che per fortuna faccio cultura con risultati altrove.

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  4. Con i mezzi finanziari di cui dispone, il Centro Culturale Studi Storici, che lavora dal 1995, è già tanto quello che fa (si autofinanzia, grazie alle quote degli iscritti, facendo del proprio meglio. E’ ovvio che se avessimo un budget ben più consistente si riuscirebbe a fare quella cultura di cui lei parla, ma questo è … Il problema è altro: che i veri intellettuali e cultori di questo paese se ne stanno rintanati nelle loro case lamentandosi che un autodidatta si sia ritagliato così tanto spazio. Poi io mi firmo prendendomi le responsabilità di quello che scrivo e lei?
    A.V.

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  5. Rispondo sia a “Fressola” che a “Osiride”, andate a quel paese (per non dirvi altro) conosco da più di 10 anni in Centro Studi Storici e posso assicurarvi che senza di loro ad Eboli non ci sarebbe cultura, poi è ovvio che hanno bisogno di stanziamenti per poter svolgere manifestazioni e quant’altro. Per quanto riguarda il comune noi tutti sappiano che non sono in grado di mettere una firma figuriamoci di “gestire” degli eventi o organizzarli, ma per favore Sig. Sindaco pensi alle cose serie almeno per una volta nella sua vita!!!!!!!!!!!
    Marco

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  6. Gentile Peppe Barra, la sua dichiarazione merita alcune importanti precisazioni. Innanzitutto le due manifestazioni, a cui Lei fa riferimento, si svolgeranno in luoghi differenti.
    Difatti, la mostra pittorica in memoria dell’artista ebolitano Umberto Lamanna, organizzata dal Centro Studi Storici, si terrà dal 19 al 26 maggio presso la sala Mangrella del Complesso Monumentale S. Francesco; invece, le iniziative che rientrano nella programmazione del festival internazionale della chitarra, organizzato dalle associazioni Ebolimusica e La via del Grano, si terranno nel Museo Archeologico e solo nei giorni 19 e 20 maggio.
    Non si verrà a creare, dunque, nessuna interferenza né sovrapposizione o caos, anzi, l’offerta culturale sarà solo più ricca e variegata.
    Lontano da qualsiasi proposito di provocare attrito tra associazioni che da tempo si impegnano nella promozione della cultura locale, riteniamo che le due manifestazioni, nella loro diversità, possano rafforzarsi a vicenda e contribuire, insieme, con spirito collaborativo, ad una più fattiva e proficua valorizzazione e promozione dell’arte e della cultura.
    Saluti.

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  7. La reazione della politica, così come l’avete congegnata, era più che prevedibile. Avete spostato l’attenzione sull’avere o meno pubblico alle proprie iniziative (riducendolo quindi ad un fatto di puro interesse di parte) in realtà il problema è di ben altra natura. Quello che si contesta è la palmare incapacità di organizzare un calendario delle iniziative e quindi la possibilità di avere il “termometro” della situazione (d’altronde la pretesa, ad inizio anno, di avere il programma delle iniziative da tutte le associazioni ha proprio questa funzione o no?). “Nessuno è depositario della cultura ad Eboli”, come ha detto qualche buontempone, e la nostra Associazione non ha mai preteso che fosse così anzi ma a nessuno farebbe piacere vedere i propri sforzi organizzativi immiseriti da un impiegatucolo che non ha saputo o voluto gestire al meglio la situazione. Ad Eboli ogni associazione ha il proprio giro di “aficionados” e quindi chi va da uno non andrà dall’altro (purtroppo questa è la mentalità da mediocri che ci contraddistingue) ma pretendere che tutto questo sia stato fatto apposta per garantire ad entrambe le associazioni un pubblico maggiore non ci credo neanche se lo vedo. Siete addirittura riusciti a pensare questo? Ho ancora sotto gli occhi le magre figure fatte durante la manifestazione sull’Operazione Avalanche: organizzatori mortificati, pubblico disorientato, pezze multicolori per apparare le figurelle. Ma di quali professionalità stiamo parlando? Nell’assessorato c’erano e ci sono ancora persone di altissimo livello, capacissime nel proprio ruolo, ma mortificate da persone che ricoprono ruoli di responsabilità come l’ultimo degli impiegati. Senza slancio, senza motivazione, senza entusiasmo, senza intelligenza … da stupido burocrate. La cultura ad Eboli non è la cenerentola (il fatto che non esista un assessorato ma un delegato la dice lunga), andare a lavorare a San Francesco in quegli uffici non è una punizione come si è sempre detto ma è uno degli incarichi più alti in un paese dove il volando della storia e della cultura potrebbe garantire posti di lavoro più di qualsiasi struttura pubblica. Se uno sciocco come me lo ha capito cosa dire di questi signori che continuano a non capirlo?

    Armando Voza

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  8. VOGLIO COMPLIMENTARMI PER I CURATORI DELLA MOSTRA DI LA MANNA,GLI INTERVENTI ICASTICI,UNITI ALLA BELLEZZA ESPRESSIVA DELLE OPERE DEL DEFUNTO ARTISTA,SONO STATE DI CORNICE PER UNA RIEVOCAZIONE TANTO TOCCANTE,QUANTO TECNICA.
    IL PROFESSOR PECCI CON LA SUA MAESTRIA E I PARENTI COI LORO RICORDI SON STATI CAPACI DI DELINEARE LA FIGURA:UN’ALTRA VITTORIA PER IL SAGGIO DI P.BARRA…COMPLIMENTI!

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  9. Caro Armando,
    ho capito benissimo a chi ti stai riferendo, al caposervizio del Settore Cultura!!! Non giriamoci troppo intorno non mi piace il tuo “generalismo” sputtaniamo questi funzionari di quart’ordine che rubano lo stipendio ogni giorno della loro miserabile vita; e i responsabili che dovrebbero vigilare sull’operato di questi dipendenti invece di cacciarli a calci nel sedere pensano bene di difenderli a spada tratta con dichiarazioni che non meritano neanche di essere lette, pena il rischio dell’offesa alla pubblica decenza. Proponiamo una petizione per un rinnovo dei vertici dell’Assessorato alla cultura e non solo del comune di eboli, partendo proprio dal nostro (non mio di certo!!!) delegato e rappresentante della cultura ebolitana.
    Un’idea che non trova posto a sedere è capace di fare la rivoluzione, SVEGLIAMOCI DAL NOSTRO SONNO E FACCIAMOCI SENTIRE!!!!
    Marco

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  10. Il giudizio non è sulla persona, per la quale nutro umano rispetto, ma sul ruolo che riveste, sulla capacità che ha di svolgerlo al meglio. Se lo faccia bene o meno non sta a me giudicarlo, ma se un lavoro fatto bene si vede dai risultati lascio a tutti voi giudicare.
    Io non ho fatto nomi (non per omertà perché da questi signori nulla ho avuto e nulla voglio) ma questo “arrevuoto” lo abbiamo creato solo per smuovere le acque stagnanti di un settore che si continua giudicarlo di terz’ordine (se abbinassimo la cultura del sapere a quella del cemento forse si potrebbe sperare in una maggiore attenzione). Nulla contro il delegato alla cultura (per il quale nutro incondizionato affetto) ma mi rendo conto che fa quello che può e che il suo ruolo gli impone di difendere anche l’indifendibile.
    Anche se in modi diversi tutti amiamo la nostra città. Senza rancore.
    Armando Voza

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