Fontanelle: Ultimo scempio….. per il momento.

Pensavamo di aver relegato questa squallida politica del mattone nelle pagine più brutte della storia nostrana. Melchionda & c. hanno rispolverato anche questi aspetti terrificanti del passato”.

Un’operazione edificatoria che esaurisce la crescità del centro urbano. L’area di Fontanelle cambia destinazione d’uso. Chi lo ha deciso? Il Privato?

Rosania

EBOLI – Mentre i giovani del PD cercano una unità a Sinistra e hanno affrontato le elezioni del Forum della Gioventù con una lista collegata che si rifaceva a Sinistra Ecologia e Libertà, le distanze tra SEL, il Partito Democratico e l’Amministrazione comunale, che la stessa SEL definisce “Melchionda & C.”, come si indica una ditta o una Società, sono sempre più “siderali”, se si pensa alle riflessioni che Gerardo Rosania e SEL hanno fatto prima sul Project Financing “porta San Giovanni”, meglio identificata come ex Mattatoio, e ora all’operazione immobiliare così detta Housing sociale, che si intende realizzare sul fronte pedecollinare di Fontanelle, già oggetto di un’altra interrogazione comunale presentata dai Consiglieri “Liberi e Riformisti del PD“, che adombravano “macchinazioni” e rapporti con gli stessi promotori dell’altro intervento in località Sant’Andrea pooi divenuto: “Caso Arakne“; individuando nell’intervento di Fontanelle la stessa committenza che dovrebbe realizzare oltre 300 appartamenti, praticamente da edificare in zona agricola, come lo stesso SEL evidenzia e definisce: “L’ultima, più clamorosa, aggressione al territorio ebolitano proposta da Melchionda & c. è quella relativa all’area di Fontanelle.

L’area di Fontanelle, secondo Sinistra Ecologia e Libertà e il suo leader Gerardo Rosania è ai piedi della collina di san Giovanni, ed è in una zona di acqua sorgiva, facendo notare come il toponimo è estremamente esplicativo, e che nel PRG vigente è stata inquadrata come zona agricola, o come zona di boschi e praterie, riferendosi alla parte collinare, e aggiungendo come quell’area sia interessata da un fenomeno di dilavamento sotterraneo, che desta non poche preoccupazioni ai malcapitati abitanti di quell’area che si vedono invadere cantinuamente cantine e primi piani. Area nella quale la presenza di acqua è naturale, vista la sua particolare conformazione che la vede come alveo naturale di una sorte di “fiume” sotterraneo che oltre a riempire le cantine e i primi piani di tutte le abitazioni costruite improvvidamente, si prolunga fino a giungere allargandosi più a valle, prima nella zona di Acquarita, dove improvvidamente si costruì l’Ospedale e poi successivamente si allarga e si diperde nella zona denominata “Prato“. Tutti toponimi che indicano un percorso d’acqua che attraversa la nostra Città e che nel corso degli hanni si è praticamente ignoratofino a che  “improvvisamente“, come dicono quelli di SEL, quell’area, “cambia destinazione: diventa zona edificabile!” Ma c’é uno studio geologico di quell’area? Se c’é chi lo ha fatto? Cosa dice?

Sulla base di queste premesse SEL pone alcune domande che aspettano risposte assommandosi a quelle che già sono state poste e alle quali non vi è stat una risposta:

  • Prima domanda:
    chi ha deciso questo cambio di destinazione?  Il Consiglio comunale? no! assolutamente no! È  il privato che decide quali siano le zone di espansione della città. A pag. 2 la relazione che accompagna  il progetto, predisposta dal privato, recita testualmente: “l’area rappresenta un sito naturale di espansione e completamento abitativo di tipo residenziale dell’area cittadina anche in considerazione del tessuto insediativo preesistente limitrofo”
    .

Con questa scelta – fanno notare Rosania e SEL – si esaurisce la previsione di crescita del centro urbano. La proposta in questione in effetti prevede la realizzazione di 276 alloggi (che si aggiungono ai 43 previsti, con altra variante, nell’area del vecchio macello) con la previsione di circa 800 abitanti (che si aggiungono ai circa 120 dell’area del macello!); 25 corpi di fabbrica: una vera lottizzazione, insomma.

  • Seconda domanda:
    ma qual è la crescita demografica di questa città prevista? c’è uno studio demografico che accompagna la proposta? A noi di Sinistra Ecologia e LIBERTA non risulta!
  • Terza domanda:
    ma se tutte le ipotesi di crescita del centro urbano si esauriscono in quella zona, il resto del PUC (Piano Urbanistico Comunale), che secondo il Sindaco è pronto, che cosa prevede per le altre zone? L’impressione è che si stia procedendo con varianti puntuali, anticipatrici dello strumento urbanistico che stanno svuotando di significato e di portata programmatrice il PUC.

S.E.L. si domanda: “ma un’operazione edificatoria di tale portata, non dovrebbe essere accompagnata dal parere di colui che sta redigendo il nuovo PUC? Agli atti del Consiglio sicuramente non c’è!”

  • Quarta domanda: ma perché andare in variante allo strumento urbanistico vigente se in quello è prevista l’ edificazione di un numero di alloggi anche maggiore a quello previsto a Fontanelle, dove si potrebbe operare senza le lungaggini ed i dubbi legati alle varianti al PRG? L’impressione che abbiamo è che il Comune, con la scelta della Maggioranza a guida Melchionda, abbia “abdicato” ad una sua funzione precipua: “programmare lo sviluppo della città, il suo disegno, l’uso del territorio”! e lo abbia fatto a vantaggio di privati che con micidiali “scorribande” sul territorio della nostra città decidono quale debba essere lo sviluppo di Eboli.

Sinistra Ecologia e Libertà attraverso il suo leader Rosania ha: “L’impressione è che l’ “edificazione”, il cemento, il consumo disordinato, cinico – mosso solo da interessi economici – del territorio, sia tornato ad essere il luogo di aggregazione di interessi economici e di “compromesso” fra politica e istituzioni e quegli interessi economici, come avveniva negli anni più bui della storia politico-amministrativa della città, e chiede ancora adombrando dubbi:

“se le figure tecniche, che hanno predisposto il progetto su Fontanelle, fossero state altre, ci sarebbe stato lo stesso tanto interesse da parte dell’Amministrazione, con la conseguente variazione al PRG?

E incalzando ancora chiede:

– Il valore di terreni, che fino ad oggi sono qualificati terreni agricoli o a bosco e praterie, rimane lo stesso allorquando, con una “puntuale” variante, diventano terreni edificabili?

– Le motivazioni presentate per questo intervento non reggono: housing sociale?

– Per “housing sociale” si intende l’insieme di alloggi e servizi, di azioni e strumenti rivolti a coloro che non riescono a soddisfare sul mercato il proprio bisogno abitativo, per ragioni economiche o per l’assenza di un’offerta adeguata, e perché non si poteva fare la stessa cosa dove lo consentono gli strumenti urbanistici?

– Recupero aree “degradate” come richiede la delibera regionale?

– E dove sta l’area degradata in quella zona, dove l’unico problema è, forse, il taglio dell’erba?

– A tal proposito: come mai non c’è una relazione dell’ufficio tecnico comunale che attesta che quella zona è individuabile come area degradata?

– Pensavamo di aver relegato questa squallida politica del mattone (l’Urbanistica pensiamo sia altra cosa!) nelle pagine più brutte della storia nostrana. Melchionda & c. hanno rispolverato anche questi aspetti terrificanti del passato”.

SEL si  chiede, inoltre: “Eboli continuerà ad assistere indifferente anche a quest’ ultimo scempio da parte di un’Amministrazione e di una Maggioranza diventati ormai “pericolosi per sé, ma soprattutto per gli Ebolitani”.

Sinistra Ecologia e LIBERTA pensando a questo intervento, saluta come un fatto estremamente positivo la nascita del comitato “Stop al consumo del territorio”, augurandosi che siano numerosi i cittadini che vi aderiranno; intanto  S.E.L. “continuerà ad opporsi in ogni luogo e con tutti gli strumenti a questa indecente politica del cemento, dell’aggressione del territorio e delle varianti puntuali che sta caratterizzando quest’Amministrazione e questa Maggioranza. Ormai – fanno rilevare – vengono in Consiglio comunale solo per consumare questi scempi e non per affrontare i grandi problemi che attanagliano la città e che sono in attesa da mesi: commercio, sanità, sviluppo, risanamento economico del Comune; e nel frattempo la città è allo sbando!

Su questi temi – concludono SEL e Gerardo Rosania – riteniamo che sia giunto il momento di ritornare in piazza per rendere conto alla città su ciò che si sta consumando sulla pelle degli Ebolitani”.

Sarà veramente difficile aspirare ad un’unità delle Sinistre, a meno che non si intende che il PD mette i “mattoni” e SEL mette il “cemento”. E poi cosa faranno l’API e l’UDC porteranno la carriola e le pale?

Eboli, 2 maggio 2012

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