Conferenza congiunta PD, Socialisti, Verdi e centro-sinistra all’attacco di Caldoro e Regione responsabili dello sfascio della Sanità.
Landolfi (PD) “dovrebbero vergognarsi”. Mucciolo: “I salernitani costretti a viaggi della speranza per curarsi”. Per G.Valiante è: “Boicottaggio Politico”. Petrone: “c’è un preciso disegno di “affondare” il servizio sanitario”. Per Antonio Valiante è Emergenza: “In due anni nessuna prestazione è migliorata in qualità e quantità”.
SALERNO – La Provincia di Salerno non si può rassegnare allo sfascio a cui è stata condannata da una destra irresponsabile e nemica della Provincia di Salerno. Non può rassegnarsi a che ogni cosa che viene gestita dal Centro-destra o fallisce o viene smebrata, in una logica che individua solo nemici e non Enti che erogano Servizi e svolgono un ruolo essenziale per la società e nella fattispecie per gli abitanti della Provincia di Salerno.
La situazione drammatica in cui versa il CSTP con il suo “liquidatore” Santocchio è l’esempio, ma non si esclude l’Aeroporto di Salerno, che dopo aver speso milioni di euro è saldamente fermo a fine classifica degli Aeroporti italiani, anch’esso “liquidato” dal super’assessore Romano e l’egoismo della Camera di Commercio. La liquidazione degli idraulico forestali, 4200 lavoratori utili alla salvaguardia del suolo, dei corsi d’acqua, e delle zone e parchi montani brutalmente abbandonati a se stessi. Le scuole soppresse su suggerimenti e la Sanità praticamente distrutta.
Solo la sanità salernitana è stata aggredita, quella di Napoli e di Caserta sotto la protezione di Cesaro & Cosentino non sono state per nulla scalfite, e con la scusa di razionalizzare, è stata pressappoco annientata nei servizi e nella copertura territoriale, inseguendo piccoli cabotaggi per chiudere qua e la qualche reparto e potenziarne qua e la altri, inventandosi come nel caso di Pagani una eccellenza Oncologica. E così con la scusa di accorpare gli ospedali Castiglione, San Severino, Cava con il Da Procida e il San Leonardo, li depotenziano.
La stessa sorte subiscono gli Ospedali di Eboli, Battipaglia, Oliveto Citra e Roccadaspide, che con la scusa di realizzare l’Ospedale Unico della Valle Del Sele, si depotenzia i PO e si trasferiscono, sopprimono, accorpano, chiudono reparti e servizi per i cittadini assistiti, ma mai un solo intervento nel settore privato che sebbene possa avere delle eccellenze nella maggior parte dei casi non rispondono a pieno alle caratteristiche e alle leggi che regolano la materia.
Un Governo Regionale guidato da Caldoro che non riesce ad imprimere una politica se non una strage di tutto quello che tratta, fiancheggiata da una Provincia di Salerno, sempre più “principescamente” rappresentata, consapevole del suo fallimento e della soppressione dell’Ente cerca di rovinare ogni terreno istituzionale per lasciare a chi viene solo macerie.
Con la Conferenza stampa di stamattina il Partito Democratico, i Socialisti e l’intero Centro-sinistra salernitano hanno sollevato la gravità della situazione nella quale versa l’Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona.
L’incontro è stato introdotto dal Segretario provinciale del PD Nicola Landolfi che, accompagnato dal Segretario dei Socialisti Antonello Scuderi e dal Segretario dei Verdi Ferdinando Mainenti, ha attaccato duramente Stefano Caldoro e la Regione: “Dovrebbero vergognarsi – ha detto il Segretario Landolfi – di tenere l’Azienda senza Direttore Generale da quattro mesi! E’ una condizione insopportabile per un’Azienda così importante, a maggior ragione perché non c’è alcuna valutazione di merito sul lavoro, secondo noi importante, fatto da Attilio Bianchi”.
Gianfranco Valiante ha denunciato “la mancanza di governo dell’Azienda, il balletto delle responsabilità, l’incertezza, il disagio, lo stress per il personale, quello che sembra un vero e proprio BOICOTTAGGIO POLITICO”.
Gennaro Mucciolo, in un ampio e dettagliato ragionamento, oltre a sottolineare il fatto che “sempre più spesso i cittadini salernitani sono costretti a veri e propri viaggi della speranza per curarsi. Inoltre è al palo, l’ipotesi di rafforzare l’Azienda accorpando Castiglione, San Severino, Cava con il Da Procida e il San Leonardo, perché questo ha indebolito i singoli plessi e non ha rafforzato l’Azienda stessa”.
Anna Petrone ha aggiunto: “Se mancano le risorse adeguate, anche l’accorpamento finisce per peggiorare la situazione a maggior ragione con il problema del TURN OVER e con il dimezzamento delle risorse: vuol dire che c’è un preciso disegno di “affondare” il servizio sanitario nel territorio dell’Azienda”.
Nell’intervento conclusivo Antonio Valiante ha evidenziato “la crisi dell’Azienda e dell’ASL, la gravità della situazione, che richiede da parte nostra non solo contestazioni ma proposte di merito che fra qualche giorno formuleremo, cominciare dall’EMERGENZA. In questi due anni non c’è nessuna struttura e nessuna prestazione che è migliorata in termini di qualità e in termini di quantità!”.
Salerno, 23 aprile 2012