Il Mensile “La Voce” ha pubblicato un articolo che racconta delle minacce subite dal Consigliere dell’UDC di Bellizzi.
D’Auria a “La Voce”: non credo io mi debba anche giustificare o dare spiegazioni ulteriori di un fatto del quale sono IO la vittima. Il sarcasmo non mi è piaciuto”. E sta valutando i prsupposti di una querela.
BELLIZZI – Riceviamo e volentieri pubblichiamo integralmente, la lunga nota politica del Consigliere Comunale dell’UDC di Bellizzi Alberto D’Auria, con la quale egli ritotna su un episodio increscioso di cui è stato purtroppo protagonista nel mese di dicembre scorso, allorquando gli fu recapitata una lettera contenete un proiettile e un bigliettino che lo minacciava.
D’Auria ritorna sull’argomento poiché il Mensile “La Voce”, ne ha pubblicato la notizia, e lo tesso Consigliere dalla lettura ne ricaverebbe deduzioni che porterebbero alla minimizzare dell’accaduto da parte dell’articolista. Purtroppo viviamo in una Regione che è tormentata da una o più organizzazioni criminali che si insinuano, nella società, negli affari, nelle Istituzioni e spesso bisogna fare i conti con questa realtà sconvolgente, che in ogni caso mortifica quello che potrebbe essere una crescita straordinaria senza la benchè minima intromissione della Camorra o delle Camorre.
Convivere, solo con il pensiero che si può avere un minimo di coinvolgimento con questa realtà criminale è terribile e frena ogni azione. Allo stesso modo la cronaca e la storia sono piene di episodi che hanno visto soccombere uomini eccezionali, eroi, ma anche uomini altrettanto eccezionali e altrettanto eroi, ma uomini semplici, che appartengono alla vita di tutti i giorni, sol perché il loro destino si è incrociato con quelle organizzazioni malavitose, e magari non hanno voluto subire qualsivoglia forma di minaccia, ci hanno rimesso la vita.
Evidentemente il Consigliere D’Auria ha voluto di vivere quella sua preoccupazione nel modo che ha scelto, ma questo non sminuisce la portata del pericolo, così come non sminuisce le varie solidarietà ricevute, alle quali si aggiunge anche la nostra. Forse in questi casi meno si parla e meglio è, proprio per evitare che quel messaggio contenuto nella minaccia non venga amplificato, fino a far vivere anche gli altri in una atmosfera di paura. Le forze di Polizia faranno il loro lavoro e tutti ci auguriamo che se ne venga a capo, sia se si tratti di un gesto isolato che si riferisce a qualcosa d’altro. Va detto però a tutti e anche al Consigliere D’Auria, che il lavoro di fare informazione è difficile e non deve essere interpetrato come un “nemico” invadente, anche i giornalisti rischiano e spesso il loro rischio è totale, nel senso che si trovano contro le mafie e i potenti. La penna però può colpire e fare più danni di una bomba atomica, per questo è necessario usare moderazione e comprensione.
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“Leggo dal giornalino “La Voce” – scrive il Consigliere comunale dell’UDC di Bellizzi, Alberto D’Auria cercando di fare chiarezza su un episodio increscioso che lo ha riguardato qualche mese fa – che ciò che mi è accaduto qualche tempo fa (mi riferisco al bigliettino intimidatorio che ho ricevuto) suscita la curiosità e le attenzioni da parte di non so quale giornalista, visto che non si firma. Fin qui tutto bene. Apprezzo che la redazione del giornale abbia voluto evidenziare un fatto grave accadutomi prima di Natale. Se non fosse che leggo tra le righe un leggero sarcasmo, e vorrei sbagliarmi!!!! Con questa precisazione voglio sgombrare ogni dubbio sulla veridicità dell’accaduto, qualora ce ne fosse bisogno, fermo restando che non credo io mi debba anche giustificare o dare spiegazioni ulteriori di un fatto del quale sono IO la vittima. Ma ripeto, il sarcasmo non mi è piaciuto e visto che sono una persona chiara eccomi qui a chiarire ogni dubbio”.
Nello specifico, – prosegue D’Auria – quando il fatto è accaduto, la mia famiglia stava vivendo una gravissima situazione clinica da parte del papà di mia moglie. (poi purtroppo deceduto in conseguenza di questo brutto male incurabile il 1 febbraio scorso). Per questo motivo non ho voluto denunciare subito l’accaduto, in quanto avrei arrecato ulteriori preoccupazioni alla mia famiglia, già segnata per altri motivi.
Quindi – D’Auria ritornando sull’accaduto, all’aggressione subita nel periodo precedente il Natale, prosegue nelle sue precisazioni – ho solo detto a pochi amici cosa mi fosse realmente successo, pregandoli di mantenere il più stretto riserbo. Dopo il lutto familiare, ho dapprima avvertito mia moglie ed i miei familiari dell’accaduto e poi ho esternato a tutti la notizia. Questo episodio per me grave, anzi gravissimo è dovuto solo all’azione scellerata di qualche esaltato. Non credo assolutamente che qualcuno dell’amministrazione abbia intenzionalmente istruito qualcuno per farlo. Poi com’è mio solito fare, per non strumentalizzare oltre il dovuto l’atto in se, non ho volutamente informato ne i vertici del mio partito, ne i giornali. Oggi – continua D’Auria – mio malgrado devo ritornare sulla faccenda perchè una redazione di un giornalino ha volutamente infangato la mia onorabilità, facendo dello sterile sarcasmo, (fuori luogo) e cosa ben più grave, la diffamazione a mezzo stampa che ritengo grave, anzi gravissima accaduta a scapito della mia persona.
Oggi pubblico l’articolo in questione – continua D’Auria – per farvi leggere le elucubrazioni da parte del giornalista, in cui volutamente e minuziosamente ha cercato in ogni modo di screditare l’accaduto con ilarità, infondendo nelle persone che leggono, il dubbio sulla veridicità o meno dell’accaduto. Ho dato già mandato al mio legale di fiducia per evidenziare se ci sono i presupposti per una querela a mezzo stampa nei confronti della redazione del giornalino. (visto che l’autore dell’articolo si è celato)
Certi personaggi – aggiunge il Consigliere dell’UDC – che hanno perso la loro dignità, dopo aver razziato soldi pubblici a iosa, vorrebbero ritornare in politica usando l’arma del fango. A questi personaggi, che tutta Bellizzi conosce bene e che si sono resi protagonisti di un altro fatto increscioso ai danni di altri colleghi consiglieri, vivono la loro vita nell’ambiguità e nella menzogna, sperando che un domani qualche sprovveduto cittadino accompagni le loro ambizioni personali ancora per chissà quanti anni.
Un ultima cosa, – conclude la sua lunga nota di chiarimento il Consigliere alberto D’Auria – chiedo alla redazione del giornalino “La Voce” una secca smentita da pubblicare nel prossimo numero, in attesa che si ravvedano gli estremi per una querela. (Tanto a quest’ultime ci sono abituati).
Per quanto riguarda la solidarietà dei colleghi Consiglieri comunali di “città possibile”, c’è stata in forma strettamente privata. Poi ho ricevuto la stessa dall’onorevole Cobellis a nome del partito dell’Udc, sempre in modo strettamente privato. A tutti voi cittadini di Bellizzi, rinnovo il mio ringraziamento per avermi manifestato la vostra solidarietà in agenzia e per strada, sempre in forma strettamente privata“.
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Articolo “La Voce”
Ballizzi, 18 aprile 2012