Si è aggravata la crisi dei Forestali solo ed esclusivamente per colpa della Regione.
E mentre per la crisi economica del Paese Monti rifiuta le Olimpiadi a Roma, Caldoro finanzia l’Americas’cup a Napoli e licenzia i Forestali. Per Landolfi (PD): “Caldoro odia il Territorio Salernitano”.
SALERNO – Il famoso “tavolo forestale“, che avrebbe dovuto affrontare e risolvere la vertenza dei Forestali, si chiuse in modo vergognoso, e con prospettive e ripercussioni a dir poco gravi per i territori montani ed i forestali campani. A quell’incontro era presente coraggiosamente solo l’Ass. al Lavoro Nappi, nella fuga generale di Assessori, Consiglieri e Governatore Stefano Caldoro per non assumersi responsabilità, ma soprattutto per non guardare in faccia un dramma di oltre 4000 lavoratori così detti Idraulico-forestali, che hanno vigilato sulle nostre aree montrane e sui nostri parchi regionali e che da mesi aspettano stipendio e contratto di lavoro.
Una fuga irresponsabile che conferma l’inadeguatezza di un Governo Regionale che non solo non ha saputo dotarsi di un Progetto Forestale di tutto rispetto, ma addirittura tende a sopprimere quel poco di esistente che solo grazie alla responsabilità dei lavoratori forestali si è riuscito a fare.
Caldoro e la sua Giunta hanno preso le distanze da questo problema e per poca volontà, hanno pensato bene di prendere in giro i lavoratori azionando una sorta di “raschiamento” tra i vari fondi FES,FESR,FEASR e FAS, per cercare di reperire appena 60 milioni, che non servirebbero ad un bel niente se si tiene conto del pregresso e se si vuole mettere su un minimo di progetto regionale. Ci anno provato solo perché non si dica che non volevano occuparsene.
“La Regione Campania finanzia per 20 milioni di euro l’Americas’cup – dichiara il Segretario Provinciale del PD Nicola Landolfi, che ha profuso tutte le sue energie a fianco dei lavoratori Forestali per cercare una risoluzione alle loro rivendicazioni – e decide di licenziare 4200 lavoratori idraulico forestali. Caldoro dovrebbe vergognarsi, non solo perché non rappresenta più i campani, ma perché offende i territori, umiliando i nostri concittadini e tanti padri di famiglia mono reddito!
E’ tempo di una grande mobilitazione generale, obliqua ai partiti; – prosegue senza nascondere la sua rabbia Landolfi – è tempo di organizzare territorio per territorio dei COMITATI DI LOTTA, di ispirazione civica e popolare, come ai tempi del dopo-terremoto, che al di là dei Partiti e con l’unità delle forze sindacali, si mobilitino fino a quando il problema non verrà affrontato e risolto.
Chiediamo ai Consiglieri Regionali eletti nella provincia di Salerno, – conclude Nicola Landolfi – a cominciare da quelli eletti nel Pd e nel centro sinistra di impedire i lavori del Consiglio e delle Commissioni fino a quando Caldoro e la sua giunta non risolvono il problema!
Purtroppo questa a cui Landolfi chiama a partecipare si aggiunge a quella che stanno combattendo i lavoratori del CSTP di Salerno, e si aggiunge alle trepidazioni per le sorti dell’Aerporto di Salerno e a quello del Consorzio delle Farmacie che si avvia a subire la stessa medesima sorte, solo perché il Centro-destra Provinciale e Campano, con la militarizzazione dei vari Consigli di Amministrazione sta portando a segno un disegno scellerato che va nell’accompagnare a funerali certi tutti i vari Enti che va ad occupare.
Caldoro, secondo Nicola Landolfi, odia il territorio e la Provincia di Salerno, ed ogni sua azione va solo nella direzione di smobilitare, distruggere, smontare e nel caso dei forestali licenziare, tutto quello che ha a che fare con Salerno. Un odio elettorale, e mentre c’è una differnza di valutazione e di finanziamento dei territori napoletani e casertani che dimostrano come sia vero questo assunto.
E così mentre il Primo Ministro Mario Monti rifiuta di accogliere le Olimpiadi per motivi di grave crisi economica che attraversa il Paese, Stefano Caldoro finanzia l’Americas’cup con 20 milioni di euro, anziché di spendere quei soldi per migliorare la viabilità (Basta vedere via marittima) e per non licenziare gliu Idraulico-forestali.
Salerno, 18 aprile 2012