Franco Cardiello
UFFICIO LEGISLATIVO
INTERROGAZIONE CON RICHIESTA DI RISPOSTA SCRITTA
Franco Cardiello – Ai Ministri della Giustizia e della Salute
Paola Severino e Renato Balduzzi
Premesso che:
– Il dott. G. B., in data 12 gennaio 2012, ha presentato regolare denuncia alla Procura della Repubblica di Roma, che si allega in copia, con la quale ha denunciato i seguenti fatti:
nel corso della separazione dalla moglie la figlia minore, brillante studentessa di un Istituto Internazionale con sede a Roma, viene curata per insonnia con benzodiazepine poichè presenta difficoltà nell’addormentarsi; a seguito di un’ordinanza del tribunale per i minorenni la minore viene ricoverata in un ospedale psichiatrico per un presunto tentato suicidio (sempre negato); in tale struttura gli operatori che l’hanno in cura decidono di trattarla con il farmaco Zyprexa; durante tale ricovero, inoltre, la minore riceve, oltre ad altre gravi aggressioni, anche una lesione da taglio provocata da un giovane, presunto tossicodipendente, con un righello sporco di sangue; tali episodi, nonostante fossero ben noti, non sono stati mai denunciati nè dal CTU nè dagli altri operatori sociali che hanno avuto in cura la minore impedendo, in questo modo, anche l’accertamento dell’eventuale sieropositività dell’aggressore e la conseguente cura della minore aggredita; in sintesi la citata minore, dal momento in cui viene ricoverata per gli operatori diviene, da normalissima e brillante adolescente, una giovane in preda di psicosi;
– Nella citata denuncia è confermato che la minore semplicemente non vuole rimanere nella struttura psichiatrica, dalla quale ha provato a fuggire in diverse occasioni, ma desidera ricongiungersi al padre, così come era stato previsto durante le fasi della separazione;
considerato che:
– Il farmaco Zyprexa prescritto alla minore per curare l’insonnia risulterebbe essere la causa di molti effetti collaterali e il suo uso sarebbe consentito solo per il trattamento della schizofrenia o di altre malattie mentali;
– Tra detti effetti collaterali vi è un’importante sindrome neurologica che può portare al suicidio tanto che il nome di detto farmaco è legato, in letteratura scientifica, al più alto numero di suicidi commessi da pazienti in trattamento;
– Per tale motivo la casa farmaceutica produttrice, negli Stati Uniti, è stata condannata a pagare ingenti somme per cause risarcitorie a parenti che hanno perso i propri cari a causa di suicidi;
rilevato che:
– Per l’interrogante vi è il sospetto che la minore citata in premessa possa manifestare atteggiamenti non normali proprio a causa della somministrazione di detto farmaco;
– Per l’interrogante vi è il sospetto che gli operatori che, a tutti i livelli, giudiziario e assistenziale, avrebbero dovuto prendersi cura della minore, non abbiano compreso appieno le necessità della minore medesima;
l’interrogante chiede ai Ministri in indirizzo di conoscere quali siano le valutazioni sul caso riportato in premessa e, in conseguenza, se ritengano, per il bene superiore della minore, di voler disporre, ciascuno per quanto di competenza, le opportune verifiche a tutti i livelli per accertare i fatti.
Sen. Franco Cardiello