I riformisti contiani chiedono chiarimenti sulla Vertenza Aracne e sugli effetti di un accordo “ballerino” nelle cifre.
Dall’interrogazione emerge la circostanza che mette in relazione l’Aracne e i soggetti proponenti il Progetto di Housing sociale sulle Colline di Eboli, relazioni “particolari” e riferimenti a ipotetici accaparramenti di terreni.
EBOLI – Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’Interrogazione consiliare a risposta scritta dei consiglieri comunali della Componente di minoranza del PD, recentemente sospesi dal Partito Democratico, dalla Commissione di Garanzia Provinciale, per un anno, Salvatore Marisei, Carmine Campagna, Armando Cicalese, Antonio Petrone, con la quale chiedono al Sindaco di Eboli Martino Melchionda e al Presidente del Consiglio Comunale di Eboli Luca Sgroia, di conoscere i particolari della ormai così detta Vertenza Aracne, circa i vari passaggi e i relativi provvedimenti, e le motivazioni per le quali il Consiglio Comunale non è stato interessato dovutamente e correttamente.
Sebbene l’argomento sia retrodatato, ed ha procurato un dibattito serrato specie riguardo alle richieste di risarcimento del danno, per mancanza di change, piuttosto elastica nelle sue varie contrattazioni e nella sua risoluzione, passando attraverso alcuni accordi sottoscritti da un tavolo tecnico nel quale apparivano funzionari e tecnici del Comune e il Consorzio Aracne con tecnici, senza che vi fosse nessuno dell’Amministrazione, benchè si trattasse di una vicenda delicata e controversa, anche rispetto all’avvenuto accordo per una cifra iperbolica per le casse del Comune di oltre 10milioni di euro, è divenuto di attualità, specie se si considera il contenuto della interrogazione stessa, che individua nel destinatario di un intervento di Housing sociale proprio lo stesso attore della Vertenza Aracne, il tutto lasciando trasparire una sorta di compensazione che lega indissolubilmente, come sottolineano i Riformisti la Vertenza Aracne e il Progetto dell’Hoousing Sociale.
Insomma si tratterebbe di un affare entrato dalla porta, uscito dalla finestra e rientrata dal Portone del Comune. Una storia molto strana e molto pericolosa, se le cose che scrivono gli interroganti dovessero rispondere a verità, e se realmente vi siano persone interessate ben oltre l’etica e le regole normali di contrattazione aperta e limpida. L’etica vorrebbe che con imprese o singoli cittadini in contenzioso con il Comune, quest’ultimo non intavolasse nessun tipo di accordo e non intavolasse nessun tipo di discorso, tranne che non vi fosse una ragionevole ritirata e un palese azzeramento di qualsiasi effetto di cui ai pregressi contenziosi.
Ma questa è l’etica, i fatti invece dicono altro e i Consiglieri Marisei, Petrone, Campagna, Cicalese, con questa interrogazione vogliono sapere proprio cosa c’é dietro quell’altro”.
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Ecco l’Interrogazione del gruppo “Liberi e Riformisti del PD”
all’ordine del giorno del Prossimo Consiglio Comunale del 26 aprile 2012
Al Sindaco di Eboli
Martino Melchionda
p.c. al Presidente del Consiglio Comunale
Luca Sgroia
Interrogazione a risposta scritta e orale in Consiglio Comunale
I sottoscritti Consiglieri Comunali della componente Liberi e Riformisti del PD,
CONSIDERATO
Che, la giunta Municipale, con deliberazione n. 239 del 29.07.204, deliberava di non concedere al consorzio “Aracne”, con sede in Salerno, facente capo a tal Bruno Baglieri, l’autorizzazione a realizzare un complesso di edilizia residenziale per 400 alloggi più servizi sulle colline di Eboli, in località Sant’Andrea;
Che avverso tale delibera il Consorzio si opponeva dinanzi al Tar di Salerno prontamente respingeva il ricorso con sentenza del 5.9.2006 dichiarando la legittimità degli atti impugnati;
Che il Consorzio Aracne avverso tale Sentenza ha proposto appello in Consiglio di Stato eccependo, tra l’altro, l’incompetenza della Giunta Comunale a decidere sulla concessione dell’area;
Che il Consiglio di Stato accoglieva l’Appello del Consorzio “Aracne”, annullando la deliberazione suddetta per incompetenza della Giunta Comunale con condanna del Comune al risarcimento del danno;
CHIEDONO DI SAPERE:
1) perché, nel costituirsi in giudizio davanti al Consiglio di Stato, lei non ha portato in Consiglio Comunale la pratica per informarlo e metterlo in condizioni di decidere nel superiore interesse del Paese ed eventualmente adottare una delibera di autotutela con la ratifica della decisione della giunta Municipale facendo venire meno, così, la ragione dell’appello;
2) perché, dopo la sentenza del Consiglio di Stato, ha aderito alla richiesta dell’avvocato della controparte di costituire un tavolo tecnico “al fine di stabilire le modalità di esecuzione della sentenza”, nominando i rappresentanti dell’amministrazione Comunale.
3) perché non ha portato in Consiglio Comunale tutta la vicenda per deliberare un indirizzo da seguire nelle trattative, ed eventualmente una proposta da offrire alla contro parte;
4) come giustifica che detta Commissione il 19.2.2009 abbia concluso i suoi lavori all’unanimità, con l’adesione dei suoi rappresentanti, determinando i danni a carico del Comune in euro 10.082.617,50;
5) se è vero che a seguito dei rilievi sollevati dal Presidente del Consiglio pro tempore, avv. Mario Conte, e dal gruppo riformista avverso tale inaccettabile decisione, con delibera della Giunta Comunale del 19.3.2009 e su sua proposta, fu incaricato di redigere una perizia di stima l’ing. Francesco Siano che, in data 3.4.2009, determinava i danni in euro 3.665.447, 16;
6) se è vero che il gruppo riformista ritenendo esagerata anche tale determinazione propose di fare un’offerta di non più di un milione euro che esaminata in Giunta, su sua mediazione, lievitò a un milione ottocentomila euro;
7) se non ritiene che in questo ballare di cifre, che in un mese passano da oltre dieci milioni di euro a meno di un quinto, ci sia qualcosa che non torna e non debba essere investito della questione il Consiglio Comunale perché adotti gli opportuni eventuali provvedimenti;
8) se è vero che il Presidente del Consiglio Comunale pro tempore interessò di questa vicenda la responsabile del settore finanze che rispose in data successiva con una nota preoccupante sullo stato dei conti del comune;
8) se è vero che, ignorando tutto questo, in una delle ultime Giunte della passata consiliatura venne portata una delibera avente ad oggetto lo stesso tipo di edilizia promossa dal Baglieri, che venne accantonata per l’opposizione di un assessore del gruppo riformista;
9) se è vero che detta ipotesi costruttiva avrebbe dovuto riguardare la zona agricola “Torre di Corcione”, allora di proprietà di un ricco signore di Battipaglia;
10) se è vero che dietro l’ipotesi di costruire, in zona agricola in località “fontanelle”, villette e appartamenti per oltre 1500 vani ci sia sempre il Baglieri;
11) se le risulta che per istruire detta ipotesi si siano già fatte due riunioni (tavoli tecnici) presso la Regione con la partecipazione di due rappresentanti del Comune di Eboli, che rappresentarono come la destinazione urbanistica prescelta fosse agricola e che il Puc fosse ancora in corso di redazione, a fronte della proposta invasiva del geom. Baglieri, assistito da un tecnico notoriamente vicino all’Amministrazione e a lei;
12) se è vero che il Comune è in trattativa direttamente o indirettamente sempre con il Geom. Baglieri per il completamento e la gestione dei parcheggi in via Adinolfi;
13) se le risulta che nella zona circostante le aree in cui dovrebbe sorgere il complesso “Baglieri” è in atto l’accaparramento di terreni, e da parte di chi, e se si tratti di persone di Battipaglia;
14) se non ritiene che la filiera Baglieri meriti un’attenzione particolare visto che ha fatto causa al Comune, ha tentato di portare a casa, ed in parte ci è riuscito, un bel malloppo di euro per risarcimento di danni;
15) se non ritiene che con questo metodo si faccia cartastraccia del Prg vigente, si danneggia Eboli e si favorisce la speculazione che è tanto più preoccupante perché viene da fuori e della quale scopriamo il modo di fare solo a cose fatte e sempre a danno del Comune;
16) se non ritiene che sia suo dovere orientare tale investimento nelle aree previste dal Prg, che per il 40 % sono a ciò riservate (edilizia sociale).
17) se è stato acquisito il parere tecnico del prof. Gerundo redattore del P.U.C;
18) se è vero che il Comune ha negato il permesso a costruire ad Ebolitani non speculatori, senza contributi della Regione e nel proprio terreno classificato nel Prg “attrezzature sportive”, abitazioni sociali.
I Consiglieri Comunali
Salvatore Marisei
Carmine Campagna
Antonio Petrone
Armando Cicalese
Eboli, 13 aprile 2012
per una volta che i contiani fanno una cosa buona nessuno intervenie
x fressola
Forse nessuno interviene perchè sono poco credibili. O no?
compaesano questi non intervengono quando sotto sotto c’è “impulse”