Intervista a Vincenzo Inverso, Presidente Provinciale dell’UDC.
Il Progetto dell’UDC necessità di uomini che contribuiscono con la loro responsabilità, a pacificare le amministrazioni locali.
Inverso accoglie i nuovi adepti e rassicura il Sindaco: “L’ingresso di nuovi consiglieri nel gruppo non è una prova di forza. Ma un rafforzamento di idee, valori, progetti e impegni presi con Santomauro”.
di Oreste Vassalluzzo
Caposervizio (Roma cronaca di Salerno)
BATTIPAGLIA – L’Unione di Centro è il partito che la fa da padrone all’interno della maggioranza che sostiene il sindaco Giovanni Santomauro. Si parla da tempo anche di un passaggio del primo cittadino nell’Udc per salvare la sua amministrazione. Ci sono incontri per ampliare il gruppo consiliare del partito di Cesa e Casini con i tre dissidenti della maggioranza Luigi D’Acampora, Orazione Tedesco e Orlando Pastina intenzionati a rientrare dalla porta d’ingresso in maggioranza.
C’è anche la posizione attendista di Edmondo Gallo e quella di Antonio Guerra che dell’area Udc già fa parte. Insomma il gruppo Udc potrebbe a breve costituire l’ossatura politica del Sindaco Giovanni Santomauro. Su questi temi e su quelli provinciali dei rapporti con il Pdl è intervenuto il presidente provinciale dell’Unione di Centro Vincenzo Inverso.
Il Pdl lancia il suo ultimatum per la Provincia così come prima aveva fatto Nitto Palma per la Regione. Come vi porrete?
«Voglio rispondere all’ultimatum del Pdl di queste settimane. L’Udc è libero, in termini politici, di fare alleanze diverse. Questo non significa venire meno ad impegni precedenti e faccio riferimento all’accordo con il Pdl alla Provincia. Né può rappresentare un limite che o si sta insieme ovunque o finisce l’alleanza. Noi rivendichiamo le scelte passate, salviamo il presente e guardiamo al futuro. Questo non significa nemmeno che abbiamo fatto un matrimonio con il Pd. Il futuro per noi è la costruzione di un grande polo moderato distante da Pd e Pdl».
Attacchi del Pdl e polemiche innescate dalla situazione che si è venuta a creare a Capaccio con la mancata candidatura di Vincenzo Patella?
«Sono avvenuti episodi che non hanno nulla a che vedere con la militanza politica. A Capaccio è stato individuato un candidato sindaco scelto dai dirigenti locali del partito e condiviso dallo stesso Luigi Cobellis. A poche ore dalla presentazione delle liste ha però deciso di tirarsi indietro. Un evento straordinario che ha prodotto effetti devastanti con la mancata presentazione della lista Udc. In questo senso sono il primo anche a fare autocritica. In questo nuovo corso del partito dobbiamo anche fare ammenda degli errori del passato. Per questo dobbiamo costruire sul territorio una nuova classe dirigente capace».
C’è in campo anche la questione Battipaglia. Ci sono quattro consiglieri pronti a passare nel gruppo Udc, e un quinto è alla finestra.
«C’è una riflessione sul passaggio di Luigi D’Acampora, Orlando Pastina e Orazio Tedesco. Cosa diversa è la trattativa avviata con Edmondo Gallo. Ma c’è anche lo stesso Antonio Guerra che gravita sempre nell’area dell’Unione di Centro. Per i primi tre sono stati avviati colloqui con uno dei massimi esponenti regionali dell’Udc, l’assessore Pasquale Sommese. Questo percorso di avvicinamento prevede la condivisione della linea politica del partito. L’ingresso di nuovi consiglieri comunali nel gruppo non rappresenta una prova di forza. Ma è un rafforzamento di idee, di valori e progetti mantenendo fede agli impegni presi con il sindaco Giovanni Santomauro. Per il nostro progetto nazionale c’è la necessità di uomini e donne di grande responsabilità. L’Udc vuole contribuire a pacificare le amministrazioni locali e non creare ulteriori divisioni. Dobbiamo mantenere fede agli impegni assunti e non generare confusione. I battipagliesi non lo capirebbero».
Si dice che il sindaco sia pronto a passare con l’Udc. C’è qualcosa di vero?
«Nei giorni scorsi ho avuto una colazione di lavoro con il sindaco Santomauro. Rinnovo l’invito che gli ho fatto in quella occasione anche pubblicamente ora. Deve assumere una posizione politica e decidere di approdare in un partito politico. Battipaglia non può restare orfana della politica. L’ho invitato a riflettere sul progetto dell’Unione di Centro per dare senso politico alla sua amministrazione. Per il futuro, se si continua con l’etichetta di civico, dovremo pensare bene al futuro. Credo però che i tempi siano maturi. La città e lo stesso sindaco hanno bisogno della politica per completare i progetti avviati. E mi riferisco ai livelli provinciali e regionali che vanno sostenuti a livello di partito. L’ho invitato anche ad aprire la discussione con il Pd, il partito che lo ha candidato per dare corpo e anima politica alla sua amministrazione. Così com’è comincia ad arrancare».
Battipaglia, 11 aprile 2012