SEL di Eboli dichiara guerra al gioco d’azzardo e propone limitazioni

“Chi vince è sempre il banco!”. Questo è lo slogan per la campagna contro il gioco d’Azzardo.

Gli italiani spendono più di tutti al mondo per il gioco. Con il 15% di incremento; 20 milioni di euro giocati dall’inizio dell’anno; per un fatturato di 60miliardi in un anno; lo Stato diventa il primo speculatore.

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EBOLI – Una campagna contro la dipendenza dal gioco d’azzardo ha scelto come slogan “Chi vince è sempre il banco!”. Esso fotografa fedelmente la realtà.

Secondo i dati dei Monopoli, il primo quadrimestre del 2010 ha visto una crescita di oltre il 15% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e gli italiani hanno già giocato oltre 20 miliardi di euro dall’inizio dell’anno. Continuando così, l’industria del gioco chiuderà l’anno con un fatturato che supererà i 60 miliardi di euro, una cifra che farà degli italiani il popolo che spende, a livello procapite, la cifra più alta al mondo.

La cosa paradossale è che nei momenti di maggiore crisi gli italiani spendono di più nell’azzardo, alla ricerca della vincita che possa cambiare la loro vita.

Molti, purtroppo, cadono nel vortice che conduce alla perdita delle risorse economiche e può portare alla distruzione della loro vita sociale, lavorativa e familiare.

Lo Stato, attraverso i suoi concessionari, investe milioni di euro per la promozione del gioco in ogni luogo e che induce la falsa percezione che vincere e diventare milionari sia facile e a portata di mano.

Anche ad Eboli il fenomeno è in crescita. Fare finta che non esista o che riguardi gli altri è l’atteggiamento più sbagliato e pericoloso che si possa assumere.

Per questo Sinistra Ecologia e Libertà di Eboli, invita le istituzioni, ed in particolare il Comune, ad attivarsi in una campagna sociale che informi dei rischi e promuova l’idea che i soldi guadagnati non vanno buttati alla ricerca di una vincita che, per la stragrande maggioranza, non arriverà mai.

Per questo SEL invita il Sindaco di Eboli Martino Melchionda:

  • “a individuare, attraverso la macchina comunale, se esistono reali possibilità da parte dei comuni a introdurre restrizioni nella concessione dell’installazione di tali macchinette;
  • di far verificare se è possibile etichettare le macchinette con la spiegazione di quale sia la probabilità di vincita;
  • a non dimenticate il gioco online che rappresenta una tentazione 24 ore su 24, socialmente invisibile;
  • a verificare se è possibile stabilire il divieto di autorizzare l’installazione delle macchinette e l’apertura di sale giochi ubicate in un raggio di almeno 300 metri da scuole, centri giovanili e strutture sanitarie o socio-sanitarie.

Sono poche cose – secondo SEL – che probabilmente non arriveranno a proibire il gioco, ma porteranno a sensibilizzare la cittadinanza a fronte dell’aumento vertiginoso del numero dei giocatori, tentando di far comprendere come il guadagno, quando c’è, è connesso al lavoro e non al gioco, fornendo e facendo informazione sul fenomeno, prevenendo l’incancrenimento della situazione, che conduce all’isolamento e alla dipendenza”.

Eboli, 11 aprile 2012

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