La cena nella settimana pasquale rigorosamente a base di pesce, rappresenta la “quaresima” del Sindaco, l’inizio della penitenza.
E tra un pasto e l’altro, e un’assessore o l’altro si è discusso di chi entra e di chi esce, di chi c’è e chi non c’è, tra i mugugni del PD che ha disertato la cena delle ceneri.
di Oreste Vassalluzzo
BATTIPAGLIA – Antipasto di mare, tubetti alla pescatrice, maccheroni spezzati alle cozze, filetti di ricciola al forno, vino rosè e bianco, pastiera e per finire grappa e rum a volontà. E’ questo il menù che il sindaco Giovanni Santomauro si è regalato alla cena dell’altra sera, presso il ristorante battipagliese “I Cavalieri”, con alcuni componenti della maggioranza che lo sostiene in consiglio comunale.
Una cena offerta ai commensali proprio dal primo cittadino che ha inteso riunirli dopo l’incontro di maggioranza sul bilancio di previsione che è avvenuto nel pomeriggio a palazzo di città. Mancava il Partito Democratico, il capogruppo Piero Lascaleia e il consigliere Egidio Mirra hanno evitato l’invito, e anche il consigliere dell’Udc Giuseppe Sica.
Di che cosa si è parlato durante la cena? I bene informati dicono del più e del meno, delle questioni legate al bilancio e ai prossimi progetti dell’amministrazione comunale. Fatto sta che la decisione del Sindaco è sembrata dettata dall’esigenza di chiarire una serie di questioni interne alla maggioranza.
Questioni che al momento restano sotto traccia come l’ingresso nell’Unione di Centro dei quattro “dissidenti” della maggioranza Edmondo Gallo, Orlando Pastina, Luigi D’Acampora e Orazio Tedesco.
Questa ipotesi, in fase avanzata, metterebbe proprio il sindaco nella condizione non facile di avere all’interno del gruppo che lo sostiene proprio coloro che vogliono la sua testa servita su un piatto d’argento. I numeri sono risicati (17) e il bilancio è atto importante, anzi essenziale, per l’amministrazione che presiede.
Si sarà discusso anche del rimpasto delle deleghe assessoriali con il capogruppo dell’Udc Angelo Cappelli che per primo ha evidenziato questa esigenza. Insomma, tra un piatto di pasta, un bicchiere di vino, e il pesce al forno Giovanni Santomauro ha tentato di capire cosa lo attende nei prossimi mesi. Il segnale del Pd non promette nulla di buono. Conoscendo la propensione per la superstizione del sindaco ci saremmo attesi qualcosa di diverso.
Il Governo Berlusconi è caduto sulle sardine e la crostata di casa Letta. Fossi stato in lui avrei organizzato un pranzo e non una cena Pasquale.
Battipaglia, 7 aprile 2012