La nuova Giunta dimostra, sbagliando, che il rinnovamento passa attraverso gli uomini e conferma che i Partiti sono seppelliti insieme alla loro capacità di interpretare la società, le sue ansie, i suoi bisogni.
L’ex Ministro Luigi Nicolais, in una lettera indirizzata a Veltroni, ha rassegnato irrevocabilmente le sue dimissioni da Segretario Provinciale del PD. La motivazione è il varo della nuova Giunta Jervolino, al suo posto nominato commissario il Senatore Enrico Morando.
Nicolais chiedeva un segno di discontinuità e, conseguentemente, un rinnovamento totale e nessuna riconferma.
Il lungo braccio di ferro tra l’ex Ministro e Rosetta Jervolino, con la mediazione di Valter Veltroni, si è concluso con le dimissioni del segretario, ma con la certezza di aver assestato un’altra spallata al Partito Democratico napoletano. Una ulteriore spallata che si aggiunge a quella “accomodata” dall’inchiesta Global Service, che ha portato agli arresti: dell’immobiliarista Romeo; di due assessori in carica, Di Mezzo e Laudadio; di due ex assessori Cardillo e Gambale e altre persone a vario titolo coinvolte.
L’inchiesta, ha scosso il palazzo, la giunta e la coalizione di centro-sinistra, ma soprattutto il Partito Democratico.
Ha evidenziato tutte le miserie umane e ha riproposto in maniera prepotente la questione morale.
L’ex Ministro Nicolais in questa fase, vestendo i panni dello sfascia carrozze, ha indebolito ancora di più un tentativo di ripresa politica ma soprattutto di ripresa morale, di uno scatto di orgoglio di Rosetta Jervolino. Dietro la richiesta di rinnovamento, di discontinuità, che Nicolais ha avanzato, appariva evidente un tentativo di epurazione di alcuni assessori legati ancora al Governatore Bassolino. La vera discontinuità non è quella di sostituire in toto gli Assessori, semmai era quella di chiedere scusa alla città, rassegnare le dimissioni e presentarsi dignitosamente con uomini nuovi e un programma credibile al corpo elettorale. E questo vale per la Sindachessa che vuole riscattare il suo onore, per Nicolais che vuole approfittare per regolare qualche conto e per Veltroni che continua a fare il “Pilato”.
La responsabilità politica e morale di quello che è avvenuto è sicuramente del Sindaco Jervolino, in quanto capo dell’esecutivo, anche se risulta totalmente estranea ai fatti contestati. La responsabilità, consiste nel fatto che, come questo filone di indagine ha dimostrato, avveniva senza che il Sindaco ne fosse a conoscenza, e ci lascia un dubbio atroce: è l’unico episodio oppure ve ne sono altri? Chi ci da la certezza che non vi fosse un sistema o una relazione di sistemi, anche se al buio della Rosetta?
Scoperto il “pentolone”, non si può cambiare le persone e nominare accademici, quasi a dimostrare che solo in quella categoria risiede la morale, e pretendere poi, di avere imboccato la strada del rinnovamento. Questo tentativo dimostra che il rinnovamento passa attraverso gli uomini, e così non è, semmai dimostra che i Partiti sono ormai seppelliti insieme alla loro capacità di interpretare la società, le sue ansie, i suoi bisogni. Tutto è affidato alla morale degli uomini, trascurando che ognuno ha la sua. Non c’è scampo, siamo fritti.