Pene alternative per i contravventori al codice della strada: 5 di essi anziché scontare la pena detentiva con lavori socialmente utili presso il Comune.
Il Comune di Eboli e il Tribunale di Salerno stipulano la convezione per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità: una nuova opportunità di reinserimento nella società e di rieducazione per i detenuti.
EBOLI – Lo scorso 20 marzo, il Sindaco di Eboli Martino Melchionda e il presidente del Tribunale di Salerno Ettore Ferrara hanno sottoscritto un’importante convenzione, al fine di consentire lo svolgimento di lavori di pubblica utilità in alternativa alle pene detentive per reati minori.
In particolare, il Comune di Eboli permetterà a cinque condannati, contravventori degli artt. 186 e 187 del Codice della Strada, di sostituire la pena detentiva e pecuniaria, inflitta dal Tribunale, con una attività di lavoro non retribuita in favore della collettività.
Essa verrà svolta, in via prioritaria, proprio nel campo della sicurezza e dell’educazione stradale. I contravventori, difatti, presteranno i seguenti servizi: vigilanza degli alunni durante il trasporto scolastico, servizio di viabilità all’ingresso e all’uscita dalle scuole, controllo della segnaletica stradale.
I funzionari comunali incaricati di coordinare l’attività lavorativa dei condannati e di impartire loro le relative istruzioni saranno il responsabile del settore Politiche sociali e il comandante della Polizia municipale.
Tutto questo consentirà di assicurare il rispetto rigoroso delle norme di comportamento e potrà essere una buona base di partenza per il fattivo recupero di coloro che hanno commesso l’errore di violare gravemente il codice della strada, provocando incidenti talvolta anche gravi.
L’iniziativa – spiega il sindaco di Eboli Martino Melchionda – consentirà a cinque condannati per violazioni gravi del Codice della strada di poter espiare la pena al di fuori delle strutture penitenziarie, puntando in tal modo al recupero e al reinserimento nel tessuto sociale collettivo di queste persone.
E’ un provvedimento molto importante, dal grande impatto sociale – continua Melchionda – che si muove in direzione di un reinserimento concreto della persona nella comunità attraverso un significativo impegno in favore della collettività.
Troppo spesso i condannati che hanno espiato una pena, comminata fra l’altro per reati minori, in regime detentivo, ritornano poi in carcere perché quell’ambiente favorisce oggettivamente il recidivarsi di comportamenti devianti.
Questo protocollo d’intesa – conclude il sindaco – mira proprio a evitare che questo accada, ed a favorire la nascita di una più salda coscienza civile.
Inoltre favorisce una maggiore responsabilizzazione del condannato per violazioni del codice della strada, consentendogli di lavorare proprio a stretto contatto con queste problematiche, ovviamente sotto adeguata vigilanza”.
Eboli, 1 aprile 2012
INVECE DI ARRESTARLO, QUESTA SPECIE DI PRESIDENTE, FIRMA ACCORDI CON UN MASNADIERO