Varata la Giunta Cirielli tra polemiche e mal di pancia

Cirielli mostra i muscoli e d’autorità nomina tutti gli Assessori di strettissima “osservanza”. Fuori i Partiti minori, per loro poi si vedrà.

Escluso il coordinatore del PdL Antonio Russo. La Carfagna tace.

Aliberti Carfagna
Aliberti Carfagna

SALERNO – Il presidente della Provincia Edmondo Cirielli ha varato di autorità la “sua” giunta tra polemiche, mal di pancia e dichiarazioni al vetriolo.

Dopo un botta e risposta a distanza tra Cirielli, da una parte, Ciriaco De Mita e Luigi Nocera dall’altra, c’è stato il chiarimento, se vogliamo chiamarlo chiarimento, l’UdC ha avuto il 2° assessorato e la crisi è subito rientrata. Vi erano stati problemi anche con l’ M.p.A., il movimento di Lombardo, che in provincia di Salerno è rappresentato da Gaetano Fasolino, Franco Busco e Salvatore Gagliano, i primi due ex forzisti e l’altro ex AN.  Allo stesso modo è avvenuto il “chiarimento” anche per loro e Fasolino ha tenuto subito a precisare – “noi abbiamo contestato il metodo non il merito” – si capisce che hanno accettato supinamente.

Gli altri piccoli partiti della coalizione DFC di Lubritto, ADc di Paolo Del Mese, l’Udeur e Socialisti sono rimasti a bocca asciutta. Per loro ci sarà il secondo mercato, il premio di consolazione, si troverà in seguito una collocazione nelle opportunità che la “mappa” del potere provinciale offre.

Non c’è che dire, si può essere soddisfatti. Le polemiche circa la mancata esclusione di Aliberti e del Coordinatore provinciale del PdL Russo, uomini vicini a Mara Carfagna, non si sono attenuate, sono state solo accantonate, anche perché queste cose nel centrodestra si risolvono dall’alto e a colpi di muscolo e tutti si aspettano, che arrivi l’ordine superiore consapevoli che c’è sempre chi mostra i muscoli e li ha più forti dei tuoi.

Alberigo Gambino
Alberigo Gambino

Quando si parla di muscoli, agli uomini di destra che militano nel PdL viene in mente  un altro aggettivo che era caro all’altro cavaliere (Mussolini) ed è caro anche al nostro Cavaliere nazionale (Berlusconi) parliamo di “attributi”. Il premier in ogni circostanza si vanta di averli e lo dimostra in ogni luogo e circostanza: in Sardegna a villa Certosa, in Puglia e a Roma a palazzo Grazioli. Da buon seguace anche Cirielli ha mostrato di averli, ora bisogna attendere, se ci saranno, le reazioni del Ministro Mara Carfagna, per vedere il tipo di rapporto che ha lei nei confronti degli “attributi”, cioè se è in grado di difendere i suoi più stretti collaboratori dagli attacchi, che appaiono di sapore del tutto “vendicativi” del neo Presidente nei loro confronti.

Edmondo Cirielli ha mostrato i “muscoli” e De Mita per dire che è un prepotente, lo ha accusato di essere un carabiniere, ma i Carabinieri non si percepiscono come prepotenti semmai il contrario.

Se le cose resteranno così, vuol dire che o la Carfagna e d’accordo e non dice nulla o ha la forza e quindi gli “attributi” per far cambiare le cose. In ogni caso l’insediamento e la nomina della Giunta Cirielli ha messo in evidenza il tipo di difficoltà che ha la coalizione, visto il numero dei gruppi che fanno parte della maggioranza.

Cirielli ha preferito fare un’azione di forza immediata, escludendo dalla giunta ben 4 dei 9 gruppi, per evitare di essere prigioniero in giunta. Ha preferito cedere sull’UdC e l’MpA, per assicurarsi il margine più alto di sicurezza in Consiglio Provinciale e trascurare, escludendoli, i 4 partiti minori, i quali, pur volendo esercitare qualche pressione, riuscirebbe difficile rappresentare un serio pericolo per la tenuta della maggioranza, in quanto, senza il loro apporto comunque disporrebbe di ben 18 voti a fronte dei 22.

Indipendentemente dall’impegno degli uomini che sono stati schierati in campo: Alberigo Gambino, Ernesto Sica, Giovanni Romano, Giovanni Baldi, Eva Longo alla Presidenza del Consiglio e Anna Farrazzano alla Vice Presidenza della Giunta, questa maggioranza e questo esecutivo, mostra tutti i suoi limiti ancorché numerici, organizzativi e politici.

Anna Ferrazzano
Anna Ferrazzano

Appare evidente che la scelta di aver voluto una coalizione con 17 partiti di sostegno per rastrellare voti è stata vincente dal punto di vista tattico, ma non dal punto di vista politico e funzionale, tanto è che non sono bastati pochi giorni perché il neo Presidente della Provincia se ne rendesse conto e che facesse le sue dovute considerazioni e operasse le sue scelte che sono andate nella direzione della esclusione.

Dei 17 gruppi, solo 9 hanno eletto le rappresentanze in Consiglio, di questi 9 solo 5 sono presenti in Giunta. Una Giunta con una forte ed autorevole rappresentanza. E’ chiaro che la presenza in giunta di numerosi Sindaci rafforza l’esecutivo e lo indebolisce al tempo stesso, eserciteranno le loro funzioni a “mezzadria” tra i Comuni dove sono stati eletti e Palazzo S. Agostino. Accade la stessa cosa anche per il neo Presidente Cirielli, che dividerà il suo impegno tra la Presidenza della Provincia e la Presidenza della Commissione Difesa della Camera.

Chi pensa che tutto sia stato lasciato al caso è uno sprovveduto, il disegno è stato elaborato con sapienza, non a caso la Presidenza del Consiglio ad Eva Longo e non a caso è stata scelta nel ruolo di Vice Presidente della Provincia, il più delicato, tenuto conto delle assenze che già sono in calendario di Cirielli, Anna Ferrazzano, proprio per evitare che la Giunta fosse in balia di se stessa.

La debolezza di questa Giunta è proprio nella sua forza. La partenza non è delle migliori, vedremo il percorso.

5 commenti su “Varata la Giunta Cirielli tra polemiche e mal di pancia”

  1. Eccolo, adesso farà il possibile per bisticciarsi con tutti come ha fatto con Alleanza Nazionale.
    Non ha cultura di Governo ha solo quella del comando.

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  2. Durerà meno di un anno l”amministrazione Cirielli.
    Banco di prova le regionali 2010.
    Quelli che avranno la peggio saremo sempre noi cittadini comuni perchè la macchina amministrativa non si avvierà mai.

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  3. Cirielli è una sorta di Gerardo Motta formato provincia. Con la differenza che ha vinto perchè la gente era stufa di questa sinistra di governo infingarda, clientelare e parassitaria.
    Non farà molta strada…non ha il carisma del leader politico e del buon amministratore. E’ solo un ras politicante privo di scrupoli e a corto di idee.
    Se proprio il centrodestra, alla guida della Provincia, doveva scegliere una persona con un minimo di competenza, equilibrio e risolutezza avrebbe dovuto convergere sulla persona di Giovanni Romano, il quale dinvece dovrà contentarsi di un semplice assessorato.

    FN Battipaglia

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  4. Adesso l’Italia si può definire davvero laica. Con buona pace di Nenni, Gramsci, Pertini, Craxi et al., solo Silvio è riuscito a dire alla Chiesa e al Clero: ” che me ne fotto delle vostre idee”: Evviva la Repubblica evviva l’Italia.

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