Bellizzi, apertura pomeridiana ufficio postale: uno schiaffo alla città e a 1500 firmatari… e parte delle opposizioni? si astiene.
Mimmo Volpe e parte dei Consiglieri d’opposizione, si astengono rispetto alla richiesta di apertura pomeridiana dell’Ufficio Postale e polemizzano con le associazioni Oltreconfine e Bellizzi Città d’Europa.
BELLIZZI – Nell’ultimo Consiglio Comunale, quello del 20 marzo, al punto 3 all’O.d.G., vi era la proposta di fare “voti” a Poste Italiane per far riaprire l’ufficio postale di pomeriggio.
L’adozione di questa delibera è stata chiesta da due associazioni bellizzesi (“Oltreconfine” e “Bellizzi Città d’Europa”) che nei mesi scorsi hanno effettuato una petizione popolare raccogliendo circa 1500 firme, dopo un incontro con un dirigente regionale di Poste Italiane che suggeriva questo atto istituzionale quale rafforzativo alla richiesta.
Questa delibera, tra l’altro, non impegnava economicamente l’Ente, essendo un atto formale, e non aveva nessuna colorazione politica se non una richiesta fatta da due Associazioni supportate da circa 1500 firme di cittadini che, per motivi di praticità, chiedevano un servizio pomeridiano aggiuntivo.
I cittadini presenti, vista la finalità puramente sociale della Delibera proposta, e pensando che la richiesta fosse supportata ad un voto unanime da parte di entrambe le formazioni civiche di maggioranza e di opposizione, che compongono il consiglio bellizzese, sono rimasti basiti nel constatare che proprio l’opposizione faceva mancare la sua adesione.
Per contro la questione, è stata oggetto di derisione da parte dell’ex Sindaco Mimmo Volpe, capogruppo della civica “Città Possibile” che, adducendo motivazioni procedurali, ha indirizzato verso i due presidenti delle associazioni, presenti in aula, le sue attenzioni definendoli sconosciuti e rivendicando un fantomatico “protocollo d’intesa” da lui sottoscritto nel 2007 della cui esistenza non c’è traccia alcuna. Si suggerisce per il futuro, che prima di indirizzare verso l’Ente comune qualsiasi richiesta le Associazioni bellizzesi si “presentino” a cospetto dell’ex Sindaco e si facciano “riconoscere”. Tutto è possibile per la causa.
Alla fine, nella delusione più totale dei tanti presenti Volpe, unitamente ai suoi consiglieri presenti non hanno votato la delibera, nonostante che il pubblico presente, reclamava a gran voce l’apertura pomeridiana dell’Ufficio Postale e ricordava che questa storia non doveva essere oggetto di scontro politico.
La questione e l’esito del voto hanno turbato oltre che i presenti anche i due Presidenti delle “fantomatiche” Associazioni, i quali dando corpo alla loro delusione hanno preannunciato di rivolgersi alla Città con un manifesto pubblico, per informarla sull’accaduto, di come Volpe e i suoi Consiglieri intendomno esercitare con il “sigillo” sulle iniziative, il loro ruolo di opposizione e di come hanno inteso ammantare una richiesta semplice di contenuti pretestuosi e polemici, oltre che personali e fuori luogo
Nonostante tutto hanno chiesto, attraverso il Manifesto, a Volpe e i suoi consiglieri un confronto pubblico, anche per chiarire come mai nessuno di loro ha voluto sostenere la petizione, ricordandogli che l’ufficio postale bellizzese è stato chiuso di pomeriggio nel corso del suo sindacato, senza che egli muovesse un dito per farlo riaprire, sottolineando come il non aver votato la delibera da inviare a Poste Italiane fosse un offesa ai circa 1500 cittadini che spontaneamente hanno sottoscritto la petizione.
Intanto anche il Comune di Montecorvino Pugliano sta per adottare la stessa delibera poiché l’ufficio postale di Bellizzi serve la frazione Bivio Pratole, San Vito e Pagliarone.
Infine una curiosità: La minoranza di Pugliano, a differenza di quella bellizzese, non solo voterà a favore ma farà propria la richiesta e la sosterrà in tutte le sedi istituzionali e politiche di loro riferimento. A meno di un chilometro di distanza due minoranze dello stesso colore politico votano in modo differente lo stesso provvedimento.
Saranno i cittadini a trarne le conseguenze.
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Leggi l’articolo della risposte di Minno Volpe
Mimmo Volpe sull’Ufficio Postale precisa: Gli obiettivi erano altri
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Ecco il Manifesto
Bellizzi, 29 marzo 2012 (aggiornato alle 22,00 dell’1 aprile)
Egregio direttore sono il consigliere comunale di Bellizzi Alberto D’Auria e sono un consigliere d’opposizione del comune di Bellizzi. Mi preme farle presente che il suo articolo è inesatto e soprattutto offensivo per la mia dignità.Pertanto la invito immediatamente a rettificare quanto scritto,verificando da bravo giornalista (se lo è) se il mio voto è stato favorevole o meno alla proposta di delibera. Le anticipo che qualora persistesse una sua reticenza sull’articolo,adirò per vie legali per tutelare la mia dignità nelle opportune sedi. Attendo una rettifica e soprattutto le scuse pubblicamente. La ringrazio e la saluto, Cordialmente. Consigliere comunale Udc di Bellizzi, Alberto D’Auria
Gent.mo Consigliere D’Auria, lei mi scrive pubblicamente ed è giusto che la risponda pubblicamente, soprattutto rispodendo alla sua onorabilità, che assolutamente non ho ne adesso, ne mai, intenzione di ledere. Effettivamente vi era qualche refuso, ma solo perchè nell’agenzia inviatami dalle due associazioni, evidentemente, nonostante non l’ho citata, nella trascrizione non ho ben definito i ruoli delle parti.
Non solo mi scuso, con lei ma mi scuso con chiunque sia leso anche se in minima parte, sia pure involontaroiamente dalla mia informazione. Le devo aggiungere, per rendere ancora più chiara la questione, che per mia formazione culturale e politica, non potrei mai sopportare di violare la credibilità e l’onestà delle persone, sempre che queste non meritano di essere indicate per altre motivazioni.
La invito in ogni caso, se lo ritiene opportuno, ma non per rispondere a condizioni che si riconducano a chiarimenti, che per correttezza devono essere sempre forniti,come ho fatto, a volere, se vuole, ora e in altre circostanze, affidare a questo sito, sue personali riflessioni, mi farebbe cosa gradita, e farebbe cosa gradita anche alla correttezza delle informazioni.
Mi scuso e la prego di credermi, non vi era nessun possibile riferimento alla sua posizione. Ho raccolto la lamenatzione di due associazioni e basta.
Massimo Del Mese
mail-massimo@delmese.net
MiMMO VOLPE PRECISA: LEGGI L’ARTICOLO linkato
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Gentile direttore, non è mio costume rispondere a degli articoli che parlano,anche, impropriamente di fatti che mi riguardano. Ho profondo rispetto dell’autonomia della libera stampa, perchè credo sempre che un ”bravo” giornalista prima o poi andrà ad approfondire la notizia. Quello che non si limita a pubblicare un comunicato solo di ”parte”. Senza apparire un censore o un professore di diritto amministrativo, per i lettori del suo giornale, mi scuso a priore se darò questa impressione. Credo che Lei abbia approfondito il ”fatto”, quindi possiamo comprenderci. Oggetto del punto all’ordine del giorno: si invita il consiglio di fare voto alla direzione provinciale ( no dipartimento regionale) delle poste di aprire di pomeriggio. Fin qui niente di strano…FARE VOTO…dispositivo visto che lo chiedono due associazioni che hanno raccolto le firme…Quindi primo punto di dissenso…no di votare ufficio chiuso o ufficio aperto. Secondo punto un sindaco o una istituzione che si rispetti lo fa autonomamente ed in qualsiasi momento. Fare una lettera o un atto di giunta in ogni momento se vuole essere propositivo per la propria comunità. Terzo punto parliamo di una istituzione che è una società privata, si muove oggi sul rapporto costo beneficio. Posso avvalorare una contraddizione. Può un’amministrazione pubblica, un sindaco che per la propria corrispondenza fa accordi con una società concorrente, che non sono le poste s.p.a e chiedergli di dare un servizio ecxstra di pomeriggio…credo proprio di no. Quarto punto, per la mia modesta esperienza non mi va di prendere in giro i Cittadini, quella delibera era come affermare volete voi che” l’asino vola”.La funzione pubblica, al primo punto è non ingannare ma formare ed educare la cittadinanza alle cose realistiche e fattibili. Che hanno un senso compiuto. Quinto punto se le ribadisco che c’era un accordo sottoscritto con le poste centrali che non appena avesse aumentato il fatturato che copriva i costi del personale avrebbe continuato a garantire il servizio di pomeriggio. Non le cito i nomi degli alti dirigenti per riservatezza. Non ho mai mentito sugli atti pubblici!! Ma purtroppo la presunzione e l’arroganza di chi amministra oggi la Comunità è tale da accecarli ad ogni mia proposta. Ma non mi interessa più di tanto. Andiamo avanti…mi spieghi Lei che senso ha dire che abbiamo votato contro quando non è vero! Mi dica lei che senso ha il nostro voto se siamo minoranza ed è ininfluente ai fini del risultato il nostro voto o non voto. Dove si è visto mai che le minoranze contano su un ”fare voto” ad una delibera di voto! Altro aspetto che voglio chiarire ai lettori che leggono il suo giornale. Quando sarà resa pubblica la delibera con gli interventi e le dichiarzioni di voto chi perderà la faccia sulle menzogne ”affisse con manifesti pubblici”. Spero che lei darà ampio spazio alla notizia. Inoltre per chiudere questa amichevole discussione. Lei conosce i soggetti,presidenti, delle ”FANTOMATICHE ASSOCIAZIONI”. Penso di no. Uno che vive il proprio territorio conosce l’attivismo delle associazioni, cosa propongono, come si alimentano. Bene lei sa che uno è un ex consigliere che ha amministrato fino alla fine del mandato. Sa che nessuno ha voluto candidare, rimanendo fuori dalla competizione. No! Lei sa che l’altro proponendo ha una causa con il guppo consiliare di Città Possibile, dove sono il CAPOGRUPPO, per una causa di ”falsità elettorale” dove è imputato. Lo sa che è stato denunciato dal sindaco per falsità ideologiche.Lei sa che per questo espediente non si è potuto dare applicazione alla sentenza esecutiva dei giudici amministrativi di Salerno. No! Mi spieghi Lei che senso ha attaccare le minoranze su un falso problema con una volgarità di falsità. Si è chiesto in quale paese le minoranze sono determinanti su una delibera di voto. Bene credo che forse l’argomento le apparirà un po più chiaro. Cordialmente la saluto è la inviterei a togliere o rettificare un titolo ”ingannevole” all’articolo. NON ABBIAMO VOTATO CONTRO ALL’APERTURA POMERIDIANA DELL’UFFICIO POSTALE, per quello che poteva valere. Si è solo svuotata di autorevolezza il luogo del consglio comunale, oltre ad amministratori particolarmente distratti. Non danno nessun valore istituzionale al ruolo che rivestono.Bastava una semplice lettera. Ora comprenderà che gli obiettivi erano altri.
Gentilissimo Volpe,
devo precisare che la mia formazione culturale, mi porta a prendere in considerazione tutto quello che si muove nella società, specie quando questi movimenti generano azioni politiche, che si trasformano e diventano atti e successivamente incidono sulla società stessa.
Non di meno per le considerazioni che ha fatto nel suo Post, che meritano il giusto spazio, e per questo le ho trasferite commentandole nell’articolo “MiMMO VOLPE SULL’UFFICIO POSTALE PRECISA….”: LEGGI L’ARTICOLO linkato, convinto che forniranno ulteriori chiarimenti su una questione che non è certo, l’ombellico del mondo, ma che rappresenta uno di quei piccoli servizi che vanno ad arricchire la soddisfazione dei cittadini, trroppo spesso mortificati, vessati e martoriati come è accaduto negli ultimi anni con i vari Governi e non ultimi quelli di Berlusconi e Monti.
Quindi le sue riflessioni meritano uno spazio più ampio, perché mettono in evidenza alcuni aspetti che vanno approfonditi: il primo sicuramente è lo strapotere che la legge ha conferito alle Amministrazioni, che rende del tutto inutile qualsiasi intervento delle minoranze; la seconda che le stesse minoranze per quanto ininfluenti rispetto al quel potere debbano esercitare il loro ruolo solo di controllo e non hanno nessuna altra forma intermedia che separi l’atto amministrativo ingiusto, dalla sua efficacia, se non rivolgendosi alla Magistratura Contabile (Corte dei Conti), a quella Amministrativa (TAR), a quella ordinaria (Procura della Repubblica), sicchè la contesa diventi solo ed esclusivamente regolata da sentenze estraniando ogni volontà politica.
Riguardo all’ufficio Postale e alle Poste Italiane invece si evidenzia l’evidente Abuso di Potere dominante di questa Società, ora privata, ma fino a “ieri” pubblica e costruita con il danaro pubblico dei cittadini, sicché spesso dimentichiamo che il suo compito,bewnchè sia ormai privata (privatizzazione all’iatliana) svolge un ruolo prevalentemente pubblico ed in quanto tale non può e non deve tenere conto del principio costi-ricavi se non aggiungendo “benefici”.
Ciò detto, sono ben lieto di ospitare ora e nel futuro sue considerazioni politiche, sue denunce o semplicemente sue iniziative politiche, nella convinzione più autentica che qualsiasi contributo è sempre bene accetto, sicuro che contribuisce a rendere la verità un servizio alla verità, se poi gli interventi sono plurali danno la certezza che quell’obiettivo è più vicino.
POLITICAdeMENTE, offree i suoi spazi a tutti e poiché prevalentemente si occupa di Politica, da voce a tutti, da Forza Nuova alla Destra, Da Rifondazione a SEL, dal Partito Democratico al PDL, dalle Associazioni ambientaliste alle Amministrazioni, dalla Cultura alla Scienza e alla convegnistica, senza parlkare delle inchieste, spesso rischiose per la mia e quella di chi le svolge incolumità personale.
Questo non significa che la mia azione o quella di altri che fanno la stessa cosa sia “perfetta”, “inattacabile”, con la presunzione di stare sempre nel giusto, ci mancherebbe, i miei difetti, i miei errori, le mie colpe, quando emergono, turbano i miei sogni e non mi fa specie di ritornare sui miei passi ed ammettere le mie responsabilità.
Le ragioni, ormai per la mia esperienza, non sono mai dalla stessa parte, e mi portano a dire, mutuando Bertold Brecht, “Ci siamo seduti dalla parte del torto perché dalla parte della ragione i posti erano già tutti occupati”.
Con stima Massimo Del Mese
Ho capito perchè ad Eboli gli amministratori non rispondono quasi mai o se lo fanno lo fanno in maniera molto concisa e stringata (ho letto solo qulache riga di Lavorgna mi pare). 😉
BELLIZZI e l’Apertura dell’Ufficio Postale – Dare il massimo rilievo a Mimmo Volpe, che intende precisare la sua posizione e quella del suo gruppo consiliare in merito alla Delibera che chiedeva al Consiglio Comunale di “fare voto” affinché Poste Italiane Spa si decidesse ad estendere anche nelle ore pomeridiane il servizio all’Ufficio Postale di Bellizzi, è il minimo che POLITICAdeMENTE possa fare. Tanto che delle sue riflessioni ne è stato tratto apposito articolo, con il Commento di POLITICAdeMENTE che appare qui di seguito.
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E’ necessario fare una premessa: questo sito è un diario personale, che per volontà del suo fondatore è stato “aperto” e quindi reso disponibile a tutti, e la sua interattività è la chiave del suo successo, ma è anche la ferma convinzione che l’informazione non è un paddock dove le questioni devono essere poste e confinate senza dare l’opportunità a tutti di potervi entrare ed uscire, attingendo e fornendo a propria volta notizie, commenti, opinioni.
Bene ha fatto Mimmo Volpe a scrivere a POLITICAdeMENTE, e le questioni che ha sollevato, e non poteva essere diversamente visto i ruoli politici ed istituzionali che ha ricoperto negli anni, sono pieni di spunti interessanti, che offrono a loro volta altri spunti di discussione. Ed è questa palestra che rende poi le questioni aperte sviscerandole fino a far venire fuori la verità, o le verità, e semmai solo utili a fare chiarezza.
L’articolo non è ingannevole, è non ha nessuna volotà di esserlo, è solo la raccolta di una protesta che le due “fantomatiche” Associazioni bellizzesi hanno voluto affidare a questo sito, come accade spesso per i partiti, le associazioni, le amministrazioni o liberi cittadini di tutta la Provincia e non solo, che affidano bontà loro a questo blog le loro richieste, le loro proteste, le loro opinioni, le loro denunce, e non per questo si possa ritenere siano parziali se invece hanno lo scopo, rivolgendosi ad un pubblico più ampio, di aprire una discussione o semplicemente fare una proposta o una protesta e così via.
Chi siano, per quel che mi riguarda, poco è interessante, fossero solo due cittadini sarebbe stata la stessa cosa. La dignità di un assunto non è determinato dal numero dei richiedenti, altrimenti gli ultimi, se ce ne sono tra i cittadini, non avrebbero nessuna speranza per essere presi in considerazione. Quel che conta è il fatto. Il fatto dice che si è proposto al Consiglio Comunale di “impegnarsi” affinchè si possa far aprire anche di pomeriggio l’Ufficio Postale e rendere un servizio utile alla Città, e nel Consiglio le posizioni si sono divaricate e il suo gruppo si è astenuto, poi cosa c’è dietro, se c’è dietro dell’altro, Volpe intervenendo, e altri facendo la stessa cosa, contribuiranno a far venire fuori la verità dei fatti. Il titolo non è ingannevole poiché il “contrari” è virgolettato, nei sottotitoli la posizione del Gruppo “Città Possibile” è chiara ed inequivocabile. Tuttavia anche un’astensione può considerarsi “contraria” se a seguito di quella astensione si contribuisce a non far prevalere una questione.
Ebbene volendo essere più critico, e so di poterlo fare con Volpe, specie conoscendo la sua proverbiale capacità di dialogo, ritengo sia stato un errore interloquire con le Associazioni e non su quello che esse ponevano a base della discussione, ripeto, che non ha niente a che fare con le vite personali di chi vi è dietro, a fianco o dentro.
Conosco la realtà di Bellizzi, avendo insegnato a Bellizzi, a Bivio Pratole, a Macchia, a Montecorvino Rovella e a Pugliano e non mi meraviglio affatto che Montecorvino Rovella abbia tre uffici postali, Montecorvino Pugliano ne ha altri tre, l’anomalia è, che Bellizzi ne abbia uno solo. La questione non è dissimile ad altre realtà della provincia di Salerno, e se la scelta è una scelta economica da parte di Poste Italiane, mi consentirà Volpe è una scelta sbagliata.
Perché la questione economica, quella del profitto, deve prendere il sopravvento sul servizio?
Di qui le considerazioni più politiche, gli Uffici Postali, la Stazione dei Carabinieri, le Scuole, alla pari delle Parrocchie, rappresentano i presidi delle Istituzioni: i primi tre dello Stato; le seconde della Chiesa, e non possono essere trattate con il principio che risponde alla legge degli utili. Di qui la battaglia di avanguardia che le forze politiche, le associazioni, le amministrazioni devono portare avanti, e non c’è maggioranza o opposizione che tiene che si possa far retrocedere rispetto a questo assunto, pietra miliare della democrazia, che vuole che quando si intraprende una battaglia politica, non si debba curare sia maggioritaria, nel momento in cui si porta avanti, semmai metterci tutta l’anima e la forza della convinzione perché diventi maggioritaria.
Questo per sottolineare che quando si è convinti di qualcosa, non dico si debba morire per portarla avanti ma quantomeno si deve essere convinti e convincenti e si deve mettere cuore e coraggio anche se si è convinti di non riuscire a prevalere.
Lasciando la filosofia delle motivazioni e tornando invece alla vexata questio, Poste Italiane come altri importanti Enti o Società, dal momento che sono state privatizzate, devono sicuramente badare agli utili, ma gli utili non possono prescindere dai servizi e i servizi devono essere erogati indipendentemente dai costi, i bilanci poi si fanno valutando i costi e i benefici, ma nella complessità e non nei singoli Uffici.
Se si invece le scelte dovessero rispondere asetticamente al principio costi-benefici, ne conseguirebbe magari che gli Ospedali dovrebbero chiudere tutti i reparti di Geriatria, risultado questi totalmente passivi rispetto ad altri, e allora ci troveremmo a fare una scelta o chiuderli e “ammazzare” tutti gli anziani o invece spalmare quei costi e fornire un servizio utile, vitale. Nessun Politico attento opterebbe per la prima ipotesi.
Ebbene, è qui la grande magia della politica, ed è qui che la politica si distingue se è o non è capace di dare risposte utili e comprensibili, ancorchè di avanguardia e di grande respiro sociale.
Poste Italiane deve convingersi che svolge un servizio pubblico che altri, sebbene il “servizio” sia stato privatizzato, non riescono a fornire, avendo a che fare con una Società solida e capillarmente presente sul territorio nazionale, ma ricordando che il capitale, quello originario è patrimonio dei cittadini.
Per questo Mimmo Volpe e chiunque altro possa e voglia dare un contributo di verità, come quello di pubblicare la famosa Delibera in questione, o solo esprimere i propri punti di vista, che sebbene parziali, riusciranno a contribuire sicuramente a dare una “botta” alla verità. E la verità cerchiamo, contribuiamo insieme a che emerga.
Massimo Del Mes
Qua si vede il paese (da bellizzi fino ad eboli)