Il problema della sicurezza è diffuso, le implicazioni sono notevoli e le ripercussioni sulla convivenza civile imprevedibili.
Polito: “Sarebbe utile per tutti fare chiarezza e capire: perché nessuno dei consiglieri del PdL ha firmato la richiesta di convocazione del consiglio comunale?” E’ necessario fare un po’ di chiarezza sull’argomento.
EBOLI – La questione sicurezza in Città sta creando una serie di incomprensioni, ma anche una serie di polemiche, soprattutto perché nonostante si sia chiesto l’aiuto del Prefetto, quello delle Forze dell’Ordine, e nonostante i cittadini delle periferie abbiano voluto dare il loro contributo, cercando di presidiare il territorio con le “ronde“, a supporto delle normali azioni ordinarie di polizia, i furti e il disagio per le violazioni continue che i cittadini sono costretti a subire, le cose sembra non siano cambiate tanto che ha indotto le opposizione a chiedere un Consiglio Comunale urgente e monotematico, supportando la richiesta da circa 400 firme perché il Consiglio Comunale si tenga a Santa Cecilia.
Lo specifico diniego di tenere il Consiglio Comunale in una sede impropria rispetto al tema della Sicurezza, ha generato ulteriori polemiche, alle quali il Consigliere Comunale Paolo Polito di FLI, tenta di dare risposte ripercorrendo tutte le fasi politiche ed istituzionali che hanno potato in uno di tenere il Consiglio Comunale nella sua sede Propria e quella di respingere l’ipotesi di tenerlo a Santa Cecilia spiegandone le motivazioni: “Non metto in discussione, ovviamente, – dichiara Polito – l’importanza e la delicatezza della problematica “sicurezza”. Del resto, si stanno occupando ampiamente della materia tutti gli attori principali: le istituzioni, la politica, le associazioni, i cittadini. Perché il problema è diffuso, le implicazioni sono notevoli, le ripercussioni sulla convivenza civile possono essere imprevedibili.
Intendo, invece, soffermarmi sulla strumentalità della polemica sollevata da una parte delle “opposizioni” consiliari, riguardo al luogo di celebrazione del consiglio. Ricordo che il consiglio è stato richiesto da 7 consiglieri, di cui 4 socialisti “liberi e riformisti” e 3 del nuovo psi.
Successivamente, – continua il Consigliere Polito – gli stessi 7 sottoscrittori, con il supporto di 400 firmatari residenti in loc. Santa Cecilia e zone limitrofe, hanno chiesto che il consiglio fosse monotematico, in seduta aperta e si svolgesse a Santa Cecilia. La conferenza dei capigruppo, nel suo plenum, ha accettato le prime 2 richieste e respinto la 3^ con le motivazioni sotto elencate e con il dissenso di Cariello, per il Nuovo Psi e Lenza per il PdL:
- sarebbe un errore circoscrivere la questione ad una sola parte del territorio, per quanto pesantemente interessata dal problema;
- al fine di interpretare nella maniera migliore il carattere istituzionale della questione, è più utile lo svolgimento nell’aula consiliare “Isaia Bonavoglia”, che è la sede ufficiale della massima istituzione;
- è più conveniente che la discussione si svolga lontano dai luoghi direttamente interessati al problema, per evitare che le comprensibili pulsioni sociali possano influire sull’analisi del problema e sulla ricerca delle possibili soluzioni; ma anche per evitare che altre parti della cittadinanza possano pensare di essere stati dimenticati dalle istituzioni.
A queste motivazioni i capigruppo hanno deciso di aggiungere il preciso impegno allo svolgimento di assemblee e dibattiti itineranti, da effettuarsi in tutte le zone della Città, a partire dal centro antico, passando per le zone limitrofe al centro cittadino (Casarsa, Epitaffio, etc.) e fino alle zone più lontane dal centro (tutta la Piana del Sele).
Questo è stato deciso. – Prosegue Polito – E buon testimone è il consigliere di SEL, Gerardo Rosania, di certo non organico alla maggioranza di governo della città. E lo stesso Rosania può confermare la colossale “papera politica” dei citati capigruppo d’opposizione a proposito degli immigrati. Sono certo di ricordare bene, quando riferisco le espressioni da loro usate rispetto a uno dei motivi per i quali si chiedeva lo svolgimento del consiglio in località Santa Cecilia: affermavano che quell’esigenza nasceva anche dal radicamento nelle zone rurali della maggior parte degli insediamenti di immigrati, volendo con ciò – a mio modesto parere – attribuire tutte o parte delle responsabilità a qualche precisa presenza etnica. Ma, come detto, Gerardo Rosania può essere buon testimone (certamente non di parte) del livello di quella discussione.
Detto ciò, – per il Consigliere di FLI – ben consapevole di non aver dissipato alcun dubbio nell’animo dei consiglieri del Nuovo Psi e di qualcuno del PdL, la cui azione politica pare non possa prescindere dalla sistematica ricerca di una qualche responsabilità nella persona del Sindaco, anche alla luce del comunicato stampa diramato da quei gruppi consiliari in data odierna (a proposito, chi è l’estensore) e riferito all’argomento in questione, sarebbe utile per tutti capire: perché nessuno dei consiglieri del PdL ha firmato la richiesta di convocazione del consiglio comunale?
Forse la risposta è scritta altrove, – azzarda nelle sue conclusioni il Consigliere Paolo Polito – forse in ambito provinciale. Forse dipende dal fatto che il PdL di Eboli non sa ancora che la linea politica di quel che resta del partito la detta il Nuovo Psi, visto che il suo capogruppo è anche consigliere provinciale del Pdl e, soprattutto, dirigente provinciale del partito, oltre che fedele uomo del Presidente Cirielli. Quindi … ubi maior, minor cessat.
Per carità, non che voglia intrigarmi di faccende di altri partiti ma sarebbe bello che questi interpreti della politica ebolitana facessero chiarezza, nell’interesse della Città e della buona politica”.
Eboli, 22 marzo 2012