E’ indispensabile e urgente la convocazione di un Consiglio Comunale monotematico sulla questione Casa.
Tutelare i diritti degli assegnatari e dare risposte ai bisogni, sulle Case popolari l’amministrazione è irresponsabile, bisogna aprire un confronto con l’Istituto Autonomo delle Case Popolari.
BATTIPAGLIA – Etica per il Buongoverno aveva sollevato la questione delle case popolari di via Manfredi in tempi non sospetti, con una interrogazione presentata a fine gennaio, e con un comunicato stampa, chiedendo alla Amministrazione del Sindaco Giovanni Santomauro di attivarsi, per abbreviare il più possibile i tempi per le assegnazioni dei 48 alloggi di via Manfredi. Etica aveva attenzionato l’Amministrazione temendo il peggio e “Come al solito, – dice Cecilia Francese – questa amministrazione pasticciona, superficiale e in definitiva, incapace, ha ignorato il nostro appello, convinta, nell’arroganza e nella supponenza che caratterizza questa esperienza di governo cittadino, di avere tutto sotto controllo.
Gli effetti – continua Etica per il Buongoverno e la Francese – di questo “controllo della situazione” lo abbiamo visti in questi giorni: le case popolari sono state occupate ! Dentro sono entrati assegnatari e persone non utilmente collocate in graduatoria. Tutti nella speranza di “portare a casa” qualche cosa. Il rischio e’ quello di una clamorosa guerra fra poveri!
Inoltre emerge il fatto che questi famosi alloggi,in realtà,non sono ancora completati. Si parla di ascensori mancanti, di fili della corrente scoperti, di rifiniture negli appartamenti non comnpletate. Insomma, ci sembra il panorama classico delle case popolari in questa provincia negli ultiumio decenni.
Noi non abbiamo capito perche’, se non per un gioco politico al massacro, teso a recuperare un minimo di credibilita’, si e’ consentito che si spargesse la voce che i lavori erano finiti, perche’ in prospettiva di questa conclusione dei lavori, non si e’ proceduto per tempo alla verifica del mantenimento dei requisiti da parte degli assegnatari, per far si’ che i due momenti: conclusione dei lavori, e consegna delle chiavi agli aventi diritto coincidessero!
Noi – prosegue – non crediamo alle coincidenze:qualcuno ha voluto giocare una partita pericolosa, per accreditarsi verso chi aveva fatto domanda per le case popolari (dopo aver negato per anni l’esistenza a battipaglia di un problema alloggiativo!) E la cosa gli e’ scoppiata in mano.
Etica per il buongoverno sostiene che coloro che hanno il diritto ed i requisiti debbano essere gli assegnatari di quegli alloggi: la logica dell’occupazione per sancire uno stato di fatto non puo’ essere la nostra. La legge della giungla, anche nella disperazione, non può prevalere sul diritto!
Ma i tempi debbono essere strettissimi; – per la Francese – Noi riteniamo altresì che l’Amministrazione Comunale deve imporre che le case popolari vengano completate. Saranno case popolari, ma questo non significa che debbono necessariamente rimanere incomplete, creando già dalla consegna un contenzioso con gli assegnatari; riteniamo che il Comune di Battipaglia debba subito aprire la vertenza per la costruzione di altre case popolari, per soddisfare la richiesta di case che c’è in questa città benchè negato, per lanciare un messaggio di speranza alle tante famiglie che guardano a questa prospettiva. Ma il problema casa e’ ben piu’ ampio, all’interno di una situazione economica disastrosa per la nostra citta’, dove soprattutto i giovani hanno difficolta’ a mettrere in piedi un progetto di vita futura, si pone quindi il problema di una edilizia popolare, in vendita, a prezzi agevolati, destinata alle giovani coppie; si pone un problema di riqualificazione del tessuto edilizio popolare, gia’ esistente e, molto spesso, in condizioni fatiscenti.
Possiamo aprire un coinfronto serrato con l’istituto autonomo case popolari su questi punti?
Noi siamo convinti di si!
Per farlo, – ovviamente per Etica -, avremmo bisogno che la questione delle politiche sociali (in cui il problema delle case si inserisce a pieno titolo!) diventi, finalmente una priorità per l’Amministrazione Comunale. Puo’ diventarlo per una amministrazione che queste tematiche le ha negate fino ad ieri? Che non ha un assessore alle politiche sociali? Che mette a 400 euro le rette dell’asilo nido? Che taglia i fondi gia’ stanziati in bilancio per le questioni sociali, spostandoli su altri capitoli? Che fa predisporre e relazionare in consiglio comunale ,su questioni attinenti alle tematiche sociali, non il proprio caposettore, ma chi dirige l’azienda pignatelli?
Anche su questi temi – conclude Cecilia Francese – la nostra impressione e’ che questa amministrazione non abbia mai detto nulla e che, a maggior ragione oggi, non ha piu’ nulla da dire. Una amministrazione credibile avrebbe gia’ convocato il Consiglio comunale per discutere di queste questioni”.
Battipaglia, 18 marzo 2012
E indispensabile mandare a casa questa amministrazione, vi auguro buon lavoro
Il problema è proprio questo tutelare i diritti senza però trascurare i bisogni. Ma in mezzo a quei dirittti ci sono anche dei soprusi. Attenzione.
Bravo battipagliese inguaribile. Cari politici denunciate gli scrocconi e poi vi staremo a sentire.
Non pensate sempre e solo ai voti delle tribu e delle cricche.