La battaglia per il rispetto del Referendum per l’acqua bene pubblico non negoziabile continua. Le Multinazionali dell’acqua sono in agguato.
Per Mariarosaria Vitiello rescindere il Contratto con la GORI è rispettare la volontà dei referendum, ma anche la decurtazione degli utili in bolletta (7%), un risparmio di circa il 20%.
SCAFATI – Le lobbyes dell’acqua hanno preparato le “taniche” e si sono buttate sull’acqua pubblica ritenedola il Petrolio del terzo Millennio. Non solo ci hanno provato ma sono riuscite nel loro intento proprio grazie alle caratteristiche delle Lobbies, attraverso la loro trasversalità sono riuscite a realizzare utili sull’acqua, utili che non trovano nessuna giustificazione se non in quella di fare un regalo alle multinazionali dell’Acqua che se ne vogliono impossessare e realizzare grandi utili.
Le taniche perché da qui a qualche anno l’acqua sarà distribuita in “taniche“, che diventeranno la nuova misura al pari del “barile” per il Petrolio. Lobbies così forti che sono riuscite laddove non ci ha potuto lo Stato: quello di togliere l’acqua dalle mani della Mafia. Sono riuscite a farsi consegnare il bene più prezioso della Terra, con il beneplacito “trasversale” del Parlamento.
Le ATO, altri non sono che la fase organizzativa “intermedia”, per poi cedere alle Multinazionali dell’acqua i famosi ‘giganti dell’acqua‘, tra cui due imprese francesi le più grandi in assoluto in Europa: la Vivendi, ex Générale des Eaux, e la Ondeo, ex Lyonnaise des Eaux.
La Vivendi è operatore più importante nel settore dell’acqua ma ha operato e opera anche in altri settori come l’ambiente, energia, nettezza urbana, trasporti, telecomunicazioni (con l’acquisto dell’americana Universal Picture e Canal +). Miliardi e miliardi di fatturato. La GORI (Gestione Ottimale Risorse Idriche) è una di quelle Società “veicolo”? Sarà poi inglobata dalle “Signore dell’Acqua?
Di qui l’intervento di Mariarosaria Vitiello che si dichiara soddisfatta per la rescissione del Contratto alla GORI. “Non puó che rallegrarci – dichiara la Vitiello – apprendere dalle colonne dei giornali della volontà dei Sindaci dell’Ato 3 di rescindere il contratto con la Gori. Il sindaco Pasquale Aliberti, in particolare, intende esporsi in prima linea in questa battaglia. Ricordiamo che al referendum hanno vinto 2 sì , il primo per mantenere l’acqua pubblica e il secondo per decurtare il 7% degli utili d’impresa, che ammontano a circa il 15-20% della bolletta. È suo dovere rendersi garante della volontà popolare che si è già ampiamente espressa.
Gia molte associazioni del territorio scafatese tra le quali Spes e Cotucit e sigle sindacali, si sono rese promotrici di un appello affinchè cio accadesse e in due soli giorni sono state, infatti, raccolte circa 500 firme.
Oggi – conclude la Vitiello – non è più condivisibile che sia disattesa e violata questa richiesta della maggioranza del popolo, visto che è la Costituzione Repubblicana che ne sancisce il diritto. Pertanto, continuando a porci dalla parte dei cittadini e della tutela dell’acqua come bene comune chiediamo che il comune rescinda il contratto con la società per ottenere i benefici del risparmio in un momento di crisi per le famiglie di tutto l’agro nocerino sarnese.
Scafati, 16 marzo 2012