La rivoluzione di Melchionda & co.: le “quote rosa” a chiacchiere

La rivoluzione di Melchionda & co. e le “quote rosa”: ciascun genere dovrà essere presente nella giunta comunale con un numero pari ad almeno 1/3 degli assessori comunali.

Nella Giunta è presente solo una donna su 10 assessori: Perché?

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EBOLI Sinistra Ecologia e Libertà interviene sulla questione della parità di genere nella Giunta comunale e l’annuncio fatto dall’Amministrazione Comunale e dal Sindaco Martino Melchionda. “In questi giorni, – scrive SEL in una nota politica –  annunciata da suono di grancassa e trombe varie, Melchionda & co. hanno annunciato una vera rivoluzione: l’ istituzione delle quote rosa nella composizione della giunta comunale; ciascun genere dovrà essere presente nella giunta comunale con un numero pari ad almeno 1/3 degli assessori comunali.

Il tutto, conclude Melchionda, grazie all’azione del Pd.

A parte che il Pd – fa notare SEL – sulla questione delle quote di genere ha posizioni diverse a seconda del paese dove vai (a Battipaglia, ad esempio, è stato il Pd con un proprio emendamento a cancellare l’ipotesi delle quote di genere, proponendo, invece, che ci sia semplicemente l’obbligo di presenza di entrambi i generi), ci siamo posti due domande alla luce di questo trionfante annuncio:

1)  cosa dice attualmente lo statuto comunale?
2) perché nella giunta comunale di Eboli è presente una sola donna su 10 componenti?

Prima risposta: l’art 37 dello statuto comunale al comma 1 recita: “la giunta comunale è composta dal sindaco, che la presiede, e da un numero di assessori da un minimo di un quinto, ad un massimo di un terzo dei consiglieri assegnati al Consiglio comunale assicurando la presenza di entrambi i sessi!
Seconda risposta: il fatto di avere una sola donna in giunta, e non tre, o cinque, è il frutto di una precisa scelta politica dell’ attuale Maggioranza, la quale ha fatto due precise scelte politiche e culturali:

a) sulla possibilità di avere una giunta composta da 6 o da 10 assessori, ha deciso di averne 10;
b) sulla possibilità di avere un numero di assessori donna da uno fino a dieci, ha scelto di averne uno.

Ci rendiamo conto che non sono più i tempi in cui su 10 “assessore” presenti in tutta la provincia di Salerno, due (il 20%) erano presenti ad Eboli, ma per lo meno non spacciate per una grande conquista culturale e civile quello che è in realtà un passo indietro, che sa tanto di riserve indiane, su cui lo stesso Pd, in altre realtà, si è schierato contro.

Noi di Sinistra Ecologia e LIBERTA chiediamo allora a Melchionda & co. di dimostrare coi fatti che quel terreno è di effettiva ricerca della parità di genere in giunta comunale: provveda oggi (a statuto vigente che lo consente abbondantemente!) a nominare almeno tre donne in giunta comunale; o altrimenti spieghi, innanzitutto alle donne, perché la cosa non è possibile; è lui il sindaco; è lui che sceglie gli assessori; e se, come Melchionda dice, il Pd è attento alla questione della parità di genere, non vediamo dove sia il problema politico.

In ogni caso lo vogliamo rassicurare, noi di S.E.L. in Consiglio comunale su questa questione, se la Maggioranza ha intenzione di far fare questo passo indietro al dibattito politico e culturale cittadino su questa questione, ci saremo con le nostre proposte:

a) se quote debbono essere, allora noi proporremo che ci sia una rappresentanza paritetica di genere in giunta;
b) la modifica statutaria deve essere immediatamente eseguibile, per cui subito dopo l’approvazione della modifica, il sindaco deve immediatamente provvedere a nominare in giunta il numero delle donne fissato.

Su questo misureremo davvero l’attenzione di Melchionda e della sua Maggioranza alle questioni della parità di genere.

Eboli, 14 marzo 2012

3 commenti su “La rivoluzione di Melchionda & co.: le “quote rosa” a chiacchiere”

  1. Sono pienamente daccordo, la presenza di donne in giunta deve essere garantita all’indomani dell’approvazione della modifica altrimenti non ha alcun senso. Di proclami noi donne ne abbiamo piene le tasche, sarà pur vero che siamo poche a partecipare alla vita politica ma non sia mai che qualcuna la si faccia crescere! I signori uomini non dovrebbero temere alcun confronto visto che dalla loro parte hanno una cultura maschilista ben solidificata nel tempo. Magari qualcuno sarà pronto anche ad indossare anche la gonna… niente di male, noi riusciamo ad indossare anche i pantaloni. Caro Sindaco Melchionda, faccia questo passo, siamo ancora al 2012.

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  2. Resto sempre dell’ idea che stabilire per legge, decreto, regolamento, ecc.. le quote di donne che debbono far parte di un organismo, non è una conquista ma anzi lo trovo altamente offensivo nei confronti delle donne.
    E’ come dire: tu ci sei perchè devi esserci, altrimenti ne avrei fatto volentieri a meno.
    Per tornare al tema specifico, vorrei fare una domanda all’ Avvocato Melchionda.
    Ma chi gli vietava di nominare in Giunta piu’ di una donna.? Se non sbaglio l’attuale Statuto Comunale prevede la presenza di entrambi i sessi e proprio per il discorso che facevo prima non era stato quantificato in numero.

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  3. Il grosso, enorme problema caro Miguel è che si parla di quote perchè in realtà la parità di genere è ben lontana dall’essere un fatto di cultura democratica ma solo un problema di “legge” e allora posso dirti, con cognizione di causa, che esserci è meglio che non esserci e chiaramente con la propria autonomia e con la propria dignità.

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