A Villa Silvia continua la repressione contro i delegati sindacali. Dopo Esposito un’altro licenziamento?
Mentre si licenzia i soci/manager hanno paura di far sapere i loro compensi.
CAVA DEI TIRRENI – Dopo il licenziamento di Giovanni Esposito, un altro dirigente sindacale USB presso la Casa di Cura di Riabilitazione Villa Silvia, Antonio Galotto, è in queste ore oggetto di possibile licenziamento dopo che qualche settimana fa aveva ricevuto 10 giorni di sospensione dal lavoro come provvedimento disciplinare.
Questa volta l’accusa è la diffusione di un’informazione sui redditi dei soci manager che risultano dipendenti della SILBA SpA, di cui 2, in 6 anni dal 2005 al 2010 si sarebbero erogati stipendi per oltre 2 milioni di euro lordi. E’ strano osservare come mai, questi dati vengano considerati informazioni riservate da tenere nascoste ai loro colleghi dipendenti e quindi alle organizzazioni sindacali.
Proprio per questo USB invita il consiglio di amministrazione di SILBA SpA a rendere pubblici gli stipendi di tutti i dipendenti vista la natura sociale e pubblica delle sua attività in convenzione sanitaria con la Regione Campania: sarebbe questa un’operazione di verità e trasparenza come quella che sta portando alla pubblicazione dei redditi dei ministri del Governo Monti. Si potrebbe così verificare se i ritardi nei pagamenti degli stipendi sono uguali per tutti coloro che a vario titolo lavorano in SILBA SpA.
La SILBA SpA gestisce 2 centri di riabilitazione per disabili e una casa di cura di riabilitazione, rispettivamente “Villa Alba” sito nel Comune di Cava de’ Tirreni, “Villa Sivia” e “G. F. Montesano” nel Comune di Roccapiemonte. Di fatto questa azienda riceve finanziamenti per decine e decine di milioni dalla regione Campania.
L’Unione Sindacale di Base, ritiene che il licenziamento e i provvedimenti disciplinari applicati, siano una palese ritorsione contro l’attività sindacale e di tutela dei disabili non gradita alla proprietà . USB ritiene estremamente grave il fatto che SILBA SpA non rispetti la dignità e i diritti dei lavoratori ritardando i salari ed aggravando i disagi sociali nel comprensorio, in palese contrasto con i lauti compensi dei suoi manager-soci.
Con la violenta repressione in atto SILBA SpA vuole colpire lavoratori che hanno sposato la tutela dei disabili che non possono divenire cittadini di serie B. Vogliono “liberarsi” di lavoratori scomodi, perché l’azienda, dopo la lotta organizzata dai lavoratori, non ha rispettato gli impegni presi e continua a mendicare acconti per tenere buoni i lavoratori più servizievoli.
L’USB, nel sostenere in tutte le forme possibili la lotta per il ritiro di questi provvedimenti disciplinari , nonché per ottenere il serio controllo delle condizioni dei disabili nella struttura, invita tutti i lavoratori, le forze sociali e politiche democratiche, alla solidarietà e alla mobilitazione unitaria per impedire il dilagare di soprusi padronali contro la dignità di lavoratori e cittadini.
Cava dei Tirreni, 01 febbraio 2012