Bloccato lo STIR di Battipaglia: Un fulmine lo ha mandato in tilt. Per ripararlo ce ne vuole, la tecnologia è superata.
Per il Presidente di FareAmbiente Voza, in Campania e a Salerno servono impianti di nuova generazione. Servono gli impianti e non soluzioni obsolete e discariche.
BATTIPAGLIA – Un fulmine caduto l’altra notte nel corso di un temporale, si è abbattuto sull’Impianto Stir di Battipaglia mandato in tilt l’impianto elettrico. La scarica ha danneggiato la rete di distribuzione di energia elettrica, fermando le macchine per il trattamento dei rifiuti. Il fulmine ha colpito la parte più alta dello stabilimento, propagandosi poi all’impianto elettrico.
Ieri mattina, gli operai non hanno potuto avviare le macchine. Il problema elettrico dovrebbe essere risolto in tempi non molto brevi, nel frattempo lo Stir è fermo. La conseguenza è stata quella che non si è potuto trattare tonnellate e tonnellate di rifiuti che sono rimaste nel piazzale.
“Un fulmine manda in tilt lo STIR di Battipaglia, e questo basta per mettere in ginocchio la raccolta dei rifiuti dell’intera Provincia di Salerno. Si tratta di una circostanza inconcepibile, pari solo al fatto che si continui a discutere da anni di competenze sul ciclo integrato dei rifiuti: servono gli impianti! Soluzione obsolete e discariche sono il male peggiore,” ricorda il Coordinatore provinciale di Fare Ambiente, Eustachio Voza.
L’impianto di Battipaglia intanto rimarrà probabilmente chiuso a tempo indeterminato perché i ricambi sono difficilmente reperibili per impianti vecchi e così datati, come comunicato da Roberto Celano, Presidente di Ecoambiente, società di gestione dell’impianto.
“E’ inaccettabile che gli altissimi costi degli improbabili trasferimenti di rifiuti in Sicilia piuttosto che in Puglia continuino a ricadere sui cittadini, ignare reali vittime di disinformazione o bassa strumentalizzazione delle informazioni sul ciclo integrato dei rifiuti”, aggiunge Voza.
Fare Ambiente Salerno annuncia una campagna di informazione sul ciclo dei rifiuti che toccherà le realtà sensibili della Provincia, a cominciare da Battipaglia e Vallo della Lucania, dove “la Comunità dei Sindaci del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano ha avuto il coraggio di affermare il dovere di utilizzare il metodo scientifico alla luce di un corretto bilanciamento dei valori, per garantire rispetto dell’ambiente e una buona qualità della vita ai propri cittadini. Infatti, impianti di smaltimento che utilizzino la migliore tecnologia disponibile rappresentano l’unica soluzione possibile per chiudere il ciclo dei rifiuti a Salerno e in Campania”.
Nell’attesa che gli ormai annosi problemi di competenza tra Regione, Provincia e Comune di Salerno trovino soluzione, è fondamentale “non ricadere nell’emergenza o nella maledizione di pericolosi impianti obsoleti e nell’utilizzo di incontrollabili discariche deve divenire imperativo assoluto”, poiché il rischio di tornare alla vergognosa “emergenza rifiuti” del 2008 non è ancora del tutto scongiurato, nonostante siano trascorsi ben 4 anni.
Battipaglia, 13 febbraio 2012