Amministrazione e PD a credibilità zero. I contiani presentano il “conto” a Melchionda ed in un manifesto elencano tutti gli Affari.
“Disamministrazione e affari” è il titolo del manifesto dei riformisti del PD, che appare sulle mura cittadine. All’orizzonte gruppi di potere minoritari nel Paese, maggioritari nel Partito, che si contendono la Città.
EBOLI – C’era da aspettarselo che prima o poi si sarebbe arrivati a presentare il conto, un conto salato a giudicare da tutte le “pietanze” elencate in un manifesto di cui se ne allega copia a fondo pagina, dal titolo: “Disamministrazione e Affari“; a firma di “Liberi e Riformisti del PD“, presumibilmente facenti capo alla componente contiana, che ha come rappresentanti in Consiglio Comunale, Salvatore Marisei, Carmine Campagna, Antonio Petrone, Armando Cicalese.
Ma come si dice: “il fuoco cova sotto la cenere”, ed è bastato un nonnulla ed ecco che è venuto fuori in tutta la sua pericolosità. E’ stato sicuramente uno degli ultimi Consigli Comunali ed in particolare il Project Financing dell’ex Macello comunale “Porta San Giovanni” e la discussione sui rifiuti ed il risanamento delle Cave a rendere incandescente quel fuoco nascosto.
I Riformisti del PD avevano accusato apertamente: in quella proposta progettuale “C’è ne tanto perché la magistratura si occupi del caso“, ipotizzando un affare per il soggetto proponente di ben 26 milioni di euro, a fronte di pochi spiccioli a favore del Comune di Eboli. Ipotesi contrastata dallo studio “Anabasi Architetti Associati” autori della proposta progettuale e per questo inviano progetto e atti per smentire questa ipotesi.
Salvatore Marisei
Fatto sta che non è solo questa “pietanza” a far saltare il conto. Ce ne sta per tutti in quel conto, e si elenca impietosamente tutti gli “affari” trattati dall’Amministrazione comunale, “affari” intesi come argomenti e non poteva mancare il Parco Fotovoltaico realizzato sui Monti di Eboli; le vicende che si riferiscono alla Sentenza che ridefinisce il prezzo di esproprio a mq dei terreni dell‘Area PIP, oggetto di “esproprio proletario”; i milioni di debiti causati dalle varie sentenze Aracne, Mazzitelli, Seta, che potrebbero causare il fallimento del Comune; non manca nemmeno la Multiservizi con tutte le sue criticità e tutti i debiti che ha contratto e accumulato; accuse per vari affari, ma non intesi come “argomenti”, ma proprio come affari, affari, con tanto di utili da parte di chi ne ha evidentemente beneficiato senza averne titolo; e si aggiunge fresca, fresca, l’accusa per la realizzazione di 350 alloggi in zona agricola, quantificando l’affare in 40 milioni di euro, un progetto di Housing Sociale in zona agricola, che alcuni vorrebbero iquadrarlo in una sorta di “compensazione” ad un’altro affare, che già è costato al Comune e quindi ai cittadini ebolitani un salasso di alcuni milioni di euro.
Il manifesto dei riformisti del PD è anche il pretesto per scrivere una lettera aperta al Sindaco di Eboli Martino Melchionda, nella quale si accusa di comportamenti e rigurgiti fascisti a carico della Multiservizi, che gestisce il servizio dell’affissione, colpevole di aver ostacolato e ritardato l’affissione e del Manifesto ritenuto censurabile perché evidentemente contrario alla linea politica dell’Amministrazione.
Se tutto questo dovesse essere vero è veramente grave, così come gravi sono le accuse mosse nel manifesto, benché molte delle quali non siano ben specificate e sono genericamente indicate come affari, così come a quel “conto”, mancano diverse “pietanze” molto appetitose, che potrebbero risultare essere secondo il ragionamento dei riformisti del PD altrettanti affari, o forme palesemente clientelari come le ultime in ordine di tempo, legate: al problema dei Parcheggi, ivi compreso il metodo milionario di riscossione; e al Bando del Servizio civile “Generazioni a confronto”, selezionando giovane personale con metodi clientelari e di favoritismi.
Se per i Parcheggi sono un affare milionario, la selezione del Servizio civile, come facevano rilevare i Socialisti del Nuovo Psi in una interrogazionee, rispondeva solo ai criteri dell’appartenenza politica, finalizzati all’obbedienza come “bonus” particolari che nemmeno dieci lauree potevano eguagliare.
La Lettera che i contiani ora “Liberi e Riformisti” indirizzano al Sindaco Melchionda è un ulteriore strappo che non straccia l’appartenenza politica al Partito Democratico, ma la credibilità che questo Partito ormai non riesce più ad avere, tanto vengono ostentati metodi che fanno solo rabbrividire, e che non possono fare altro che allontanare chi per caso volesse avvicinarsi a PD, tracciando per contro, un percorso veramente unico, ma evidentemente voluto, che vede gruppi di potere minoritari nel Paese ma maggioritari nel PD, scontrarsi con comportamenti e metodi che tengono lontani tutti tranne quelle aggregazioni “familistiche” che si sono impossessate di questo Partito.
Eboli, 29 gennaio 2012
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LETTERA APERTA AL SINDACO DI EBOLI
Caro Sindaco,
abbiamo appreso informalmente che un manifesto della componente “Liberi e Riformisti” del PD, la cui affissione in 25 copie era prevista per venerdì 27 gennaio ad opera della Multiservizi, sia stato ‘censurato’ per non meglio chiariti ordini impartiti dall’alto.
L’ordine, inizialmente, aveva questo tenore “se ne affiggano pochissime copie in luoghi nascosti della città, avendo cura di celarne il contenuto alla cittadinanza“ ed in seguito, solo dopo essersi accorti di averla fatta davvero grossa, si è trasformato in “non vengano affissi prima di lunedì, e comunque non se ne dia visibilità“.
Evidentemente qualcuno si è sentito toccato dalla critica ed ha reagito scomposto, come colto con le mani nella marmellata.
Deve esserci qualcosa di vero in questa triste vicenda, e comunque si è deviato dalle regole che disciplinano le pubbliche affissioni, atteso che effettivamente nessuna copia del manifesto ad oggi è stata affissa negli appositi spazi delle centralissime vie cittadine, pur noi avendo prenotato e pagato il bollettino nei tempi dovuti.
E di certo non è prassi che un manifesto venga esaminato dai vertici della Multiservizi e sottoposto ad altrui gradimento, riportandoci al fascismo che utilizzava simili metodi censori, ma tant’è questo è quanto accaduto.
Non riteniamo responsabili gli addetti alle affissioni della Multiservizi, dimostratisi corretti e professionali, ma quanto avviene in queste ore è il segnale evidente dell’insofferenza della tua disastrosa Amministrazione ad ogni critica, e della negligenza, per non dire altro, dei dimissionari vertici della Eboli Multiservizi Spa, come ben sai sull’orlo del fallimento ed in procinto di licenziare 13 operai.
E non ti appaia esuberante questa nostra rimostranza, perché i fatti non si possono liquidare come facezie o sminuirne il significato, essendo in questione il diritto dei cittadini ad essere liberamente informati su ciò che accade al comune di Eboli, il libero confronto tra i partiti e nei partiti, il rispetto delle istituzioni e della democrazia.
Ti invitiamo, pertanto, a smentire con forza ogni tuo coinvolgimento, prendere le distanze quanto accaduto, appurare le circostanze e perseguire le responsabilità, condannare ogni forma di censura garantendo visibilità al nostro manifesto ed operare, prima della tua consueta e immeritata vacanza sulla neve, per ripristinare regole uguali per tutti e non piegate alle convenienze di pochi.
Liberi e riformisti del PD
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Il Manifesto dei riformisti
D I S A M M I N I S T R A Z I O N E E A F F A R I
Maggioranza anomala in spregio al voto dei cittadini e ai programmi.
Transumanza di Consiglieri comunali per ragioni extra politiche.
Disoccupazione ai massimi storici, quella giovanile è al 45%.
Commercio in crisi e il Comune sostiene illegittimamente “Le Bolle”.
Debiti fuori bilancio per circa 30milioni, di cui circa venti consolidati.
Passività di bilancio di oltre 50milioni, alla quali si è messa una pezza con una previsione di entrata fasulla, come ha rilevato il Ministero dell’Economia.
Il Comune perde tutte le cause a tutto vantaggio dei privati con i quali intrattiene e continua a intrattenere rapporti.
Dell’affare di 80milioni sulle colline di San Donato per il fotovoltaico al Comune non è stato riconosciuto nulla, solo il disastro ambientale.
Dell’affare di 26milioni sull’area dell’ex Macello Comunale, al Comune una permuta al 7,5% contro il 92,5 % al fortunato privato su un suolo pregiato di proprietà comunale.
Affare di circa 40 milioni sulle colline di San Giovanni per la costruzione di 350 appartamenti, oltre il commerciale, in zona agricola in favore di un privato che, ispirato da Dio, ha preventivamente opzionato quelle aree.
Con i cosiddetti Piani urbanistici (!), sulle proprietà di amici e caporioni o da essi opzionate, fioccano dichiarazione di edificabilità per aree e spiazzi antistanti a costruzioni e su strade pubbliche.
Il patrimonio comunale abbandonato al suo destino o in godimento a cittadini ben noti.
Il 15 gennaio, dopo avere respinto per oltre un anno le nostre denunzie, il Comune ha disdetto la partecipazione al Consorzio farmaceutico, ma lo ha fatto troppo tardi, ora deve pagare i debiti del 2010 e del 2011, mentre i delegati si sono intascate indennità per oltre centomila euro.
Nella Multiservizi ci sono affari per pochi, il Comune perde circa un milione all’anno, i lavoratori non vengono pagati e 13 saranno licenziati.
L’appalto del cimitero è organizzato senza predisporre la giusta difesa per i cittadini.
La società “Eboli Patrimonio”, costituta per raggirare il patto di stabilità, non è in grado di fare fronte ai debiti, accusa perdite per circa un milione: c’è chi aspetta per comprare a prezzi stracciati gli immobili comunali.
Nel Consorzio Pip il Comune, dopo avere consentito “l’affare” a chi ha illegittimamente compravenduto i suoli assegnati, paga decine di milioni per differenza prezzo a De Martino e soci e tartassa i concessionari in regola.
Crediamo che i consiglieri della maggioranza non siano tutti coinvolti, ma ora sanno e … ogni minuto aumenterà la loro responsabilità.
Tutta la verità sul fallimento di Eboli in Quaderno Riformista in pubblicazione.
Eboli 27 gennaio 2012 Liberi e Riformisti del PD
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Eboli, 29 gennaio 2012
13 commenti su “Lettera aperta al Sindaco di Eboli: I contiani presentano il “conto” degli affari”
il rammarico è grande specie pensando a quello che è la nostra città ed a quello che poteva essere, ma un dubbio ci assale: possibile che persone quali Salvatore Marisei, Carmine Campagna, Mario Conte etc etc no avessero capito chi era Melchionda? La politica può essere compromesso, accordo, transazione in luogo di motivi validi ma lo spessore umano no e voi sapevate benissimo chi era e chi l’uomo Melchionda. Ora è facile scoprire gli altarini.
Ma perche’ queste cose le dicono solo ora? Queste operazioni furono considerate, all’epoca, “alta strategia finanziaria”. Perche’ non indicono un tavolo di discussione sulla verifica “amministrativo-contabile” approntata dal dott.Vito Tato’ avente ad oggetto le malefatte relative alla Multiservizi e alla Eboli Patrimonio? Perche’ non pubblicano questa relazione facendone conoscere il contenuto ai cittadini ebolitani e alla Magistratura? Forse perche’ i socialisti sono correi delle operazioni, non certamente cristalline, messe in essere dalle amministrazioni comunali dal 2000 in poi, di cui i socialisti sono corresponsabili se non artefici!
Otto anni con Melchionda, sempre i primi a sostenerlo in tutto e per tutto (Area PIP, Aracne, Mazzitelli, Seta, fallimento del Comune, Multiservizi…….questo é solo quello che si sa),
poi “STRANAMENTE” il matrimonio si rompe e come ogni divorzio ci si vomita addosso di tutto, peccato che tra moglie e marito a pagare sono i figli mentre con voi a pagare sono 36000 ebolitani (avrei potuto scrivere 38000 ma voi e i vostri 2000 parenti vi escludo dalla lista).
Oggi avete la sfrontatezza di scrivere un manifesto di “auto”denuncia, cosa é successo la TORTA é finita chi vi ha portato via gli ultimi pezzi oppure non vi hanno invitato al BANCHETTO??????????
…………………………………………LA GOLOSITÀ È PECCATO……………………….
IN TUTTA QUESTA STORIA RESTA UN’AMARA CONSIDERAZIONE: OGGI CHI CI GOVERNA RAPPRESENTA AL MASSIMO 3/4.000 VOTI ED E’ IL PADRONE DELLA CITTA’. VIEN VOGLIA DI SCAPPARE DA QUESTO PAESOTTO SE NON FOSSE PER L’UNICO GALANTUOMO ESISTENTE AL MONDO: IL TEMPO!!!!!!!!!!!
Una persona intelligente non è quella che non si fa mai prendere per i fondelli.
Una persona intelligente però si fa prendere i fondelli per una volta sola.
O siete stati stupidi a siete in malafede.
Scegliete.
il sindaco melchionda lo conosciamo,ma lo conoscono anche i riformisti dal momento che prima delle elezioni del 2010 c’e’ stata una duro dibattito su chi doveva essere il candidato sindaco , poiche’ i socialisti volevano che fosse candidato il ministro conte oppure l’ex presidente del consiglio comunale ma non si misero d’accordo e fu scelto l’attuale sindaco . Dunque i riformisti non hanno voluto melchionda ma l’ hanno sostenuto perche’ era il danno minore. Percio’ sembra inutile questa polemica per questo manifesto, che esprime i presunti affari del sindaco .
il rammarico è grande specie pensando a quello che è la nostra città ed a quello che poteva essere, ma un dubbio ci assale: possibile che persone quali Salvatore Marisei, Carmine Campagna, Mario Conte etc etc no avessero capito chi era Melchionda? La politica può essere compromesso, accordo, transazione in luogo di motivi validi ma lo spessore umano no e voi sapevate benissimo chi era e chi l’uomo Melchionda. Ora è facile scoprire gli altarini.
Ma perche’ queste cose le dicono solo ora? Queste operazioni furono considerate, all’epoca, “alta strategia finanziaria”. Perche’ non indicono un tavolo di discussione sulla verifica “amministrativo-contabile” approntata dal dott.Vito Tato’ avente ad oggetto le malefatte relative alla Multiservizi e alla Eboli Patrimonio? Perche’ non pubblicano questa relazione facendone conoscere il contenuto ai cittadini ebolitani e alla Magistratura? Forse perche’ i socialisti sono correi delle operazioni, non certamente cristalline, messe in essere dalle amministrazioni comunali dal 2000 in poi, di cui i socialisti sono corresponsabili se non artefici!
Mamma mia uno puzza, l’altro fete.
Il PD ormai è meglio di Pantaleone e Scaturchio messi insieme, fanno certi babà da fare invidia.
NON SIETE CREDIBILI
Ma quando finisce questa farsa. Nessuno vi crede piu’, siete tutti uguali.
Ma chi vi crede piu’ siete uguali.
Forse c’e’ stata qualche cosa che non ha funzionato nella spartenza?
Otto anni con Melchionda, sempre i primi a sostenerlo in tutto e per tutto (Area PIP, Aracne, Mazzitelli, Seta, fallimento del Comune, Multiservizi…….questo é solo quello che si sa),
poi “STRANAMENTE” il matrimonio si rompe e come ogni divorzio ci si vomita addosso di tutto, peccato che tra moglie e marito a pagare sono i figli mentre con voi a pagare sono 36000 ebolitani (avrei potuto scrivere 38000 ma voi e i vostri 2000 parenti vi escludo dalla lista).
Oggi avete la sfrontatezza di scrivere un manifesto di “auto”denuncia, cosa é successo la TORTA é finita chi vi ha portato via gli ultimi pezzi oppure non vi hanno invitato al BANCHETTO??????????
…………………………………………LA GOLOSITÀ È PECCATO……………………….
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….PENSO SIA SUFFICIENTE.
IN TUTTA QUESTA STORIA RESTA UN’AMARA CONSIDERAZIONE: OGGI CHI CI GOVERNA RAPPRESENTA AL MASSIMO 3/4.000 VOTI ED E’ IL PADRONE DELLA CITTA’. VIEN VOGLIA DI SCAPPARE DA QUESTO PAESOTTO SE NON FOSSE PER L’UNICO GALANTUOMO ESISTENTE AL MONDO: IL TEMPO!!!!!!!!!!!
Una persona intelligente non è quella che non si fa mai prendere per i fondelli.
Una persona intelligente però si fa prendere i fondelli per una volta sola.
O siete stati stupidi a siete in malafede.
Scegliete.
no! no! VOMITO!!!!!!!!!!!
il sindaco melchionda lo conosciamo,ma lo conoscono anche i riformisti dal momento che prima delle elezioni del 2010 c’e’ stata una duro dibattito su chi doveva essere il candidato sindaco , poiche’ i socialisti volevano che fosse candidato il ministro conte oppure l’ex presidente del consiglio comunale ma non si misero d’accordo e fu scelto l’attuale sindaco . Dunque i riformisti non hanno voluto melchionda ma l’ hanno sostenuto perche’ era il danno minore. Percio’ sembra inutile questa polemica per questo manifesto, che esprime i presunti affari del sindaco .