Mentre si discute del No alla discarica a Battipaglia, si introduce la questione cave.
Con le cave la “furbata”, ponendo in essere celermente le procedure per la predisposizione di una variante urbanistica che consente ed incentivi il riutilizzo delle cave.
BATTIPAGLIA – Per Cecilia Francese ed il suo Movimento, Etica per il Buon Governo quando in consiglio Comunale si è votato all’unanimità il no alla discarica, il Sindaco Santomauro ha aggiunto un quarto punto da votare inserendo una variante al piano regolatore circa il destino delle cave presenti sul territorio, materia, tra l’altro, regolata dalla Regione, la quale prevede la sistemazione a terrazze per consentire la possibilità di utilizzare i terreni che prevede la possibilità di sfruttarli per attività produttive, (vigneti, limoneti etc). La francese fa notare che un simile provvedimento avrebbe meritato una discussione più approfondita anziché procedere ad approvare il provvedimento con una c senza che alcuno ne fosse stato informato.
“Il lupo perde il pelo, ma non il vizio” – dichiara Cecilia Francese – Il Sindaco dei “miracoli” ci ha riprovato, provando a fare l’indifferente, facendola passare come “la ciliegina” che avrebbe scatenato l’entusiasmo dei Battipagliesi. Lo abbiamo beccato a volo, ancora una volta, con le mani nella cioccolata. Povero Santomauro! Non gliene facciamo passare una.
Ma – prosegue la Francese – andiamo con ordine:
Giovedì 19 gennaio, alle 19,00, il Consiglio Comunale è chiamato a discutere sulla situazione che si è determinata sulla questione dei rifiuti. L’aula consiliare è affollata, la preoccupazione e l’allarme è alto. L’idea demenziale di qualcuno, di collocare la discarica (non più comprensoriale, ma a questo punto provinciale, visto il piano rifiuti regionale) nel territorio di Battipaglia (ma il discorso vale per l’intera piana del Sele!) già martorizzato in questi anni da discariche mai bonificate, da un CDR, poi divenuto STIR, ma che di fatto ha svolto le funzioni di “discarica al chiuso”, ha determinato la sacrosanta reazione da parte dei cittadini Battipagliesi. In questo clima, il Consiglio Comunale è chiamato a ribadire la contrarietà dell’intera città a questa scelta. Una presa di posizione scontata, lineare, che non avrebbe richiesto alcun livello di tensione politica. Eppure non è stato così!
Il Sindaco-furbetto – prosegue ancora e sottolinea il comportamento del Sindaco – ci ha provato ancora ad infinocchiare l’intero consiglio comunale e l’intera città, proponendo, ad un certo punto della discussione, che il Consiglio votasse perchè nella cava, interessata dall’eventuale ubicazione della discarica, fossero possibili interventi di realizzazione di strutture “per attrezzature sportive, per il tempo libero, turistiche, produttive ad iniziativa pubblica e/o privata”. In altri termini il sindaco-furbetto,utilizzando la foglia di fico del voto contro la discarica, stava chiedendo al consiglio comunale, senza discussione alcuna nel merito, ( e questo contestiamo) di votare un preciso indirizzo a chi sta redigendo il PUC di Battipaglia, svuotando d’un solo colpo: a) il laboratorio del PUC, a suo tempo messo in piedi con tanto suono di grancassa; b)la struttura tecnica che sta redigendo il PUC, che si sarebbe trovato dinanzi ad un preciso indirizzo consiliare, cui non potersi sottrarre senza aver avuto alcuna possibilita’ di discuterlo; e prendendo in giro il consiglio comunale che, senza accorgersene, senza discuterne, senza approfondire, si sarebbe trovato a dare un indirizzo vincolante ai redattori del piano urbanistico comunale.
Del resto – aggiunge la Francese – la delibera di giunta n:15 del 19/1/2012 esplicitamente dice “ demandare al Dirigente del Settore Pianificazione e Governo del Territorio di porre in essere celermente le procedure per la predisposizione di una variante urbanistica che consente ed incentivi il riutilizzo delle cave” e “ di trasmettere al Coordinatore scientifico del PUC il presente deliberato”.
Nella circostanza Cecilia Francese ha colto a volo l’operazione del Sindaco a ha chiesto spiegazioni, richiamando l’attenzione dell’intero Consiglio.
Che il Sindaco-furbetto, avesse in tasca “una saraca” grande quanto una casa – aggiunge la Consigliera di Etica per il Buongoverno – è stato dimostrato dalla fretta precipitosa con cui quella proposta è stata ritirata! Povero sindaco: lui ci prova, l’ha fatto con i conti del bilancio, con le questioni di Albanuova, con gli immobili da alienare, con l’affidamento di servizi all’esterno (riscossione delle contravvenzioni),con la questione della Pignatelli, con la composizione della Giunta Comunale, con la questione della depurazione ecc. ma puntualmente lo becchiamo.
Comprendiamo, quindi, – conclude Cecilia Francese – l’insofferenza del sindaco-furbetto verso Etica Per il Buongoverno, ma non ci possiamo fare nulla: noi siamo convinti che con le “furbate” non si puo’ governare una citta’ grande come Battipaglia. per “governare”!, (non per la semplice gestione del potere !), c’e’ bisogno di idee,di progetti, di avere in testa un disegno di crescita della citta’. Tutte cose che, in questa maggioranza, non riscontriamo, anche per questo, noi pensiamo, che l’unica cosa che resta al “sindaco” sono le “furbate”.
Battipaglia, 28 gennaio 2012