Per Di Pietro, l’Alternativa alla “cura da cavallo” c’è: Le elezioni

La “cura da cavallo” di Monti non funziona. Una manovra di “lacrime e sangue” e i mercati non se ne sono accorti.

Arriva la “fase due” e Di Pietro invoca le urne: “l’alternativa oggi come un mese fa sono le elezioni politiche, possibilmente con una legge elettorale diversa.

Antonio Di Pietro

ROMA – Siamo nella “fase due” ha preannunciato il Professor Mario Monti. Il Consiglio dei Ministri di mercoledì  28 dicembre 2011, punterebbe a dare una sostanza a quella “fase due”, che sembrerebbe già avviata con la manovra e che tutti, dai sindacati al mondo della politica, sollecitano ormai con forza. Il condizionale però è d’obbligo, tenendo conto di tutte le marce indietro del Presidente del Consiglio Monti, che a giudicare dalle reazioni, i mercati non se ne sono proprio accorti.

Sui tempi della crescita, però, non ci sono per nulla certezze, nonostante Monti vorrebbe chiudere la partita in 90 giorni, dopo aver abbandonato la strada della liberalizzazione delle professioni con l’eliminazioni degli ordini, rimandando tutto all’autodeterminazione degli stessi, diventa difficile introdurre da subito le misure per la crescita, si riserverebbe invece, tempi più lunghi per la riforma del lavoro, sempre che ci indichi quali effettivamente siano le misure per la crescita e quali quelle  delle liberalizzazioni e come vorrebbe affrontare il delicato argomento del lavoro.

Spread

Sembrerebbero i soliti giochetti a cui siamo stati abituati dai vari Governi Politici, e a cui non vorremmo che un Governo Tecnico ricorra, tra “paletti” e “via libera” che i Partiti impongono all’attuale Governo. Paletti che danno fiato alle uniche opposizioni ufficiali, quella della Lega e di Italia dei Valori, oltre quelle delle varie Lobbyes che non vogliono mollare i loro privilegi. E l’occasione è ghiotta per Antonio Di Pietro per sottolineare come sia inutile questa manovra e come i sacrifici degli italiani siano stati mangiati in poche ore dai mercati europei.

“E’ bene parlarci molto chiaramente – Scrive sul suo blog l’ex Giudice di mani pulite -: la cura da cavallo del governo Monti non sta funzionando. E’ stata varata una manovra fatta di molte lacrime e molto sangue, ma i mercati nemmeno se ne sono accorti.

Il differenziale – quel famoso Spread entrato nel linguaggio politico italiano come il nuovo tormentone  spiga Di Pietro – tra gli interessi dei nostri buoni del Tesoro e quelli tedeschi è tanto. Sta al di sopra dei 500 punti e già quota 400 era giustamente considerata un disastro. Il governo mette insieme ben poco a spese di chi stava per andare in pensione o di chi ha come unico bene una casa. Il tutto serve solo a pagare gli interessi sui buoni del Tesoro e tutto torna come prima e peggio di prima.

Alla fine – Di Pietro spiega semplicemente l’equazione frutto della manovra economica – della fiera l’unica differenza è che i cittadini e i lavoratori sono molto più poveri e che il costo della vita è più alto, senza che ci sia stato in cambio nessun vantaggio per i conti pubblici.

Si prevedeva una crescita molto scarsa. – Di Pietro avverte ritenendo che la mancata crescita sia già motivo di recessione – Non ci sarà nemmeno quella. Siamo già in recessione e, dopo la mazzata inflitta alla gente comune con questa manovra, le cose peggioreranno ancora. Se molti milioni di italiani non hanno un euro in tasca, come fanno a rilanciare la crescita? Per le feste gli italiani hanno speso 400 milioni di euro in meno rispetto all’anno scorso, e gli effetti della manovra sulle loro tasche devono ancora iniziare a farsi sentire.

Di fronte a questa situazione disastrosa – prosegue il leader di Italia dei valori – sento dire che “non c’è alternativa”. E’ quel che diceva Berlusconi: non sto combinando niente ma devo restare lo stesso perché non c’è alternativa. Tutti quelli che non se ne vogliono andare dicono sempre che dopo di loro c’è solo il diluvio.

Invece l’alternativa c’è secondo Di Pietro che invoca le urne – oggi come c’era un mese fa: elezioni politiche, possibilmente con una legge elettorale diversa, quanto prima.

Le chiacchiere stanno a zero. – conclude Di Pietro nell’intervento pubblicato sul suo Blog – Aspettiamo fiduciosi la decisione della Consulta sui referendum elettorali e poi si vada al voto. Prima sui referendum e poi sulla scelta di un nuovo governo per il Paese per decidere una vera maggioranza e un vero programma di risanamento.

Roma, 27 dicembre 2011

8 commenti su “Per Di Pietro, l’Alternativa alla “cura da cavallo” c’è: Le elezioni”

  1. Si sono venduti l’Italia e non sono ancora sazi. Non se ne vogliono andare perchè in questo Paese c’e’ ancora tanto da svendere alle lobbyes economiche mondiali. I nostri lautamente strapagati “politici di professione” di destra e di sinistra sono tutti corrotti e non sono patrioti come i francesi,gli inglesi o i tedeschi ma traditori, burattini nelle mani dei governi forti europei e delle lobbyes economiche mondiali. Sono come Bossi, cinici e famelici. Sono il frutto avvelenato della cosiddetta prima repubblica.
    Fra poco a questi traditori, a questi ridicoli rappresentanti dell’Italia, approfittando dell’eterna catalessi del popolo Italiano,chiederanno ancora di più. Chiederanno di comprare la nostra acqua( che poi ci rivenderanno a caro prezzo) e loro gliela daranno, chiederanno di comprare il loro denaro(che loro si sono arrogati il diritto di stampare: noi lo possiamo solo comprare) e noi compreremo carta straccia prima in cambio di tassi di interesse da usurai( lo stiamo già facendo) e poi con oro massiccio… e non continuo l’elenco delle ricchezze destinate ad essere depredate e svendute a quattro soldi solo per carità di Patria, ma lo scopriremo presto, poco alla volta, piano piano, dolcemente, senza traumi perchè staranno molto attenti a non turbare il nostro sonno e a non svegliarci. Lo faranno quando ci avranno sfilato anche le mutande e sarà un risveglio da incubo.
    Di Pietro vede ciò che qualunque persona normale e onesta vedrebbe e cioè marcio ,marcio e ancora tanto marcio. Lui poverino infatti chiede la prima cosa ovvia e necessaria da fare: elezioni con regole da paese civile e non da trogloditi.Insomma l’elementare diritto ad eleggere i propri rappresentanti invece di dare carta bianca a 4 o 5 masanielli che riempiono il parlamento di banditi, mignotte,femminielli,mafiosi, camorristi, avventurieri,comari,comare, parenti (e affini), voltagabbana e semianalfabeti a gogo’. Di Pietro non provenendo dalla politica di mestiere è il più affidabile di tutti, quello che percepisce meglio quello che sta accadendo ma ancora ha le idee confuse perchè se non si esce di corsa dall’euro, se non si riprende il nostro sacrosanto diritto a battere moneta e a poter decidere liberamente del nostro destino è finita….anzi forse e’ già tardi. Tutto sarebbe diverso se ciò che sta accadendo ora capitasse fra 10 o 20 anni perche’ i figli degli stranieri nati in italia non avrebbero mai permesso questo macello ma ora sono ancora piccoli e anche loro sono le predestinate vittime innocenti dell’abominio perpretato ai danni della grande nazione in cui erano nati.
    Ora scusatemi, tolgo il disturbo, continuiamo a dormire che è meglio!

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  2. Ha ragione Di Pietro, l’unica soluzione é andare al voto e chiudere definitivamente la partita con Berlusconi e Bossi che hanno dilapidato le casse dello stato e contro il PD e il Terzo Polo che non hanno palle.

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  3. Questo governo ha fatto quello che voleva fare berlusconi con l’aiuto del PD e del Centro. Lasciare l’opposizione alla Lega é stato un errorw, fa bene Di Pietro a votare contro.

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  4. QUESTO COMMENTO NON E’ ATTINENTE ALLE TEMATICHE DELL’ARTICOLO
    Dopo quei due (De Luca – Nelchionda), ecco apparir, che Dio ci salvi, il grande Condottiero dei Pubblici Manettari

    DALLA SATIRICA NOVELLA
    “L’Italia dei Savoia”
    Scritta da Elio Presutto, con licenza poetica.
    Mentre a novo m’accingo arduo lavoro,
    O Muse, voi da l’Eliconie cime
    Scendete a me ch’il vostro aiuto imploro:
    Datemi vago stil, carme sublime:
    Antica lite io canto, opre lontane,
    La Battaglia de’ topi e de le rane.

    ………., “I Predoni della Politica”, con in testa il pilotato “Antonio U Zappatore” (dispregiativo di Coltivatore Diretto, che giunto a Milano, invece di studiare o lavorare, scorazza per la Città, a bordo di una fiammante Mercedes Benz,, carico di £/€Milioni, il tutto avuto in omaggio da un Costruttore, da un Assicuratore e da un Banchiere che, durante un colloquio telefonico, così gli profferì <>. Durante uno dei tantissimi Baccanali, nel lussuoso Attico, sempre ricevuto in omaggio, di un lussuoso Plazzo, della zona Vip di Milano, è sorpreso dall’ Onesto, Laborioso e Povero Papà, il quale, piangendo ed inginocchiatosi, gli grida <>. Antonio non favella e tutto mira, nella mente gli ritorna l’immagine di una bella e affaticata donna, avvolta in uno scialle nero, curva su se stessa per le fatiche ed il dolore. In questa tragica scena, interviene una sua collega, Baccante Salernitana, dai Capelli Rossi, , profferendo « Perché pur gride? Non impedir lo suo fatale andare: Vuolsi così colà dove si puote(1), ciò che si vuole, e più non dimandare »………..

    INTERMEZZO SPORTIVO

    …………“Antonio Testa di Ariete” (giocatore da sfondamento), “Cocciuto come un Mulo” (ché pur conoscendo i sentieri, per averli percorsi infinite volte, se non guidato, precipita nel barato), per molti falli fatti a danno dei giocatori della squadra “A.C.Statale”, in una partita d’allenamento, è stato salvato, per nove volte, dalla moviola appositamente truccata dai GIP (Giocatori Indipendenti Padani), sede di Brescia, verso i quali, così si difendeva: Vita bestial mi piacque e non umana, Siccome a mul ch’io fui. (*). Il suo ex preparatore int(imo)ellettuale, detto il “Comandante REAle” (Ei fu siccome immobile……)(*) diceva del suo amato, fraterno ed indisciplinato allievo: “E’ come lavar la testa all”Asino” (Equino più basso del Mulo).

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  5. PRECISAZIONE

    la frase “QUESTO COMMENTO NON E’ ATTINENTE ALLE TEMATICHE DELL’ARTICOLO” che appare in testa al mio commento del 29 dicembre 2011 – 01:35, è stata aggiunta da qualche “Hacker” che non ha gradito e compreso la mia prosa.

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