Pontecagnano: E’ CRISI, la parola ai commercianti

Il PD di Pontecagnano discute dell’economia cittadina. Distribuisce un questionario e “fotografa” la crisi.

Il PD ha centrato il problema, lo ha studiato, lo ha evidenziato. Il commercio è in ginocchio, gli artigiani pure. La Città agonizza, resta solo una speranza: Il miracolo.

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PONTECAGNANO – Il Partito Democratico di Pontecagnano Faiano, a seguito della distribuzione di un questionario/indagine sullo stato economico dei commercianti e degli artigiani picentini, e consegnandolo a tutti gli operatori è venuto fuori un lavoro approfondito di analisi e report statistico (in allegato), attraverso il quale si è pervenuti alle seguenti conclusioni:

  • – i destinatari dei quesiti hanno risposto in massa. Nella fattispecie, ha compilato e dunque riconsegnato il documento  il 77% dei soggetti coinvolti. La cifra corrisponde al numero complessivo di 253 operatori del settore;
  • – dalle risposte indicate, è emersa l’ennesima riprova dello stato di enorme sofferenza in cui versano le piccole e medie attività del comprensorio;
  • – dall’analisi si evince che la mancanza di infrastrutture e centri di aggregazione dislocati nel centro cittadino e nelle periferie ha provocato e tutt’oggi provoca la desertificazione di Pontecagnano Faiano e la conseguente mancanza di utenza per gli esercizi commerciali;
  • – gli operatori auspicano soluzioni immediate tese ad incrementare il guadagno personale e lo sviluppo territoriale e si confermano disponibili ad ogni forma di dialogo e collaborazione con gli organi di competenza per porre rimedio a tale annosa e disastrosa condizione.

I responsabili PD hanno poi ringraziato per la fattiva collaborazione tutti: sia i commercianti ed artigiani che si sono prestati a partecipare al sondaggio, indicando risposte e proposte; sia i componenti della Commissione Politiche Economiche del Pd, formata da numerosi volontari e retta da Pietro Vivone.

Il Partito Democratico incalzando senza un’attimo di tregua l’Amministrazione Sica, dimostra ancora una volta di svolgere coerentemente e con spirito critico il ruolo di opposizione che il corpo elettorale gli ha riservato e nella fattispecie fa emergere il grido disperato del settore Commerciale e più in generale delle Piccole imprese e degli artigiani.

Sebbene è un momento difficile per l’Italia, per le condizioni in cui ci ha trascinato il Governo Berlusconi, nascondendo la realtà che ci stava crollando addosso e attribuendo alla Stampa “comunista” le responsabilità di presentare all’opinione pubblica l’immagine negativa e catastrofica in cui versava il Paese, vi sono delle aree tra cui Pontecagnano che sono particolarmente depresse per diverse motivazioni: Prima fra tutte è sicuramente la vicnanza a Salerno, Pontecagnano di fatto è una periferia di Salerno e ne condivide anche servizi e zona industriale, ma che purtroppo non viaggia alla stessa velocità di Salerno, poichè Ernesto Sica non è neanche lontanamente somigliante a Vincenzo De Luca; Seconda è che si è scommesso troppo sulla Grande distribuzione e i Centri Commerciali, tra l’altro ingolfando impetosamente la Città spprovvista di ogni infrastruttura e priva di una viabilità capace di accogliere l’aggressione dei visitatori; Altro problema è stato sicuramente quello di non aver prevsto forme di incentivi e strategie adeguate a fronteggiare i nuovi insediamenti dei Centri Commerciali vere e proprie Piazze artificiali, alternative a quelle cittadine vere ma ormai desolate.

Non vi è stata un’adeguata veduta prospettica che valutasse in termini concreti quali fossero veramente i costi sociali e i ricavi economici che quelle scelte avessero procurato. Un’avventurismo senza pari che ha fatto danni ormai difficilmente riparabili se non vi sia un vero concorso di tutti per cercare di riparare gli errori commessi.

Il PD ha centrato il problema, lo ha studiato, lo ha evidenziato. Il commercio è in ginocchio, gli artigiani non stanno meglio, il Comune incrementa il peso fiscale, la Provincia, la Regione e il Governo non sono da meno e rispetto ad una Città agonizzante, resta solo la speranza di un miracolo.

Eboli, 19 dicembre 2011

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