I Sindacati scendono in Piazza per una manovra più giusta, che faccia pagare chi ha di più. Sessa CGIL FP, Buono CISL FO, Casiello UIL FPL, Sorrentino UIL PA: “Vogliamo cambiare con proposte concrete”.
Monito dei Sindacati al Governo Monti per la Manovra Finanziaria: Proposte & Sciopero. Carote e Bastone.
SALERNO – “La Manovra economica del Governo Monti, così come è, non è equa: a pagare sono sempre gli stessi, lavoratori, pensionati, e ceti medi ormai sempre più poveri. – Questa è l’ennesima denuncia dei sindacati, che oltre a criticarla formulano una serie di proposte – Il 19 dicembre – dichiarano Arturo Sessa della CGIL FP; Matteo Buono della CISL FO; Liborio Casiello della UIL FPL; Carlo Sorrentino UIL PA – i sindacati scendono in Piazza per una manovra più giusta, che faccia pagare chi ha di più. Vogliamo cambiare con proposte concrete:
Sulla PREVIDENZA –
- Ripristinare il sistema di indicizzazione delle Pensioni alo costo della vita;
- Modificare il sistema di rivalutazione del montante contributivo;
- Introdurre una maggiore gradualità nell’eliminazione delle quote per le pensioni di anzianità (pensione anticipata);
- Equiparare il requisito contributivo per l’accesso al pensionamento, o prescindere dall’età anagrafica, a 41 anni e 1 mese dal 2012 sia per gli uomini che per le donne;
- Eliminare le penalizzazioni del 2% per ogni anno di anticipo alla Pensione rispetto all’età anagrafica prevista per il pensionamento;
- Introdurre una maggiore gradualità nell’accesso al pensionamento di vecchiaia delle lavoratrici;
- Per le lavoratrici del Pubblico Impiego: Mantenimento del requisito anagrafico per l’accesso alla Pensione di Vecchiaia nel sistema misto e nel sistema contributivo a 65 anni fino al 1° gennaio 2018;
- Sostegno al reddito e di accompagnamento al pensionamento per i lavori disoccupati che hanno concluso il periodo di fruizione degli ammortizzatori sociali.
Sul FISCO –
- Alzare la soglia di detrazione dell’IMU (Imposta Municipale Unica) da 200 a 500 euro, e rendere progressiva l’imposta, con aliquota differenziata a partire dalla seconda casa;
- Lotta all’evasione: far pagare ai disonesti il peso del riequilibrio. Attraverso: riduzione del limite della tracciabilità da 1000 a 500 euro; meccanismi di “contrasto di interessi compratore-fornitore di beni o servizi”, che renda “sconveniente” anche per il compratore la mancata emissione della ricevuta fiscale o della Fattura; riconoscimento di detrazioni fiscali sulle spese per servizi e famiglie;
- Patrimoniale: Tassazione sui grandi patrimoni mobiliari ed immobiliari.
Sul SUPER INPS –
- Nessun esubero e nessun soprannumero per il personale in servizio presso l’INPDAP e ENPALS, subetro effettivo dell’INPS in tutti i rapporti di lavoro in essere;
- Un piano industriale concertato per salvaguardare le professionalità e iol know-how compatibile con le esigenze di miglioramento dei servizi previdenziali e assistenziali;
- Un processo serio del trasferimento delle risorse strumentali, finanziarie e umane degli Enti soppressi all’Ente incorporante.
Sull’ICE
- Passaggio alla nuova agenzia di tutti i lavoratori in servizio presso l’ICE;
- Mantenimento degli Uffici di Roma e Milano, salvaguardia delle sedi periferiche strategiche.
Sulla CRESCITA –
- Politiche attive per l’occupazione dei giovani e delle donne;
- Riformare le Pubbliche Amministrazioni: non più tagli lineari, ma investimenti sui personale, formazione e contrattazione integrativa;
- Rinnovare i contratti nazionali di lavoro scaduti (pubblici e Privati).
- Vieni anche tu in Piazza per l’equità, la crescita e per i servizi pubblici che sostengano lo sviluppo e la coesione sociale CGIL-FP CISL-FP UIL FPL- UIL PA.
I Sindacati per bocca di Arturo Sessa della CGIL FP, Matteo Buono della CISL FO, Liborio Casiello della UIL FPL, Carlo Sorrentino UIL PA, hanno voluto affrontare le critiche alla quarta manovra finanziaria dell’anno, la Prima del Governo guidato da Mario Monti e le sue altre precedenti 3 del Governo Berlusconi, utilizzando “la carota e il bastone”: se per “carota” si intendono una serie di proposte che andrebbero necessariamente negoziate; e se per “bastone” si intende invece lo sciopero generale proclamato per il 19 dicembre 2011, per sottolineare come il mondo del lavoro, quello che veramente tiene sulle spalle il Paese, quello fatto da lavoratori che al massimo guadagnano 1400 euro al mese, quello dei Pensionati che la maggior parte a stento arriva ai 1000 euro al mese, quello dei giovani precari laureati e non che non arrivano agli 800 euro mensili, è stanco di sobbarcarsi tutte le spese salate di una masnada di gaglioffi che si difendono i privilegi, gli stipendi e le pensioni milionarie.
Un basta che non può essere più confuso con la rassegnazione e un basta che non può più essere sottovalutato, da quello che resta dei partiti, non più capaci di interpretare i bisogni e le necessità degli italiani. Ma se un basta va detto, va detto anche all’indirizzo dei Sindacati, i quali, anch’essi hanno perso la loro funzione e non riescono più a difendere il mondo del lavoro.
Un Basta che deve necessariamente aprire una nuova fase di confronto e un nuovo modo di rapportarsi, per evitare, come è successo, che un manipolo di banchieri e finanzieri d’assalto, con le loro corti rapaci addentano quei pochi “stracci” che ancora abbiamo addosso. Intanto la manovra è passata alla Camera dei Deputati e prima di Natale sarà approvata definitivamente anche dal Senato.
Salerno, 17 docembre 2011
Il mio è uno sfogo che nasce dal di dentro… non riesco assolutamente ad accettare che questa è l’ennesima manovra sulle pensioni e che mi ha del tutto penalizzata, sono della provincia di Napoli e dopo il diploma l’ingresso nel mondo del lavoro è stato “giocoforza” per i primi 2 anni in nero… e poi inquadrata (una delle poche “fortunate” al sud nel settore privato), quando ho avuto mio figlio, oltre al periodo obbligatorio mi presi circa 6 mesi di astensione facoltativa per accudirlo nel periodo più delicato, ora scopro che non mi sono stati versati i contributi, all’INPS non risultano, poi dopo 1 anno ho ripreso una attività come autonoma, pagando l’INPS e l’Enasarco. Sono entrata nel mondo del lavoro che le donne andavano in pensione a 55 anni, ho assistito stupita alle pensioni baby, e ora a 58 anni e mezzo, una serie di manovre, di cui l’ultima “nefanda”, mi costringe a rotolare di un botto a 66 anni, inoltre il settore in cui opero (rappresentante arredamenti per ufficio… arredo tramite i rivenditori “nuovi posti di lavoro”.. e credo che non debba aggiungere altro…) è fortemente in crisi e già avrei dovuto tirare con i denti la sospirata pensione… ed ora come farò ad arrivarci… mi hanno condannato a “morte”… mi spieghino che ammortizzatore sociale potrò avere se non guadagno, io che sono rappresentante, e mi spieghino perchè sempre come rappresentante, già pago l’Enasarco, che dal 2012 aumenterà i contributi, e l’Inps che per i commercianti ( a cui io sono equiparata) aumenterà i contributi, a quanto ammonterà la mia spesa… è iniquo l’importo totale, ma questo non viene mai detto, anzi…
Voglio contribuire al risanamento, ma Vi prego se il lavoro non c’è come farò… ditemi cosa dobbiamo fare per far sì che la manovra diventi più equa e sia applicata una gradualità sulla pensione di vecchiaia per noi donne, per la cattiva gestione delle risorse nel Sud, e per l’aspettativa di tutti che le donne si applichino nell’assistenza familiare agli anziani e ai bambini…
E’ il momento di lottare con tutte le nostre forze perchè tutti contribuiscano in proporzione di quanto hanno, altrimenti questo governo si conferma di “tecnici marionette” i cui fili sono tirati dai soliti “pupari”…
Fatemi sapere come aderire nella lotta, se è possibile una “class action” per danni morali e materiali nei confronti del precedente “premier” che ci ha portato a questo, e nei confronti dello stato, che non mantiene il contratto stipulato in questi anni di lavoro, vi lascio la mia mail e resto in attesa di Vs. notizie, grazie.
I sindacati non sono più credibili. Sono i primi responsabili dei guai che passano i giovani, i precari, gli operai, i pensionati. Si sono sputtanati per i loro privilegi ora sono inutili, parlano meglio i montezemoli, i Della Valle, i Marcegaglia. Farebbero bene a sciogliersi.