Camorra & politica
Indagato il Presidente del CSTP, l’Azienda di Trasporto salernitana, Mario Santocchio nell’inchiesta sul Clan dei casalesi insieme a Cosentino e Cesaro. Per Scotto(SEL): personaggi degni di un romanzo criminale.
Fuoco incrociato su Santocchio, Paravia (API) e Landolfi (PD) chiedono le sue dimissioni dal CSTP.
SALERNO – L’inchiesta giudiziaria condotta dalla DIA che ha portato all’arresto di 57 persone e fatto luce sull’ennesimo intreccio politica-camorra è stato un vero e proprio terremoto politico perché ad essere coinvolti oltre che le varie persone associate alle carceri, anche nomi eccellenti di politici legati al PDL, funzionari di banca e pericolosi criminali del clan dei Casalesi. I tre filoni investigativi riguardano: voti di scambio; controllo del calcestruzzo; e costruzione di un enorme centro commerciale “Principe”.
La Dda a seguito delle indagini ha chiesto l’arresto anche di Nicola Cosentino. E’ la seconda volta che le chiede alla prima la Camera dei Deputati non l’autorizzò. Tra gli indagati figurano altre a Cosentino un altro Parlamentare del PDL, Luigi Cesaro, presidente della Provincia di Napoli e il salernitano Mario Santocchio presidente del CSTP, l’azienda di Trasporto salernitana.
E’ di oggi anche la notizia dell’arresto di uno dei più pericolosi boss dei casalesi Michele Zagaria.
La notizia ha scosso gli ambienti politici, e al di la delle dichiarazioni dei singoli, i quali si dichiarano estranei ai fatti, non si può sottacere che gli stessi siano esponenti di spicco del Partito del Popolo della Libertà. L’ex Sottosegretario Nicola Cosentino, “Nick ‘o mericano” come lo chiamano a Casal di Principe, è il Coordinatore regionale del PDL, mentre Luigi Cesaro, alias “Gigino ‘a purpetta” come lo chiamano nel suo ambiente, è il Presidente della Provincia di Napoli sono indagati per i rapporti che questi hanno avuto ed hanno con ambienti malavitosi per il controllo dei voti e delle attività economiche riconducibili alle famiglie reggenti dei clan Schiavone, Russo e Bidognetti.
Cosa diversa è l’implicazione nelle indagini di Mario Santocchio, il quale è accusato di falso e violazioni delle normative bancarie, a seguito di una falsa fidejussione di 5,5 milioni di euro per la realizzazione di un Centro Commerciale “Principe” e si intreccia con Cosentino e Cesaro per una storia di “favori” in cambio di candidature. Santocchio avrebbe voluto una candidatura alla Camera anche in una posizione non vantaggiosa per poi partecipare in posizione di privilegio alle regionali.
L’inchiesta giudiziaria della Dia è l’occasione sia da parte del Segretario Provinciale del PD Nicola Landolfi che del suo omologo dell’API Salvatore Paravia per chiedere le dimissioni di Santocchio dal CSTP.
“Chi dirige e gestisce la più grande azienda pubblica dei trasporti della provincia di Salerno – dichiara Nicola Landolfi – non deve, come è legittimo e giusto che sia, soltanto difendersi dalle pesanti accuse che gli vengono rivolte. Dovrebbe preoccuparsi di tenere distinti i due livelli, quello personale, dalla funzione pubblica che svolge.
Per questo, – conclude nella sua dichiarazione il Segretario Provinciale del PD Landolfi, pur esprimendo il consueto rispetto per le persone e le prerogative di garanzia, nella convinzione che nelle prossime ore Santocchio farà un passo indietro. – il Presidente del CSTP, dovrebbe dimettersi, per l’evidenza dell’inopportunità dell’incarico pubblico rispetto alla vicenda personale.”
Dello stesso avviso è Salvatore Paravia che a nome dell’API affida alla stampa una sua dichiarazione: In attesa della verità giudiziaria, Mario Santocchio ha un dovere morale, quello di dimettersi dalla presidenza del Cstp. Un incarico così importante non può essere gravato da sospetti così gravi. In un Paese civile, – prosegue Paravia – Mario Santocchio avrebbe già fatto un passo indietro. Rassegnando le dimissioni, il presidente del Cstp dimostrerà che viviamo in una democrazia sana. Ogni atto, ogni dichiarazione, ogni scelta di Santocchio come presidente del Cstp saranno condizionati inevitabilmente dalla gravità di questa inchiesta.
Il consorzio di trasporti salernitano – conclude la sua dichiarazione il segretario dell’API Salvatore Paravia – vive un momento difficile. L’assenza di rigore morale e di credibilità istituzionale saranno un peso insopportabile. In attesa che la posizione giudiziaria venga chiarita nei tempi più celeri, Mario Santocchio non ha scelta: deve dimettersi”.
Sul coinvolgimento di Cosentino e Cesaro si registra anche una dichiarazione di Artuto Scotto, Coordinatore Regionale di SEL: “La collusione tra politica e affari appare davvero inquietante ed il peso crescente della camorra nel sistema economico e bancario impone una riflessione molto profonda sullo stato della legalità in questo paese. Per quel che riguarda il segretario regionale del PDL – fa rilevare Scotto – si tratta addirittura della seconda richiesta d’arresto in due anni in quanto, secondo la magistratura, a tutti gli effetti referente politico nazionale del Clan dei Casalesi. Occorre una vera e propria ribellione morale contro l’occupazione politica delle istituzioni da parte di personaggi che hanno un curriculum degno di un romanzo criminale”.
Purtroppo quando il mondo della politica è così fortemente compromesso e quando gli uomini che lo rappresentano sono coinvolti così pesantemente, se da una parte si coglie da parte dell’opinione pubblica un grande sconforto, dall’altra vi è anche un sentimento di fiducia e di gratitudine verso la Magistratura e le Forze dell’Ordine che conducendo le loro indagini riescono a debellare quei sodalizi pericolosi che fanno solo arretrare le regioni del mezzogiorno.
Salerno, 7 dicembre 3011
Alfano vuole fare il Partito degli onesti: deve sciogliere il PDL.