Una Città trascinata a rimorchio di interessi individuali, tra un uso spregiudicato del potere e promesse sul Piano Regolatore.
I riformista del PD, attaccano il Sindaco e rivendicano di aver assestato un duro colpo alla struttura di potere che pesa su Eboli, determinando le dimissioni dei Presidenti della Multiservizi e della Eboli Patrimonio.
EBOLI – Il Sindaco, dopo avere tentato di bloccare le proposte dei nostri rappresentanti e del Pd, – scrivono i consiglieri comunali di minoranza del PD Salvatore Marisei, Carmine Campagna, Antonio Petrone, Armando Cicalese – con la ritorsione e l’uso spregiudicato del potere, ha messo in campo le sue due ultime cartucce che caratterizzano il suo armamentario: la bugia e il blocco della discussione collettiva per sfilare silenzioso e incontrollato dietro i fatti.
Nel Consiglio comunale scorso ha impedito con cavilli formali una sana discussione sulle mozioni da noi presentate in favore di Eboli per sanzionare la cattiva amministrazione e voltare pagina, ma ha fatto autorete.
Il muro del potere sta crollando. – dicono i riformisti che fanno riferimento all’Area dell’ex Ministro Conte, ormai saldamente all’opposizione dell’Amministrazione Melchionda di cui il loro Partito ne è il massimo sostenitore – La nostra azione, che si è tentato di bloccare tacitando con accordi sottobanco i politici che non vedono e non sentono, ha prima determinato le dimissioni del Presidente della Multiservizi Spa e poi l’abbandono con una lettera polemica e di denunzia del Presidente della Eboli Patrimoni Srl, dimostratosi più sensibile del Sindaco alle nostre giuste critiche.
Ora bisogna intervenire – suggeriscono – per riformare e moralizzare la missione di queste due società e non prepararsi al banchetto delle nomine di amici e affini incompetenti nei consigli di amministrazione, come tra sorrisi sardonici si mormora nei corridoi.
Ma non basta.
E’ giunta l’ora – propongono – di tagliare il bubbone del Consorzio farmaceutico che ha 9milioni di debiti, come da tempo sosteniamo che i cittadini dovranno onorare. Il Comune di Eboli è moroso per le sue quote annuali, non può più votare nell’assemblea e deve concorrere a pagare i debiti, pur partecipando al Consorzio con due Farmacie attive. I benefici personali di cui qualcuno ha goduto e gode non giustificano il permanere di un simile scandalo.
E’ giunta l’ora di fare piena luce sulle promesse che si vanno diffondendo in vista del futuro piano regolatore, visto che stanno fallendo quelle connesse ai piani di attuazione, la cui stasi ha definitivamente affossato l’edilizia ebolitana.
E’ giunta l’ora di rendere pubblico il pasticcio di “Le Bolle” e di fare carico al proprietario, ove l’impianto dovesse restare aperto, di eseguire a proprio carico i lavori necessari sulla viabilità provinciale e comunale di accesso al centro commerciale, smettendola di farne gli interessi a danno di quelli pubblici.
E’ giunta l’ora di fare piena luce sul bilancio comunale e delle società partecipate, solo formalmente imbellettati, ma in reale stato di dissesto, i cui debiti vengono spalmati sui cittadini.
E’ giunta l’ora di farsi carico davvero dei problemi della sanità comprensoriale e non solo attraverso la stampa, le foto e le strette di mano.
Eboli – ritengono Marisei, Petrone, Campagna, Cicalese, insistendo sempre sulla matrice originaria che spinge l’azione del governo cittadino verso interessi personali – non può essere trascinata a rimorchio di interessi individuali, precipitando in una crisi che è già oltre il tollerabile.
Noi – conclude la nota del Consiglieri di minoranza del PD – abbiamo provato a dare una soluzione a questo e ad altri problemi ottenendo qualche successo di cui oggi si vanta il Sindaco, salvo a chiudersi in difesa per continuare a fare il suo comodo quando abbiamo toccato i nervi scoperti chiedendo di discuterne alla luce del sole.
Sbaglia chi crede di avere fermato una politica in cui crediamo, quella dei veri democratici, e che è l’unica possibile per dare una risposta seria alla crisi amministrativa della città e all’esigenza di formare una nuova classe dirigente”.
EBOLI, 30 novembre 2011